Blog
Un blog creato da ottilie24 il 11/05/2010

NUOVA CONSAPEVOLEZZA

Risveglio dell'Anima ed Evoluzione

 
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

 

PERO'...NON ME L'ASPETTAVO TANTO EROTISMO D ENEIQUE INGLESIAS...............I!! ;-))

Post n°28 pubblicato il 13 Maggio 2011 da ottilie24
 

 

 

ENRIQUE INGLESIAS..NON ME LO ASPETTAVO DA LUI.....BRAVO, BELLOO E MOOOOLTO SEXY!!! ...di solito i figli d'arte sono distrutti da forti personalita' d'arte familiari, vero??

..sembra un angelo : ..."ma c'è un diavolo in me"...ehehhehe!!

 
 
 

bodisahttva

Post n°27 pubblicato il 29 Dicembre 2010 da ottilie24
 

una meravivigliosa Danza dell'Illuminazione.....

auguroni a tutti per un proseguimento di Luce....:-))

 

This is a well-known deaf and/or mute troupe from China. It is performing the 1000 hand Boddhisativa and the dance actually tells the story of buddhist philosophy. it has also performed at the athens paralympic closing ceremony and handling over to China for the 2008 ceremony and in china's spring festival gala.

Questa è una famosa troupe sordo/muta dalla Cina. Sta danzando la danza delle 1000 mani Bodishattva ad Atene per la cerimoni a  di chiusura paraolimpica e cm, si è esibista per la cerimonia del 2008 in Cina per il galà  festival di primavera.

E NON VI SEMBRA LA PROVA VIVENTE DELLA DIVINITA' INTERIORE IN OGNUNO DI NOI??? AuGURONI A TUTTI E A PRESTO!!

 

 

 

 
 
 

MANDALA

Post n°26 pubblicato il 08 Dicembre 2010 da ottilie24
 
Foto di ottilie24

 ECCO COME L'ARTE CREA L'ORIGINE DEL MONDO E DELL'UNIVERSO...

 

http://mandaladream.com di ANTONIO BONFIGLIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

ANDREJ TARKOVSKIJ

Post n°25 pubblicato il 28 Settembre 2010 da ottilie24
 

Nessuno sa che cos’è la bellezza. L’idea che la gente si fa della bellezza, il concetto stesso di bellezza, mutano nel corso della storia assieme alle pretese filosofiche e al semplice sviluppo dell’uomo nel corso della sua vita personale. E questo mi spinge a pensare che, effettivamente, la bellezza è il simbolo di qualcos’altro. Ma di cosa esattamente? La bellezza è simbolo della verità. Non dico nel senso della contraddizione “verità/menzogna”, ma nel senso di cammino di verità, che l’uomo sceglie.

Andrej Tarkovskij

 

Andrej Tarkovskijun omaggio al grande regista russo (sito in costruzione)

La spiritualità di Andrej Tarkovskij
«L’arte priva di spiritualità reca in se stessa la
propria tragedia. Persino la constatazione della
mancanza di spiritualità del tempo in cui vive richiede
all’artista la più alta e determinata elevatezza
spirituale. L’artista autentico è sempre al
servizio dell’immortalità, si sforza di rendere immortale
il mondo e l’uomo in questo mondo
».

Sono parole con cui Andrej Tarkovskij ha voluto puntualizzare
il suo modo di rappresentare il mondo che lo
circonda, la sua arte di creare quelle immagini
così intense, così piene di significati.

stacks_image_A2A8EAB3-FFDC-4A58-9B0C-82B14843D8D5
Il tema della solitudine

«Sta una pietra presso il gelsomino.
Un tesoro c'è sotto la pietra.
Mio padre è sul sentiero.
È una bianca, bianca giornata.

Il pioppo d'argento è in fiore,
la centifoglia e dietro a lei
le rose rampicanti,
l'erba lattescente.

Non sono mai stato
piú felice di allora.

Là non si può ritornare
e neppure raccontare
com'era colmo di beatitudine
quel giardino di paradiso.»

