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Quale natale hai festeggiato quest'anno?

Post n°5 pubblicato il 26 Dicembre 2008 da maurizio_mezieres
 


Ogni anno, il 25 Dicembre, si ricorda la nascita del nostro Signore
e Salvatore Gesù Cristo. Tale commemorazione, oltre ad avere un
significato religioso è accompagnata da molto e vario folklore, come la
consuetudine di riunirsi in famiglia per consumare abbondanti “pranzi e
cene natalizie”, scambiarsi dei doni, addobbare l’albero di Natale,
allestire il presepe, giocare a carte, a tombola e, per i più
“mondani”, ballare e far tardi la sera.

Questa stagione viene
attesa da tutti: credenti e non credenti, consumatori e commercianti e,
praticamente, volenti o nolenti, tutti ne siamo più o meno coinvolti.

Così, anche tu, quest’anno festeggerai il Natale. Ma quale Natale festeggerai?




Il Natale dei pagani

Prima
ancora che il 25 Dicembre si ricordasse la nascita del Signore Gesù
Cristo, questa data era occupata da una ricorrenza molto importante nel
calendario pagano dell’antica Roma. Si trattava del giorno culminante
di una festa che cominciava il giorno 17 e si protraeva fino al 24
Dicembre, che aveva il nome di Saturnalia (I Saturnali) e
veniva celebrata in onore del dio Saturno. Nel corso di quei giorni si
addobbavano le porte delle case con foglie verdi, ci si ubriacava, si
faceva baldoria, ci si abbandonava ad altri abusi e si scambiavano dei
doni. In conclusione, il 25 Dicembre si celebrava “la nascita del Sole
invincibile” poiché, dopo il solstizio d’inverno (il giorno più corto
dell’anno che cade il 21 Dicembre), il periodo di luce comincia a
crescere nuovamente e le notti si fanno sempre più brevi.

Tali
feste, alle quali mai si associarono i cristiani dei primi tre secoli
(d.C.), durarono fino a quando il paganesimo riuscì a sopravvivere come
religione in un Impero dove il cristianesimo si diffondeva sempre
maggiormente. Quando i pagani vennero OBBLIGATI a divenire cristiani,
tali festeggiamenti e consuetudini non furono soppresse ma “convertite”
mutando più che la sostanza, solo i nomi delle cose e le divinità
tributate dell’onore. Così, gli eccessi e il folklore dei Saturnalia rimasero
ma il 25 Dicembre, al posto della nascita del Sole, si ricordò la
nascita di Gesù Cristo, ricorrendo anche a metafore bibliche (Il sole
della Giustizia, Malachia 4:2; la luce del mondo, Giovanni 9:5).
Tuttavia, esistono prove storiche che attestano che, almeno fino
all’anno 375 d.C., la chiesa cristiana non celebrò mai la nascita del
Signore Gesù Cristo il 25 Dicembre.

Nel corso dei secoli si aggiunsero altre innovazioni, come:

Il presepe,
che alcuni vorrebbero attribuire all’iniziativa di Francesco d’Assisi
(XIII sec.), raccoglie molte tradizioni extrabibliche (i Magi erano
veramente tre? Trovarono Gesù nella mangiatoria? Cerca di rispondere
con la Bibbia a queste domande) ed è una “drammatizzazione” fuorviante
dell’autentico valore della natività di Cristo e, spesso, quando si
recitano preghiere e si innalzano cantici attorno “alla grotta” si
compie un vero atto di idolatria (leggi Esodo 20:4-6).

L’albero di Natale
che origina da tradizioni nordiche di popolazioni che adoravano gli
alberi sempreverdi come simboli di fertilità e di potenza sessuale, e
che offrivano doni agli Elfi o folletti (ritenuti spiriti abitanti nei
boschi) appendendoli ai rami.

Babbo Natale è
poi una figura che ha preso corpo, così come noi oggi lo conosciamo,
solo 100 anni fa. Anche le sue origini risalgono al paganesimo poiché è
provato che molte società pagane adoravano un dio del focolare vestito
di rosso al quale offrivano cibi e bevande lasciate accanto al focolare
o su un mantello. Questo spirito benediva chi lo compiaceva e malediva
chi non lo faceva (anche in India e in Cina si adoravano tali figure
del focolare vestite di rosso). Babbo Natale (o come viene chiamato nei
paesi Anglosassoni Santa Claus, o San Nicolao) è un miscuglio
di tradizioni pagane che ne hanno fatto una figura soprannaturale,
capace di percorrere il nostro pianeta in pochissimo tempo dispensando
doni ai bambini buoni... Non c’è nulla di remotamente cristiano in
questa figura con il naso rosso da alcolista, il pancione di un
mangione e la pipa.

Ascolta cosa dice la Bibbia a riguardo:

Questo
dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si
comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza
ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è
in loro, a motivo dell’indurimento del loro cuore
” (Efesini 4:17,18).


Il Natale dei consumi

Una
forma più moderna e allettante di paganesimo è il consumismo del nostro
secolo: la mentalità, ormai diffusa non solo in occidente, per la quale
l’individuo è ritenuto solamente un CONSUMATORE di prodotti e che
condiziona la nostra vita dalla nascita alla morte, dal risveglio del
mattino fino a quando andiamo a dormire.

In questi giorni siamo
letteralmente bombardati e contiuamente sollecitati ad acquistare ogni
sorta di ciarpame inutile, a spendere per comprare cose superflue che,
passate le feste, saranno buttate via o riposte in un cassetto e
dimenticate, ad alimentarci più del necessario (come se già non fossimo
sufficientemente nutriti) per poi piangere lacrime di coccodrillo dopo
“l’Epifania” per i valori ematici stravolti da inutili e peccaminose
gozzoviglie.

