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SCUOLA: I COMPITI...DEI GENITORI

Post n°1881 pubblicato il 14 Ottobre 2016 da monellaccio19
 

Risultati immagini per compiti a casa per i ragazzi

 

Probabilmente l'idea è partita dall'Inghilterra, certo è che ora, come sostiene qualche giornalista, stanno esagerando. Dovremmo avere prove a sufficienza per comprendere come l'amplificazione della rete, l'eco che ne derivi, conduca alla condivisone certa e garantita. Cosa serve per condividere? Che il problema segnalato al Polo Nord da un esquimese, interessi qualcuno a Capo Horn che abbia più o meno, lo stesso problema. Orbene, il punto non è il problema in comune, ma la valutazione e l'esame che il signore all'altro capo del mondo, non si sia preoccupato minimamente di fare considerando i pro e i contro della proposta che si è precipitato a condividere. In Inghilterra, se si promuove una campagna sociale per eliminare i compiti a casa per gli studenti (dalle primarie al liceo), potrebbe ritenersi plausibile perché le condizioni sono diverse: nelle scuole britanniche vige il tempo pieno, cioè si rimane a scuola dalle otto alla quindici, se non oltre per alcuni istituti. Inoltre i compiti a casa sono spesso così impegnativi da richiedere l'aiuto dei genitori per svolgerli. Aiuto che sicuramente non sfugge all'attenzione del  corpo insegnanti. La finalità della richiesta per molti sembra giusta: avendo quei tempi e non potendo gestire hobbies e divertimento con sette ore di scuola e compiti da svolgere, trattasi di un calvario per alunni e genitori. Da noi, pare che sia partito qualche timido segnale sull'inutilità dei compiti a casa e subito una pletora di genitori si è fatta prendere dalla sindrome della scrittura. Mandano messaggi, lettere e mail dappertutto per sollecitare una richiesta massiccia e consistente perché cambi il sistema e si riducano o meglio ancora, si eliminino i compiti a casa. Assodato che fare i compiti a casa non piace a nessuno (ve lo scrive uno che se ne...intende), avremmo vantaggi o no se fossero eliminati? Intanto, entriamo nel merito delle "proteste" più che delle proposte che se fossero tali, richiederebbero confronti diversi con gli insegnanti. Questa sembra più una battaglia tra genitori "radical chic" e insegnanti che costoro preferiscono non incontrare e sfuggire comunque. Nel frattempo, andando avanti con le lettere ai giornali, sui social e dibattendo tra di loro, non otterranno altro che mettere i propri figli in difficoltà: sono loro la prima linea, quelli che sono in classe mentre i genitori cazzeggiano sui social discutendo il problema. I giovanissimi sono "estranei" al problema perché sanno che tocca fare i compiti e bene o male con o senza aiuto, procedono e nello stesso tempo, con gli orari meno compressi di quelli inglesi, hanno tempo per le scelte: sport, nuoto, danza, calcio ecc.ecc. In realtà per poter dar adito, giusto per avviare discorsi più concreti, i genitori dovrebbero agire in altre direzioni, impostare confronti e scambi per ottenere una scuola nuova nell'impostazione degli studi, più criticità costruttiva per il normale abbandono della usurata e ormai vetusta scuola del passato. I figli non possono essere ostaggi, non devono essere coinvolti da queste beghe che sfociano  nelle discussioni fatte solo per essere dibattute in rete e sui media. I confronti diretti occorrono, le discussioni anche accese, ma dirette e partecipative.

 
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Commenti al Post:
lascrivana
lascrivana il 14/10/16 alle 09:07 via WEB
Personalmente ritengo che la scuola dovrebbe comportarsi come una famiglia allargata; favorendo i rapporti interpersonali, e allo stesso tempo proporre le materie scolastiche come uno studio facoltativo che gli consente di avviarsi verso le loro scelte lavorative future. I compiti a casa, servono al genitore per collaborare con il figlio e conoscere l'ambiente scolastico che lo circonda. Comprendo che fare l'insegnante, così come il genitore, è un ruolo difficile. Però con la buona volontà, si possono raggiungere traguardi migliori per i nostri ragazzi. Ciao Carlo.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:03 via WEB
Sono d'accordo con te: ho messo in discussione questa follia di risolvere i problemi in modo indiretto. Scrivono, si lamentano e fanno confronti virtuali. Questo è il problema. Se si confrontassero direttamente con gli insegnanti e ponessero le loro idee e le loro proposte al servizio della scuola, sicuramente otterrebbero più risultati senza affannarsi in sterili confronti virtuali. Buondì Laura.
(Rispondi)
 