Arsenij Tarkovskij
stacks_image_B479052C-8757-4A2F-82B4-0BA04A78FEF1


Cristo in
Andrej Rublev


In Andrej Rublëv, il film che esemplifica meglio il suo pensiero, si
nota come il cinema tarkovskijano e il suo protagonista, siano
perennemente alla ricerca della Verità

Scrive Massimo Nardin

Sebbene il cinema del grande maestro russo sia sempre stato indicato come uno tra i più «spirituali», sebbene la critica abbia rinvenuto nelle sue storie tracce evidenti delle Sacre Scritture, e sebbene tutti i suoi protagonisti sembrino affrontare un calvario analogo a quello vissuto da Cristo, Tarkovskij non ha fatto di quest’ultimo il protagonista di alcuno dei suoi film. Non solo: nella produzione tarkovskiana, la stessa simbologia religiosa diretta è assente: se lo spettatore riesce a coglierla (talvolta,riconosciamolo, forzando il testo filmico), lo può fare soltanto individuando richiami indiretti, ambigui, come il traliccio che può sembrare una croce oppure i movimenti di macchina che a questa figura misteriosa possono ricollegarsi. Entrambe le rappresentazioni si trovano in Stalker (1979) – i cui dialoghi contengono alcune citazioni della Bibbia – ma anche nel finale de Lo specchio (1974) individuiamo strani tralicci…
stacks_image_1298DA88-4653-4109-A817-0802CEC5D63E
Stalker: il senso della fede?

Stalker è a mio avviso, ma non son il solo a pensarlo, il film più compiuto nella cinematografia di Tarkovskij.

Partirei dalla straordinaria immagine a fianco: quella della "luce di Dio".. nella prima immagine di questa pagina web....Solo il cinefilo più accorto avrà notato il fugace raggio di sole che illumina il capo dello Stalker un attimo che dica di andare. Sarà un caso? Forse non lo sapremo mai... Ma quel raggio di luce venuto dall' alto...è solo questione di fede. La ricerca della Zona è questione di fede. Scrive Luca Blanc nella sua splendida tesi di laurea sul Tarkovskij di Stalker:


Un relativismo onnivoro assedia e stana le convinzioni al
loro nascere, tanto più vorace quanto più vincente. Nelle nostre
società l’unico pregiudizio concesso è quello verso chi abbia de i
pregiudizi . Il valore fondamentale è diventa to il riconoscimento dei
valori di ognuno, quali che siano. La fede, questo quantum di
certezze a disposizione di ciascuno, è come parcellizzata. Chiunque
può met tervi mano nel proprio piccolo e ricavarne, a mo di
bricolage, una fede personalizzata , individuale. L’alternativa è una
sana distrazione “televisiva” dal problema. Tarkovskij è ben deciso
a contrastare la deriva relativistica, ritrovare un qualcosa che possa
di nuovo ristabilire un sopra e un sotto nell ’universo, dare una
speranza. Tutta via le armi che usa sono le stesse adoperate da ciò
che vorrebbe combattere.


Quando viene raggiunto il pozzo, ormai nella seconda parte del film, lo Stalker rivolge una straordinaria preghiera alla Zona.
Qui troviamo il monologo fondamentale sugli opposti sensi di "forza" e "debolezza" che lungi dall' esprimere solo significati letterari esprime qualcosa che avvicina il messaggio di Stalker a qualcosa di profondamente "evangelico". Scrive Luca Blanc:


La preghiera riguarda da vicino il
loro animo, che possa piegarsi alla fede, “che diventino indifesi
come bambini”, nel significato di quel “Siate come fanciulli”
evangelico. Rendersi duttili , “aprire la propria anima a Dio”, porre
un limite alla propria volontà di potenza e di controllo , solo questo
potrebbe renderli felici.

“L’albero, mentre cresce, è
tenero e flessibile . Quando è duro e secco, muore”


Questa è una immagine che ha un chiaro riferimento all' evangelico "Beati gli ultimi perchè saranno i primi" La forza vera e la potenza nesconderebbero aridità mentre la freschezza della debolezza costituisce il germe di una nuova forza....


