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La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Vitamina C Vita

Post n°436 pubblicato il 23 Luglio 2015 da lafarmaciadepoca
 

 

Sempre per continuare il discorso integratori vitaminici, oggi vi vorrei presentare la Vitamina C della torinese Vita Farmaceutici.

Di questa industria farmaceutica si sono perse quasi tutte le tracce: di per certo si sa che è stata ubicata in via Cernaia 20 a Torino fino agli anni Settanta, per poi spostarsi in via Boucheron 14 all’inizio degli anni Novanta. Alla fine del decennio non è più presente alcuna traccia se non le scatole dei suoi prodotti.

I flaconcini di Vitamina C non sono molto diversi dalle pastiglie orosolubili che possiamo trovare noi in commercio, solo ed esclusivamente vitamina C, o per essere oltremodo fini, acido ascorbico.

La storia dell’acido ascorbico va a braccetto con quella di una particolare patologia, lo scorbuto, una forma di avitaminosi che in passato colpiva duramente i marinai.

La vitamina C è alla base di molti processi biochimici, come la produzione di collagene (una molecola responsabile dell’integrità dei tessuti connettivi), della dentina, facilita l’assorbimento del ferro ed è indispensabile per la guarigione di ferite ed ustioni.

La bassa disponibilità di collagene si traduce in vasi sanguigni deboli, facilmente danneggiabili con conseguente emorragia ed anemia sideropenica. Nel passato lo scorbuto era una delle cause di morte più frequenti nei marinai, fino a che tentativo dopo tentativo, si arrivò alla conclusione che per prevenire la patologia era necessario assumere particolari cibi, come limoni, ed arance.

Nella marina del Settecento e dell’Ottocento, ovviamente non si sapeva nulla dell’acido ascorbico: occorrerà arrivare fino al 1912, quando  Casimir Funk ipotizzò, che molte malattie (tra cui lo scorbuto) dipendessero da mancanza di specifiche vitamine.

La correlazione divenne poi lampante nel 1933, quando Joseph Svirbely e Albert Szent-Gyorgyi Von Nagyrapolt isolarono l’acido ascorbico, permettendo una serie di test con la molecola pura, che porteranno all’individuazione di particolari vitamine dette “essenziali” (o idrosolubili, non accumulate dal corpo umano)  che non vengono prodotte da tutte le specie animali, la cui carenza poteva portare a stati patologici.

Ecco la foto della scatola:

 

Vitamina C

Misura 13 cm x 8,3 cm x 2,2 cm e risale agli anni Cinquanta / Sessanta. La scatola contiene 6 flaconcini da 10 cc, segno che qualche bambino/a all’epoca non voleva assolutamente saperne di prendere le sue vitamine.

La scatola doveva essere venduta dietro ricetta medica, e la posologia raccomandava l’assunzione di due flaconcini al giorno, salvo diversa indicazione.

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Commenti al Post:
johnny.rocker
johnny.rocker il 26/07/15 alle 00:55 via WEB
Se non sbaglio, mi pare che l'organismo umano non riesca ad assorbire la vitamina C oltre un certo limite, che l'eccesso sia eliminato attraverso l'orina. Ricordo vagamente dei flaconcini scuri di vitamina C comprati dai miei genitori, ai cambi di stagione, come ricostituente; probabilmente erano quelli descritti nel tuo post. JR
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Nicola il 26/07/16 alle 09:24 via WEB
Ho scoperto da poco questo blog che trovo assolutamente affascinante! Complimenti! Sono assolutamente profano della materia, ma ti assicuro che di quelle fialette di vitamina C da bambino me ne somministravano in quantità ad ogni cambio stagione.
 
 
lafarmaciadepoca
lafarmaciadepoca il 26/07/16 alle 11:30 via WEB
Grazie mille per i complimenti! Mi fa piacere che il mio lavoro di ricerca sia fonte di ricordi per qualcuno. Il blog racchiude più di cinque anni di studi nel campo della storia della farmacia, se ha voglia di dargli un'occhiata, si legge tranquillamente senza essere degli esperti in materia. Un saluto.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Nik il 28/07/16 alle 09:23 via WEB
Poco per volta mi son letto quasi tutto il blog: è molto affascinante. Ora quando rovistando nei mercatini delle pulci vedrò scatolette di farmaci saprò a chi pensare. Buone ricerche!
 
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