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« Lettera aperta agli elet...Democrazia è Regole »

Lettera aperta a Mauro Carturan e al PdL di Latina.

Post n°16 pubblicato il 10 Marzo 2010 da luca.placidi
 

 

E' di questi giorni la vostra iniziativa di rilanciare l'idea di una Regione delle Province, anche attraverso un percorso referendario regionale.

Una nota sul merito e una sul metodo.

Sul merito.

Se è vero come è vero che il Lazio non può fare a meno di Roma, vale soprattutto il viceversa: E' Roma a non poter fare a meno del territorio che la circonda. In sintesi, il territorio laziale mette a disposizione di Roma forza lavoro e serbatoi demografici, logistica per l'approvvigionamento e territorio (ancora) non consumato dall'inurbazione e qualità ambientale. Roma ripaga con reddito e occupazione ma il territorio circostante sopporta dei costi riconducibili alla congestione dovuta alle esigenze di servizio della Capitale: traffico, sopravvalutazione immobiliare, disordine urbanistico, inquinamento, inefficienza amministrativa, i classici costi dell'inurbazione moderna e post-moderna.

Noi della Lista Bonino-Pannella riteniamo che il nodo irrisolto sia quello dell'area metropolitana. Attualmente il modello utilizzato è quello di "Roma Capitale" con tutti i fondi e i poteri speciali al Sindaco di Roma. E questo riteniamo che crei tensione tra Roma e i territori circostanti. Noi proponiamo allora il modello della "Grande Roma", superando l'attuale compresenza di Comune e Provincia di Roma, con un livello pari a quello regionale. 

Alla Regione Lazio, secondo la nostra proposta, andrebbe riconosciuto un ruolo soprattutto a fini perequativi. La disparità di risorse è fortemente patita dalle altre province laziali. La mancanza di una gestione perequativa, basata su un'ottica di area vasta, fa aumentare artificialmente il peso gravitazionale di Roma, comportando gravi inefficienze e ritardi.

Sul metodo.

Varie forme di referendum e iniziative, se ben concepite, sono uno strumento essenziale per migliorare il funzionamento, il rendimento e la qualità delle democrazie. E' proprio per questo che lo scorso anno, come Associazione Radicaliroma, ci siamo impegnati per proporre 8 referendum regionali, 4 propositivi e 4 abrogativi, su vari argomenti. Non siamo riusciti a raccogliere le firme necessarie ma una cosa l'abbiamo ottenuta: e cioè che adesso esiste una norma per cui la Regione Lazio è la prima regione, non a statuto speciale, in cui è possibile fare dei referendum propositivi, proprio quelli che voi proponete. Prima di indire un nuovo referendum però, se ne avremo la possibilità, dovremmo interessarci dell'abolizione del quorum, istituto che renderebbe vano, molto probabilmente, qualsiasi responso popolare.

Luca Placidi, candidato nella Lista Bonino-Pannella nella circoscrizione della Provincia di Latina (anche Roma) alle prossime elezioni regionali

 
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Commenti al Post:
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mariolino il 10/03/10 alle 13:43 via WEB
Il centrodestra,vista la sua esclusione delle liste elettorali del Lazio non demorde e prepara le contromosse e lo fa con un ricorso al Consiglio di Stato adottando una linea decisa a tarda sera nel summit dei vertici del partito con il pool di avvocati da giorni al lavoro sui dossier,quindi la battaglia elettorale si sposta dalle piazze ai tribunali. Nell’articolo di Lucia Bigozzi la strategia del ricorso: http://www.loccidentale.it/articolo/caos+liste%2C+nel+lazio+il+tar+boccia+il+ricorso+del+pdl+che+ora+punta+tutto+su+un+nuovo+iter.0087495
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