A dream

I dream of a quiet monastic cloister with its enormous ancient oak tree. Suddenly I become aware of a flame rising up at a point among the roots, and I realize that it is the flame of many candles burning i the secret underground recesses of the monastery. Two frightened young nuns arrive. Then the flame leaps high, and I see that by now its too late to put out the fire - almost all the roots have become burning embers. I am deeply saddened by this, and I try to imagine what the cloister will be like without the oak tree: it will be useless, meaningless, miserable

[29-30 September 1986]

Scrive Antonio Socci a proposito della spiritualità del regista


«Ne Lo specchio le grandi folate di vento improvvise, “brevi
come dei segnali”, il vetro della lampada che rotola, l’alone lasciato da un bicchiere da the che subito evapora, la biancheria che si gonfia, la lampada che si spegne negli spasimi, le mani traslucide, fosforescenti perché tengono in mano una luce, la brace che sembra dotata di vita: tanto appare sensibile il loro respirare all’unisono con l’alito del mondo».

E ci rendiamo conto che siamo vicini a qualcosa che no vediamo ma c'è....
come quel senso di "sospensione" che ritroviamo nella poesia haiku (vedi capitolo).

"Ma Tarkovskij meraviglia soprattutto perché ci restituisce la luce dell’insolito, la gloriosa meraviglia delle cose create, di cui non ci accorgevamo più, da quando aveva cominciato a farci orrore la carne del creato. Da quando avevamo assassinato lo stupore per il chiaro di luna e il mormorio dell’acqua."

e ancora.....

"
Lo strano e drammatico viaggio-pellegrinaggio dei personaggi di Stalker verso la “zona”, rappresenta proprio l’atteggiamento dei “moderni” nei confronti dell’opera di Tarkovskij o nei confronti della vita stessa, della natura, di fronte al suo umile e glorioso corteo di cose umili e belle. Per questo avvicinandosi alla “zona” non accade altro che questo: accade la realtà, la realtà diventa accadimento, colori e rumori, soffi di vento, erbe, fuoco e acque. «Forse la “zona” è proprio questo, un apparire delle cose a
occhi che comunemente non possono vedere o che guardano senza vedere» (Sandro Bernardi).


http://tarkovskij.altervista.org/page13/page13.html 







 

 


 
 
 

STALKER

Post n°24 pubblicato il 28 Settembre 2010 da ottilie24
 
Foto di ottilie24

STALKER - FILM DI  ANDREJ TARKOVSKJI

« La debolezza è potenza, e la forza è niente. Quando l'uomo nasce è debole e duttile, quando muore è forte e rigido, così come l'albero: mentre cresce è tenero e flessibile, e quando è duro e secco, muore. Rigidità e forza sono compagne della morte, debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell'esistenza. »
 
(lo Stalker)

Stalker (Сталкер) è un film di fantascienza del 1979 diretto da Andrej Tarkovskij. Tratto dal racconto Picnic sul ciglio della strada (1971) dei fratelli Arkadij e Boris Strugackij, questo film rappresenta, come già Solaris, una personale interpretazione di Tarkovskij dello scritto originale.

Pur essendo di genere fantascientifico per la trama, lo svolgimento appartiene al cinema d'autore. Il lento e profondo viaggio catartico compiuto all'interno della cosiddetta zona, dove le tre diverse concezioni della vita dei protagonisti si scontrano e si mettono in discussione, trascende i dettami del film di genere.

