Creato da lape.cheronza il 23/09/2006

racconti di vita

adoro essere chiamato tesoro e papà

 

 

Cara amica mia

Post n°125 pubblicato il 29 Settembre 2010 da lape.cheronza

Perfetto dai; se ti va parliamone pure, senza remore e senza problemi.

Tanto lo sappiamo tutti e due, siamo entrambi ben consci e consapevoli dell'andazzo generale, di quel calar selvaggio di pantaloni attillati e minigonne per osannare a cani e porci i propri genitali.

Increscioso, vero?

E' terribile il delirio di inguini rosa e perfettamente depilati in televisione, al cinema e nelle scuole.Tette e culi a profusione in ogni dove, senza alcuna pietà e ritegno.

Solo le puttane e certi preti non hanno voglia di parlarne.

Intendiamoci, io accetto la mia sessualità pudica. Ho capito da sempre quanto questo pezzo di carne scura apparentemente inutile che penzola tra le gambe possa generare un'infinita serie di problemi e perciò ho preso coscienza dell'immane peso inguinale che grava nella nostra testa.

Solo i romantici inguaribili come me sono incapaci di separare il simbolismo etereo dall'eros carnale. Io personalmente detesto il corpo nudo, i peli, gli umori e il promiscuo.

Le hai mai viste? Chi? Le donne, ovviamente.

Portano a spasso la loro vagina come fosse il centro esatto dell'universo. Parlano e respirano con quella, pensano anche con quella e tutto ciò che toccano diventa inesorabilmente il proseguire del loro sesso umido. Possiedono due bocche e una già sarebbe di troppo. Ti guardano sprezzanti come a dire "Io ce l'ho e tu no".

Che arroganza.

Ecco perché siamo così turbati e timidi. La nostra paura è straordinariamente genitale, è la famosa invidia per ciò che non si ha e si agogna.

Loro, le donne, sono profumate, angeliche e chimiche. Sparano invisibili ferormoni come se piovesse e producono uno o due ovuli mensili, altro che noi con il nostro odore macilento e l'esercito inesorabile di spermatozoi kamikaze destinati all'annientamento. E poi fumano tutte, ridono sguaiate e vanno di fretta. Le più pratiche utilizzano instancabili falli artificiali, sicuri e anche più affidabili e igienici.

Si sono evolute, hanno perso i peli che invece ci perseguitano ancora.

Frenetiche ricercatrici del punto G, si frugano convinte di averlo trovato da prima che lo scoprissero.

Oggi ho cercato la parola orgasmo sul vocabolario. Sbalorditivo.

Sono rimasto così perplesso. Come possono le donne dare tanto pathos ad uno spasmo pelvico di qualche misero secondo? Una volta non sapevano nemmeno cosa fosse questo fantomatico orgasmo e sopravvivevano benissimo, senza idee strane in testa. Perché è diventato così importante, così di moda come l'Ipod, la nudità e le chiappe al vento?.

Non senti com'è sgraziato il termine stesso? Ha lo stesso incipit di orco, orso, ordalia e orpello, tutte parole evocatrici ed antipatiche.

Ho sentito donne emancipate e menzognere vaneggiare addirittura di orgasmi multipli, un'orgia di contrazioni e gemiti senza fine. Credo che prima dovrebbero almeno cominciare ad averne uno.

Ci sono femmine così primordiali e insaziabili che potrebbero ridurre all'impotenza permanente tutti i maschi del sistema solare in mezza giornata. Loro ragionano in centimetri e circonferenze, parlano di dimensioni e durate sovrumane, di peni enormi e instancabili, dotati di vita propria. Donne indecenti. Indecenti ed imprudenti.

Io non lo sono affatto. Io cerco una sola compagna e prima o poi succederà. Sai, dicono che gli essere umani vennero creati totalmente senza sesso. Un unico essere completo, maschio e femmina in un corpo solo, come certi organismi ermafroditi dei documentari. Furono gli dei invidiosi a dividerci e da allora ognuno è alla ricerca della propria metà, della parte perduta. Una sola per ognuno di noi.

Io la mia non la immagino affatto. Non voglio. Potrebbe essere alta e bionda o bassa e scura; vecchia, giovane, grassa o magra. Non è importante.

L'esterno non conta e neppure il cervello.

Basta che mi voglia bene. Che mi voglia per sempre.


 
 
 

cercasi, trovasi, perdesi...

Post n°124 pubblicato il 15 Settembre 2010 da lape.cheronza

Ripropongo un post scritto in una notte di mezza estata, perche succede di nuovo ma sopratutto perche chi mi sta per avere, cercandomi, possa conoscere già la fine.

