Blog
Un blog creato da vocedimegaride il 09/11/2006

La voce di Megaride

foglio meridionalista

 
 

UN MUSEO NAVALE STORICO PER NAPOLI

FIRMA E DIVULGA LA PETIZIONE
 
www.petitiononline.com/2008navy/petition.html 

UN MUSEO NAVALE STORICO PER NAPOLI

"mamma" della MARINA MILITARE ITALIANA


 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

FAMIGLIE D'ITALIA

"ARGO" (dim.di LETARGO) il caporedattore de "LA VOCE DI MEGARIDE"/blog, coraggioso foglio indipendente, senza peli sulla lingua... ne' sullo stomaco!
ARGO

Il social family project di Umberto Napolitano
http://famiglieditalia.wordpress.com/

 

IL BLOG DI ANGELO JANNONE

LE NOSTRE VIDEO-NEWS

immagine
L'archivio delle video-news e delle interviste filmate per "La Voce di Megaride" è al link http://www.vocedimegaride.it/Fotoreportages.htm

********* 

 

SFIZIOSITA' IN RETE

 Il traduttore online dall'italiano al napoletano
http://www.napoletano.info/auto.asp

*********

Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
immagine

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 23
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Marzo 2014

LUIGI ROTUNNO - la madre degli imbecilli è sempre incinta!

Post n°1837 pubblicato il 13 Marzo 2014 da vocedimegaride
 

AVVISO AI LETTORI: DENUNCIA A POLIZIA DI STATO - DA OGGI I MESSAGGI ED I COMMENTI SUL BLOG NON SONO PIU' LIBERI MA MODERATI

La scrivente Marina Salvadore, titolare del Blog LA VOCE DI MEGARIDE all’indirizzo http://blog.libero.it/lavocedimegaride in data 12 marzo u.s. rinveniva commento non inerente ad un post pubblicato nel lontano dicembre 2006, pubblicato da sedicente LUIGI ROTUNNO in data 11 marzo u.s.Il testo in oggetto è altamente diffamatorio e cita nomi e dati sensibili di persone così facilmente individuabili che vorrete autorevolmente provvedere ad informare di queste gravissime e gratuite ingiurie.
Il sedicente “LUIGI ROTUNNO”, onde non consentire la cancellazione del suo volgare proclama con tanto di lista di proscrizione - nella quale figura anche un minore - postava la sua indegna paccottiglia a pie’ di pagina di un redazionale pubblicato diversi anni addietro, credendo di rendere così impossibile ai titolari del blog di cestinare il suo “capolavoro letterario”. Con pazienza certosina, andando a ritroso cronologicamente, mese per mese, fino al dicembre 2006, la scrivente riusciva a reperire quanto oggetto di questa denuncia e provvedeva a censurare il volgare sproloquio, cancellandone ogni traccia (che comunque reperirete in copia-cache su piattaforma Libero); nel contempo, la scrivente era anche costretta ad applicare al blog – suo malgrado – la procedura di moderazione dei messaggi e dei commenti, chiudendo ai numerosi lettori ed affezionati estimatori la possibilità di intervenire liberamente sui temi diversamente trattati, costretta quindi a censurare la libertà di espressione altrui, a causa di quei pochi molesti e ignobili vigliacchi che utilizzano la rete unicamente per dar sfogo ai loro più bassi istinti.
Di seguito,si acclude il testo,così come integralmente ricopiato dalla web, intendendo in prima persona denunciare l’autore per il danno arrecato all’immagine, alla professionalità ed al decoro della sottoscritta, ben nota quale giornalista e scrittrice ed il cui blog in questione e la web www.vocedimegaride.it  sono stati anche premiati da riconoscimenti pubblici e delle istituzioni.