 
 
lascrivana
lascrivana il 14/10/16 alle 19:35 via WEB
Oggi sei stato davvero generoso con i complimenti. Ti meriti la buonanotte con un bacione.
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 19:37 via WEB
Ma dai, quando scrivi in una certa maniera, lo sai che mi vengono i brividi. Buona serata e dolce notte a te. Smack!!!!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/10/16 alle 09:11 via WEB
Dice la ministra Giannini: “Credo che siano gli insegnanti più insicuri ad assegnare un carico eccessivo di lavoro a casa”.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:04 via WEB
Potrebbe essere, ma non è provato! Mi sembra una affermazione gratuita per spostare il baricentro dei problemi.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/10/16 alle 09:13 via WEB
Abbiamo letto qualche giorno fa la notizia della mamma milanese che ha giustificato la figlia per il mancato svolgimento dei compiti perché, ha scritto, “dopo 8 ore di scuola, dalle 17 alle 19.30 ha dedicato il suo tempo libero restante ad attività ricreative e sportive”.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:07 via WEB
Questo invece mi sembra un caso limite che non costituisce alcun suggello al problema. Detto così ha ragione. Sai quanto me che i nostri ragazzi hanno tempo per organizzare il tempo libero: le mie nipotine oltre a studiare, svolgono altre attività dopo lo studio.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/10/16 alle 09:23 via WEB
Ci sono molte problematiche che fanno discutere: una riguarda i compiti a casa, un’altra la valutazione non a numeri ma a lettere, un’altra ancora la possibilità di non bocciare più, ecc.... Per quanto riguarda i compiti io direi che dove c'è il TP non vanno assegnati compiti, se invece il tempo scuola è normale cioè fino alle 12.30 ogni docente deve fare come ha concordato con i genitori nell'ambito dei rapporti scuola famiglia tenendo conto anche delle altre agenzie educative che operano sul territorio
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:14 via WEB
Questa dei giudizi espressi in lettere è tipica delle scuole anglosassoni e non mi sembra male. Ho messo sotto accusa questa dilagante abitudine di mandare lettere, scrivere post e proporre sui social, per confrontarsi con altri e fare gruppo di opinione. Resta una buona iniziativa ma finalizzata a far salotto, chat e virtuosismi dialettici. Invece devono attivarsi con gli insegnanti: non solo escono allo scoperto senza creare difficoltà all'alunno, ma misurandosi e confrontandosi in un serrato dibattito, possono sperare si cambiare e ottenere risultati. Sui media e sui social gli insegnati personali non ci sono, quindi manca il vero e costruttivo dibattito.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/10/16 alle 09:25 via WEB
Buona giornata Carissimo:-)))
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:14 via WEB
Buona giornata a te mia cara.
(Rispondi)
 
