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Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi agisce a proprio rischio e pericolo.
Messaggi di Luglio 2016
Come da attese, la Fed lascia i tassi invariati senza creare grandi aspettative per l’anno in corso. Le elezioni presidenziali non consentono al principale regista dei mercati di intervenire con il rischio di destabilizzare gli equilibri. Ne approfittano i Treasury decennali che dopo una breve correzione verso quota 1.65% sono tornati a flettere lasciandosi alle spalle un pull back che conferma la riflessività dei rendimenti nella parte lunga della curva. In anticipo probabilmente su un’evoluzione più instabile del quadro complessivo, l’oro è stato colpito da nuovi buy order senza nemmeno collaudare l’area 1300 usd/oz. L’area 1300 costituisce per il nostro modello di valutazione il punto di sostegno di una tendenza rialzista il cui impulso potrebbe spingere i valori verso area 1450 usd; è presumibile che il mercato si concentrerà nelle prossime ore su area 1375 per cogliere eventuali nuovi trigger positivi in grado di accompagnare la domanda verso gli obbiettivi stimati......
Vediamo un indicatore oggettivo in ottica MACROTECNICA cosa ci suggerisce :
Vediamo come alcuni Trading System vedono la situazione :
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ROMA (WSI) – Mps, con le sue decine di miliardi di sofferenze iscritte a bilancio, non è l’unico grande istituto italiano che si può considerare bocciato negli stress test condotti dall’Eba, l’autorità bancaria europea. In sette – oltre alla banca senese, la tedesca Commerzbank, l’irlandese AIB, l’inglese Barclays, l’austriaca Raiffeisen Landesbanken, la spagnola Banco Popular e Unicredit – hanno registrato un livello di capitale inferiore al 7,5% in caso di scenario avverso. Deutsche Bank ce l’ha fatta al pelo con un 7,8%, Bank of Ireland con il 7,69% e Societe Generale con l’8,03%. Una menzione speciale va comunque a Mps che ha fatto iscrivere a referto un imbarazzante -2,4%. Partendo dai dati dichiarati a fine 2015, le autorità hanno calcolato il coefficiente patrimoniale Tier 1 per ogni istituto in due casi distinti: uno avverso in condizioni critiche e l’altro in un contesto “normale”. La bocciatura identificata da Wall Street Italia – Tier 1 sotto il 7,5% in caso di grave crisi fino al 2018 – non significa che verrà automaticamente chiesto un aumento di capitale. I risultati sono disponibili per la consultazione sul sito dell’Eba. Niente Brexit o tassi negtivi: stress test una farsa L’Eba non ha comunicato un livello al quale gli stress sono stati superati ma negli esami del 2014 il tasso in condizioni avverse era stato per esempio fissato al 5,5%. Nello scenario avverso quest’anno si è preso in considerazione un calo del 7,1% del Pil, un calo della redditività da interessi e un collasso del mercato immobiliare. C’è chi dice che gli esami sono una farsa: non solo non ci sono bocciate o promosse ufficiali, ma non è stata nemmeno presa in considerazione né la “Brexit” né un periodo prolungato di tassi negativi – in Europa ammontano a migliaia di miliardi. Mps già sta lavorando a un piano per rafforzare entro novembre la base patrimoniale di fino a 5 miliardi di euro e per smaltire, come richiesto dalla Bce in una lettera, l’intero pacchetto di sofferenze nette, uno dei “cancri” del sistema bancario italiano. La cartolarizzazione prevede l’intervento del fondo Atlante che sottoscriverà la tranche mezzanine per 1,6 miliardi e l’assegnazione ai soci di Mps della tranche junior. Proprio a fine giornata la banca travagliata ha annunciato anche il “deconsolidamento” dal bilancio dell’intero portafoglio di crediti in sofferenza, attraverso la cessione ad un veicolo di cartolarizzazione. Secondo quanto riporta un comunicato della banca senese, l’operazione avverrà ad un prezzo pari a 9,2 miliardi di euro, ovvero il 33% del valore lordo, e con la successiva assegnazione della tranche junior agli azionisti di della banca stessa. Per il governo Renzi e il settore bancario italiano in difficoltà un bail-in, ovvero il ricorso a obbligazionisti e correntisti per salvare l’istituto sull’orlo del default, è da evitare, dal momento che il 30% dei bond societari bancari sono in mano a famiglie e risparmiatori. Un altro istituto su cui i fari erano puntati era Deutsche Bank, istituto tedesco che ha appena visto azzerati gli utili trimestrali e che è ampiamente e pericolosamente esposto ai derivati. Ma a sorpresa la banca ha passato gli esami, registrando un 7,8% di Tier 1, lo 0,3% sopra alla soglia minima richiesta. Sono state passate al setaccio le capacità patrimoniali di 51 banche di 15 paesi diversi, per il 70% degli attivi in Europa, per scoprire se e quali istituti hanno i livelli di capitale sufficienti a resistere in caso di crisi. Tra le italiane,Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Banco Popolare hanno superato gli esami. Le indiscrezioni della vigilia sostenevano che anche Unicredit (7,12%) l’avrebbe spuntata. Gli stress test sono stati introdotti dopo la crisi finanziaria scoppiata nel 2007-2008 per scongiurare nuove epidemie sistemiche nel sistema finanziario interconnesso dell’Occidente. Rimane da vedere come reagiranno i mercati alla riapertura delle contrattazioni lunedì prossimo. |