Inizia sempre così, perché tutto accade.
Lo vedi, lo sfiori, ti accorgi di lui e piano lo scopri.
All'inizio è tutto così semplice. E' un gioco, è come bere un bicchiere d'acqua senza avere particolarmente sete; ce l'hai davanti, lo afferri e lo porti alla bocca.
Non solo decidi che lui possiede un mondo, ma decidi che questo universo strano ti attira e ti piace. Incominci a studiarlo così, con sospetto, come uno strano animale visto alla zoo, fino a quando ti viene voglia di allungare una mano per  fargli una carezza leggera. Non potrà farti male, non morde, è un cucciolo innocuo, uno strano animale che scrive pensieri, parole dissennate e spesso incomprensibili nell'illusione di riuscire a parlare di sé. Ha gli occhi furbi e la faccia di chi la sa lunga. 
E' l'inizio della fine. E' come sporgersi su un baratro; il vuoto ti attira e non te ne accorgi nemmeno ma le cose accadono e in un attimo ci sei dentro.
Stai precipitando e neanche lo sai. L'illusione prende sempre più la forma che hai deciso di darle e ti accorgi che all'improvviso qualcosa è cambiato.
Ti piace si, è come un giocattolo nuovo. Non importa se a volte lo strano animale cambia forma, diviene altro e lascia emergere una parte di sè inaspettata e sgradevole; non importa se il tenero cucciolo diventa orso, serpente, scorpione; inconsistente, insicuro, inaffidabile.
Non importa perché tu sei quella che il destino aveva pensato per lui fin dall'inizio dei tempi. Tu sei la sola in grado di comprendere il suo essere incomprensibile.
Tu potrai salvarlo e redimerlo, addomesticare la bestia inselvatichita da anni di delusioni e donne sbagliate e crudeli.
Lui te lo lascerà credere, perché oramai conosce a memoria la trama di questa commedia della quale tu sei convinta di essere la sola protagonista.
Hai solo bisogno di tempo, quanto ne vuoi piccola?
Una settimana, un mese, un anno, poi arriverà il giorno in cui getterai via tutto
e riprenderai la tua libertà perduta, rinnegando le parole di quello che credevi essere amore e allora straccerai le illusioni del cuore, i "durerà per sempre", i "non ti lascerò mai" e altre bugie incolpevoli sussurrate nei momenti migliori.
Tutto accade. Il desiderio di redimerlo lascerà posto alla delusione e alla rabbia.
La rabbia di avere perso tempo, sprecato energie e sogni rincorrendo una menzogna.
Il cucciolo diventerà sempre meno interessante fino a scomparire.
Tutto accade.

Dopo però, trova tu la forza di lasciarmi solo a spaccarmi lo stomaco dal dolore con un paio di bottiglie di jack daniel, non provare ne passione ne comprensione nel vedermi strisciare per il troppo amore, prendi i tuoi panni e vaffanculo.

Lasciami solo, con i miei cazzi amari e la mia atavica voglia di amare….
Cercarsi, trovarsi e perdersi.

Scusa, ma non ho saputo fare meglio di così.

Baci sparsi, Marco!

 

 

 

 
 
 

Panta rei....

Post n°123 pubblicato il 09 Settembre 2010 da lape.cheronza

La stazione è deserta. Freddo pungente e nebbia.

Sensazione gelida di attesa, sembra quasi di poterla toccare.

Cammini adagio per ingannare il tempo immobile.

Rumore di passi lontani e odore di treno passato attraversano un inverno umido ancora da cominciare.

Cerchi una sigaretta nella tasca destra della giacca. La estrai rapidamente, la stringi tra i denti e le labbra. Fissi la fiamma dell’accendino che un po’ infastidisce gli occhi. Qualche boccata calda, un colpo di tosse e già ti senti meglio, molto meglio.

Rumore ovattato in lontananza.

All’improvviso ti attraversa il pensiero un fulmine rosa e profumato che sembra illuminare il buio. Ripensi a un anno prima, rivedi la stessa stazione deserta e la stessa faccia. Tu che aspetti un treno che sembra non arrivare mai e un sogno che sta per materializzarsi e diventare realtà. Un’altra donna, un’altra vita. Tu con un anno in meno, mille sogni in più e un bisogno fisico di abbracciarla, stringerla fino a soffocare uno nell’altro. Più ingenuo, forse più illuso ma inspiegabilmente e immeritatamente felice.

Lei che sapeva essere ogni cosa, dalla più insignificante alla più importante. Lei che illuminava la malinconia con un semplice sorriso. Lei che ti portava lontano, la via d’uscita dalle tue paranoie inviolate, cancello incantato verso un mondo nuovo.

Ora non è più lei, è un’altra donna che vedi scendere dal vagone. E’ bellissima, un angelo biondo vestito di blu che corre verso te gettandoti le braccia al collo.

Ti bacia sulla guancia e sorride.

“Arrivata. Come stai?”

Panta rei.

Tutto scorre e si modifica, ma com’è difficile seguire la corrente di una vita intera rimanendo soli


 
 
 

Io

Post n°122 pubblicato il 06 Settembre 2010 da lape.cheronza

Mi guardi, lo so.
Posso sentire da lontano i tuoi occhi che frugano in me e cercano una risposta,
adesso che sono lontano, adesso che ho perso le mani e le braccia.
Adesso che sono fottuto e non riesco a percepire nient'altro che qui e nient'altro che ora,
soltanto un vuoto presente. Adesso che non c'è via d'uscita mi guardi e mi cerchi, chiedi risposte a me che non ho nient'altro da darti. Non ora. Non ora che sono arroccato e convinto di essere solo un fantoccio nelle mani di un altro. Mi chiedi l'impossibile, mi chiedi di essere oceano e uragano, io che mi sento deserto; cerchi luce in una stanza buia e adesso che avrei solamente bisogno di una finestra aperta, di una casa accogliente, di un fuoco acceso, adesso mi chiedi di essere io la porta? Non ora. Non ora che ho chiuso ogni possibile serratura ed ho gettato le chiavi.
Osservo dal posto in cui vivo l'asincronia dei nostri sentimenti, il tuo essere unico sole
e volermi diverso da quello che sono ed ora che sto per implodere come una stella morta
e vorrei stringerti le mani alla gola o gettarti le braccia al collo, baciarti fino a svenire
e chiudere gli occhi tu ti allontani ed io ti perdo, stringi i pugni e richiudi il cancello.
Noi, tempi diversi, notte e giorno.                                         
Treni paralleli e impazziti che non s'incontreranno mai.
Orologi sincronizzati su sentimenti e stagioni differenti.