Con osservanza

Marina Salvadore

LUIGI ROTUNNO il 11/03/14 alle 16:49 via WEB

ATTENZIONE AL BASTARDO NAZIPEDOFILO ASSASSINO CXXXXX CXXXXXXXX DI XXX E PXXXXX VIA MXXXXXX xx ( NATO A LXXXXXXX IL xx.xx.xxxx). PADANAZISTA E BERLUSCONAZISTA, MEGA FIGLIO DI PUT.ANA XXXXX XXXXXXX DIXXX E XXXX VIA XXXXXX XX: PREPARA ATTENTATI KILLER PER LE OVRA E GESTAPO, SIA PUBBLICHE CHE PRIVATE DI SXXXXX BXXXXXXX, PXXXX BXXXXXXXX E VERMINOSA ZOCCOLA DXXXXX GXXXXXXX SXXXXXXXX (VEDI POLIZIA SEGRETA CON COTANTO DI SVASTICA AL BRACCIO DI NOTI TOPI DI FOGNA MISTI A BASTARDI ASSASSINI GXXXXX SXXX E RXXXXXXXX SXXXXXX). COME DEI, VI ASSICURO, FREQUENTISSIMI MANDANTI DI OMICIDI, TANTO QUANTO, UXXXXX BXXXXX, MXXXXX SXXXXX E RXXXXXX CXXX (CHE SI COMPRA LE XXXXX PEDERASTA, VERDE-ROSA, A XXXXX, COI SOLDI DEL POPOLO COG.IONE). LO SCHIFOSO ESCREMENTO NAZISTA E KILLER, CXXXXX CXXXXXXX DI PXXXXX VIA MXXXXXXXX xx  E DI CRIMINALISSIMA XXX (VIA PRIVATA XXXX XXXX  XXXXXXXX 43 XXXXXX: ALIAS, QUALCOSA DI GEMELLO, ALLA MEGA AMMAZZANTE PERSONE PER BENE, DXXX DI AXXXXXX PXXXXXXXX) PREPARA UCCISIONI DI CHIUNQUE NON SIA MERDACCIA PREZZOLATA COME LUI, DA NOTO PEDOFILO SXXXXX  BXXXXXXXXXX ( PEDOFILO COME CXXXXXXX CXXXXXXXXXX DI XXX E PXXXXX, STESSO; MA NE SCRIVEREMO ALLA FINE). PER NON DIRE DEL SXXXXX BXXXXXXNI BASTARDO MASSO-N-AZISTA, MEGA MANDANTE DI OMICIDI E STRAGI. PROPRIO COSI', AVETE LETTO BENISSIMO, PER NON DIRE DEL SXXXXX BXXXXXXXXXXXX STRAGISTA, MEGA MANDANTE DI CENTINAIA E CENTINAIA DI OMICIDI MASCHERATI DA FINTI MALORI, SUICIDI, INCIDENTI. ED ANCORA SXXXX BXXXXXXXXXX VERMINOSO DITTATORE, MAFIOSO, CAMORRISTA, NDRANGHETISTA, MEGA RICICLA SOLDI MAFIOSI, CAMORRISTI, NDRANGHETISTI....ED ANCORA SXXXXXXXX BXXXXXXXXXX IMMENSO LADRO, TRUFFATORE, PAGLIACCIO, FALSO, POR-CORRUTTORE E TANTISSIMO DI TERRIFICANTE ALTRO. PER NON AGGIUNGERE ANCHE DEGLI ALTRI DELINQUENTI DI ULTERIORE RIFERIMENTO DELLA DIARREASSASSINA CXXXXXXX CXXXXXXXXXX DI XXX E PXXXXX VIA XXXXXXXX xx. OSSIA I PRIMA CITATI RAZZISTI, PREZZOLATI, FALSI, VISCIDI, NAZISTI E LADRONI RXXXXXX MXXXXX, RXXXXXX CXXX, LXXX ZXXXX, MXXXXX SXXXXXX, UXXXXXX BXXXX E SUOI VERMI DEL KU KLUK KLAN PADANO. TIPO IL MEGA LAVA EURO MAFIOSIO FRUTTO DI MEGA MAZZETTE O MEGA FURTI RIGUARDANTI LL LEGA LADRONA ED EX PDL POPOLO DI LADRONI ( ORA FORZA ITALIA ... DI TIPO MAFIOSO)..... IL GIA' TANTE VOLTE IN CARCERE: PXXX BXXXX ( BLOG XXXXXXXXX XXXXXX NOTO A TUTTO IL MONDO COME "MERDATO" XXXXXX). ESSENDO "BXXXXXXXXX CLASSIC E NON CERTO SPECIAL", IL CITATO PEDOFILO CXXXXXXX CXXXXXXX DI XXX E DI XXXXXXX VIA XXXXXXXX xx SODOMIZZA DA SEMPRE I FIGLI FXXXXXX XXXXXXXXXX (NATO A XXXX IL xx.x.xxxx) E MXXXXX XXXXXXXXXXXX (NATO A XXXXXXXX IL x.x.xxxx)! INSIEME A MOGLIE, PRIMA CITATA, SCHIFOSISSIMA BALDRACCA MXXXX LXXXXXXX, SEMPRE DI PXXXXXXX, VIA XXXXXXXXXX, xx. PER ANNI ED ANNI AD XXXXXXXX A FARE DEPRAVATO SESSO ANALE CON SCHIFOSI, PERVERTITI, BAVOSI, OMICIDA, MAFIOSI E NAZISTI VECCHIARDI BXXXXXXXXXXXXX ( VI SONO CENTINAIA DI FOTO E VIDEOS A PROPOSITO)!!!

All' autorità giudiziaria ed ai diretti interessati, ovviamente, il testo è stato trasmesso in versione integrale, senza censure!

 
 
 

