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La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

Messaggi del 19/06/2014

Aspro

Post n°380 pubblicato il 19 Giugno 2014 da lafarmaciadepoca
 

Che cosa hanno in comune l’universo e l’antidolorifico Aspro? Entrambi nacquero da un’esplosione.

Battuta nerd a parte, ci mancò poco che il farmacista australiano George Nicholas ci lasciasse veramente la pelle, rimanendo pesantemente intossicato a causa dei fumi dell’esplosione e temporaneamente cieco.
Erano gli anni della Prima Guerra Mondiale e  la Germania aveva appena annunciato una riduzione dell’esportazione di uno dei farmaci più conosciuti della storia, l’acido acetil salicilico, meglio conosciuto sotto il suo nome commerciale di Aspirina.

In una situazione del genere molti farmacisti australiani e non, decisero di iniziare indipendentemente la sintesi del tanto amato antidolorifico, in modo da sopperire alla richiesta dei clienti e anche da aumentare le loro entrate. Anche George Nicholas si attivò a riguardo, iniziando a sperimentare con dell’acido salicilico ed anidride acetica, fatte reagire in alcune vecchie latte di cherosene. Boom.

Il fatto che l’inizio non fosse stato uno dei più brillanti non intimorì comunque il farmacista, il quale perfezionò il metodo fino ad arrivare ad un acido salicilico di elevata purezza, adatto per il commercio: così nel 1917 nacque l’Aspro.
Come questo farmaco riuscì a superare indenne i suoi primi anni di vita è per me ancora un mistero, perché a differenza di altre case farmaceutiche che videro nel loro “farmaco primogenito” il motore verso il successo, la G.R. Nicholas & Co non se la passava troppo bene.
La guerra aveva quasi mandato sul lastrico il fratello di George, Alfred Nicholas, di professione commerciante, e aveva assestato un duro colpo alla neonata casa farmaceutica che stava affondando in un mare di debiti. Nel 1920 l’industria cambiò nome in “Nicholas ltd” e si trasferì nel sud di Melbourne, mentre Alfred decise di trasferirsi nel Regno Unito e di iniziare a pubblicizzare lì il farmaco.
Complice il clima uggioso che da sempre caratterizza l’Inghilterra, l’Aspro iniziò timidamente a conquistare mercato, ovviamente gli inizi furono comunque difficili, ma i due fratelli ci erano abituati.

Facendo leva sul patriottismo inglese, definendo l’Aspro come “all Brithish”, ossia “tutto inglese”, iniziarono a creare un mercato per il loro prodotto: così se durante la Seconda Guerra Mondiale l’Italia poteva contare sull’Aspirina Bayer, gli Inglesi avevano l’Aspro.
Con il finire del conflitto e la sconfitta della Germania, l’Aspro si insediò ancora più stabilmente nel vecchio continente, giungendo anche in Italia, e sicuramente chi ha vissuto gli anni Cinquanta e Sessanta ricorda la scatoletta di cartone in foto.

Aspro

Misura 7,5 cm x 5,5 cm x 1,7 cm e risale agli anni Cinquanta / Sessanta del Novecento. La posologia raccomandava una dose di due o tre compresse tre o quattro volte al giorno. Se vi sembrano troppe, rasserenatevi: la scatola ricordava che l’Aspro “non danneggia né il cuore né lo stomaco”. Sì, la moderna idea di bugiardino non era ancora stata concepita.
 Anche se il suo prezzo ricadeva nella media dell’epoca cioè 180 Lire, in Italia l’Aspro non ebbe un gran successo  a causa del dominio indiscusso delle nostrane Rodina Montecatini, Diaforil Maggioni, e dell’unica e sola Aspirina Bayer a cui era difficile sottrarre consumatori.

Sicuramente vorrete sapere se l’Aspro australiano è prodotto ancora oggi, d’altronde si trattava di comune acido acetil salicilico, una molecola mai ritirata dal mercato: ebbene sì, il farmaco esiste ancora, ma non è più di proprietà della Nicholas ltd.
Dall’alba dei tempi, se c’è un piatto che va servito freddo, quella è la vendetta, infatti, quasi cent’anni dopo l’Aspro viene prodotto da quella casa farmaceutica che per prima aveva deciso di limitare le esportazioni di Aspirina: oggi Aspro è un prodotto Bayer, alla faccia di George Nicholas.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

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