La pellicola venne girata fra Dolgopa (Russia), Tallinn (Estonia), Isfara (Tajikistan), e Chernobyl (Ucraina) e fu presentata al Festival cinematografico di Mosca nell'agosto1979 ed al Festival di Cannes, in Francia, il 13 maggio 1980. del


Un intellettuale (Anatolij Solonicyn) e uno scienziato (Nikolaj Grinko) - rispettivamente chiamati "Scrittore" e "Professore" per tutta la durata del film - si avventurano nella "Zona", un territorio rurale desolato e in rovina dove le normali leggi fisiche sono state stravolte per cause ignote. Si vocifera che la Zona - isolata da un cordone di sicurezza governativo, in cui tuttavia gli stessi militari non osano spingersi - contenga una stanza in cui si possono avverare i «desideri più intimi e segreti»: è questo il luogo che i due uomini vogliono raggiungere. Per affrontare il viaggio con qualche sicurezza, i due ingaggiano uno "Stalker" (Aleksandr Kajdanovskij), una guida illegale esperta del territorio.

Dopo aver forzato un posto di blocco, lo Stalker condurrà il gruppo nel cuore della Zona seguendo un complicato percorso nel continuo sforzo di evitare ogni pericolo. La guida intima ai due uomini di seguire fedelmente le sue istruzioni se vogliono sopravvivere, ma a dispetto di quanto afferma e del dissesto ambientale, la Zona si mantiene tranquilla, come in un momento di bonaccia rispetto alle tremende rappresentazioni verbali dello Stalker. Mentre lo Scrittore ostenta scetticismo verso i timori dello Stalker, il Professore, al contrario, cerca di attenersi alle indicazioni. Questo dissidio contribuisce al mantenimento della suspence nonostante il montaggio posato e il basso tasso di mutazioni nelle scene: i personaggi sembrano credere, chi più chi meno, all'incombenza di tremendi stravolgimenti dei manufatti o dello stesso spazio (tale concetto è stato poi ripreso nel film Matrix). Una carcassa di carrarmato lascia intendere che una precedente intrusione militare sia stata sbaragliata.

Gran parte del film è centrato sulla descrizione e il confronto tra le personalità dei tre uomini, e sulle discussioni di stampo filosofico tra lo Scrittore e il Professore sui motivi che li conducono alla ricerca della misteriosa stanza: lo Scrittore teme di perdere la sua ispirazione, mentre il Professore desidera, a quanto sembra, vincere un premio Nobel. Lo Stalker non ha mai visitato la stanza, ma non sembra allettato dal pensiero di realizzare i suoi desideri. Ciò che la guida conosce, gli è stato confidato da un altro Stalker, soprannominato Porcospino, personaggio enigmatico suicidatosi tempo prima e che non compare mai nel film, se non nei racconti dello Stalker, del Professore ed infine dello Scrittore, che comprenderà il vero motivo del suo suicidio. Il Porcospino decise di entrare nella stanza con lo scopo di esprimere il desiderio di resuscitare il fratello, morto in precedenza nel cosiddetto "tritacarne", il passaggio più difficile della zona, ma la stanza, che avvera i desideri più intimi e profondi, invece di ridare la vita al fratello donò al Porcospino una inaspettata ricchezza. Preso atto che nel profondo del suo animo la brama di ricchezza era più forte persino del desiderio di riportare in vita il fratello, il Porcospino si suicidò.

Un'inesplicabile conversazione telefonica tra il Professore e un suo collega all'interno di un edificio abbandonato, rivela le vere intenzioni dell'uomo. Il Professore ha portato con sé una bomba e vuole distruggere la stanza per prevenire l'uso indiscriminato e devastante dei suoi poteri. Il palesamento di tali intenzioni conduce ad una disputa con gli altri componenti del gruppo. Alla fine, il Professore rinuncia al suo proposito e il gruppo si rimette in cammino. La stanza viene, infine, raggiunta; la cinepresa inquadra i tre uomini seduti sulla soglia senza chiarire se entreranno o meno.

La scena successiva mostra il terzetto riunito al bar dove lo Stalker era stato ingaggiato. La guida si congeda e viene accompagnata a casa dalla moglie e dalla figlia, una bambina paralitica per effetto delle mutazioni genetiche indotte dalla Zona. Il film si conclude con una lunga scena nella cucina dove si trova la bambina, sola, seduta presso un tavolo. Dopo aver recitato un poema, la bambina osserva alcuni bicchieri sul tavolo. I bicchieri iniziano a spostarsi verso il bordo del tavolo, sotto le note del celeberrimo Inno alla gioia. La Zona ha forse dotato la piccola di qualche potere?

