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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Allora, ci sono ancora genitori che siano in grado di educare i propri figli con fermezza, severità ed autorità? Quindi, non solo guappi che alla minima occasione, affrontano gli insegnanti che si permettono di sgridare e/o punire un ragazzo di dieci anni, per picchiarli sonoramente solo per un richiamo legittimo e comprensibile. Bryan Tornhill non ha bisogno di molto ingegno e perspicacia, per capire quando è il momento di intervenire e come intervenire. Il figlio di dieci anni, è il classico bulletto che puzza ancora di latte; sia in classe che sul bus scolastico di cui si serve per andare a scuola, si comporta da guappo con i compagni, ne combina di tutti i colori e diventa insopportabile. L'autista più volte lo ha redarguito, ma lui sbeffeggia tutti, fino a quando il padre non viene informato del comportamento poco piacevole del figlio. Beh, pensate che sia andato a menare l'autista, l'insegnate o il preside? No, lui è uno che ha avuto il plauso in rete, i complimenti e gli applausi del pubblico non pagante. Ha inferto al figlio la giusta punizione: per una intera settimana il giovanottino dovrà fare la strada che lo porta da casa a scuola, a piedi e a passo di corsetta. Un chilometro e mezzo con qualsiasi tempo, seguito dal padre in macchina che lo filma e lo posta sui social! Poverino? Disumano? "Ma no, il ragazzo deve capire da solo cosa significhi!" dice il padre soddisfatto per i risultati ottenuti: a scuola riconoscono che sia cambiato, è più calmo, tranquillo e disponibile verso i compagni. Sul bus men che mai si permette di infastidire i compagni e l'autista non lo bada nemmeno: "Insegnate ai vostri figli, non siate loro amici, siate genitori. È ciò di cui i bambini hanno realmente bisogno". Questo sostiene Bryan e io sono d'accordo; l'America non è l'Italia, ma i principi di educazione sono uguali dappertutto. A voi sembra troppo severo Bryan?
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