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Il referendum sulla Brexit ha evidenziato il grande ruolo giocato dai rifugi sicuri nei periodi incerti. Sono aumentate significativamente le pressioni rialziste sul Franco svizzero e sullo Yen; è chiaro che a contare non sono i fondamentali economici, ma la stabilità politica di questi paesi. Il Giappone, come la Svizzera, si trova in una lunga fase di deflazione; lo Yen non è correlato all’economia giapponese e il rischio su questa valuta è tutt’altro che basso, infatti, crediamo che i tassi d’interesse possano diventare ancor più negativi. Di conseguenza, non sorprende assistere all’aumento dei metalli preziosi, che costituiscono un’assicurazione, slegata dai tassi, contro un crollo (per quanto improbabile) delle valute fiduciarie. L’esito della Brexit è stato davvero rivelatore: per la prima volta dalla creazione dell’Unione Europea, il rischio di una dislocazione è stato altissimo. Come se non bastasse, anche in Finlandia si profila l’ipotesi di un referendum, una petizione ha già raggiunto quasi la metà delle firme necessarie. Gli investitori sono consapevoli di questi problemi e la domanda diOro e Argento è aumentata significativamente, questi metalli preziosi ora scambiano su livelli che non si vedevano da tre anni. Questo brusco aumento dell’oro e dell’argento è, tuttavia, paradossale. Le banche, soprattutto quelle europee, sono nell’occhio del ciclone quali emittenti dei certificati in oro. L’aumento dell’offerta fa sì che i metalli preziosi rimangano a livelli più bassi, mantenendo la fiducia nelle valute fiduciarie. Vale la pena notare che l’offerta di oro e argento fisico non è mai stata così elevata. C’è un forte rischio di controparte che potrebbe pesare ulteriormente sui prezzi dei metalli preziosi e che potrebbe innescare una spaccatura fra i mercati dei metalli preziosi fisici e di carta, non dimentichiamo che il mercato dei certificati in oro è duecento volto più grande di quello del mercato dell’oro fisico. Oro e Argento saliranno ancora nei prossimi mesi? C’è davvero un potenziale rialzista. Anche se, negli ultimi quattro anni, la Fed ha promesso che i tassi d’interesse USA sarebbero saliti in modo sostenuto, i mercati finanziari hanno iniziato a scontare un taglio probabile non prima della fine del 2017. La mancanza di fiducia nelle banche centrali è il nuovo catalizzatore per l’oro e l’argento. I tassi d’interesse negativi non hanno alcun senso, considerando che il prestatore deve pagare gli interessi; inoltre, non capiamo come la BCE o la Banca d’Inghilterra potranno ottenere risultati migliori della Fed o della BoJ. Ora la strada è spianata per l’oro e l’argento! |
"Ancora una volta l’Italia è sotto assedio. I demeriti sono molti ma le radici della crisi affondano sulla decrescita infelice del sistema produttivo per conclamata perdita di competitività in corso dal 2000. E se l’Italia è sotto assedio i mercati soffrono. Vediamo un indicatore oggettivo in ottica MACROTECNICA cosa ci suggerisce :
Vediamo come alcuni Trading System vedono la situazione :
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Mercati viaggiano sull'onda dell'incertezza, aiutati a non sprofondare dalle voci di nuove regole per gli acquisti di bond da parte della Bce, ma anche intimamente convinti che quanto stia accadendo e soprattutto quanto si stia decidendo, non sarà altro che una toppa messa per riuscire a navigare a vista fino a quando i nodi non arriveranno al pettine.Questa, in estrema sintesi, la visione della maggior parte degli analisti i quali predicano ancora cautela. Tra loro anche quelli di HSBC, i quali hanno tagliato le stime per il 2017 sull'Eurozona portando il prodotto interno lordo all'1% dal precedente 1,5%. I problemi che prima c'erano sull'Unione non solo non sono stati risolti ma sono anche stati esacerbati dalla tempesta inglese le cui conseguenze, finora calmierate, si scateneranno nella loro forza solo in futuro. Vediamo un indicatore oggettivo in ottica MACROTECNICA cosa ci suggerisce :
Vediamo come alcuni Trading System vedono la situazione :
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Inviato da: cassetta2
il 19/04/2023 alle 17:44
Inviato da: cassetta2
il 29/03/2020 alle 14:46
Inviato da: cassetta2
il 22/10/2019 alle 10:50
Inviato da: Lucky340
il 11/10/2019 alle 21:32
Inviato da: Lucky340
il 01/06/2018 alle 10:05