Non posso essere quello che desideri, guardarti da lontano come si guarda una stella nel cielo, pretendere di tenere in una mano tutto l’universo che contieni e che meriti.
Ho scritto migliaia di parole.
Ho spesso parlato d’amore, urlato e sussurrato come qualche cosa irraggiungibile, una splendida chimera meravigliosa da rincorrere senza mai afferrare.
E adesso, come un’idiota, ho la precisa sensazione che tutti i volti sfiorati nel tempo e
la vita che ho vissuto finora portassero a te solamente, come somma perfetta di tutte le emozioni che ho malamente vestito d’amore, dono prezioso e fragile, inaspettato.
Tu che sconvolgi la mia quiete lasciandomi intravedere un orizzonte nuovo.
Tu che puoi essere causa della mia gioia o del mio dolore, tu che puoi vestire di luce e carnevale un'intera giornata o spegnerne il sole.
Tu e non so esattamente chi sei, da dove vieni o in quale casa abiterai il mio futuro,
ma sento diventerai ogni giorno più grande. Indispensabile.
Questo mi fa paura. Non potere un giorno fare a meno di te.
Torno ad essere io un'ultimo bacio prima di non tornare mai più.


 
 
 

incostante equilibrio..

Post n°121 pubblicato il 03 Settembre 2010 da lape.cheronza

Un punto di equilibrio incostante non e' un contraddizione, o meglio.. lo e'.. ma solo se si percepisce una realta' completamente rigida ed immota nel definirlo.

Un punto di equilibro "incostante" e' quello che sa mutare con te e con il tuo tempo.  A volte cedendo un po', a volte quasi svanendo...  per poi ripresentarsi quando non avevi bisogno di quel sostegno, o di quella lucidita'.

Puo' maturare con te, come puo' regredire con te.... sfidando le leggi della logica ordinaria  nel suo accompagnarti.

 Quella che per i piu' rappresenza la sua incostanza, nel tuo mondo diventa inevitabilmente sospesa presenza.


 
 
 

Ma che bella che 6...

Post n°119 pubblicato il 30 Agosto 2010 da lape.cheronza

NON LO SO COME E' SUCCESSO,
DOVE E QUANDO ..GIURO.. NON LO SO
IN QUALE PARALLELO TI HO PERDUTO

SO CHE ERI QUI,
ED UN SECONDO DOPO..
DUE GALASSIE IN LA'..ERI IN LA’

COSA C'E'
HAI UNA LACRIMA ED UN SORRISO
ANCORA QUI PER ME
TI RINGRAZIO MA NON DOVEVI DAVVERO

E QUELLE FOTO CHE ADESSO NON CI ASSOMIGLIANO
TORNERANNO LE STESSE A GUARDARLE DA SOLI,
A GUARDARLE DA SOLI

ANCHE L'AMORE PIU' GRANDE HA UNA FINE INDECENTE
ANCHE IL SOLE PIU' BELLO QUANDO E' SPENTO NON SPLENDE
E COSI' …PERCHE' DOVREBBE CAMBIARE PER NOI DUE
E COSI …PERCHE' DOVREBBE..
TU SPIEGAMI SOLTANTO PERCHE'

CANTERAI QUELLE STESSE CANZONI CHE AVEVI GIURATO..MAI E POIMAI
NON AVRESTIMAI AVUTO NE' FORZE NE' FIATO

E SENTIRAI ANCORA QUEL NODO NELLA GOLA
E LA PAURA DI ESSER SOLA,
DI ESSER SOLA

E QUELLE FACCE CHE ADESSO NON CI ASSOMIGLIANO
TORNERANNO LE STESSE A GUARDARCI DA SOLI,
A GUARDARCI DA SOLI

ANCHE L'AMORE PIU' GRANDE HA UNA FINE INDECENTE
ANCHE IL SOLE PIU' BELLO QUANDO E' SPENTO NON SPLENDE

E COSI' …PERCHE' DOVREBBE CAMBIARE PER NOI DUE

C'E' UN GRAN FINALE… APPLAUSI…

SI ACCOMODI, L'USCITA E' QUESTA QUI

QUESTA QUI, QUESTA QUI
QUESTA QUI, QUESTA QUI

ANCHE L'AMORE PIU' GRANDE HA UNA FINE INDECENTE
ANCHE IL SOLE PIU' BELLO QUANDO E' SPENTO NON SPLENDE

 

 
 
 

Questo graffia....

