L'angolo di Mommo

Tutto il calcio minuto per minuto

"La ragazzina e le sue scarpe inglesi, schiacciano un fango di cioccolata"...Ma quando hai perso la capacità di scrivere immagini così nitide, caro Claudio? Dove sei finito, forse nelle minchiate che ho sentito raccontare in quello pseudo film che faccio finta di non sapere perchè hai approvato? Regalami ancora una "folla di baci lievi e brevi come cerini spenti" e non la riedizione di "Una faccia pulita" che non è certo quella di una sciaquetta insipida che non ha idea di cosa voglia dire recitare...Che brutta fine...Dove sei?

Fuori posto

Tra pochi giorni compirò trentacinque anni, ma non so bene quanti di questi siano in effetti vissuti pienamente. Rimango un personaggio un po' troppo anonimo , per aver scelto il 4 di Luglio per nascere. Prendi oggi, ad esempio. Sono arroccato nel mio fortino ad aria condizionata, di pellerossa ad assaltarmi nemmeno l'ombra e il mio Alamo regge l'urto di questo caldo già soffocante. Fuori il silenzio è rotto solo da celle frigo sputtanate e qualche allarme incendio che per fortuna è solo un'esercitazione... E io che ci faccio qui? Cosa resta di me, se non un'anima fragile poco incline al sorriso e questa alienante sensazione di essere fuori posto?

Chissà com'e...

Ricordi frammentati di un pomeriggio primaverile in cui mio papà mi
portò per la prima volta allo stadio. Gradinata sud, ovviamente. Nello
splendore dei miei quasi dieci anni mi trovai a piangere dopo il
secondo gol annullato. Uno a Francis, l’altro a Casagrande e il mio
primo derby finì zero a zero con papà che mi urlava bonariamente
dietro: non ti ci porto più! Purtroppo così fu per davvero e chissà come sarebbe, adesso la domenica con lui. Chissà come sarà, questa primavera, la domenica allo stadio quando porterò per la prima volta Mattia a guardare questi ragazzi con quei colori magici
addosso…Chissà se saprò raccontargli l’emozione che provai quel lontano
giorno, se leggerà nei miei occhi lo stesso amore che ricordo nei suoi…

Auguri per te, auguri per me.

Auguri per te, che non sono capace di immaginare come potresti essere oggi, per te che non ricordo più nemmeno il suono della tua voce, per te che ho perso per strada prima di capire quanto è difficile crescere nella facilità di  perdersi. Auguri per me, che non vorrei vederlo piangere mai, che vorrei esser nato sulla Luna, che osservo tutti i suoi sogni e vivo i suoi desideri. Auguri al padre che sei, a quello che sono e a quello che sarà.

L'incanto del mondo.

Cerco un po' di spazio per me, in questo universo riflesso, che non sia figlio di una mia speranza, di un' incertezza, di una voglia di chiedermi cosa rimane di me, dopo tutto questo tempo speso a perdermi. Vorrei soltanto aprire gli occhi per guardare, stupito, l'incanto del mondo, riconoscendo in fondo a ciò che sono, quello che ero.

Di spine, politici e altri pensieri.

Lo posso scrivere almeno qui, certo che in questi pochi bit i miei pensieri e desideri resteranno segnati. Se dovesse servire, staccatemi pure da una macchina se in quel momento appresso a lei farò finta di vivere. Lo scrivo esasperato da questo squallido teatrino mediatico - politico messo su ad arte per non farci comprendere quanto a fondo stiamo precipitando. Certo è che continuo a non capire come un paese come il nostro possa essere rappresentato e indottrinato da un elemento del genere. Poi mi guardo intorno e capisco che in fondo è proprio quello che ci meritiamo noi italiani, perchè la storia insegna e notoriamente siamo un popolo di pecoroni...

Notti di Genova

Quanta pioggia e quanta neve su di una Genova sempre più indaffarata, incasinata, figlia di un mondo che dopo averla vista Superba si dimentica di passare di qua, fosse anche solo per un saluto frettoloso. Qui dove i monti incontrano il mare, qui dove tutto è più difficile, qui dove sei meridionale, qui dove ho compreso cosa vuol dire vivere masticando continuamente sale. Chiudo da qui, Genova. Faccia nascosta del mondo.

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Post N° 133

Sorseggio un Martini ascoltando della buona musica. Fuori è tutto tranquillo, dentro non saprei. Assaporo questa quiete, come fosse l'ultima. Chissà...

Post N° 132

Di sicuro c'è che un altro anno è passato, con tutto quello che si è portato dietro. Di incerto c'è in quale anno vado a finire, carico di incertezza e con una piccola grande voglia di provare a scommettere sul futuro, cercando di dare un fratellino(o sorellina?) a Mattia. Conoscevo una persona che sosteneva che il mondo o è bianco o è nero. Il problema è che per me è tutto grigio, un cazzo di enorme compromesso. Avrò il coraggio di provare a colorarlo nuovamente?
Nel dubbio, auguri a tutti.