FANTASMI AL FRONT-OFFICE - un raccontino tra il surreale e il reale

di Marina Salvadore



Bislacchi Caterina moglie di Guidobaldo Alceste era ormai divenuta una presenza fissa al front-office dell’Agenzia delle Entrate di Schirlimpopoli. Era una bionda donna sulla cinquantina dal bell’ovale color dell’avorio che in altro contesto -anche per via di una perfetta dentatura e una delicata somiglianza con Abbe Lane - avrebbe fatto pensare ad un’attrice americana degli anni ’60 in vacanza in Italia e non ad una contribuente in attesa da più di qualche anno di un rimborso Irpef che s’era perso per strada. A volte, trascinava seco, come appeso ad un invisibile guinzaglio pendente dalla sua mano ingioiellata di “oro di Bologna” e turchesi, l’attempato ed uniformemente grigio Alceste suo marito, il cui volto terreo e il respiro affannoso raccontavano di una qualche grave patologia in atto; infatti, lo sguardo della esile e distinta signora – chiunque, ovunque e comunque fosse il suo interlocutore - era costantemente piantato nello sguardo sempre “lontano” del marito, come s’egli fosse tenuto in vita o, semplicemente, con i piedi per terra dal fiato della compagna che – pure – nonostante il gradevole aspetto, denotava una stanchezza… stancante anche a dirsi. La signora Bislacchi non sorrideva mai; non ne aveva motivo e tale era il contrasto con la sua “mise” da adolescente: anfibi bassi ai piedi, un largo e fluido pantalone a quadri scozzesi rossi, gialli e blu ed un blazer oversize di maglia, a collo alto, blu elettrico: una “botta di vita” incredibile se abbinata al grigio uniforme del coniuge! Nel piccolo ufficio di Schirlimpopoli era da poco giunta, trasferita dalla Padania,  un’impiegata “speciale”, sociologa, psicologa e medium; una nuova figura professionale che -  date le pericolose emergenze della crisi nazionale e il malcontento crescente tra i sudditi – il Ministero aveva spedito lì, per tenere il polso della situazione e nell’intento di contenere i sempre più bollenti spiriti degli esasperati utenti vessati dal Fisco. La “guardiana della soglia” era una sorta di amazzone che sapeva tirar di scherma e all’occasione anche di fionda, alle spalle aveva un brevetto paramilitare per aver frequentato un anno di corsi di sopravvivenza in Tanzania, finanziati dal Ministero  e circa 27 anni di accademia di arti marziali alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ove s’era specializzata anche in antropologia criminale e fisiognomica comparata. Il piccolo ufficio di Schirlimpopoli era all’apice della classifica degli Interni relativamente agli uffici più “difficili” e ingestibili sul territorio, in quanto ad utenza esasperata e reazionaria; così l’Infiltrata fu assegnata in trincea al pre -“front-office”. In uno stanzino d’ingresso  tranquillo, dipinto di azzurro – il colore del relax – riceveva uno ad uno i numerosi visitatori quotidiani, per  “audirli” e smistarli – come un abile tour operator – ai vari servizi, a seconda dei funzionari disponibili e più “in salute”… Ella stessa, fine conoscitrice del genere umano, aveva opportunamente ridotto di qualche tono la marziale presenza fisica, munendosi addirittura di due grucce per fingersi più debole degli avventori, onde evitare sin dal primo impatto l’effetto “faccia da schiaffi” che solitamente il logo dell’Agenzia stampava virtualmente in fronte ai propri operatori, senza curarsi delle conseguenze letali. La gente, infatti, non dissociava le facce dal logo, così il front-office di trincea aveva finito col somigliare sempre più al baraccone di un tirassegno del Luna Park ed il Salone di prima accoglienza ad un Saloon del Far West! Intanto, non v’era giorno in cui sui quotidiani nazionali non si lesinasse sulle terribili cronache di “pubblicani” spediti direttamente dai Front Office ai Pronto Soccorso dei locali nosocomi e quasi quotidianamente il Ministro nei tiggì nazionali si diceva preoccupato per il nuovo buco di bilancio, direttamente proporzionale alle richieste di risarcimento danni  dei suoi “pubblicani”; per contro, soltanto qualche trafiletto di poche righe, qui e là nelle cronache di provincia, recava notizia dei tanti suicidi di contribuenti disperati: l’insieme dell’informazione pilotata era una sorta di “campagna di Pubblicità Progresso” ben architettata dai Media di Governo, per non allarmare la popolazione bensì solo per spronarla a recarsi  come greggi belanti presso gli uffici “maledetti”. Bankitalia e l’Istat, infatti, avevano statisticamente stabilito che su 10 contribuenti censiti in visita presso gli uffici, 2 ci lasciavano le penne, subito o nel giro di qualche settimana, in gaudio dell’INPS;  5 erano praticamente insolventi ma almeno 3 potevano ancora essere spremuti e ricavarne olio per le lampade del Palazzo e su quei 3 “solvibili” su 10 il Paese “ci campava”… Nel giro di qualche mese, in Schirlimpopoli e frazioni e province limitrofe, s’era sparsa la voce che una strana “impiagata venuta da lontano”, sciancata ma gioviale e disponibile all’ “ascolto”, era in forza all’ufficio più odiato del circondario. Il flusso d’utenza giornaliero crebbe smisuratamente. Persino