CARICO A CHIACCHIERE

Finalmente, dopo dodici anni, la Commissione Europea emette una sentenza sulla richiesta di una catena di ristoranti spagnola "La Mafia si siede a tavola". Una storia che non meritava nemmeno tutto il tempo impiegato per decidere se fosse legale e legittimo intitolare in tal modo, una catena di ristoranti. Ma tant'è, se non facciamo le cose a puntino, con attenzione, metodicità e doviziose analisi, i burocrati come camperebbero? Una gigantesca macchina che si muove con una lentezza esasperante (chiedete a Berlusconi) anche su problemi che non dovrebbero richiedere il massimo impegno burocratico. Funziona tutto come in Italia: burocrazia e sprechi sono il nostro fiore all'occhiello, se si abbattessero questi due animali terribili, il nostro paese avrebbe meno problemi, meno inghippi ed eliminerebbe il 50% delle sue negatività. L'Europa funziona peggio e 12 anni è un tempo "ragionevole" per risolvere un problema che non avrebbe dovuto nemmeno essere posto. La Mafia è un "marchio" esposto su tantissimi locali in America: ristoranti, pub, pizzerie, bar sono in mano a chi crede che sventolando tale nome si possa fare fortuna. " Questo marchio è di natura tale da scioccare o offendere non solo le vittime di detta organizzazione criminale e le loro famiglie, ma anche chiunque, nel territorio dell'Unione, si trovi di fronte il nome e abbia un normale grado di sensibilità e tolleranza". Questa è parte della motivazione della Commissione e per partorirla ci hanno messo una dozzina d'anni. Inoltre una buona spinta in questa direzione, l'aveva fornita l'Italia che con una domanda precisa rivolta nel 2015 all'EUIPO, chiedeva di ritenere nullo il marchio. Magari si mangia anche bene in questa catena di ristorazione spagnola; secondo loro, l'insegna "La Mafia se sienta a la mesa" è un messaggio riconducibile alla  convivialità, un invito a sedersi a tavola con giovialità, piacere di unirsi e mangiare serenamente. Ma voi, in un locale con quella scritta invitante, andreste mai a mangiare?