Post n°117 pubblicato il 05 Agosto 2010 da lape.cheronza

Questa volta non gliela darai vinta, ne sei certo, questa volta non ti avrà.
Cerchi di scostarti e di sembrare infastidito, hai il cuore pietrificato e pesante come piombo, nemmeno lo senti pulsare nel silenzio della notte, ma la tieni ancora stretta a te. La stringi perché il tuo corpo non sente mai ragione e impazzisce per lei che prova e riprova a tentarti e ti accarezza ovunque; insiste dove più ti piace sulla parte più debole che hai e ti solletica con le dita e con la bocca.
Tu non partecipi e allora lei ti sale rapidamente sopra mettendoti lo stesso al lavoro.
Non resisti; è impossibile rinnegare sole e cielo, dire no alla stessa vita.
Lei lo sa perfettamente e si volta sopra di te, si gira per mostrarti la parte che più preferisci.
Tu non cedi, sei irremovibile e non la tocchi nemmeno con un dito.
Lei si accarezza da sola, gioca e da dietro si allarga, si spalanca per farti assistere allo spettacolo, per farti vedere meglio e intanto si volta a guardarti per verificare le tue reazioni. I capelli fluttuano ipnotici sulla schiena e ti senti ubriaco e pazzo.
Crepi di voglia ma non ti muovi e lei continua ad usarti come un oggetto inanimato,
una bambola di cera in un rito vodoo. Ogni tanto gira ancora la testa per una occhiata rapida, si sistema a suo piacere, ti mette comodo dentro e fuori di lei, in profondità o lasciandoti sospirare alla porta del suo paradiso acquoso.
Non resisti e nemmeno lei che in un attimo precipita in un baratro senza fondo e si scioglie con un gemito forte, respirando allo stesso ritmo del cigolio del letto. Finalmente ha concluso e scende da te.
Si accascia, sospira e ti guarda.
Sembra dirti che nemmeno questa volta ce l’hai fatta, nemmeno oggi sei riuscito a sottrarti al suo potere enorme.
Non rispondi, lei ti bacia sulla bocca e ha labbra gelide e salate. Senti che sta baciandoti come un qualsiasi don Giovanni bacerebbe la ragazzina che si è appena scopato, senza amore e senza rispetto.
Si alza e si allontana. L’acqua della doccia scorre in lontananza e tu resti così, immobile e accovacciato come un feto. 



 
 
 

Amare

Post n°115 pubblicato il 04 Agosto 2010 da lape.cheronza

"Parlami d'amore" la domanda è nata spontaneamente, senza pensarci troppo.
Tu mi fissi negli occhi, a modo tuo, unico, con ironia e accoglienza.
"Come posso parlare di qualcosa che non esiste?" rispondi.
"Amare è un talento prezioso, una dote misteriosa e sublime, è luce che attraversa la notte, che squarcia il buio più nero. Amare è energia infinita, potente e indistruttibile, amare è un'azione.
L'amore come sostantivo non esiste. L'oggetto amore, la parola amore, il dono del cielo è solo un'illusione che non potremo mai abbracciare. Non c'è. Come possiamo stringere quello che non c'è?
L'amore è il sacro gral del crociato, la pietra filosofale degli alchimisti. L'amore che cerchiamo in un compagno, in un figlio, in un amico o in un ideale non lo toccheremo mai.
Per questo la ricerca dell'amore genera insoddisfazione. Per questo non esiste l'amore.
Esiste invece l'amare. L'azione di amare, la capacità di essere amore. L'amando è la realtà mentre l'amato è l'illusione.
Come tutte le capacità anche l'amore si apprende nel corso della vita, passo dopo passo, giorno dopo giorno, rischiando delusioni grandi.
Amare non è un progetto proiettato al futuro, amare non vive di domani, di aspettative o speranze, è situato qui, collocato nell'oggi. Qui ed ora, ecco la sua vera dimensione temporale. Amare non chiede, se chiedi hai bisogno e se hai bisogno dipendi; se dipendi non ami e se ottieni dipendenza possiedi. Possedere è l'opposto di amare, perchè essere è la dimensione dell'amore.
L'amore che ci hanno insegnato non è altro che una sublime forma di raffinato egoismo. Amiamo l'amore, la sua rappresentazione onirica, ma non siamo amore.
Cerchiamo gratificazione, soddisfiamo l'ego e più questo si sfama più chiede cibo.
Perciò amare è difficile, perchè la verità è tanto semplice quanto difficile".
Ora ti guardo io negli occhi, e lo dico sottovoce.
"Per questo ho fallito e per questo non credo che a me, unico oggetto della mia solitudine".

 
 
 

Io non ho paura

Post n°114 pubblicato il 15 Luglio 2010 da lape.cheronza

Ognuno ha bisogno di essere libero

Libertà è il più profondo bisogno dei popoli,

ma nessuno nasce libero

La vita è una subdola schiavitù,

la vita è sotto il controllo della mente.

Schiavitù della mente, schiavitù del pensiero.

La mente ha bisogno di possedere:

possesso e domino, questo è il linguaggio della mente.

Più tu desideri e più metti a rischio la tua libertà,

perché il desiderare può condurre al possesso

e possedere significa avere paura.

Il linguaggio della vita è lo spreco,

a  causa di questo noi siamo in movimento.

Tutto cambia e tutto è modificabile.

Non caderci, non fare questo errore,

Tu sei sconfitto perché desideri

e perché sei spaventato.

Questa è la libertà: non avere paura
Certe sere spengo la luce e rimango per
 
ore da solo con me
 
resto lì con la radio accesa a guardare nel
buio perchè
 
faccio i conti con la mia vita e poi dico a me

stesso adesso o mai più
 
cerco le intenzioni migliori piango tutti gli errori perchè
 
ho bisogno d'amore e di aprire il mio cuore
 
in un mondo che corre più veloce di me
 
di cercare un mio senso delle cose a cui penso
 
ho bisogno di te dimmi dove sei
 
resto lì a guardarmi allo specchio e mi chiedo se
 
un giorno io ti incontrerò
 
forse questa notte anche te vuoi parlare con me perchè
 
hai bisogno d'amore e di aprire il tuo cuore

in un mondo che corre più veloce di te
 
di cercare un tuo senso delle cose a cui pensi..
Baci sparsi, Marco. 