i  bulli, gli arroganti, gli esasperati, i maneschi, i violenti presero a recarsi in quel purgatorio, un po’ per curiosità, un po’ per necessità… un po’ – diciamolo! - per senso di sfida. In questa masnada brigantesca, fuori posto come rigurgitati da un’altra dimensione, i coniugi Guidobaldo Alceste e Caterina: lui, maestro di scuola in pensione; lei, ex insegnante di violoncello e casalinga per dedizione coniugale. Ogni volta, più volte a settimana, da sola o in compagnia del fragile coniuge, Caterina nata Bislacchi si accomodava nel piccolo stanzino del “Centro Ascolto” dell’Agenzia, farfugliando sempre di un rimborso mancato del quale non sapeva indicare gli estremi, a cominciare dall’anno di riferimento. Faceva grande fatica a ripescare dalla memoria particolari che – probabilmente – aveva rimosso perché fonti di tristezza… e quel mancato rimborso figurava tra i ricordi tristi insieme a chissà quante altre cose… Ne parlava in astratto, implorando aiuto con gli occhi sgranati ma pieni di  lacrime non versate, simili a due trasparenti bicchierini di cognac. Non cambiava mai d’abito: sempre la stessa mise oversize e gli anfibi… ed una sacca in spalla che sembrava non contenere nulla. Lei, apparentemente sempre più confusa e gracile. L’Infiltrata, nel corso dei mesi, aveva imparato ad ascoltare col cuore e non solo con le orecchie ciò che i cuori e non solo le bocche degli incorreggibili “vandeani”  volessero esprimere, caso per caso. Spesso, i contribuenti appartenenti alle fasce sociali più deboli; in particolare gli anziani, i pensionati Inps, i giovani precari e disoccupati, gli artigiani, le vedove e le ex ragazze-madri, gli handicappati ed i disabili afflitti da terribili patologie… tutti, disperatamente soli… si presentavano in Agenzia solo alla ricerca di un interlocutore, di un volto attento alle loro recriminazioni, giuste o sbagliate che fossero. I più scalmanati e guerrieri, nel tempo, s’erano placati e passavano di lì solo per un saluto… o, addirittura un sorriso all’Infiltrata che sempre più si sentiva parte di quell’esercito e sempre meno serva del Potere. Un giorno, per rinfrancare un po’ la povera Caterina Bislacchi ch’era giunta in ufficio più pallida e triste del solito, l’Infiltrata le procurò un “pass” per il back-office, previa novena telefonica al funzionario addetto ai rimborsi perché si adoprasse per la signora, almeno cercando di capire gli estremi della ripetuta istanza. Dietro consegna di una consunta Carta d’Identità, il magico “pass” accese finalmente un timido sorriso sul bel viso di Caterina che al termine del suo primo colloquio ufficiale con il funzionario tornò, poi, a ritirare il suo documento nello stanzino che straripava di gente tra cui due arroganti supponenti in delirio di onnipotenza che altri non erano che due consulenti con tessera professionale dell’ordine dei dottori commercialisti, convinti d’essere dei “padreterni” venuti a redaguire ed a castigare i sottosviluppati travét dell’Agenzia delle Entrate. Tornarono utili le due grucce all’Infiltrata che non raccolse le altisonanti offese e le minacce dei due soloni ed in perfetto silenzio, dinanzi al suo sodale esercito di poveri cristi che per lei intimamente tifavano, impugnò e puntò sul petto di ognuno una gruccia, spingendoli fuori della porta, tra le braccia della guardia giurata, come due pollastrelli infilzati allo spiedo…  ed un applauso scrosciante degli astanti riempì tutto il Front-Office. Liberatorio! Fu lì che scattò l’illuminazione! Profonda conoscitrice della Storia, l’Infiltrata comprese che sull’onda psichica mai esauritasi della Rivoluzione Francese non tanto il tronfio regime al Potere, distratto da se stesso e sordo ad ogni richiamo all’Etica, quanto la casta occulta o setta degli pseudo-intellettuali era responsabile delle tensioni sociali, sobillando il popolo e aizzandolo, prima in guerra fratricida contro se stesso, in una sorta di pulizia etnica di quelli da loro definiti inutili, improduttivi “straccioni”, eppoi scagliandoli come una muta di cani rabbiosi contro lo Stato, in favore del loro sordido gioco di avvicendamento al Potere della Fratellanza sovranazionale. Insomma, i giacobini di sempre, i primi nemici di quel Popolo che – a chiacchiere -  fingono di voler tutelare, oggi come ieri. Il giorno dopo l’episodio dei due pollastri intellettuali, Caterina Bislacchi si ripresentava con il grigio e silente marito al “Centro d’Ascolto”, per chiedere di nuovo un “pass” per il funzionario addetto ai rimborsi, farfugliando di aver dimenticato sulla scrivania del medesimo due “carte” delle quali non sapeva proprio dare definizione. Purtroppo, non era giorno di ricevimento in back-office ma lei insisteva disperata, con l’urgenza di chi  avesse dimenticato le chiavi di casa. L’Infiltrata  contattò quindi telefonicamente il funzionario, chiedendo lumi ma tutte le pratiche lavorate il giorno prima erano state da questi archiviate e non ricordava di aver rinvenuto due documenti abbandonati sulla sua scrivania. Affranta, trascinandosi il marito, Caterina andò via… ma quando l’Infiltrata sortì dal suo stanzino per salire ai