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Libera Nos Domine

Post n°286 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da MacRaiser

Cerchiamo di ristabilre un'oncia di verita' dei fatti, dopo la canea di falsita' dilagate sui media, in particolare televisivi, riguardo il sedicente: "oltraggio della Sapienza".
 
Ratzinger superstar in tv
da La Stampa del 18 gennaio 2008, pag. 11
di Giacomo Galeazzi

In una celebre scena del film «Lamerica» di Gianni Amelio due albanesi discutono per stabilire se in Italia sia più importante il Presidente della Repubblica o il Papa. «Appare di più in televisione, quindi il Papa conta di più», è l'argomentazione decisiva che pone termine alla disputa. I dati sembrano dare ragione al regista. Ma non manca­no le sorprese. A «Studio Aperto», il te­legiornale di Italia 1, il religioso che va più in video non è il Papa ma don Sante Sguotti, il sacerdote padovano con com­pagna e figlio al seguito e non manca in graduatoria il prelato dello scandalo vaticano della chat omosex, monsignor Tommaso Stenico. Basta sintonizzarsi, invece, sul Tg3 per ascoltare spesso i missionari comboniani Alex Zanotelli e Renato Kizito Sesana o don Luigi Ciotti. E i big milanesi dell'assistenza e della sanità cattoliche, don Antonio Mazzi e don Luigi Verzè? La loro tele-casa è il Tg4 di Emilio Fede. Più istituzionali il Tgl, il Tg5 e il Tg2, dove, alle spalle del Papa, prevalgono nei minuti in onda i vertici Cei, Angelo Bagnasco e Giuseppe Betori e i «vatica­ni» Tarcisio Bertone e Federico Lombardi. Se poi si allarga la rilevazione del Centro Nazionale d'Ascolto a tutti i pro­tagonisti della vita pubblica, nella classi­fica per «tempo di parola» degli ultimi due anni, Joseph Ratzinger, al Tgl, è se­sto dietro Prodi, Berlusconi, Casini, Na­politano e Fini e davanti a Rutelli, D'Alema e Bertinotti. Mentre, nella «top ten» del Tg2, è quarto, preceduto solo da Prodi, Berlusconi e Fini. In totale, a Be­nedetto XVI, dalla sua elezione ad oggi, i telegiornali italiani hanno dedicato po­co meno spazio che all'informazione ri­servata all'intero governo. Il «tempo d'antenna» sono i minuti complessivamente dedicati ad un perso­naggio e comprende il tempo di parola e quello speso dal conduttore del tg per lanciare il servizio oppure leggere la no­tizia. Dal 19 aprile 2005, giorno in cui Joseph Ratzinger è diventato Papa, il Tgl, nelle sole edizioni principali, ha esposto notizie o posizioni della Chiesa cattolica per quasi 27 ore. Solo sommando tutti i membri del governo si ha un risultato maggiore (32 ore). Al premier nel tg di Rai Uno è stato dato meno spazio, 18 ore, e la metà dei tempo degli esponenti cattolici è stata riservata al Presidente della Repubblica (13 ore). Sul Tg2, lo spazio dedicato agli esponenti della Chiesa cattolica è stato di 20 ore (pari al 32%), di poco inferiore al tempo dedica­to ai membri di governo (21 ore), il dop­pio del presidente del Consiglio (12 ore) e due volte e mezzo in più del Presiden­te della Repubblica (8 ore). Sul Tg3, agli esponenti ecclesiastici è stato dedicato un «tempo di antenna» di 15 ore (pari al 25%), la metà dello spazio dedicato ai membri del governo (30 ore), e più del Presidente della Repubblica (13 ore). Sulle reti Rai la Chiesa cattolica ha il 99,80% dello spazio dell'informa­zione religiosa, lasciando ben poco agli altri soggetti confessionali. «In nessun Paese del mondo la presenza ecclesiale sui media è così forte da su­perare persino le istituzioni statali e da relegare le altre confessioni alla semiclandestinità televisiva - com­menta il leader radicale Marco Pannella. I telegiornali in Italia assegna­no al Vaticano un monopolio indiscus­so per tutto quel che riguarda i pro­blemi etici, morali, civili, costitutivi della stessa legalità repubblicana».