 
 
 

luna

Post n°113 pubblicato il 11 Luglio 2010 da lape.cheronza

‎....Argentea è la luna immobile sentinella della notte e nella fioca luce delle tenebre... tutto tace!Solo immensa passione risuona nell'obra..Un rumore però interrompe questo silenzio, è un gemito di passione, un alito di vita, e... nell'oscurità due corpi si amano, si muovono e si accarezzano,teneramente.È la fusione di due anime di due corpi che assaporano i piaceri della carne.Battono forte i loro cuori, nell'amplesso travolgente,sotto lo sguardo di una lucente luna che li guarda con ammirazione...

Amata mia...

 
 
 

mentre penso a te che non ci sei...

Post n°112 pubblicato il 21 Giugno 2010 da lape.cheronza

Sentire la tua pelle sulla mia pelle, il tuo cuore battere all’unisono con il mio.Ti sfioro le labbra, morbidi frutti di stagione, come quelli rossi che mordemmo insieme, quando le fragole furono mature e il nostro amore fu all’apice e ridemmo di una rondine appena nata che non sapeva volare, simile al nostro amore quando ci guardammo negli occhi della passione... E nel vento ti respiro..sinfonia che provoca brivido e tormento..vento che ormai ha rapito i miei sensi..vento che mi solleva, mi trascina con sè, mi porta sempre più in alto dove dipingo desideri nell'inafferrabile danza del piacere..vento che rianima il mio animo inquieto sublimando l'estasi all'essenza di Te.. tumulti del cuore nell'incrocio fulmineo del nostro amarCI, sfidando l'infinito viverCI.

...Cercando Cercando tra i petali d’azzurro di una rosa blu In una notte calma e tanto strana di fine stagione I battiti del cuore aumentavano, e d’improvviso apparisti tu ..E ora, piacevolmente risiedi nella mia mente e nel mio corpo avvolto dalla passione. Mi rendo conto che ti stai sciogliendo dentro di me Vivi, sorpreso e assorto in ogni tuo sapore, mentre gridi, mentre piangi ogni volta che sei mia…ridi, ridi, canti, balli e respiri con me Stai diventando la luce dei miei occhi, vedo con te. Quel fiore raro dal profumo inebriante che si chiama felicità sintonia e passione ardente ! Ammetto che con te vedo arrivare la primavera ..All’inizio di un gelido inverno sento il calore nel cuore Incontrando il tuo volto sparso nei sogni, che non c’era Sento un brivido incantato, sento il dolce vento della passione che arde nel mio corpo! Ora sento la tua presenza la tua immagine avvolta nel sogno della mente , voglio sognare volando nel cielo azzurro con te Lassù, dove la pace e serenità si estendono immensamente... Ho voglia di camminare lungo al mare mano in mano con te ...Guardando il tramonto e perdersi nella luce incandescente di un tramonto avvolto nei baci e sorrisi complici!!!

...Respiro silenzioso e sguardo tranquillo, non guardo niente e nulla vedo ma ti voglio e ti prendo, adesso sei mia e ti faccio godere mentre godo. Un attimo di pace, almeno cosi mi sembra spero che stavolta non menta a me stesso. Il solito pensiero che mi sfugge…la solita battaglia che mi vince il solito desiderio di poterti abbaracciare ed Amare intensamente . Penso al passato vivo...Vedere il mondo in un granello di sabbia e il cielo in un fiore di campo...
tenere l'infinito nel pugno della mano e l'eternita' in un'ora..
Per avere cose mai avute, bisogna fare cose mai fatte!!!
Ai presente quando guardi il mare e non riesci mai a vedere la fine?
....Ecco quello e l'amore per te che io vorrei, come se mai avessi provato ad averlo, come se non sapessi che sia destinato a crepare, a diventare sabbia, devi morire e dovrò morire anch’io ma fino ad allora vorrei poterti amare come l’altra notte!

Sai di buono e hai gli occhi dolci, ed è per questo, ma solo per questo che ti amerò più che posso.l'orizzonte..... INFINITO!!!nel presente e spero al futuro di poter amare, la solitudine non è il massimo che voglio.So che esisti da qualche parte in questo mondo, so che sei diversa, pensi quasi come me e so che quando ci vedremo capiremo che per questo mondo dal due diventeremo noi. Magari non è vero magari è solo il mio desiderio, ma non è possibile a non riuscire ad amare non è possibile che vivere solo a sperare.So che mi pensi, so che mi cerchi, magari ci troveremo.So che mi vuoi so che mi troverai un giorno ma quando non so non so.Solo lontano da te lontana da me solo nel mio mondo ti cerco non so dove corro con la mia immaginazione e i miei sogni magari li ti trovero.....

 
 
 

Così trascorse il tempo (per A.P.)

Post n°111 pubblicato il 11 Giugno 2010 da lape.cheronza

Così trascorse il tempo,
divenne inganno di un’attesa
dal lento appassire, inesorabile.
Non odi suoni, non hai parole;
i gesti più non avvicinano alla poesia dell’estasi
al ditirambo folle che ingenua danzavi
nei giorni tuoi di tragica purezza
ove cielo spietato, incapace di perdono
è vuota stanza di desideri irraggiungibili.
Urla il tuo folle cuore, prigione dei poeti
di sentimento minuzioso e muto.
Urla la sete tua di amore immenso,
di semplice candore.
Urlano i tuoi versi splendenti
affamati d’aria. A te vicino
io accolgo mani che stringono la gola.
L’urgenza che senti è solo bisogno di vivere
schietto nutrimento, linfa vitale.
Null’altro.

