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Post N° 495
lu“PANAREDDU"
E' un dolce pasquale tipico del meridione, che nel Salento ha assunto una particolare morfologia a seconda della zona interessata. Infatti ogni area salentina ha una sua ricetta, una sua tipologia ed un suo nome particolare, questo per sottolineare l’estrosità culinaria e artistica dei salentini. Assume dei particolari significati come l’abbondanza (il pane, la farina) e la fertilità (le uova) ed era il dono che gli adulti facevano ai bambini durante le festività pasquali: tradizione sostituita dalle solite uova di cioccolato. Tra l’altro a seconda della forma che assumevano, prendevano nomi particolari; per esempio a forma di bambola diventava “PUPA“, a forma di cestino di vimini “PANAREDDU "a forma di gallo “GADDUZZU” e gli innamorati erano soventi a scambiarseli a forma di cuore.
Ecco qui la ricetta dellu panareddu così potrete ravvivare le nostre tradizioni pasquali:
Ingredienti: - 500 gr. di farina, - 200 gr. di zucchero, - 150 gr. di strutto, - 4 uova, - 1 bustina di lievito (quello che usate per i dolci), - diverse uova sode da inserire nel dolce come ornamento.
Procedimento: Poniamo la farina nella tipica forma a fontana sul piano da lavoro e aggiungiamo lo zucchero e il lievito per dolci (alcuni qui consigliano l’uso di un setaccio per rendere omogeneo il composto). Aggiungiamo lo strutto e le uova e procediamo con un impasto: impastiamo decisamente perchè bisogna ottenere un impasto consistente, sodo e omogeneo. Una volta ottenuta la pasta dalla consistenza desiderata, dividiamo il composto in quattro parti; per dare forma alle nostre coddure alcuni consigliano di utilizzare delle forme di cartone precedentemente ritagliate (di gallo, bambola, cestino, agnello, campana, etc.) quindi con un po di fantasia provvediamo a decorare la coddura con intrecci, fiocchi, nastri che sorreggeranno le uova che avevamo precedentemente bollito (le uova sode per decorare). una volta completate le poniamo in una teglia unta di olio e cuociamole fino a quando diventeranno dorate. La migliore cosa sarebbe cucinarle al forno a legna, proprio come facevano una volta. Buon appetito!
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