Costernazione, commozione e tanta rabbia per il terremoto che ha colpito l'isola del Tirreno. Le polemiche non sono mancate, anzi, proprio sulle polemiche in questi giorni si sta svolgendo una trance della lunghissima, estenuante campagna elettorale. Questo è un paese che ormai vive sempre in campagna elettorale: anche quando non sono previste elezioni, amministrative e/o politiche, il nostro ambito politico si eccita, va in ebollizione e si gasa per le possibilità che anche una tragedia come quella che abbia dovuto subire la magnifica isola di Ischia, offra ai politicanti pronti a scambiarsi responsabilità e veleni. Tutto verte sull'abusivismo edilizio che ha subito per decenni l'Isola meta incessante di turisti e vip che giungono da ogni parte del mondo. C'è chi nega i crolli causati dalle costruzioni realizzate con materiali poveri, le autorità locali negano che siano crollate per questo endemico sfregio attribuendo ad una scossa rilevante, ma no possente, la causa dei crolli. Vabbè, c'è chi abbia la faccia tosta di negare evidenze inequivocabili, eppure credo siamo tutti d'accordo sull'abusivismo e sul suo dilagante appropriarsi di molte, tante zone italiane protette e punite da costruzioni illegittime. Vedremo cosa cambierà dopo questi drammi, i morti e i danni. Intanto sono pressato da una curiosità: l'isola di Ischia conta circa 64 mila abitanti, perché vi sono 6 comuni e quindi sei sindaci per i sei comuni che vedete sulla cartina? Piccolo è bello, ma anche molto dispendioso. Sono monellaccio e quindi mi assalgono sospetti maligni e intriganti.
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