 
 
 

Confessioni di un impudico.

Post n°110 pubblicato il 04 Giugno 2010 da lape.cheronza
Foto di lape.cheronza

Guardo il tuo riflesso morbido nello specchio, sei un mare di capelli arruffati e carne spalmata sul letto come marmellata e burro su una fetta di pane.
Odore buono di estasi lunga, estate e noia che pervade l'aria tiepida e tu che dormi abbandonata come morta, come un vestito nuovo appeso, deposto con cura minuziosa e lasciato nell'armadio aspettando il prossimo cambio di stagione.
Penso a quello che avremmo potuto essere noi, illogiche comparse di un film muto oppure protagonisti assoluti di un musical sfavillante, amanti amici complici, due in uno, fusione perfetta.
Invece no.
Tu rappresenti soltanto la somma di tutte le donne incontrate, possedute, sfiorate oppure vissute a prezzo di nulla. Qualcuna migliore, qualche altra peggiore, la moglie attenta, la madre apprensiva, l'amica simpatica, l'amante passionale, tutti brevi capitoli in fila nello stesso libro. Tu sei l'ultima pagina di questo romanzo del quale io conosco perfettamente la fine, in un'addizione folle di corpi sudati, di letti disfatti, di alcove e vita, menzogne, ipotesi e scuse.
Tu rappresenti la porta a me necessaria per cambiare dimora.
Perciò non chiedere altro. Continua a dormire.
Chi sei? Moglie, madre, amante, figlia, compagna, bambina, mignotta, angelo e sesso, un buco umido e accogliente, spelonca e anfratto dove rinchiudere tutti i miei desideri, nave, vascello di gemiti? Chi sei? Cosa chiedevi muovendoti sopra me nell'istante preciso in cui aprendo gli occhi li gettasti a tradimento nei miei?
Quale domanda mia dea, coraggio, spara.
Io continuo a recitare la mia parte perchè la maschera indossata da anni è talmente aderente al mio viso da essere diventata parte di me stesso.
A volte vorrei lasciare uno spiraglio, permetterti di entrare ma poi?
Che ne faresti di me? Quale destino confezioneresti in un pacco di carta argentata a quest' uomo immagine perfetta di sua somiglianza?
Lui ingenuo, cinico, completamente incolpevole, spavaldo e arrogante gridando la propria assoluta incapacità d'amare.
Tu, senza neanche saperlo, condannata in un gioco senza fine, una giostra assurda, un consapevole liquido inferno di niente.
Miriadi di schegge impazzite nel pugno che infrange lo specchio.
Ti svegli e mi guardi.
Ma io sono già lontano.

 
 
 

Le cose che ho imparato… (Paulo Coelho)

Post n°109 pubblicato il 03 Giugno 2010 da lape.cheronza
Foto di lape.cheronza

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti,o essi controlleranno te.

Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze:sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.

Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.

Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.

Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

L’amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.

Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

 
 
 

cazzo!

Post n°108 pubblicato il 07 Maggio 2010 da lape.cheronza
Foto di lape.cheronza

Apro gli occhi. Luce soffusa e tiepida nella stanza.

Il sole scalda un triangolo giallo di letto.

La mente è annebbiata, incolpevole e un po’ confusa. Che ore sono? 9.30, luce verde smeraldo dell’orologio.

La stanza è fredda. Gusto amaro in bocca, un misto di fumo e alcool, assenzio e fiele.

Allungo un piede nella parte gelida del letto ma lo ritiro subito.

E’ meglio quel limbo caldo di materasso e lenzuola sgualcito; così come è meglio quel nirvana sgualcito e malinconico di ricordi che spesso bussa alle mie tempie e mi trapana inesorabile il cervello. Questa è la volta buona e ancora risorgi nei miei pensieri. Tu, uno zombie bellissimo che quando credo di aver seppellito per sempre ritorna, smuove la terra e riappare come in un vecchio film horror.

Dove sei ora? Che stai facendo? Un’altra realtà, un altro mondo. Un’altra vita. Due destini diversi e apparentemente incompatibili mischiati per  un attimo solo. Coca e rum. Una volta mescolati per bene, girati con cura, come puoi pretendere che ritornino divisi, magari in due bottiglie differenti? Assaporo il gusto inebriante della libertà ora che non ci sei più. Ora che sono perduto dentro altre dimensioni incompatibili. Ora che abbiamo deciso di chiudere il cancello, di sciogliere l’inscioglibile; ora che la mia vita è cambiata,  ora che percorro altre strade sterrate e insicure.

C’è musica soffusa alla radio, Bill Evans, un pianoforte ruffiano e delicato che strofina un misolidio quasi volesse spogliarlo con i denti. Mi manchi, si. Mi manca sapermi tuo come un gatto o un oggetto lasciato da parte ma comunque tuo.

Mi manca saperti qui, nel presente, anche se vorrei cacciarti da quell’angolo di cervello nel quale abiti, sfrattarti per sempre a calci nel culo come chi riesce veramente a girare pagina.

