CARICO A CHIACCHIERE

Ai giorni nostri, celibato o nubilato che sia, lo si saluta e lo si festeggia alla grande con partecipazioni straordinarie. A Pesaro, per un addio al nubilato le signore e signorine amiche e parenti della sposa, hanno pensato bene di "noleggiare" il solito gigolò di turno per allietare (sic) la serata delle donnine allegre e festose. Così, contattato l'uomo è pattuita la somma con il pernottamento compreso, il fustone si è presentato alla festa, ha preteso il pagamento anticipato e si è messo subito la lavoro, attizzando con grande professionalità, la allegra brigata di oche starnazzanti! Beh, sapete come vanno 'ste cose no? Tocca qui, tocca lì, ma come sei fusto, ma come sei bello, ma cosa hai lì? Insomma, un clima che come da contratto, si surriscaldava minuto dopo minuto. Dopo che tutte le presenti, futura sposa compresa, si sono strofinate e fatte strofinare dall'aitante giovanotto di buona volontà, tra menti annebbiate da fumo, alcool e arrapamento, è giunta la fine della serata. Il gruppo delle più accese e sfegatate "supporters" del gigolò, hanno pensato bene di mandare nella camera d'albergo la candidata sposa e l'uomo quasi ignudo per espletare l'ultima formalità: una "consumazione" esaustiva e ben pagata! Azz!!! Il gigolò si è rifiutato dichiarando che non era previsto nel suo contratto la prestazione richiesta. Sorpresa e sgomento colgono tutti i presenti: ma come? Chiedono le più accese signore, ora che viene il meglio? Dopo molta insistenza, finalmente il paraculo ha ammesso candidamente di essere impotente! Azzarola, e mo???? Dopo liti, spintoni e contumelie gratuite, hanno afferrato il povero gigolò per costringerlo a restituire i soldi. Non c'è stato niente da fare, il marcantonio ha riposto i cenci nel borsone ed è andato via. Tutte sono rimaste di sasso, non hanno potuto far altro che rassegnarsi mestamente al triste epilogo dell'infausta serata. La sposa? Beh la sposa non si è sentita "toccata dentro", scopare per scopare, in meno di 24h sarebbe stata di nuovo in compagnia di un uomo, suo marito: magari esile, mingherlino, normodotato e felice inconsapevolmente di quanto potesse risultargli pesante la testa se le cose fossero andate diversamente.