piani alti della Direzione, la intravide seduta in attesa dinanzi alle postazioni del Front-Office. Del marito, neppure l’ombra. La pietas prese il sopravvento sulla naturale irritazione del momento; probabilmente, Caterina Bislacchi era affetta da qualche patologia neurologica grave, povera donna. Il giorno dopo, ancora, verso le undici si ripresentava all’Infiltrata, chiedendo un “pass” che non le si poté negare, in quanto era giorno canonico di ricevimento in back-office ed il funzionario vi era addetto per i rimborsi… e lei insisteva sull’importanza dei due documenti smarriti, senza riuscire ancora a descriverne il genere… Consegnò con un soddisfatto sorriso a labbra serrate la Carta d’Identità e volò leggera come una farfalla verso i piani alti, stringendo in una mano il conquistato “pass”…  L’ufficio era parecchio trafficato in quel giorno… e l’Infiltrata dimenticò di informarsi sulle sorti di Caterina, accorgendosi solo a fine giornata ch’ella aveva dimenticato nel suo stanzino il proprio documento di riconoscimento e che non aveva riconsegnato il “pass”… Per un’intera settimana, dopo settimane di presenza fissa che rasentavano quasi lo stalking, I coniugi Guidobaldo, singolarmente o in coppia non si videro… e non solo l’Infiltrata ma anche alcuni colleghi pensarono al peggio. Dal consunto documento  di riconoscimento, che s’avvide essere scaduto da qualche anno, l’Infiltrata recuperò l’indirizzo  e due pomeriggi dopo, con una strana ansia addosso, decise di andare a verificare di persona la situazione. Nel centro antico di Schirlimpopoli, in un basso di vicolo Misericordia, al civico 33 era la residenza dei due strambi coniugi… ma, al posto di un’abitazione c’era, invece, un negozio di casalinghi. Entrò, si presentò e spiegò il perché di quella visita al commerciante che, al racconto, impallidì. Non profferì parola, non emise suono… soltanto scappò come una saetta a chiamare senza voce ma a gesti il panettiere che aveva lì adiacente la sua bottega e l’attrasse nel suo esercizio, perché ascoltasse anch’egli il racconto dell’impiegata delle Entrate, la quale credeva di poter ottenere informazioni più precise dal nuovo interlocutore che – però – man mano che ascoltava il racconto, impallidiva anch’egli… Dopo una buona mezz’ora di mezze parole, di sospiri, di cardiotonici, il panettiere si diede coraggio e raccontò un’incredibile storia. Il maestro Alceste Guidobaldo pensionato era molto ammalato, cardiopatico grave. Con la moglie Caterina – che lo assisteva – tiravano avanti con la misera pensione di lui che, per metà se ne andava per l’affitto di quella piccola casa, per un quarto per le medicine e le cure salvavita di lui e per l’altro quarto per il  vitto quotidiano, fatto di pane e latte, pane e pastine in brodo di dado, pane e patate lesse o pane e cicoria bollita… insomma, pane sempre più spesso senza il companatico. Accadde che il Fisco, nell’anno precedente l’ingresso nell’Euro,  comunicò al maestro Alceste, con lettera raccomandata, l’immediato accreditamento di un rimborso Irpef di 900mila delle vecchie lire e che essendo egli bisognevole dell’intervento clinico di un luminare, possibile nell’urgenza dei tempi solo a pagamento e in struttura privata del “barone”, accolse come manna dal Cielo quella bella notizia e con la moglie decise di poter anticipare mediante l’utilizzo della pensione mensile quel ricovero indispensabile di due giorni che gli prosciugò il conto. Al padrone di casa chiesero venia per il ritardo eventuale del rateo anticipato di affitti per il mese successivo, ch’era in scadenza. Fecero quanto mai e più la fame, in quei giorni ma felici per aver potuto affrontare l’opera immane e inimmaginabile di assicurarsi una migliore qualità della vita con un pizzico di “salute” in più. Purtroppo, di quel rimborso Irpef annunciato e liquidato non si verificò mai l’accredito… così, pochi mesi dopo, per morosità gli fu notificata l’ingiunzione di sfratto… poco dopo, l’ufficiale giudiziario si presentò a pignorare le uniche poche cose di valore che avessero: il violoncello della signora Caterina, un orologio d’oro del padre del signor maestro ed un po’ di paccottiglia di qualche utilità… Come potevano, col rateo mensile della pensione cercavano di tamponare qui e là qualche falla, sperando sempre nell’accredito di quel rimborso… Le visite agli uffici finanziari non davano mai gli esiti sperati: quel rimborso risultava liquidato ma che fine aveva fatto? Inutile descrivere quell’agonia nel girone infernale nel quale una BUONA NOTIZIA dello Stato, uno scherzo crudele del destino li aveva gettati! Gli fu prima staccata l’energia elettrica… e prima che gli staccassero il gas, la dolce Caterina Bislacchi, morigerata ed esile creatura, nell’ultima notte su questa terra non si curò dei consumi ma ne inondò la casa, dopo aver addormentato col sonnifero il marito ed essersi sdraiata al suo fianco. Li trovarono vestiti di tutto punto; lui steso lungo sul letto, lei, in posizione fetale nel suo maxipull blu elettrico, avvinta come l’edera al corpo di suo marito. Accadde più di dieci anni fa ed a Schirlimpopoli ne parlano ancora.
 