Sono libero cazzo. Faccio quello che voglio perchè quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Per questo resto qui, nell’inciso malinconico di questo blues chiamato ricordo come chi cavalca sprezzante le onde mentre in realtà vorrebbe andare a fondo

 
 
 

amen

Post n°107 pubblicato il 30 Aprile 2010 da lape.cheronza
Foto di lape.cheronza

Inizia sempre così, perché tutto accade.
Lo vedi, lo sfiori, ti accorgi di lui e piano lo scopri.
All'inizio è tutto così semplice. E' un gioco, è come bere un bicchiere d'acqua senza avere particolarmente sete; ce l'hai davanti, lo afferri e lo porti alla bocca.
Non solo decidi che lui possiede un mondo, ma decidi che questo universo strano ti attira e ti piace. Incominci a studiarlo così, con sospetto, come uno strano animale visto alla zoo, fino a quando ti viene voglia di allungare una mano per  fargli una carezza leggera. Non potrà farti male, non morde, è un cucciolo innocuo, uno strano animale che scrive pensieri, parole dissennate e spesso incomprensibili nell'illusione di riuscire a parlare di sé. Ha gli occhi furbi e la faccia di chi la sa lunga. 
E' l'inizio della fine. E' come sporgersi su un baratro; il vuoto ti attira e non te ne accorgi nemmeno ma le cose accadono e in un attimo ci sei dentro.
Stai precipitando e neanche lo sai. L'illusione prende sempre più la forma che hai deciso di darle e ti accorgi che all'improvviso qualcosa è cambiato.
Ti piace si, è come un giocattolo nuovo. Non importa se a volte lo strano animale cambia forma, diviene altro e lascia emergere una parte di sè inaspettata e sgradevole; non importa se il tenero cucciolo diventa orso, serpente, scorpione; inconsistente, insicuro, inaffidabile.
Non importa perché tu sei quella che il destino aveva pensato per lui fin dall'inizio dei tempi. Tu sei la sola in grado di comprendere il suo essere incomprensibile.
Tu potrai salvarlo e redimerlo, addomesticare la bestia inselvatichita da anni di delusioni e donne sbagliate e crudeli.
Lui te lo lascerà credere, perché oramai conosce a memoria la trama di questa commedia della quale tu sei convinta di essere la sola protagonista.
Hai solo bisogno di tempo, quanto ne vuoi piccola?
Una settimana, un mese, un anno, poi arriverà il giorno in cui getterai via tutto
e riprenderai la tua libertà perduta, rinnegando le parole di quello che credevi essere amore e allora straccerai le illusioni del cuore, i "durerà per sempre", i "non ti lascerò mai" e altre bugie incolpevoli sussurrate nei momenti migliori.
Tutto accade. Il desiderio di redimerlo lascerà posto alla delusione e alla rabbia.
La rabbia di avere perso tempo, sprecato energie e sogni rincorrendo una menzogna.
Il cucciolo diventerà sempre meno interessante fino a scomparire.
Tutto accade.

Dopo però, trova tu la forza di lasciarmi solo a spaccarmi lo stomaco dal dolore con un paio di bottiglie di jack daniel, non provare ne passione ne comprensione nel vedermi strisciare per il troppo amore, prendi i tuoi panni e vaffanculo.

Lasciami solo, con i miei cazzi amari e la mia atavica voglia di amare….
Cercarsi, trovarsi e perdersi.

Scusa, ma non ho saputo fare meglio di così.

Baci sparsi, Marco!

 
 
 

amami

Post n°106 pubblicato il 26 Aprile 2010 da lape.cheronza
Foto di lape.cheronza

Tanto più avrai  amato tanto più crudelmente ti  vendicherai... Nelle donne l'amore nasce rapidamente e rapidamente nasce il loro odio... Le donne sanno mitigare la passione ma non l'odio. (.....)

 
 
 

grida!

Post n°105 pubblicato il 25 Aprile 2010 da lape.cheronza
Foto di lape.cheronza

Grida che sono io
che sono tutto per te
non svegliarti domani
con dubbi da indossare
preconcetti da scovare
perché non è possibile
vestire di dolore
quel soffio che c’è stato
che piano hai trasformato
in vento forte a scuotere
l’immagine di noi.
Grida che ancora puoi
sederti al posto mio
riconoscere il mio odore
aprire le mie ali
sfilare le mie scarpe
su alcove dozzinali
ed essere il mio miele
Grida che sei mare
spalanca le mie vele
serra le mie gambe tra le tue
e nutriti di me
Grida che mi vuoi
gridalo anche se
non ti potrò sentire

dal posto dove vivo
dal quale recidivo
io griderò il tuo nome
graffiandomi la faccia
Grida tra le pieghe
di un sogno che già allaccia
il tuo destino a noi
Io che sono bambino
tra le tue dita rosse
sotto la pelle mia
che se soltanto fosse
l'ombra dell'irreale
tu non andresti via.

tuttodunfiato, incazzato come al solito..

baci sparsi, marco

 
 
 

Compagna...

Post n°104 pubblicato il 14 Aprile 2010 da lape.cheronza

Perché tu mi oda
le mie parole
a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge.

Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo lontane le mie parole.
Più che mie esse son tue.
Si arrampicano sul mio vecchio dolore come l'edera.
Si arrampicano così sulle pareti umide.
Sei tu la colpevole di questo gioco sanguinoso.
Esse fuggono dal mio rifugio oscuro.
Tu riempi tutto, tutto.
Prima di te popolarono la solitudine che occupi,
e sono abituate più di te alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che voglio dirti.
Perché tu oda come voglio che m'oda.
Il vento dell'angoscia ancora le trascina.
Uragani di sogni a volte ancora le abbattono.
Senti altre voci nella mia voce addolorata.
Pianto di vecchie bocche, sangue di vecchie suppliche.
Amami, compagna. Non abbandonare. Seguimi.
Seguimi, compagna, in quest'onda di angoscia.
Ma vanno tingendosi del tuo amore le mie parole.
Tu occupi tutto, tutto.
Ne farò di tutte una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.