fataeli_2010
fataeli_2010 il 14/10/16 alle 09:59 via WEB
sereno fine settimana....Un abbraccio grande :)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:14 via WEB
Ciao Elyna, buon w.e. a te.
(Rispondi)
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 14/10/16 alle 10:28 via WEB
Io sono per non fare i compiti a casa perchè oltre che sobbarcare i ragazzi creano un impegno non indifferente ai genitori che molte volte lavorano entrambi.Quindi decisamente sono per un no.Bella giornata Carlè da Divy.Un abbraccio.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:16 via WEB
Sarei anch'io per il no, ma discuterne con gli insegnati è la soluzione. Non possono fare chiacchiere in rete e darsi ragione tra di loro. Buona giornata Divy. Kissete.
(Rispondi)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 14/10/16 alle 11:00 via WEB
Ma un ragionamento semplice in Italia non si fa mai, vero? L'importante è "attaccare" senza poi come sempre non concludere niente di costruttivo. Se una scuola è a tempo pieno e ci sono insegnanti che veramente seguono gli studenti, basta così, è chiaro che la spiegazione dell'insegnate durante le ore di lezione non basta per assimilare quanto ascoltato, va "scomposta" e ragionata. Ai miei tempi il tempo pieno non c'era ed era necessario fare i compiti a casa, seguiti dai genitori quando non si capiva qualcosa o quando non si aveva voglia di studiare.. Avevo solo un'insegnate capace di spiegare e sviscerare così bene l'argomento durante la lezione che non c'era bisogno di studiare ancora, sapeva coinvolgere tutti in modo esemplare, ma questi sono casi rarissimi. L'apprendimento ha bisogno di un determinato tempo anche se non lungo. Quindi compiti a casa no per chi ha il tempo pieno e si per chi non lo ha, il tutto senza esagerare in nessun senso, si intende. Buon w.e.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:20 via WEB
Vedi Rosa, senza fare confronti con il passato, sarebbe sufficiente che questa gente invece di fare salotto in rete coinvolgendo più persone (genitori) possibili, si recassero più spesso a scuola e coinvolgessero gli insegnanti in confronti serrati e costruttivi. La scuola tanto funziona se le due parti essenziali coinvolte, fossero sempre pronte per discutere e trovare nuove soluzioni per le esigenze dei ragazzi e dello studio. Buon w.e. mia cara.
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 14/10/16 alle 11:00 via WEB
Nell'educazione intellettuale dei nostri ragazzi concorre sia la scuola con i suoi strumenti che i genitori.L'educazione scolastica dovrebbe essere rivolta secondo gli schemi predisposti dalla pedagogia,la valutazione,la ripetizione o l'assegnazione dei compiti a casa spetta al corpo insegnante.Il compito dei genitori è collaborare all'approfondimento. Sappiamo entrambe che molte volte le proteste dei genitori non corrispondono all'educazione etico-sociale,ma ad un tornaconto individuale nello svolgimento dei piaceri extra-scolastici...
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:25 via WEB
Appunto. Non solo l'egoismo personale, ma la voglia di socializzare il problema in rete e sui media, saltando il coinvolgimento del corpo insegnati. Se hanno tanta voglia di discutere si riuniscano e affrontino a scuola i problemi con il preside e gli insegnanti. Solo i confronti costanti e diretti mettono famiglie e istituzioni in condizione di stretta collaborazione.
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 14/10/16 alle 11:08 via WEB
Il raggiungimento del successo sociale è anche approfondimento..Buon fine settimana ..:):)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 12:25 via WEB
Sono d'accordo mia cara. Felice w.e. a te.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 14/10/16 alle 14:28 via WEB
Tutto cambia alla velocità della luce e i genitori cambiano in peggio,perchè uno scolaro o studente che non abbia compiti a casa, toglie loro dal groppone una bella responsabilità. Si richieda, allora , in accordo con gli insegnanti , la scuola a tempo pieno, peraltro già funzionante in varie parti d'Italia. E' l'unica soluzione perchè si assegni per casa solo qualche ripasso, magari orale."In medio virtus": se il tempo pieno non è realizzabile, specie per l'esigenza di reclutare e pagare più insegnanti, limitare ,anche in considerazione delle varie materie di studio del giorno seguente, i compiti a casa. Ma...escluderei per essere concreti, quelli che si assegnano alle Superiori. Rendiamo i ragazzi di queste classi di importante formazione in ogni ambito, almeno in qualche modo, responsabili del loro apprendimento. Ai giovani studenti serve la tranquillità del proprio angolino per saggiare, senza distrazione alcuna, il necessario profitto scolastico e, bene o male, cavarsela senza l'aiuto di chicchessia. Pazienza,se possono divertirsi solo a fine settimana, quando, spesso, fanno pure le ore piccole. Per la palestra, ce ne sono di quelle sempre aperte, anche oltre le 20.00. Quale sarebbe il problema? Ai nostri tempi (e torniamo sempre a bomba)noi, di compiti a casa, ne abbiamo sempre avuti e...tosti. Così pure i nostri figli. Si era coscienti che la Scuola costituiva il nostro lavoro per il benessere futuro. Non c'erano lamenti e l'alternativa che i genitori offrivano era quella di imparare un mestiere, con la relativa fatica. Con questo, non si vuol dire che si era secchioni; le nostre ore piacevoli, quali quelle del cinema, delle passeggiate , dei pomeriggi trascorsi a ballare, le abbiamo sempre saputo,e agevolmente, ritagliare. Si dirà, come al solito:-Altri tempi! Sì, altri tempi e,tutto sommato,migliori.Un caro saluto, Carlo.Ciao.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 17:25 via WEB
Vale sempre il: "Il si stava meglio quando si stava peggio". Purtroppo vale in ogni epoca e per ogni contesto, poiché l'evoluzione o involuzione. a seconda dei punti di vista, porta fatalmente ai confronti e alle comparazioni. In questo preciso momento in cui si cerca disperatamente di lavorare sulla scuola per migliorarla ancora e renderla più moderna sotto i tanti punti di vista, non servono genitori chiacchieroni impegnati a sollevare polemiche in rete e sui media, per il caso specifico dei compiti a casa. Costoro se veramente vogliono contribuire al progetto della "buona scuola", portino le loro rimostranze nei luoghi deputati, si confrontino tra di loro e con gli insegnanti, trovino in stretta e duratura collaborazione, le giuste risposte e le dovute soluzioni. Non è facendo post, partecipando a chat e cazzeggiando sui social che si affrontano questi problemi che richiedono i giusti interlocutori:gli insegnanti e i presidi. Ti abbraccio e buona serata mia cara MT.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/10/16 alle 14:58 via WEB
Ciao carlo. Un saluto da Pavia. Dino
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 17:15 via WEB
Una dolce serata Dino.
(Rispondi)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 14/10/16 alle 17:47 via WEB
è un'utopia lo scambio proficuo fra scuola e genitori. è ridicolo da parte dei genitori perderci tempo sui social con mail e dibattiti. i ragazzi non sono estranei al problema, visto che il problema compiti grava sulle loro giornate: 5 ore a scuola e 4 ore sui libri. per un totale di 9 ore. poco tempo libero, talvolta nullo, per attività extra scolastiche. in fondo era così anche per i ragazzi di allora che sono i genitori di oggi.
la mia esperienza di mamma mi fa dire che di solito un insegnante ben preparato fa lavorare in classe e non carica a casa, anche perchè sa perfettamente che asseganre troppi esercizi complicati non semplifica i concetti, casomai per stanchezza li complica. e ancora, un insegnante che davvero voglia essere insegnante corregge in classe il lavoro dato a casa: fosse non solo per rispetto verso gli studenti,ma per assincerarsi che non ci siano lacune.
buona serata, Carlo :-)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 18:30 via WEB
Siamo d'accordo Elena, perciò sollecito e informo costoro che han preso l'abitudine di rapportarsi alla rete, ai social e ai media, che non sono quelli i luoghi deputati: vadano a scuola dei figli e si confrontino assiduamente con gli insegnanti per mettere in campo idee, proposte e soluzioni. Se c'è la volontà politica per far ciò, si possono fare passi in avanti molto interessanti perché solo con i confronti si può fare progettualità. Ciao mia cara, lieta serata.
(Rispondi)
 