 
 
 

LA TELEVISIONE E' UNO STRUMENTO... D'EVASIONE!

Post n°1835 pubblicato il 06 Marzo 2014 da vocedimegaride
 

da redazione



La Rai RadioTelevisione Italiana, nel silenzio dei suoi potenti mezzi di informazione popolare - quasi in totale segretezza, per un miglior effetto sorpresa - ha rimesso in pista i cari vecchi ispettori itineranti che hanno l'obbligo di censire tutti gli apparecchi radiotelevisivi, casa per casa, magari anche dei vecchi abbonati defunti o espatriati dei quali non risultano da tempo i versamenti del canone. E' una guerra al "furbetto" erede o lontano congiunto, possessore per affetto o semplice inerzia di un apparecchio "ricevente" o adibito alla ricezione dei mirabolanti programmi tv prodotti sull'onda del "pensiero unico" di regime...  anche gli apparecchi dell'epoca del "cippo a Forcella", quelli dimenticati in un angolo della cameretta della pro-zia, adusi a mobiletti portafoto dei defunti con annesso lumino e vasetto di fiori finti, su  centrino ricamato dalla bisnonna, sono ritenuti apparecchi che potreste, con un decoder, ADIBIRE alla ricezione, per cui - senza ulteriori scuse - siete tenuti a pagare il canone in quanto la furbata legalizzata del teorema radiotelevisivo ne fa di un "abbonamento" una semplice "tassa sul possesso" dello strumento; infatti, se disponete di più residenze, pagherete per ognuna - ove un apparecchio è censito - un canone, perchè grazie al fenomeno della bilocazione ed alla scelta dei tanti canali Rai nulla vieta di immaginarvi a seguire in contemporanea, in ogni casa e dinanzi ad ogni televisore i diversi palinsesti... sempre perchè non siete abbonati alla programmazione ma pagate più e diverse tasse di possesso, santa Pace, è CHIARO? Se, poi, siete titolari di più di un esercizio pubblico (bar, dopolavoro, bocciofila...) laddove sono collocati i medesimi apparecchi, allora, per ogni "locale" dovrete provvedere al cosiddetto "abbonamento speciale". La cosa più meschina è che la Rai si è ridotta persino all'accattonaggio di Stato, pur di "farci le pulci": i famosi ispettori itineranti del "censimento" radiotelevisivo - questi poveri "agenti segreti in missione deambulante", noti solo alle Agenzie delle Entrate sul territorio - stanno battendo a tappeto i quartieri più popolari ed a basso reddito delle città italiane, offrendo massime rateazioni di sei mesi in sei mesi, per ottemperare al "bollettino annuale", pur di portare a Cesare quei pidocchi che sono di Cesare e che a stento pagano le bottigliette di acqua minerale scolate per "sciacquarsi la bocca" del trivio essicale dalla superpagata Littizzetto a Sanremo o la carta igienica consumata giornalmente nelle redazioni dei TG, indifferentemente per le "veline" di partito e per l'uso dei servizi igienici. La strategia dell'effetto-sorpresa, per stanare nelle case gli evasori Rai, è quanto di più stupido i "bocconiani" dirigenti potessero inventarsi in questo momento storico che pullula di truffe a domicilio, specie in danno degli anziani che vivono soli o anche dei più giovani single. Da una parte, la Polizia di Stato egregiamente bombarda di appelli queste persone, specie i più deboli, perchè non aprano la porta a sconosciuti che generalmente si presentano come esattori della compagnia elettrica o del gas o dell'INPS e di altre istituzioni pubbliche, ripetendo fino alla noia che codesti apparati pubblici non dispongono di bande di esattori e che ogni comunicazione dell'ente o dell'ufficio pubblico è trasmessa solo a mezzo Posta. Se è vero che, nel caso della Rai, gli esattori non sono abilitati all'incasso delle somme dovute presso il domicilio del "presunto evasore", è pur vero che il metodo di esazione configura il perfetto contrario delle buone norme invocate e suggerite a tambur battente dalle Forze dell'Ordine Italiane alle più deboli categorie sociali. Ulteriormente stupido, da autentici "boccaloni" che non hanno il senso della realtà ed il polso del Paese, è - in caso di richiesta di ulteriori informazioni sul "servizio esazione"- demandare ogni DOVEROSA , DOVUTA, OBBLIGATORIA info al sito ufficiale in rete, come se gli italioti,specie quelli delle categorie deboli, evasori del canone Rai, avessero, per assurdo, in casa un computer ed una costosa connessione; soprattutto l'idoneità allo smanettamento su un mezzo così moderno! Non si comprende, poi, come mai il bombardamento pubblicitario costante e l'informazione di regime siano ammessi e ritenuti legali e non sia legittimo, invece il diritto degli utenti ad essere informati, a mezzo del medesimo strumento di "servizio", delle modalità di queste ridicole "campagne esattoriali" che paradossalmente espongono al pericolo anche i "sorprendenti" ispettori del censimento, con i rischi che possiamo bene immaginare e che - se aggrediti e malmenati da chi alla lettera applica gli ottimi inviti alla  "diffidenza" della Polizia di Stato - obbligherebbero "mammaRai" all'esborso di notevoli somme di danaro, per risarcire dei danni fisici i "valorosi" eroi caduti sul servizio, per intascare all'azienda, entro giugno prossimo venturo, pidocchiosi euri 48, 60!.... Come siamo messi male! Speriamo non saltino fuori, a breve, pure i "bocconiani" delle ASL ad istituire pattuglie specializzate di esattori di dentiere, kit per diabetici e pannoloni ai pensionati disabili!!!

