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Liebe Kuh

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Novella di Natale...

Post n°874 pubblicato il 22 Dicembre 2006 da liebekuh

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale.

A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi del suo corpo.

Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza. L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.

Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno. La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.

Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra i fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza.

Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi particolari, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.

In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.

Sebbene l’uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla.

Con gli occhi della mente così come l’uomo della finestra gliela descriveva.

Passarono i giorni e le settimane.

Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.

L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.

Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.

L’infermiera fu felice di fare il cambio e, dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.

Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta dopo tanto tempo il mondo esterno.

Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto.

Essa si affacciava su un muro bianco.

L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori della finestra.

L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro “forse voleva farle coraggio” disse. 

Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.

Un dolore condiviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.

Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi e che il denaro non può comprare. 

Oggi è un dono ed è per questo motivo che si chiama presente.

BUON NATALE

 
 
 
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