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Post n°16 pubblicato il 21 Maggio 2015 da mappe_riflesse
Qui a Milano piove e fa freddo. Che tempo strano. Sono arrivato a Milano cinque anni fa, era maggio. Ricordo benissimo quel maggio: primo mese qui, primo mese del nuovo lavoro. Ricordo l'autobus che mi portava in Sant'Ambrogio, ricordo il metrò che mi portava a Lambrate. Ricordo i vestiti che indossavo: non erano molti, ero appena arrivato. Ricordo che quel maggio è stato freddo e piovoso, più o meno come questo. Ho preso tanta acqua e la giacchetta leggera non sempre bastava a scaldarmi. E così è in questo maggio davvero atipico, con giornate bellissime e giornate quasi invernali alternate in modo apparentemente casuale. Le cose tornano, i cerchi si chiudono. Siamo abituati a immaginare il tempo come una freccia, come qualcosa che scorre in maniera lineare. Le culture primitive, invece, ma anche gli antichi greci, avevano un'idea ciclica del tempo, cioè come qualcosa che non va da nessuna parte ma torna costantemente sui suoi passi. Non una linea retta ma una circonferenza. Ecco, in questi giorni di pioggia così simili a quelli di cinque anni fa mi sento di sposare questa visione del tempo. E penso che avevano ragione loro, gli antichi greci: il tempo è ciclico, non è lineare, e non capisco perché ci ostiniamo a pensare il contrario. |
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