Adamo_Uomo
Adamo_Uomo il 14/10/16 alle 18:42 via WEB
Io personalmente sono per l'abolizione dei compiti a casa. Anche perché, rispetto al passato, a quando andavamo noi a scuola, parlo delle elementari e delle medie, i ragazzi di oggi sono maggiormente sobbarcati di lavoro, studiano più materie, due o tre lingue, l'informatica. Ai miei tempi tutto questo non c'era, eravamo meno impegnati nello studio, come quantità, avevamo più tempo libero e quindi era giusto fare i compiti anche a casa. Ma i ragazzi di oggi, con quelle cartelle pesanti come macigni...
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 14/10/16 alle 19:07 via WEB
Non hai torto e sarei d'accordo con te. Ma è proprio questo il punto di discussione,cioè i genitori che snobbano scuola e insegnanti e propongono questo importante problema in rete e sui media. Possono fare tutte le chiacchiere che vogliono ma il tema lo si affronta misurandosi con gli interessati, cioè insegnanti e presidi!!! Vadano a scuola, affrontino gli operatori scolastici e discutano, facciano proposte e con l'assiduità si preoccupino di partecipare alla vita attiva e alla creazione della vera, buona scuola.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 14/10/16 alle 21:22 via WEB
Caro Carlé, intanto scusami se rispondo ai tuoi post in ritardo, ma tra Ufficio (oggi sembravo Fantozzi), perizie da leggere e stendere nero su bianco è sempr piu' fifficile, anche perchè la sera sto studiando per un Master che è molto pesante visto che lavoro tutto il giorno e il conciliare il tutto è un pò difficile e, a volte, per non dire spesso, sono tanto stanca.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 15/10/16 alle 07:44 via WEB
Stai tranquilla, va bene e fa' come è giusto che sia. Studiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 14/10/16 alle 21:47 via WEB
Premesso ciò, quando è crollato il muro di Berlino nessuno se lo aspettava, così sarà dentro la scuola, tutto crollerà e cambierà in pochissimo tempo. E ti spiego subito perché Carlé (secondo il mio modesto parere). Innanzitutto in dieci anni ci sarà un grosso ricambio di Docenti, (gli anziani a casa e diamo la preferenza ai giovani, cribbio!! Ma non solo per questo, il tutto accadrà perché i ragazzi che escono oggi dalla scuola capiscono che così com'è non serve a niente e non la vorranno neanche i genitori per i propri figli. Nelle nostre scuole è come se il tempo si fosse fermato, gli studenti imparano a memoria quello che dicono gli insegnanti ma poi non sanno risolvere problemi, per esempio non sanno cercare un lavoro, non conoscono gli strumenti per scrivere e ad arricchire il proprio curriculum/curricula, non sanno fare un sito. Il 40 per cento dei ragazzi quando esce da scuola non trova lavoro, ma la scuola ignora questo fatto come se non la riguardasse. Nei paesi scandinavi i ragazzi quando escono dalle medie vengono indirizzati verso delle professioni, così al raggiungimento del Diploma hanno anche un lavoro assicurato e ben retribuito. Il cambiamento arriverà inevitabile, e non sarà neanche la scuola a decidere, basta guardare i compiti a casa, sono già stati cancellati da WhatsApp, il più bravo li fa e li manda a tutti con una foto. Questo è quello che già succede, la scuola si deve adeguare alla società, e questo non si fa solo con leggi e decreti. E' necessario cambiare radicalmente, l'insegnamento monodisciplinare, il professore in cattedra, il libro di testo unico, sono tabù che vanno abbattuti, come i classici compiti a casa, smettiamola per favore! Questi poveri bambini costretti a fare i compiti a casa, poi alestra, tennis, piscina, chitarra, piano, insomma non pensiamo che il bambino ha bisogno dei suoi spazi? Il mio nipotino a 4 anni sa dire in inglese i numeri, i colori, il saluto e altro, fa Karaté (rabbrividisco solo al pensiero, insomma quello che voglio dire Carlé, ma sti cacchi di bambini chi saranno domani? Visto che la loro fanciullezza è volata via, che aspetto avanno? Bedda matri, non oso pensarci, quanto era bello ai miei tempi, con le ginocchia sbucciate e i vari castighi, almeno eravamo felici. Oggi i bambini non sorridono, hanno tutto, sono tristi, capriccciosi, svogliati, maleducati, ci vuol mano ferma, vestirsi di autorità e come sempre l'Italia non so a che posto si trova, forse all'utimo banco della scala dei valori complessivi, peccato perchè abbiamo tante risorse ma non le sfruttiamo. Minxxxhia Signor Tenente quanto ho scritto ahahah Carlé, notte.!
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 15/10/16 alle 07:50 via WEB
E sei stanca? Figuriamo se avessi conservato la freschezza del mattino!!!! AhAhAhAhAhAh!!! Lungo e argomentato, non aggiungo altro e tutto ciò che dici è assennato. Ripeto solo il tema principale del post: la smettano di fare i salotti ricchi di chiacchiere sui social e passino ai fatti. Assiduamente vadano a scuola dei figli, si confrontino e discutano con insegnati e presidi di questi problemi e di tutto ciò che sia possibile. Loro hanno l'obbligo di collaborare con il corpo docenti e fornire con idee e proposte, il contributo necessario per migliorare la nostra scuola. Buon w.e. mia cara Nina.
(Rispondi)
 