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> NON POSSUMUS   su nuvola viola
Ricevuto in data 22/01/08 @ 11:05
Il triste episodio della Sapienza non merita tutto il clamore che ha suscitato. Meglio, non merit...
>> Eppur si vive su nuvola viola
Ricevuto in data 22/01/08 @ 11:06
No, non farò un altro post sulla laicità e l'anticlericalismo, i laicismi e le devozioni atee... ...

 
Commenti al Post:
cateviola
cateviola il 21/01/08 alle 10:23 via WEB
meno male... temevo fossimo in pochi a provare quella sensazione. Altro che bavagli!
Saluti
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 21/01/08 alle 10:33 via WEB
Gia'.. a questo punto conviene eliminare tutti quei pulsanti inutili dal telecomando, no? :p Ciao, Cate :)
 
   
cateviola
cateviola il 21/01/08 alle 13:25 via WEB
guardo pochissima tv, per igiene mentale... scusa, Mac, ti aggancio da me...
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 21/01/08 alle 14:22 via WEB
Scusa di cosa, Cate? Anzi, grazie :)
 
magdalene57
magdalene57 il 21/01/08 alle 10:54 via WEB
molto interessante (ma scoraggiante....) questo post. da quel che leggo in giro, anche sui giornali, è tutto un cospargersi la testa di cenere, e battersi il petto. l'affronto, inaudito in un regime monarchico come quello dello stato vaticano, come hai ben sottolineato tu, non potendo esser lavato che con la gogna per chi ha osato. comunque, come dicevo io, a nessuno importerebbe più nulla se non fosse che i giornalisti televisivi ci sguazzano dentro. come al solito... sarebbe un'utopia aspettarsi dieci minuti al giorno per ogni confessione?, tanto per ridare equilibrio... ciao, mac****
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 21/01/08 alle 11:17 via WEB
Equilibrio? Mmm.. mi fai tornare in mente la saga di Star Wars e la profezia dell'equilibrio. So che non la conosci. In breve, la profezia diceva che sarebbe arrivato un uomo a riportare l'equilibrio tra il lato chiaro e il lato oscuro della forza, nella galassia. Tutti indistintamente interpretavano la profezia, attendendo una sorta di messia. In realta' l'equilibrio si raggiunge solamente con una serie di spinte in opposte direzioni (pensa ad un funambolo), che portano al punto tanto ricercato. Quindi le spinte non sono solo "verso il bene".. Non so se mi spiego ;)
 
   
magdalene57
magdalene57 il 21/01/08 alle 11:21 via WEB
troppo difficile per me.... lo sai che sono una ragazza padana...:-)))***
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 21/01/08 alle 11:43 via WEB
Scherzi? :p
"Padawan è il titolo di base dell'apprendista che inizia ad addestrarsi specificatamente sotto la tutela di un Cavaliere o di un Maestro Jedi. Generalmente, il Padawan deve portare una treccia di capelli che ricade sulla spalla destra, che simboleggia il suo grado, e che viene tagliata durante la cerimonia di promozione di grado, indicando che l'allievo ha imparato tutto ciò che serve sulla Forza, e che può infine addestrare un Padawan a sua volta. Il Padawan ha il compito di costruire la propria spada laser, basandosi sul modello di quella del suo insegnante, in segno di fiducia e di rispetto".
 
