Nella prima metà dell’ottocento, Darwin concluse i suoi studi compendiati nell’opera “L’origine della specie” e dopo anni di ricerche e approfondimenti, pose un punto fermo sulla storia dell’uomo e della sua evoluzione: “La teoria dell'evoluzione ha il merito di aver sottolineato che i nuovi caratteri si originano indipendentemente dall'ambiente (cioè non è l'ambiente a creare nuovi caratteri, come sosteneva Lamarck), ma, una volta comparsi, sono selezionati dall'ambiente. L'evoluzione è quindi diretta dalla selezione naturale, ma procede in modo casuale”. Il tempo poi ha consentito di rivedere le teorie darwiniane, molti studiosi hanno contribuito ad arricchirle, a plasmarle con altre, a discuterle e ad approfondirle. La teoria dell'evoluzione ebbe grande impatto sul pensiero dell'800 e in particolare, sulla biologia, di cui rimane ancora oggi una delle teorie unificatrici, perché permette di spiegare e di organizzare in modo logico tutte le conoscenze delle diverse discipline. Certo è che se sui principi basilari vi può essere una convergenza relativa, analizzandole sempre più, ci sono state ulteriori scoperte e basandosi su tutti gli studi intrapresi in circa duecento anni, si può giungere attualmente ad una nuova concezione, rivoluzionando addirittura teorie che non sono frutto di esperienze derivate da studi che si susseguono, bensì sono accertamenti fatti e analizzati da persone comuni che senza avere titoli e prerogative, oggi possono benissimo sostenere una nuova ed esclusiva teoria. Potrà anche essere discutibile ma per la dimostrazione pratica fornita, credo che non vi siano i presupposti e i termini per discuterla.