Creato da lolitatu il 11/08/2006

la maison de l'air

fogli sparsi e cucchiaini

 

 

Post N° 175

Post n°175 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da lolitatu

sola andata

sul muro di pietra
chiodi e catenelle
ciabatte di plastica
due fumetti
già letti
e lasciati
otto litri di pensieri distillati.
se ci aggiungi
due synflex
e un biglietto timbrato
- di sola andata -
il quadretto è fatto.

 
 
 

Post N° 173

Post n°173 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da lolitatu

mercoledì notte

la casa dei due innamorati era una casa aperta al mondo. non aveva tetto, né pareti. era un grande letto bianco sistemato in un cortile, sul retro di un museo. immacolato, mai bagnato di pioggia, mai secco di sole. un letto come casa e montagnole di cellophane tutto intorno.
lei era matta. era diventata matta all'improvviso, una mattina. si alzò che non sapeva più leggere l'orologio, non sapeva contare le ore. guidava una piccola macchina bianca, a tutta velocità. davanti a lei solo discese, mai salite, ma arrivava tardi agli appuntamenti perché non sapendo che ore fossero non sapeva quando partire.
gli altri le parlavano della sua pazzia come se lei fosse pazza da molto tempo prima, ma lei lo era diventata giusto quella mattina.
suo padre venne un pomeriggio a rinfacciarle la sua pazzia, ferito nel suo orgoglio di padre, e lei lo ascoltava sorridente, seduta sul suo lettone.
non faceva niente tutto il giorno, non guidava nemmeno più. stava con il suo innamorato e ritagliava formine e ricette di cucina con un paio di forbicine per le unghie. poi, con cura, le prendeva tra le dita e le passava al suo innamorato. lui le rifiniva, paziente e pieno di premura, poi le appoggiava, una ad una, sopra al letto.


- non avevano di che cucinare, non avevano una cucina e ritagliavano ricette - osservò lui.
- per quel che ricordo io, non mangiavano mai - rispose lei.





 
 
 

Post N° 172

Post n°172 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da lolitatu

martedì, tra mezzogiorno e l'una

camminava piano, per le vie di milano, tutta chiusa nel suo cappotto. si sentiva esile, e non lo era. sgravata di carne e pensieri, si sentiva i capelli leggeri. si fermò davanti a una vetrina, tutto a posto. come ieri, come stamattina. avrò la testa vuota, si disse.
la notte, in dormiveglia, sognò per un attimo di essere senza testa. una forbice sbucava dalle tasche del cappotto, luccicante di sole, e lei si addormentò felice.

 
 
 

Post N° 171

Post n°171 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da lolitatu

fingimi pesce
se preferisci
o albicocca
o poltrona
di stoffa
pensami come un gatto
che sonnecchia sul sofà
o una stufa rossa
che scalda la cucina.

pensami ogni mattina
ma non pensarmi
saggia,
quello mai!
più sciocca
che saggia
la donna
che ride
che salta

che canta
la sabbia
alla sabbia.
 


 
 
 

Post N° 170

Post n°170 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da lolitatu



lenticchie alla pappa del dì

imboccami
quanto vuoi.
fino a venerdì
non questo,
quell'altro
(o quell'altro ancora)
imboccami
di fiori
sbocceranno
a maggio
- dai capelli
dal cuore
dalle dita -

sono un iris
un papavero
una margherita.

 

 
 
 

Post N° 169

Post n°169 pubblicato il 02 Febbraio 2008 da lolitatu

venti alle sette

la tua bella bocca
di mirtilli
mi guarda e tace,
santa pace.
 
morbide labbra
chiare di burro,
a colazione.
bolle il caffè
a fuoco vivo.
 


 
 
 

Post N° 168

Post n°168 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da lolitatu



 dondola l'acqua sulla mezzaluna dell'occhio
scivola la mezzaluna nel pozzo.



 
 
 

Post N° 167

Post n°167 pubblicato il 03 Gennaio 2008 da lolitatu

pratoline

le chiese se la poteva abbracciare
perché aveva paura di farle male.
chiese per natale
piccole mani
e braccia senza carne
un corpo senza peso.

piano
la neve
bagnò
le pratoline
del vestito di sua madre
e lui le staccò
morbide
una ad una
dall'amato corpo
azzurro di lana.
poi le appese
accanto alla stufa,
senza fretta.

perché a milano nevica
e non è tempo di pratoline.



 
 
 

Post N° 166

Post n°166 pubblicato il 23 Dicembre 2007 da lolitatu

la finestra

io il cuore non lo so fermare

- non fermarlo del tutto -
soltanto rallentare.
un poco.
il cuore io non lo so rallentare.

sento e non lascio andare
io non so filtrare.
e mi entra nel cuore
il suo tumore.

la testa è latte
la testa è un'onda
di lavatrice
d'aria
d'aereoplano.

il cuore si mangia
il respiro.
la bocca si mangia
il tumore.

e io non mi so fermare.

metto una mano sul cuore
metto l'altra mano sulla pancia.
dammi la tua mano sul cuore
dammi la tua mano sulla pancia.

apro la finestra.

gambe di latte
e comincio a piangere.




 
 
 

Post N° 165

Post n°165 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da lolitatu

175 x 75

succhio i baci che non ho

succhio i baci che non ti do
succhio i baci che non mi dai,
mai.

il lenzuolo è un prato
di pioggia bagnato.

succhio i baci che non ho
succhio i baci che non ti do
succhio i baci che non mi dai,
mai.

il mio corpo è un prato
di pioggia bagnato,
scivolano dita
su capelli d'erba.

succhio la pioggia
mangio la terra.







 
 
 

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Colibrì          (per Tess)

Fai conto che io dica estate

scriva la parola "colibrì",

la metta in una busta,

la porti giù per la discesa

fino alla buca. Quando tu aprirai

la lettera, ti riverranno in mente

quei giorni e quanto,

ma proprio tanto, ti amo.

Raymond Carver

 
 

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