Pablo
Neruda

 
 
 

INCANTEVOLE INNOCENZA

Post n°103 pubblicato il 08 Aprile 2010 da lape.cheronza

T’immagino dipingerti le unghie di rosso fuoco smaltato, pittarti il viso per dissolverti meglio nel buio e tingere notti di tenebra scura avvinghiata nei dubbi di essere sempre la stessa, identica a tua madre o a quella che ora ha deciso di andare.
Indossi le calze più scure come se tra le gambe non esista un ingresso che possa lasciare intravedere un frammento di luce perché non hai più stelle o paradiso, ma solo la voglia di smarrirti ancora.

T’immagino restare a cantare parole, a sillabarle adagio e a vederle cadere appese come lacrime alla scia dei tuoi occhi e sfiorare preziose il tuo seno.
Hai un ombrello da colmare con un giorno intero di pioggia gelata, lo agiti appena per farla colare a gocce nere che possano tingerti la pelle del viso, bagnarti i capelli e coprirti come nebbia leggera, per galleggiare e sentirti diversa da tutte le altre così che chiunque potrà chiederti amore senza per questo sapere il tuo nome.

Indossi i tacchi più alti per calpestare lo sguardo di chi ti conosce e bucare lo stomaco di una tiepida notte qualunque fino a sentirla diversa da tutte le altre immaginate tra le gambe del buio a soppesare parole di uomini e sesso. Ti vedo spalancare la bocca e irrigidire la voglia, sgocciolare semi di latte in un letto o nei bar per uomini soli, cercando due mani da potere comprare, due gambe per essere mare vicino a una riva di sabbia dorata per quanto possa valere un sesso di pietra, senza il sapore di maschio o di padre, di stanza da letto e alcova accogliente.

Li senti i guaiti che squarciano il buio e provengono ovunque tu punti l’orecchio? Cani affamati, randagi e bastardi che corrono a branchi, incedono rapidi e annusano il culo di quelli davanti come chiunque a quest’ora farebbe se per caso vedesse spuntare il tuo da un muro qualsiasi, se solo tu lo mostrassi come conviene, scordando le ore passate dall’ultima volta che hai fatto l’amore, dimenticando se stavi supina in un letto o in un caldo parcheggio d’estate, se ti presero per strada o c’era la luna o solo un alito tiepido di vento a sfiorarti la pelle e sgualcirti il vestito. Quante mani avranno avuto la forza, quante saranno arrivate nel punto preciso dove la menzogna si squaglia copiosa nel caldo, se solo sapessero quanto tu sia accessibile basterebbe la luna che brilla, risplende e fa luce alle tue labbra rosse perché tutto diventi più chiaro.


Ma tu non rispondi e non avrebbe più senso rimanere in attesa per chissà quanto tempo e raccontarti di me. Mi sa che stasera chiudo davvero la porta ed entro in quel sogno dormiente di mare salato in mezzo alle gambe, dove io sarò il buio che regola il giorno, dove io sarò la notte che placa la terra ed ogni tanto s’annoia aspettando qualcuno.

Baci sparsi.....Marco

 
 
 

 

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Se vuoi un consiglio……

Non ti innamorare mai di uno come me…

Ti ritroveresti in un mondo fatto di  ombre di alberi che ballano al ritmo del vento, di boschi nei quali si alternano  meandri oscuri dalla vegetazione fitta, irta di rovi, ispida e tormentata, come spesso è il mio cuore, ed ampie radure scaldate dai raggi del sole dove poterti dissetare attingendo alle acque fresche e pure di un ruscello....

Dovresti imparare a specchiarti nei sogni, a viaggiare cavalcando la coda delle stelle, a vedere oltre le apparenze, a bere i suoi baci e godere del suo corpo....

Dovresti imparare a capire i silenzi, le parole non dette, le lacrime nascoste, ad accettare che lui si prenda cura di te , che entri nel tuo mondo con la sua irruenza, la sua allegria, la sua voglia di vivere con il suo essere semplice e complicato nello stesso momento....

Dovresti imparare a superare le barriere che sono state erette, a scalare le montagne a piedi scalzi, a sfiorare le sue ferite, a metterlo al centro del tuo mondo ed a farti mettere al centro del suo....

Se vuoi un consiglio….. non ti innamorare mai di uno come me….. il mondo è pieno di persone meno complicate……..

SHE, Elvis Costello clicca qui...

 

 

.

Credete davvero che 

L'Amore sia roba da grandi?

 

.

veggo il meglio ma al peggior m'appiglio:)

 
 
Quando pensi che tutto sia perso,
è proprio quello il momento di ricominciare,
raccogli cio' che di buono sei riuscito a creare
e portalo con te,
il resto lascialo.
Vestiti di un sorriso e di tanta speranza
allena il tuo cuore per le future battaglie
e impara da quelle che tu chiami sconfitte.
Ricorda, c'è un tempo per piangere
e un tempo per sorridere, SEMPRE
se questo è il giorno della tua lacrima
ricordati che domani
si potrà trasformare in sorriso
se tu lo vorrai.

 
 
 
 
Sapere che c'e' qualcuno,
da qualche parte,
dal quale ti senti compreso
malgrado le distanze
o i pensieri inespressi,
fa di questa terra un giardino.
 
 
 

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