 
 
 

CASO ORSINO: “Guappetiello ‘e Paranza, à fatto ‘a fjgura soja!”

da redazione


Chi segue il blog e le eroiche imprese di “Megaride” sa che ci occupiamo dal 2011 del vergognoso caso di Luigi Orsino, testimone di giustizia… in giustiziato! Negli ultimi mesi, stante il colpevole silenzio delle istituzioni e dell’opinione pubblica, abbiamo dato una potente “accelerata” al veicolo d’informazione, per via del fatto che la famiglia Orsino, spogliata di tutto, è ancora sotto stretta osservazione dei “galli ‘n’copp’ a munnezza” che – probabilmente – ne temono terribilmente la personalità e le esternazioni; non esiste, infatti, estorsione, “attentatuni”, minaccia manifesta o altro strumento di annientamento che possa privare le vittime della “criminalità organizzata” dei beni più preziosi: la DIGNITA’ e la TESTIMONIANZA PUBBLICA che coniugate assieme diventano una bandiera, il vessillo sotto cui la gente di buona volontà ama arruolarsi, come in un esercito, perché è anche vero che solo chi ha provato veramente PAURA è in grado di manifestare CORAGGIO! Le ultime cronache sugli Orsino, a parte i soliti richiami d’indignazione per come funziona (o meglio, non funziona) il carrozzone istituzionalizzato dell’antiracket e la descrizione delle ultime stazioni della via crucis di questa famiglia, promuovevano il buon libro scritto da Luigi Orsino sulla sua vicenda, “La Carezza del Male” , presentato finalmente in Portici, sotto l’egida del Comune; appuntamento andato deserto dai “complici in omertà”  ovvero gli indigeni autoctoni, minacciati dal locale clan contro cui Orsino combatte. Gli unici presenti a quell’evento, tutti di “fuori le mura porticesi”, hanno colà provato orrore e rabbia ed hanno ben pensato di fare le cose in grande, ripensando un nuovo evento in Napoli, il 15 febbraio, strombazzato ai quattro venti col megafono dell’indignazione! Evidentemente, il “ragioniere-capo” s’è molto disturbato per questo e dall’alto del suo sgabellino sulla monnezza ha ben pensato, sbuffando come una vaporiera intasata e borbottando come una pentola di fagioli, di chiamare a se’ uno dei suoi sorci, per far desistere le organizzatrici napoletane e l’autore del libro dall’apparire nuovamente in pubblico. Detto fatto, l’ignorante ratto tuttofare ha scritto un bel biglietto minatorio, degno del peggior "ciuccio" e l’ha lasciato sotto la tapparella della finestra del bagno, accessibile da un terrazzo esterno, della casa ISOLATA dove fino al giorno 12 marzo di quest’anno è contemplata la residenza “protetta” (per modo di dire) degli Orsino. Dai particolari esposti, vi rendete certamente conto di quanto sia stata temeraria l’azione segreta del feroce topo-manovale, dopo il ben più difficile compito della stesura del testo intimidatorio: “A! GIGIN A PORTICE TI PENSAV E REGNE O’ TIATR E INVECE EN’ PAROL E NISIUN E’ VENUT A NAPOL FACIMM O BIS? LE A’ FIRNI’ SI NO TU CHIAGN E PINA MOR”. Traduzione per gli stranieri... ma anche per i madrelingua partenopei discepoli di Giambattista Basile, lo Shakespeare napoletano: " Gigino (Luigi) a Portici credevi di riempire il teatro invece è bastata una mia parola perchè non venisse nessuno. A Napoli faremo la stessa cosa. Devi finirla, altrimenti piangerai e tua moglie Pina MORIRA' !". Minaccia di morte, dunque. Inutile dire che il gentiluomo Luigi Orsino, per non mettere a repentaglio la vita di altri innocenti, ha contattato, le organizzatrici per annullare l'evento (n.d.r. incredibilmente, tutte donne, le organizzatrici !). Purtroppo, il grande “macho guappo” non immaginava di aver servito su un piatto d'argento un'occasione UNICA ed irripetibile per rivendicare il martello di Thor e picchiare forte, come solo le donne degne di questo titolo di genere sanno fare, abituate come sono alle pratiche igieniche e all’Orgoglio, inclini alle sfide più degli uomini o presunti tali. Così, sotto protezione degli adorabili carabinieri di Castel Baronia, prima e di Napoli Posillipo, poi, l'evento c'è stato, sotto un sole sfolgorante, tornato solo in quel giorno dal suo lungo esilio, tant'è che dal chiuso delle sale ov'era stato preordinato, si è tenuto all'aperto su una vasta terrazza, dinanzi ad un panorama flegreo mozzafiato partecipe di tutta la bellezza della gente perbene lì accorsa coraggiosamente. Per dirla in corretto "stile pantegana" : SE A PORTICI NUN AMM' RIGNUTO 'O TIATR'... A NAPULE SE N'E' CADUTO 'O TIATRO!!!", colorita espressione in gergo “parlesia” adottata dagli artisti teatranti  napoletani per indicare grande successo di pubblico. Un successone ch'è servito a ridare grande Forza e ossigeno alla famiglia Orsino, con giornalisti e fotografi accorsi persino dal Cilento. Tutta la rete bombardata di immagini di questo stupendo evento, perchè non solo il pubblico lontano nel resto del mondo ne godesse ma soprattutto generosamente dedicato al "gallo sulla monnezza" che necessariamente ha dovuto tenersene lontano, stando ben acquattato, col suo sorcio-dipendente nella fogna della sua triste e poco