Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi del 30/05/2017

ORA HO PAURA

Post n°2267 pubblicato il 30 Maggio 2017 da monellaccio19
 
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Vaccata

 

In molti si erano interrogati sulla frase di Totti detta al momento dell'abbandono: "Ora ho paura...". Tutti a pensare cosa avesse voluto dire, tutti preoccupati per il suo futuro. Svelato l'arcano, non aveva torto il Capitano: immaginava la vita da pensionato e le sue priorità: "A' France' per te, mal che vada, ci sarà sempre un cantiere aperto da sorvegliare!".

 
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E QUANDO IL TIFO SI FA DURO....

Post n°2266 pubblicato il 30 Maggio 2017 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per juventus vs real madrid

 

Premetto che non tifo per nessuna squadra, a parte la nazionale italiana, non seguo il calcio da quando non si cominciò a sospettare dei primi guazzabugli, delle prime scommesse e i vari accordi sottobanco. Da allora ho mollato e mi accontento della nazionale seguendo le partite, apprezzando il bel calcio e tifando con garbo e moderazione. Garbo e moderazione che non rilevo nelle tifoserie, negli scontri tra gruppi esagitati e molto partigiani. E' vero che il tifo vada sempre oltre la sportività, ma episodi di violenza, attacchi verbosi ed esagerati, non fanno parte dello sport. Lo sfotto' è ancora apprezzabile se fatto con ironia e sarcasmo, ma quando la lingua si fa tagliente, allora significa che il tifo e il veleno abbiano superato il livello di guardia. Quanto accaduto durante una trasmissione sportiva in onda su una radio locale di Bologna, ha dell'incredibile, uno svolgimento criminale e fuori da ogni logica: discutevano della partita Juve/Bologna di domenica scorsa su "Radio International" emittente di Bologna con un buon ascolto locale, e accettando in diretta le telefonate, i tifosi bolognesi manifestavano amareggiati e nervosi, la loro contrarietà. I conduttori, ovviamente, davano corda agli interventi e poiché la Juve sia una squadra poco simpatica agli avversari in genere, si spendevano offese dileggiando la squadra e alimentando i soliti e verbosi commenti  verso la società e i calciatori bianconeri. Tra i tanti che telefonavano, uno in particolare, era fuori di testa e tra i tanti improperi rivolti agli avversari, si è abbandonato ad un augurio inopportuno e poco sportivo: "...spero solo che l'aereo che porterà la squadra a Cardiff per la finalissima della Coppa dei Campioni, precipiti portando all'inferno tutta la compagine!". Beh non vorrei aggiungere altro, uno dei presenti in studio si è immediatamente dissociato dalla dichiarazione maldestra del tifoso, mentre l'altro conduttore, esaltato da cotanta foga, lo ha sollecitato più volte indicandolo come "un mitico avversario della Juve". Pertanto il malefico ha continuato  ad imperversare come un pazzo, nessuno lo ha fermato e la Radio è diventato un veicolo di odio e disprezzo. Questo è un dei tanti modi per fare audience, per fare proseliti, per sollecitare le masse al confronto non pacifico, irritante, violento e incivile. Se questo è il tifo, capirete benissimo perché abbia mollato il calcio, se questi sono gli sportivi leali e rispettosi, comprenderete che si rischia molto dichiararsi e farsi coinvolgere dallo sport più popolare in Italia. Non ci stiamo accorgendo che funziona così dappertutto, non c'è campo, settore, materia che non ci ponga l'uno contro l'altro armati: qualunque arma, compresa la lingua che come dicevano gli antichi, uccide più di una spada. Non sono juventino e non tengo per nessuna squadra, ma augurare una sciagura aerea come quella accaduta al grande Torino, non mi sembra da...umani!

 
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TRA UNITA' D'ITALIA E...NORDEXIT?

Post n°2265 pubblicato il 30 Maggio 2017 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per maroni e padania

 

Bei tempi quando i due andavano d'accordo ed entrambi puntavano nella stessa direzione del vecchio Bossi. In oltre vent'anni è accaduto di tutto: dalle lotte per l'indipendenza della Padania, alle frasi becere di Borghezio e di tutti coloro che vedevano con modesta lungimiranza il nord unito e indipendente. Da allora è scomparso il sogno della Padania, ha chiuso persino "Radio Padania" facendo passare tutto il personale alla Regione Lombardia, non si proclama più una miss Padania, il conio della moneta padana è rimasto nel cassetto, la Corte Padana è morta sul nascere, insomma, del favoloso e realizzabile progetto Padania, non v'è più traccia. Lo stesso Salvini, pian piano e grazie al suo acume politico, ha capito che non c'era più niente da fare e ha rivolto con coraggio bisogna ammetterlo, la sua attenzione ad un idea di grande respiro: la Lega fortemente presente in tutta quella Italia affamata di populismo e demagogia pronta a votarlo da Pantelleria al grande Nord. Lui procede, ha vinto in seno all'ultimo congresso e ha tutti i titoli per proporsi come il salvatore della Patria. E già, Patria per lui deve significare Italia e non Padania o Lombardia, oppure grande nord. Ebbene, mentre il buon Matteo si muove su tutto il territorio, il "dissidente" (sic) Maroni ha appena firmato il decreto per tenere il referendum affinché i lombardi e i veneti in contemporanea, scelgano se chiedere o meno l'autonomia dal governo centrale. Il 22 ottobre p.v. dalle ore 7 alle ore 23, i veneti e i lombardi voteranno elettronicamente per decidere sul loro destino: staccarsi dall'Italia economicamente e amministrativamente, oppure no? Una scelta importante che metterebbe in difficoltà tutti gli italiani: i vincitori e i perdenti. Parlavo di Patria, accennavo al senso di sentirsi figli di questo stato nel bene e nel male. Subire gli oltraggi e incazzarsi, subire le scelte buone e giuste e gioire. Avvertire la coscienza patriottica non è da tutti, sentirsi italiano non è facile, specie oggi con questi chiari di luna, eppure, l'alto senso dello stato, della nazione e della bandiera, non sono sentimenti, emozioni che si provino a comando: un italiano dovrebbe essere tale sempre e non potrebbe decidere oggi sì e domani no. Ma ci sta tutto: Salvini che a parte il nord unito riteneva tutti gli altri ladroni, oggi parla di Nord e Sud insieme nella lotta nazionalpopolare. Il carroccio è solo un simbolo dimenticato, e mentre lui si batte per me che sono del sud come per altri che sono del Nord, Maroni firma il decreto e dice: "Il coronamento di un sogno. Sono contento ed emozionato. È il coronamento di tante battaglie, oggi si realizza un sogno. Ora la parola passa al popolo". Il popolo è sovrano, ho molti amici su al nord e mi piacerebbe sapere quale sia il loro orientamento verso questa scelta. Insomma devo pensare al risotto lombardo veneto? Zafferano e formaggio asiago ben amalgamati per un grande piatto?".

 
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