Creato da PassamiLaLama il 05/03/2014

Per

non pensare

 

Io

Post n°7 pubblicato il 17 Marzo 2014 da PassamiLaLama

Ha creato un nido spinoso e ben nascosto: si protegge.
Non so bene spiegare cos'è, forse una piccola nube nera, forse è una bestiolina con denti aguzzi, forse è un liquido velenoso, forse è aria trasparente e radioattiva. Forse è tutte queste cose, e anche altre, in una sola cosa. Si trasforma, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. S'annida e resta ferma, ma rode e rosicchia, deteriora e illisisce, agita e blocca, morde e lecca con lingua vischiosa e tagliente, graffia per poi buttare sale sulle ferite.
No, non è odio.
No, non è rabbia.
No, non è rancore.
No, non è livore.

Ma sono cattiva, e dentro, io sono così. Travestita da donna fragile delicata e dolce. 

 
 
 

N.C.

Post n°6 pubblicato il 17 Marzo 2014 da PassamiLaLama

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Il mio tempo

Post n°5 pubblicato il 13 Marzo 2014 da PassamiLaLama

Come goccia a cadenza ritmata.

Come metronomo invisibile.

Scandisce e cadenza, dona ritmo ad una vita sgraziata e arruffata.

Eppure, comunque, il mio tempo viene scalfito dalle mancanze, dalle assenze.

Scevra da passioni e compassioni, non mi servono.

Eppure rientra. Eppure se ne va per poi tornare.

Senza ritmo e senza cadenza.

 
 
 

Tempo

Post n°4 pubblicato il 13 Marzo 2014 da PassamiLaLama

Passa lui. Indifferente al fatto che a volte dovrebbe andare un po' più lento o leggermente più veloce. Se ne fotte bellamente, carogna!

Io oggi vorrei tornare indietro alcuni mesi per poter sistemare alcune cose in maniera differente, non si può, ma se si potesse... Sì! Ma evidentemente doveva andare tutto così.

Ora avrei proprio bisogno, sì.

 

 
 
 

Guardo.

Post n°3 pubblicato il 12 Marzo 2014 da PassamiLaLama

Avevo pensato che, forse, sarebbe stato meglio evitare di passare dal viale.
C'è una strada alternativa, è decisamente più lunga ma camminare fa tanto bene, ed è meglio approfittare di questi giorni di cielo terso e temperature miti. Diciamoci la verità, lì non ci sono prati da guardare o alberi che giocano con le ombre, solo palazzoni, asfalto e tante auto. Ma è più lunga e camminare fa bene. E così evito di passare dal piccolo viale che mi conduceva a te.
Questa mattina sono uscita, nonostante il sole faceva freddo, per fortuna mi ero casualmente portata la sciarpa. Stavo per avviarmi a sinistra, verso il percorso dei palazzoni, poi senza pensarci mi sono voltata a destra, devo affrontare il viale, anche ora che non mi porta più a te.
C'erano un sacco di buffi uccellini che giocavano a nascondersi in quegli strani cespugli che scendono lungo le mura diroccate del vecchio ospedale abbandonato, e poi i gattini della colonia che riposavano al sole. E gli alberi con le foglionine già nuove e alcuni fioriti. Vero, la natura è sempre un miracolo, e mi riempio gli occhi di immagini finché posso, non di passato e non di futuro, ma di ora. 
I bambini giocavano nel parco e le badanti polacche, russe, moldave e chissà quante altre portavano anziani lenti e assenti a passeggio fra aiuole di primule e altre spoglie e secche, gli operai potavano siepi e sistemavano nuove recinzioni. Giovani nonni estraevano passeggini dai bauli delle automobili parcheggiate (sì, il 'nostro' parcheggio), coppie atletiche vestite di abiti sportivi e perfetti marciavano a passo svelto senza dire una parola. 
Io guardavo ogni cosa, guardo ogni cosa. Mi riempio gli occhi finché posso. 

 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 

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