invidiabile esistenza! Fin qui, la cronaca della "battaglia" ma importanti sono stati anche i contenuti e le riflessioni, a proposito dell'altro convitato di pietra, lo Stato! Eh, già! Perchè se la Camorra è “un'azienda”, necessariamente deve perseguire i suoi interessi e conseguire i risultati. La Camorra fa la Camorra, null'altro che il suo DOVERE verso se stessa, con gli strumenti primitivi che ritiene idonei, secondo le proprie leggi cavernicole e metodi da troglodita comprensibili e metabolizzabili dalla sua bassa manovalanza tribale... ma lo STATO che fa? Lo STATO non muove un dito per debellare le EMERGENZE, fatta salva la pace di pochi servitori della Patria, tra forze dell’ordine e magistrati eroici… ma troppo spesso ostacolati e vituperati da vivi e canonizzati, poi, sugli altari della retorica... ma solo da MORTI!... Spesso, lo Stato- come nel caso del suicidio del giovane panettiere di Casalnuovo, Eddy, attraverso i suoi sistemi esattivi rasenta la crudele mentalità estorsiva mafiosa... Poi, c’è UNA MAFIA DELL’ANTIMAFIA, inutile negarlo che “crudelizza” ed infierisce sulle vittime in ginocchio, dopo averle ignobilmente blandite, promettendo cure e tutela affinché s’imbarchino volontariamente sul carrozzone del VITTIMIFICIO; esattamente, come il Mangiafuoco di “Pinocchio” con i suoi  vivaci teatranti ridotti a mute marionette. C’è una sorta di racket nell’antiracket del quale, stranamente, neppure il tuttologo scienziato plurispecializzato Roberto Saviano s’è avveduto.
La vera battaglia, in ordine di tempo – come vanno ripetendo diversi “testimoni di giustizia”, erroneamente confusi dal volgo con i “collaboratori di giustizia” (che sono lerci figuri del PENTITIFICIO di Stato, trattati con i guanti gialli) - è contro la mafia dell’antimafia, su quelle associazioni che hanno ricevuto fior di milioni di Euro e non hanno mai rendicontato nulla; denaro che viene dalle tasche dei contribuenti e dovrebbe servire per permettere alle vittime della criminalità di rimettersi in piedi, di ripartire… invece… non si sa che fine facciano. Per dirla meglio, senza fronzoli, molti di loro sospettano che quei soldi siano divenuti una forma di finanziamento illecito ai partiti. Con un pizzico di intelligenza e buonsenso, piuttosto che favorire questo fenomeno che sordidamente intende richiamarsi alla LEGALITA’ e che grava comunque sui contribuenti già tartassati, basterebbe solo redistribuire alle vittime del racket le ricchezze sequestrate quotidianamente alla criminalità organizzata invece che lasciarle alla gestione del monopolio di altre associazioni “benefiche” che profumano d’incenso… Basterebbe, se lo Stato fosse davvero fine a se stesso, che l’altro monopolio, quello dell’antiracket fosse gestito dalle Direzioni Regionali delle Entrate o dalle Tesorerie regionali e NON presso il  Ministero degli Interni, mediante costosa scissione di “scrivanie” dirigenziali di improvvisati “reparti speciali” senza pedigree e curriculum, scarsamente avvezze alla contabilità di Stato… Basterebbe, come accade nei Centri di Chirurgia dei Trapianti, stilare presso i dicasteri finanziari ed economici le liste di precedenza dei moribondi “pazienti” in attesa di un “trapianto d’organo vitale” che consenta non la pietosa sopravvivenza da carità pelosa demandata al pacco della Caritas ma il ripristino di tutte le facoltà imprenditoriali della vittima, così che di riflesso, in questo “Paese” cieco e stupido che ha permesso, per ignavia e per ingordigia del tutto assimilabili alla mentalità mafiosa, la morte di migliaia e migliaia di imprese, l’economia torni a girare. Effettivamente, si ha la sensazione che tenere in piedi le terribili EMERGENZE nazionali, soprattutto negli ambiti della SICUREZZA e della “Monnezza”, sia particolarmente remunerante per certi insospettabili “burosauri” di alcune caste al Potere che si dilettano nella moltiplicazione dei disastri e degli appalti per sanificarli… praticamente, come diciamo a Napoli, la perfetta utilità del “ciacca e medica!”. ….
Buona strada, famiglia Orsino! Non sei più sola! Menzione d’onore per le terribili “amazzoni” Marina Romano, Agnesina Pozzi, Marina Salvadore, Franca Decandia, Biagina Grippo ed al gruppo “S.O.S. AMICI………. aiutiamoci tra noi!!!!!!!” su Facebook


album fotografico al link su FB 
https://www.facebook.com/LaVoceDiMegaride/media_set?set=a.10202554235170900.1646738368&type=3  

 
 
 
 
 

PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

immagine

A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

versione integrale

 

DEDICATO AGLI EMIGRANTI

 

NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

immagine

vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
per le foto:
http://www.vocedimegaride.it/html/Articoli/Immagini.htm
per i video:
http://www.vocedimegaride.it/html/nostrivideo.htm

 

VISITA I NOSTRI SITI

 

I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


Il libro del mese:



 

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963