I film di Fincher si devono vedere. Fa parte di quella categoria di registi che, sebbene legata ai vizi del cinema USA, prova a fare cose contemporanee, vive, dinamiche.
In questo caso veniamo ostacolati dalla mascella di Ben Affleck che intasa gran parte dello schermo rendendo a volte impegnativa la visione ma l'abilità aiuta e la storia si fa seguire.
Si gioca con il tempo, avanti e indietro, paralleli, si segue un diario poi il presente.
Si resta di sasso, si dice "ma che stronza lei!" dopo che per decine di minuti hai pensato "ma che stronzo lui!" e così via.
Alla fine non guarderete più la vostra consorte con gli stessi occhi e vi verrà voglia di fare il monaco in Tibet. In compenso porterete con voi il ricordo di un buon film, a volte basta.