 Elementi del film

  • La Zona:

Il film si apre con delle scene girate in b/n. Siamo in un locale in cui entra il proprietario accendendosi una sigaretta. Successivamente giunge quello che successivamente sapremo essere il Professore (Nikolaj Grinko) che viene subito servito dal proprietario. A questo punto scorre sullo schermo una scritta bianca su fondo nero, è il brano di una intervista rilasciata da uno scienziato ad un giornalista:

 « Che cos'è stato? La caduta di un meteorite? La visita di abitanti dell'abisso cosmico? Sta di fatto che nel nostro piccolo paese è comparso uno straordinario prodigio: la Zona. Ci abbiamo mandato subito dei soldati. Non sono tornati. Allora abbiamo circondato la Zona con un cordone di polizia... E probabilmente abbiamo fatto bene. Del resto, non lo so, non lo so... »
  

Dopo aver superato avventurosamente il confine della zona lo Stalker abbandona momentaneamente i due viaggiatori i quali discutono sul tema della Zona:

 « Il Professore: "Vent'anni fa all'incirca, sembra che proprio qui sia caduto un meteorite che rase al suolo il villaggio. L'hanno cercato, questo meteorite, ma naturalmente non trovarono nulla. Poi qui la gente cominciò a sparire. Venivano qui ma non tornavano indietro (..) Allora, alla fine decisero che il cosiddetto 'meteorite' non era proprio un meteorite. E, per cominciare misero tutto intorno del filo spinato per evitare che i curiosi corressero dei rischi. Così cominciò a correr voce che ci fosse un posto nella Zona dove si esaudivano i desideri. E naturalmente decisero di proteggerla come le pupille degli occhi. Chissà quali desideri potevano venire in mente a qualcuno.... »
  
 « Mi hanno sovente domandato cos'è la Zona, che cosa simboleggia, ed hanno avanzato le interpretazioni più impensabili. Io cado in uno stato di rabbia e di disperazione quando sento domande del genere. La Zona è la Zona, la Zona è la vita: attraversandola l'uomo o si spezza o resiste. Se l'uomo resisterà dipende dal suo sentimento della propria dignità, dalla sua capacità di distinguere il fondamentale dal passeggero »
 
(Andrej Tarkovskij. Scolpire il tempo. Milano, UBULibri, 1988, pag. 178

 Il racconto originale

Il racconto dei fratelli Strugackij è ambientato in una città immaginaria del Canada, Harmont, limitrofa ad una delle diverse Zone disseminate sulla Terra. Lo stalker è una figura reietta dall'emblematica capigliatura fulva, un ex fisico caduto in disgrazia e convertitosi alla malavita subendo condanne. Il film di Tarkovskij sembra cominciare dove finisce il racconto.

http://it.wikipedia.org/wiki/Stalker

http://tarkovskij.altervista.org/page16/page16.html


 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

paologuzzialf.cosmossthealessandroferdicosols.kjaerfdsa1Kepler70rufius84Pinkturtleeric65vCercami_In_Un_Sogno0ftg72imsewfrmangovirtute81
 

ULTIMI COMMENTI

Si direi proprio di si :-)) Baci
Inviato da: rufius84
il 14/06/2011 alle 23:11
 
fortunatamente è andata bene!! ciao!! :-)
Inviato da: ottilie24
il 14/06/2011 alle 20:00
 
Non avevo dubbi cara... ;-))
Inviato da: rufius84
il 13/06/2011 alle 12:25
 
Grazie cara sei sempre gentile e carina. Baci. Luca
Inviato da: rufius84
il 30/05/2011 alle 09:49
 
Grazie, dolce ..beh diciamo che mi son odata da...
Inviato da: ottilie24
il 30/05/2011 alle 04:30
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963