licsi35pe
licsi35pe il 14/10/16 alle 22:13 via WEB
I miei figli hanno vissuto tempi diversi neppure confrontabili con quelli moderni. Cinque ore di scuola, festa solo la domenica, i compiti in casa sempre, il tempo per essere ragazzi altrettanto sempre. Uscivano con la cartella, oggi con lo zaino che a portarlo ci vuol Maciste. Impegnati, dopo il doposcuola, in tante attività, sinceramente, non so come fanno. Sanno infinite cose di più ma non so se la vita che non hanno vissuto, la potranno recuperare. Le lezioni del doposcuola? non posso rispondere, sono fuori tempo e non me ne dispiace. Notte serena Carlo...licia..*_*
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 15/10/16 alle 07:54 via WEB
Tutto si può fare mia cara: quando c'è la volontà politica di cambiare ci si attiva usando i canali giusti e partecipando, si fanno proposte e si mettono in campo le idee!!! Questi vogliono risolvere la questione discutendo in rete, sui giornali e non si muovono andando nelle scuole dei figli e in quelle sedi, discutere con insegnanti e presidi. Solo così si costruisce la buona scuola. Confrontarsi assiduamente è l'imperativo. Buon w.e. Licia.
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 14/10/16 alle 22:33 via WEB
ciao Carlo..*__*..penso anche io..anche perchè non tutti nelle scuole hanno gli stessi orari prolungati..e prima vengono i compiti, poi il resto
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 15/10/16 alle 07:56 via WEB
Basterebbe parlarne nelle sedi opportune e no nei social o sui media. Vadano nelle scuole si mettano a disposizione del corpo didattico per mettere in campo tutte le strategie per superare i problemi. Questi invece vogliono superare gli ostacoli discutendone in rete. Buon w.e. Mara.
(Rispondi)
 
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