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STALKER
Post n°24 pubblicato il 28 Settembre 2010 da ottilie24
STALKER - FILM DI ANDREJ TARKOVSKJI
Stalker (Сталкер) è un film di fantascienza del 1979 diretto da Andrej Tarkovskij. Tratto dal racconto Picnic sul ciglio della strada (1971) dei fratelli Arkadij e Boris Strugackij, questo film rappresenta, come già Solaris, una personale interpretazione di Tarkovskij dello scritto originale. Pur essendo di genere fantascientifico per la trama, lo svolgimento appartiene al cinema d'autore. Il lento e profondo viaggio catartico compiuto all'interno della cosiddetta zona, dove le tre diverse concezioni della vita dei protagonisti si scontrano e si mettono in discussione, trascende i dettami del film di genere. La pellicola venne girata fra Dolgopa (Russia), Tallinn (Estonia), Isfara (Tajikistan), e Chernobyl (Ucraina) e fu presentata al Festival cinematografico di Mosca nell'agosto1979 ed al Festival di Cannes, in Francia, il 13 maggio 1980. del Un intellettuale (Anatolij Solonicyn) e uno scienziato (Nikolaj Grinko) - rispettivamente chiamati "Scrittore" e "Professore" per tutta la durata del film - si avventurano nella "Zona", un territorio rurale desolato e in rovina dove le normali leggi fisiche sono state stravolte per cause ignote. Si vocifera che la Zona - isolata da un cordone di sicurezza governativo, in cui tuttavia gli stessi militari non osano spingersi - contenga una stanza in cui si possono avverare i «desideri più intimi e segreti»: è questo il luogo che i due uomini vogliono raggiungere. Per affrontare il viaggio con qualche sicurezza, i due ingaggiano uno "Stalker" (Aleksandr Kajdanovskij), una guida illegale esperta del territorio. Dopo aver forzato un posto di blocco, lo Stalker condurrà il gruppo nel cuore della Zona seguendo un complicato percorso nel continuo sforzo di evitare ogni pericolo. La guida intima ai due uomini di seguire fedelmente le sue istruzioni se vogliono sopravvivere, ma a dispetto di quanto afferma e del dissesto ambientale, la Zona si mantiene tranquilla, come in un momento di bonaccia rispetto alle tremende rappresentazioni verbali dello Stalker. Mentre lo Scrittore ostenta scetticismo verso i timori dello Stalker, il Professore, al contrario, cerca di attenersi alle indicazioni. Questo dissidio contribuisce al mantenimento della suspence nonostante il montaggio posato e il basso tasso di mutazioni nelle scene: i personaggi sembrano credere, chi più chi meno, all'incombenza di tremendi stravolgimenti dei manufatti o dello stesso spazio (tale concetto è stato poi ripreso nel film Matrix). Una carcassa di carrarmato lascia intendere che una precedente intrusione militare sia stata sbaragliata. Gran parte del film è centrato sulla descrizione e il confronto tra le personalità dei tre uomini, e sulle discussioni di stampo filosofico tra lo Scrittore e il Professore sui motivi che li conducono alla ricerca della misteriosa stanza: lo Scrittore teme di perdere la sua ispirazione, mentre il Professore desidera, a quanto sembra, vincere un premio Nobel. Lo Stalker non ha mai visitato la stanza, ma non sembra allettato dal pensiero di realizzare i suoi desideri. Ciò che la guida conosce, gli è stato confidato da un altro Stalker, soprannominato Porcospino, personaggio enigmatico suicidatosi tempo prima e che non compare mai nel film, se non nei racconti dello Stalker, del Professore ed infine dello Scrittore, che comprenderà il vero motivo del suo suicidio. Il Porcospino decise di entrare nella stanza con lo scopo di esprimere il desiderio di resuscitare il fratello, morto in precedenza nel cosiddetto "tritacarne", il passaggio più difficile della zona, ma la stanza, che avvera i desideri più intimi e profondi, invece di ridare la vita al fratello donò al Porcospino una inaspettata ricchezza. Preso atto che nel profondo del suo animo la brama di ricchezza era più forte persino del desiderio di riportare in vita il fratello, il Porcospino si suicidò. Un'inesplicabile conversazione telefonica tra il Professore e un suo collega all'interno di un edificio abbandonato, rivela le vere intenzioni dell'uomo. Il Professore ha portato con sé una bomba e vuole distruggere la stanza per prevenire l'uso indiscriminato e devastante dei suoi poteri. Il palesamento di tali intenzioni conduce ad una disputa con gli altri componenti del gruppo. Alla fine, il Professore rinuncia al suo proposito e il gruppo si rimette in cammino. La stanza viene, infine, raggiunta; la cinepresa inquadra i tre uomini seduti sulla soglia senza chiarire se entreranno o meno. La scena successiva mostra il terzetto riunito al bar dove lo Stalker era stato ingaggiato. La guida si congeda e viene accompagnata a casa dalla moglie e dalla figlia, una bambina paralitica per effetto delle mutazioni genetiche indotte dalla Zona. Il film si conclude con una lunga scena nella cucina dove si trova la bambina, sola, seduta presso un tavolo. Dopo aver recitato un poema, la bambina osserva alcuni bicchieri sul tavolo. I bicchieri iniziano a spostarsi verso il bordo del tavolo, sotto le note del celeberrimo Inno alla gioia. La Zona ha forse dotato la piccola di qualche potere? Elementi del film
Il film si apre con delle scene girate in b/n. Siamo in un locale in cui entra il proprietario accendendosi una sigaretta. Successivamente giunge quello che successivamente sapremo essere il Professore (Nikolaj Grinko) che viene subito servito dal proprietario. A questo punto scorre sullo schermo una scritta bianca su fondo nero, è il brano di una intervista rilasciata da uno scienziato ad un giornalista:
Dopo aver superato avventurosamente il confine della zona lo Stalker abbandona momentaneamente i due viaggiatori i quali discutono sul tema della Zona:
Il racconto originale Il racconto dei fratelli Strugackij è ambientato in una città immaginaria del Canada, Harmont, limitrofa ad una delle diverse Zone disseminate sulla Terra. Lo stalker è una figura reietta dall'emblematica capigliatura fulva, un ex fisico caduto in disgrazia e convertitosi alla malavita subendo condanne. Il film di Tarkovskij sembra cominciare dove finisce il racconto. http://it.wikipedia.org/wiki/Stalker http://tarkovskij.altervista.org/page16/page16.html |
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