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« Pasqua tradizionaleLa mia pasqua »

L'uovo di Pasqua

Post n°394 pubblicato il 16 Aprile 2006 da lunedi.bs
 
Tag: Ricerca
Foto di lunedi.bs

L'uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero e come simbolo ha subito ogni genere di manipolazione estetica: è stato dipinto, intagliato, ricoperto; la sua forma è stata riprodotta con elementi diversi: da quelli commestibili come il cioccolato e lo zucchero, a quelli più duraturi come la terracotta o la carta pesta. Ma mentre le uova di cartone o di cioccolato sono di origine recente, quelle vere, colorate o dorate hanno un'origine che pesca nel lontano passato.
Le uova, infatti, forse anche per la loro forma e sostanza molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità. Già al tempo del paganesimo in alcune credenze il Cielo e la terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita.
Gli uccelli infatti si preparavano il nido d'amore e lo riempivano di uova: a quel punto tutti sapevano che l'inverno ed il freddo erano ormai passati.
Nell'antico Egitto le uova decorate erano scambiate all'equinozio di primavera, data di inizio del "nuovo anno", quando ancora l'anno si basava sulle stagioni. I filosofi egiziani vedevano in esso il fulcro dei quattro elementi dell'universo.
Gli israeliti avevano la consuetudine di portarlo in dono agli amici o lo regalavano a chi festeggiava il compleanno.
Gli antichi romani usavano dire: "Omne vivum ex ovo".
I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come dono per le feste Primaverili, l'uovo era visto come simbolo di fertilità e di magia, a causa dell'allora inspiegabile nascita di un essere vivente da un oggetto così particolare. Le uova venivano pertanto considerate oggetti dai poteri speciali, ed erano interrate sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male, portate in grembo dalle donne in stato interessante per scoprire il sesso del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di entrare nella loro nuova casa.
Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba. Si narra che Maria Maddalena si presentò all'imperatore Tiberio per regalargli un uovo dal guscio rosso, testimonianza della Resurrezione di Gesù e che Maria, Madre del Cristo, portò in omaggio a Ponzio Pilato un cesto dorato pieno di uova per implorare la liberazione di Suo Figlio. Pilato disse che ormai non c'era nulla da fare e Lei per il dolore lasciò cadere il canestro con tutte le uova che si dispersero rotolando in ogni angolo della Terra.
Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole.
Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo. Anche nel Medioevo le uova venivano donate, insieme ad altri oggetti, a bambini e servitù per festeggiare il giorno della Resurrezione.
L'usanza di donare uova decorate con elementi preziosi va molto indietro nel tempo e già nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra risulta segnata una spesa di 18p. per 450 uova rivestite d'oro e decorate da donare come regalo di Pasqua. Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergè, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria. Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta conteneva un piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale.
Gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da donare tutti gli anni. E la tradizione continuò anche con lo zar Nicola II, figlio di Alessandro, fino ad un totale di 57 uova.
Oggi ritroviamo in molte tradizioni l'uso delle uova per celebrare la ricorrenza pasquale; i popoli slavi dipingono le uova (a volte avvengono delle vere e proprie gare di abilità) per donarle come simbolo di buon auspicio, amore e fertilità e le case vengono addobbate con uova colorate.
In Germania per Pasqua si nascondono uova colorate nel giardino o all'interno dell'abitazione e si invitano i bimbi a cercarle, affermando che sono state lasciate dai leprotti. Ecco spiegato inoltre l'uso del coniglietto nella tradizione.
Anche in alcune regioni della Francia si nascondono nei giardini le uova dipinte e si narra ai bambini che sono state lasciate dalle campane che la notte del Venerdì Santo hanno volato fino a Roma per prenderle.
È per questo che nessuno le sente suonare durante la notte della Passione. Nei Paesi Scandinavi è tradizione compiere anche dei giochi con le uova sode. I più noti sono: far rotolare le uova da un dosso e vince chi ha lasciato quello che arriva più lontano con il guscio integro; un altro segno di abilità è tenere un uovo lesso in mano e cercare di rompere quello tenuto dall'avversario.
Le uova assumono anche altre valenze in queste nazioni del nord. Andare in chiesa con in tasca un uovo nato il Giovedì Santo aiuta a smascherare le streghe! Un uovo lasciato in ciascuno dei quattro angoli del campo, nei solchi arati, aiuta invece ad avere un abbondante raccolto.
Gli ortodossi celebrano la ricorrenza dei morti il venerdì successivo al giorno di Pasqua. In tale occasione qualcuno ancora colora le uova di rosso e le mette sopra le tombe, come augurio di felice vita ultraterrena per i loro cari che sono sepolti.

Informazioni e frammenti presi da diversi siti.
Nella foto: tradizionali uova russe.

 
 
 
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