Petali sparsi
di Manuela Cecconi« Aspettando l'alba | Ritorno! » |
I poeti sono strane creature,
popolo delle acque e delle nubi,
plasmati dal nulla e al nulla destinati.
I poeti sono cattivi,
selvatici come le ortiche dei prati,
ibridi e cangianti
come eteree fatine che danzano e vibrano,
ammiccano e seducono
e poi rapiscono e denudano.
I poeti non sanno amare!
Soffrono di un dolore universale
per le ingiustizie, gli affronti e la crudeltà,
piangono per un bambino deluso
o un vecchio abbandonato,
ma nulla gli importa della tua pena esistenziale,
della tua ansia da possesso,
del tuo dolore per un fallimento.
Sono egoisti e caparbi, i poeti,
creature senza patria nè dimora
infelici ovunque,
insoddisfatti con chiunque,
alla ricerca perenne di una luce che non c'é,
ricordo forse di un'altra età,
di un universo diverso, lontano oblio
da cui solo loro ricordano di provenire
e a cui incessantemente anelano ritornare.
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