Creato da liberante il 05/03/2005
Che anche nella più delirante delle fantasie il bianco su cui scrivo sia la mia verità.

IO

immagine

 

Ultimi commenti

ricomincia, è bello leggerti...:-) Il tuo ragazzo magari ti...
Inviato da: magdalene57
il 25/07/2023 alle 20:20
 
non scrivi più, vedo un vero peccato ciao, tommy
Inviato da: stufissimoassai
il 22/11/2022 alle 16:23
 
Piove fuori e dentro di me
Inviato da: cassetta2
il 21/08/2022 alle 22:53
 
Ciao
Inviato da: Lucien.Chardon
il 29/07/2022 alle 14:13
 
Sei una persona speciale, forse non quella a cui mi...
Inviato da: liberante
il 03/06/2019 alle 12:21
 
 

Ultime visite al Blog

annisexantaossimoraliberanteoggiedomani51merizeta21alf.cosmosstufissimoassaipasseggero65Coccolami14cassetta2magdalene57dams777maturalmentegrandiaboutnoiMonello74A
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 56
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 

Copyright ©

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 

 

« diciassetteequarantacinquepoco dopo mezzanotte e n... »

le due di notte e piove

Post n°549 pubblicato il 05 Novembre 2011 da liberante
Foto di liberante

.

.

.

.

.

.

.

Rimango ferma a guardare il buio e la notte senza risposta.

E stanotte lo annuso nell’aria l’odore primario dell’inverno che verrà e spalanca porte di memoria che mi è dolce aprire.

Assomigliano a fotografie, quelle un po’ datate, sbiadite per essere state per troppo tempo appese con una puntina al muro della cucina e stropicciate negli angoli per essere state girate e guardate troppe volte.

Poi arriva il collegamento istantaneo alla realtà, all’oggi che ancora non è ieri e che non riesco a guardare col sereno distacco della lontananza.

È che non è facile capire da che parte iniziare a sputare fuori veleno e marciume per depurarmi la mente.

Ed allora vado a casaccio, il primo pensiero è quello giusto.

E il mio primo pensiero è il figlio.

Positivo e rincuorante.

Sono fortunata che non è solo bello, sano e forte, è onesto, pulito, corretto fino alla paranoia.

Forse troppo sensibile per questo mondo di nulla e di immagini, e forse avrà a soffrire nello scontro inevitabile con modi e metodi che non approva.

Ma che importa.

Ho sempre pensato che il riuscire a guardarsi allo specchio vedendo negli occhi proprio quello che voglio vedere è il privilegio che mi dà il vivere secondo i parametri che mi sono data.

E non è che siano così strani e difficili.

Tre parole che con tutta me stessa cerco di mettere in ogni cosa che faccio.

Sincerità.

Rispetto.

Libertà.

Il mio “male d’essere” di questo periodo è non riuscire a vivere con queste tre parole, non le sento intorno a me, non le vedo brillare negli spazi che mi separano dall’altro, mi sento come fossi impigliata in una rete a maglie strette formata da tutto quello che è all’opposto del mio stare bene, mi manca spazio e aria e non riesco nello specchio a vedere il mio viso, c’è il vapore dei mali pensieri che conosco bene e non riesco a scacciare, dentro brillo e trovo in angoli inconsueti gli spazi luminosi delle cose belle e buone e mi ci aggrappo come avessi paura di affogare, ma sono solo attimi e li uso con parsimonia per paura che si spengano anche loro, li uso di notte per addormentarmi e costruisco un pezzettino per notte la casa sul mare dove vorrò vivere e le passeggiate con il mio cane sulla riva di un mare d’inverno così colorato di azzurri da crederlo una cartolina, per il resto il grigio dell’incertezza avvolge le mie giornate, non sono certa più di nulla, ma non sono i sani dubbi che hanno accompagnato i miei passi in questi ultimi anni, quei bellissimi dubbi colorati di allegrezza che erano il mio orgoglio, questa è l’indeterminatezza pesante e tetra del non sapere più dove sono i confini tra sincerità e menzogna, tra rispetto e menefreghismo, tra libertà e dovere.

Il silenzio diventa sofferenza e solitudine.

Piove, e il rumore dell’acqua si appoggia con dolcezza sulla notte.

.

.

Glenn Gould esegue "Variazioni Goldberg 1 - 7"    

.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

Tag

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963