Per quale ragione i tuoi figli dovrebbero avere
un regalo in più (che distruggeranno o metteranno da parte dopo poche
ore) quando molti bambini (anche tra i tuoi parenti e vicini di casa)
mancano del necessario?

Per quale ragione dovresti mangiare
fino a star male e bere fino a perdere la lucidità quando i due terzi
della popolazione mondiale e milioni di bambini muoiono letteralmente
di fame?

Per quale ragione sprecare il tuo tempo e il tuo
denaro in cose che, quando non sono chiaramente peccaminose e
condannate da Dio, sono inutili, superflue e perfino dannose per la tua
salute?

Ascolta cosa dice la Bibbia a riguardo:

Or
fate attenzione che talora i vostri cuori non siano aggravati da
gozzoviglie, da ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita
(Luca 22:34).

Chi ha pietà del povero presta al Signore, che gli contraccambierà l’opera buona.” (Proverbi 19:17)

Ai
ricchi di questo mondo ordina di non essere d’animo orgoglioso, di non
riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio,
che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo; di far
del bene, d’arricchirsi di opere buone, di essere generosi nel donare,
pronti a dare, così da mettersi da parte un tesoro ben fondato per
l’avvenire, per ottenere la vera vita
(1 Timoteo 6:17-19).

Trasforma così il tuo “Natale dei consumi” in un “Natale di Generosità.”


Il Natale dei cristiani

Prima
di tutto il Natale dei cristiani non è il 25 Dicembre. Il Signore,
nella sua sapienza non ha voluto farci conoscere il giorno esatto della
nascita del Salvatore. Possiamo dedurre, e ritenere con certezza, che
Gesù non nacque in inverno perché i pastori che vennero avvertiti dagli
angeli del fatto prodigioso della nascita del Salvatore dormivano
all’aperto (Luca 2:8), e non è costume dei pastori Israeliti passare la
notte all’addiaccio, durante l’inverno palestinese che è
sufficientemente rigido per impedirlo. Molti hanno scelto nel 25
Dicembre una data convenzionale per ricordare la nascita del Salvatore.
Questo non è da condannare, ma noi preferiamo essere liberi
dall’osservanza di giorni, stagioni ed altre ricorrenze perché, presto,
le esteriorità delle feste soppiantano lo spirito che le aveva
originariamente prodotte. S. Paolo scrivendo ai credenti della Galazia
che si erano lasciati convincere sulla necessità di osservare certe
festività religiose giudaiche, ricorda loro quando, nella loro vita
passata nel paganesimo: “Non avendo conoscenza di Dio, avete
servito quelli che per natura non sono dèi; ma ora che avete conosciuto
Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi
rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, di cui volete rendervi
schiavi di nuovo? Voi osservate giorni, mesi, stagioni e anni! Io temo
di essermi affaticato invano per voi.
” (Galati 4:8-11).

Il
racconto che il Vangelo di Luca ci fa dell’annuncio della nascita del
Salvatore ai pastori di Betleem ci aiuta a scoprire quale sia il vero
spirito del Natale e come deve essere ricordato l’evento glorioso
dell’incarnazione di Dio.

Leggendo Luca 2:8-20 scopriamo che il Natale:

La buona notizia di una grande gioia
(v. 10). Cos’è che ti riempie di gioia in questi giorni? Il pensiero di
ciò che farai o la considerazione di ciò che Dio ha già fatto per te?
Lo sai che “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna? (Giovanni
3:16). Quale effetto ti procura pensare che Dio è venuto nel mondo come
un uomo per stare tra gli uomini e per salvare gli uomini mediante una
morte vergognosa e atroce?

Un’occasione per glorificare Dio (v.
14). Il giorno di Natale, quale sarà la tua principale occupazione?
Loderai il Signore e lo glorificherai per ciò che ha fatto per te e per
l’immenso beneficio che è derivato dalla sua umiliazione? Oppure, dopo
aver tacitato l’anima tua esibendo il tuo “dovere religioso” in modo
più o meno sentito, ti associerai a fare cose che non sono né utili, né
onorevoli e, spesso addirittura offensive verso Dio stesso.

Un’occasione per testimoniare e per crescere nella fede
(vv. 17,20). I veri cristiani approfittano di ogni occasione per
parlare a tutti di ciò che il loro Signore ha fatto e della grazia che
hanno ricevuto. Come fecero i pastori “divulgano quello che era stato loro detto di quel bambino”
e, come loro, tornano rinforzati e edificati nella loro fede (v. 20).
Se queste feste passeranno e ti lasceranno come ti hanno trovato; se
anche questo Natale passerà senza che il tuo cuore si sia avvicinato di
più al Signore, senza che l’anima tua sia stata resa più conforme al
perfetto esempio del Salvatore... allora avrai perso il tuo tempo, e il
Signore stesso non gradirà per nulla la tua devozione superficiale e
tradizionale.

Anticamente, tramite il profeta Isaia, il Signore mostrò di non gradire l’adorazione ipocrita del Suo popolo e disse: “L’anima
mia odia i vostri noviluni e le vostre feste stabilite; mi sono un peso
che sono stanco di portare. Quando stendete le mani, distolgo gli occhi
da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le
vostre mani sono piene di sangue. Lavatevi, purificatevi, togliete
davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di
fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate
l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova!
«Poi venite, e discutiamo», dice il Signore: «Anche se i vostri peccati
fossero come lo scarlatto diventeranno bianchi come la neve; anche se
fossero rossi come la porpora diventeranno bianchi come la lana»
(Isaia 1:14-19)

Allora, quest’anno, quale Natale hai festeggiato?

 
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