     
magdalene57
magdalene57 il 21/01/08 alle 11:49 via WEB
vada per la spada laser da costruire, vada per l'addestramento che spero con un Cavaliere carino carino. ma la treccia, no!! quella non me la taglio, non se ne parla nemmeno!! **
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 22/01/08 alle 09:08 via WEB
:D *
 
apocalipse1now
apocalipse1now il 22/01/08 alle 10:30 via WEB
MENO MALE CHE SIAMO UNO STATO LAICO. AL MASSIMO POSSIAMO SCEGLIERE SE MANGIARE GLI GNOCCHI IL VENERDI. QUESTO PAPA CI STA PORTANDO INDIETRO DI 100 ANNI. AIUTO!!!!!!
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 22/01/08 alle 11:09 via WEB
Scherzi? A Roma gli gnocchi il giovedi'.. venerdi pesce :p Ciao, Apo :)
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 22/01/08 alle 11:26 via WEB
La Chiesa ha diritto di parlare quanto vuole, basterebbe dare meno peso alle sue parole, ma apparentemente qui non è possibile e non credo che sia solo la vicinanza con Città del Vaticano. Lo so, ho scritto un'enorme banalità...
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 22/01/08 alle 11:42 via WEB
Non posso che sottoscriverti, Quoti. Cambierei solo il singolare col plurale: Le chiese hanno diritto di parlare quanto vogliono ;) Ciao :)
 
   
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 22/01/08 alle 12:41 via WEB
Ovvio. Hai fatto bene a precisare. Ma da queste parti è sempre quella Chiesa a parlare, a voler intervenire in tutti i modi nella vita quotidiana, non ho pensato alle altre ;)
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 22/01/08 alle 12:54 via WEB
Infatti collegherei le tue due constatazioni per mezzo di un nesso causale, Quoti ;)
 
koradgl1
koradgl1 il 22/01/08 alle 14:00 via WEB
Non sono solo le tv ad essere colonizzate, basta vedere l'effetto del discorso sulla necessità di una moratoria sull'aborto. Una vera e propria epidemia nel mondo politcio con giuliano ferrara in primis. Lo sciopero della fame, una vera e propria presa per i fondelli, una volta la sua decisione si sarebbe chiamata dieta; ma tutti lì a parlare della 194 col rischio di riportarci indietro di 40 anni. Scusa il fuori tema, ma certi argomenti mi sconnettono i neuroni
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 22/01/08 alle 18:38 via WEB
Si, ma e' un'epidemia influenzale. Ce la prendiamo tutti gli anni, deve fare il suo decorso, ma poi passa. Sanno molto bene di essere in minoranza e usano il tema solo per creare una campagna di opinione, null'altro. Infatti nessuno ha chiesto seriamente di toccare la 194, nemmeno Ferrara. Ciao, Kora :)
 
miro.oceani
miro.oceani il 22/01/08 alle 19:36 via WEB
.... alla fine un pò di spazio il papa l'ha trovato anche qui. ;)

off-topic
trovo incredibile che le notizie oltre che in tivù anche sui giornali trascurino il dramma di Gaza: mezzo milione di persone senza elettricità...quindi senza cibo
siamo veramente troppo attenti solo al nostro ombelico

 
 
magdalene57
magdalene57 il 22/01/08 alle 19:56 via WEB
... ma la cosa incredibile è che i civili siano senza elettricità, mentre i "guerriglieri" no, perchè allacciati ad altra fonte...
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 22/01/08 alle 21:56 via WEB
Gia'.. e nemmeno le scorte di razzi da continuare a lanciare sugli israeliani si esauriscono..
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 22/01/08 alle 21:35 via WEB
Lo so, hai ragione Mario. Anche io ho ceduto al ricatto mediatico, alla fine. Pero' e' per una buona causa, dai.. Ciao :)
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 23/01/08 alle 08:37 via WEB
Ho letto il tuo commento in mia difesa da ossibionda :))) grazie! Me ne sono accorto solo stamattina...a parte che nn ritengo di aver offeso niuno checchè ne dica l'anonimo.....leggo spesso i tuoi commenti in giro...sei gagliardo! Ciao!
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 23/01/08 alle 09:18 via WEB
Grazie, Bob :) E' che sono allergico agli incappucciati. Boia, KKK e anonimi non li sopporto proprio. Ciao :)
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 23/01/08 alle 09:31 via WEB
idem! Ti piacciono i Talking...io metto al 99 % solo musica ;) Hasta la vista Mac!
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 23/01/08 alle 13:30 via WEB
Heads? Si, ma non ne andavo pazzo..poi dipende dai periodi.. i miei gusti musicali spesso non sono granche' coerenti :p
 
