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VIOLENZA E GIUSTIZIA IMPROPRIA?

Post n°2578 pubblicato il 30 Ottobre 2017 da monellaccio19
 

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Tre avvenimenti recenti, accaduti senza alcun concomitanza tra loro, mi hanno scosso fornendomi una occasione per scrivere questo post. Non li citerò in ordine di successione per cui partendo dall'ultima di cronaca letta questa mattina, riferirò di un ennesimo caso di "onorabilità" mafiosa. Il boss di Bagheria (PA) Pino Scaduto, uscito dal carcere sei mesi fa e ricostituito il suo clan, ha ordinato al figlio di uccidere sua sorella perché si era fidanzata con un maresciallo dei carabinieri: "Tua sorella si era fatta sbirra", una secca argomentazione che non richiedeva  alcuna altra spiegazione. Il figlio ha tentennato, ha riflettuto e ha confessato ad un amico: "Lo facesse lui, perché io?". Avrebbe dovuto per obbedienza al padre/padrone, ammazzare sorella e carabiniere. La banda intanto è stata arrestata e quanto riportato su, è emerso dalle indagini della DIA. A Roma in pieno centro,l'altra sera hanno picchiato a sangue un cittadino del Bangladesh lasciandolo per strada sanguinante e inerme. Immediatamente soccorso e raccolte alcune testimonianze, la polizia dopo alcune ora ha rintracciato i cinque giovani, di cui 2 diciottenni, due diciannovenni e un diciassettenne, e li ha condotti in questura. Uno dei diciottenni  è stato arrestato perché ritenuto il materiale aggressore dell'uomo di colore, gli altri compagni denunciati per percosse e lesioni. L'attacco al grido di "Sporco negro, tornatene a casa tua", manifesta chiaramente una matrice razzista e pare che il diciottenne presunto picchiatore, sia un fanatico di Hitler e Mussolini. Infine, cito un caso avvenuto a Monopoli (Bari), dove l'anno scorso due giovani avvicinarono due anziani pescatori sulla scogliera e li spinsero giù senza alcun motivo: uno è morto sul colpo e l'altro ferito, si nascose tra gli scogli affinché pensassero che fosse annegato anche lui. Bene, la sentenza di primo grado emessa per l'assassino materiale del fattaccio, riguarda un diciassettenne che ha subito una condanna particolare: tre anni sotto osservazione: studiare la sera presso l'istituto Alberghiero per diplomarsi alla fine del triennio e lavorare sodo tutta la giornata impiegato presso i servizi sociali. Tre contesti diversi, tre situazioni che hanno in comune la violenza spicciola e l'aspetto più preoccupante sono i giovani implicati: un fratello che dovrebbe ammazzare senza ritegno e per volontà del padre, sua sorella e il fidanzato carabiniere; 5 balordi razzisti che menano di brutto un ambulante negro, e due ragazzi che per noia o per spassarsela ammazzano un anziano e feriscono un altro. In questo caso, con un omicidio di mezzo, si parla di recupero? Ovvero, se i tre anni passano tranquillamente e senza problemi, il diciassettenne si diploma, lavora sodo nei servizi sociali e alla fine tutto cancellato come se nulla fosse accaduto? Al contrario, se i controllori del ragazzo riportassero al giudice che non ha mantenuto i patti, sarà processato per omicidio...tra tre anni! Secondo voi, questo ragazzo come passerà questi tre anni? Per me ci riesce a superare la prova, ma la certezza del dopo chi la fornisce? Siamo alle sceneggiate, io non sono giustizialista ma non sono nemmeno garantista "ad capocchiam", come accade spesso da un bel po' di tempo a questa parte. I 5 giovani di Roma, se tanto mi da tanto, cosa otterranno? E il boss pronto ad ammazzare la figlia e a "segnare" definitivamente il figlio, cosa meriterebbe? Una giustizia tarallucci e vino non la meritiamo: a questo punto forse devo dar ragione a chi riteneva che i giudici, sbagliando, si accanissero verso Fabrizio Corona. Ma quanti pesi ha la nostra giustizia? E soprattutto, quante misure?

 
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Commenti al Post:
fataeli_2010
fataeli_2010 il 30/10/17 alle 17:51 via WEB
Violenza porta altra violenza purtroppo esiste.....Un abbraccio Carlo :)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/10/17 alle 17:58 via WEB
Un partorire senza sosta, un generare inesorabile. Bella serata Elyna, ti abbraccio.
(Rispondi)
 
simona_77rm
simona_77rm il 30/10/17 alle 20:51 via WEB
Purtroppo la violenza esiste eccome! Che tristezza... -_-
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 31/10/17 alle 07:46 via WEB
Nelle sue forme più disparate, nei contesti possibili e immaginabili e specialmente, tra i giovani fuori da ogni controllo. Una splendida giornata Simona.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 31/10/17 alle 07:53 via WEB
La violenza non è mai da prendere sottogamba, come dice qualcuno, i cretini vanno stanati con ferocia, ripresi nel loro linguaggio, comportamento, stile di vita violento. Occorre ritornare all'educazione delle buone maniere, ogni giorno che ci aspetta, che ci invita a costruire buona vita, infatti solamente attraverso l'educazione si realizza la persona e con essa la collettività. Passa una buona giornata Carlé.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 31/10/17 alle 07:58 via WEB
Sono con te e prevedo sempre più violenza gratuita. L'albero se nasce storto muore storto. Una formazione diversa e più incisiva per i ragazzi, per costoro che si annoiano e beffeggiano atrocemente il prosismo per passatempo!!! Difficile recuperare a queste condizioni. Buona giornata a te Nina.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 31/10/17 alle 14:43 via WEB
Troppe protezioni per questi giovani delinquenti che, proprio perché giovani, meriterebbero pene esemplari, quale monito ad altri della loro età, predisposti a voler giocare con la vita umana da veri incoscienti, presumibilmente, anche fatti di droga. Molta parte di questo buonismo becero, è colpa delle teorie moderniste di psicologi e pedagogisti che, a partire dai primi anni '70, hanno condizionato, con i loro scritti, i comportamenti educativi di genitori e insegnanti. In famiglia, i piccoli al centro di ogni attenzione, coccolati ed accontentati in ogni possibile desiderio come non mai; da più grandi, scarsissima autorevolezza e atteggiamenti amichevoli (molti giovani, specie al Nord, chiamano per nome mamma e papà e manifestano, in genere, poco rispetto). Nella scuola , se non è proprio la stessa cosa, pure ci sarebbe molto da obiettare. Le conseguenze dell'andazzo, almeno secondo me, sono frutto di tutto questo e, spesso, anche la Giustizia pecca di incoerenza nella scelta delle pene da comminare, pene che non di rado non sono adeguate alla gravità o meno dell'azione delittuosa. Ciao, Carlo.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 31/10/17 alle 16:15 via WEB
Ecco perché ho voluto mettere insieme tre storie crudeli. Sono legate dalla presenza dei giovani, da quei giovani che dovebbero essere classe dirigente e essenziale parte del futuro tessuto sociale. Generazioni che si incrociano per vedere chi fa peggio: un padre mafioso pronto a far ammazzare la figlia da un figlio, givani assatanati e imbevuti di razzidmo aberrante e giovani che si divertono con scherzi atroci. Sangue, sempre sangue che pare sia la roisoluzione dei problemi! Vorrò vedere le condanne per il mafioso, per l'assasino di Roma e giustifcare il giudice per i tre anni dati all'assassino della scogliera. Buna sera MT.
(Rispondi)
 
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