     
etnego
etnego il 23/01/08 alle 19:46 via WEB
Dai i numeri sbagliati come giacinto pannella...ma lui si può scusare, è rintronato... Le reti RAI danno in media tra il 2,50 e il 4 % dello spazio nei telegiornali alal Chiesa cattolica e al papa. Le reti mediaset, tra il 2 e il 3 %. Se valuti che i cristiani praticanti in Italia sono il 30%, e quindi favorevoli ai programmi religiosi, la Chiesa dovrebbe avere lo spazio che indichi tu, ma che non ha purtroppo....
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 23/01/08 alle 20:41 via WEB
Primo: non sono io che "do i numeri", ma Giacomo Galeazzi nel suo articolo su "La Stampa" del 18 Gennaio 2008. Leggi, prima di scrivere. Secondo: Ammesso e non concesso che un terzo degli spazi dedicati a tutte le chiese e confessioni, nei TG e nei programmi religiosi, spetti di diritto alla chiesa cattolica in quanto rappresentante di un terzo degli italiani (logica lottizzatoria e antidemocratica, ma assumiamola per amor di discussione), cio' non cambia di una virgola il fatto che lo spazio appannaggio del Vaticano sia assolutamente superiore e al fuori di qualsiasi regola da stato laico e democratico. Rileggiti le percentuali ed i numeri che confrontano lo spazio tra la confessione cattolica ed altre confessioni, nei programmi religiosi: 98.8% sulle reti Rai. Altro che 30%. Ma poi basta cambiar canale ogni giorno e di domenica. La cosa e' di una evidenza plateale. Solo tu sei capace di negare una cosa cosi' pacificamente accertata e accertabile. Terzo e piu' importante: evita di insultare, nei tuoi commenti, Etnego. Questo non e' il blog di Antonia; qui il tuo abituale insultare non sara' tollerato, e poco me ne cale delle tue usuali scuse da confessionale, il giorno dopo aver coperto di ingiurie chi non la pensa come te. Primo ed ultimo avvertimento.
 
     
etnego
etnego il 24/01/08 alle 12:23 via WEB
Andare a dare un'occhiata anche al comunicato ufficiale dell'Authority sulle comunicazioni, no eh?. Oppure Leggere Avvenire dove lo stesso comunicato è riportato integralmente no, eh?. " Vuoi paragonare la Chiesa con le altre religioni. Ma quali? Gli ebrei? I protestanti? Hanno i loro spazi e non si sono mai lamentati.La Stampa dixit", "Pannella dixit". Per favore..... Chi tocca la Chiesa, tocca mia madre, chi calunnia la Chiesa calunnia mia madre... Riguardo al "primo e ultimo avvertimento", mi sa tanto di manifesto di X MAS. Et.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 24/01/08 alle 12:35 via WEB
Ahahahah!! Gli Ebrei e i protestanti (tutti accomunati in un calderone, ovviamente) non hanno mai protestato! Ahahahah!! Etnego sei una sagoma :D Davvero un buontempone! Non solo togliete tutti gli spazi alle altri confessioni, ma volete far loro da portavoce per far loro dire quello che volete voi! Incredibile.. Sei esilarante :p P.S. Ti ho gia' scritto da Antonia di incollare i link, non di citarli. Ne' di invitare alla lettura di piu' o meno fantomatici documenti che io poi debbo andare a cercare in giro per la rete e che poi puntualmente, si scopre, dicono tutt'altro da cio' che sostieni tu, smentendoti platealmente. Fosse la prima volta che succede. Francamente mi sono seccato di fare le ricerche al posto tuo, Etnego. Io nicollo link o documenti scritti che costituiscono evidenza. Sei pregato, anzi esortato a fare lo stesso.
 
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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

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Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


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Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

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Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

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Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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