Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Agosto 2016

iL VALORE DI UNA PERNACCHIA DIPENDE SOLO DA CHI LA FA!

Post n°1838 pubblicato il 31 Agosto 2016 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per webete

 

Che strano paese l'Italia e quanto avesse ragione il buon Umberto Eco. Se riferendomi ad un amico poco corretto verso di me qua su Libero, avessi coniato il neologismo "webete", avrei forse provocato ilarità ma niente di più. Enrico Mentana giornalista e conduttore televisivo, frequentatore dei salotti che contano, l'altro giorno ha dato del webete (ebete del web) ad un signore che lo contestava in rete e oggi, tutti i suoi ammiratori, sostenitori, tifosi e partigiani, hanno chiesto alla Accademia della Crusca di inserire il nuovo etimo nei dizionari accettando la novità. L'accademia, fondata nel 1583 autorità rispettabile e incontrovertibile in materia, ha ringraziato i proponenti, ma ha dovuto rammentare che è dal 1923 che non compila più dizionari per cui non spetta a loro decidere. Augurano tuttavia che l'uso insistito del neologismo conduca fatalmente all'inserimento. Ormai siamo alla follia secondo il mio modesto parere e non saranno certo gli illimitati nuovi vocaboli a fare la storia di questo paese. Di cazzate giornaliere se ne ne sentono e se ne leggono a bizzeffe, io stesso con il mio "gorgione", con il verbo "innervire" ho impoverito i miei post con termini desueti e non ITALIANI, per cui avrei potuto ambire alla notorietà e all'inserimento dei vocaboli nei dizionari aggiornati. Che fine ha fatto il vocabolo scritto dalla bambina in un suo tema che ha tanto entusiasmato la sua maestra? Lo avete sentito più in giro? Io non me lo ricordo più! E' la fine che fanno i nuovi termini, né si può esigere che compaiano nei dizionari solo perché detti o espressi da personaggi famosi. Tra l'altro e concludo, ciò che vedete su in rosso, è stato coniato circa due anni (2014) fa dal blogger Stefano Spolverini che ad un interlocutore che gli dava dell'ebete, gli affibbiava un bel "WEBETE". Quindi il Prof. Mentana lo mandiamo a fare un ca...volfiore altrove, tra l'altro è già in polemica con alcuni colleghi che lo criticano per i suoi modi da spocchioso e saccente quando qualcuno non sia d'accordo con lui. Per quanto mi riguarda resta solo la leggera pena per la fine che fanno tutti i miei neologismi. Rammentate dunque che una pernacchia se la fa Mentana ha valore, se la faccio io, non vale una mazza.  "A me tibi"....ovvero, da me a voi senza che accada nulla! No, no sto facendo pernacchie a nessuno. Tranquilli.


P.S. Era petaloso il vocabolo della bambina? 

 
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C'ERA UNA VOLTA...

Post n°1837 pubblicato il 30 Agosto 2016 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per prodotti celebri degli anni 60

 

Spero che questa foto, almeno per una buona parte di voi, susciti un'ondata di ricordi, scorci della vita passata, momenti e angoli delle nostre case quando eravamo piccoli, ragazzi, giovanotti. In realtà, non mi preme tanto evocare cose, stili e oggetti degli anni sessanta o giù di lì, ma mi piace richiamare la vostra attenzione su prodotti che nei favolosi anni che seguirono il nefasto dopoguerra, furono nella loro semplicità e per il loro ricorrente consumo, significativi, memorabili e ben saldi nelle nostre memorie. Il "Gelato Mottarello", il primissimo "Cornetto Algida", i famosi brodini "Knorr e Liebig", i primi cioccolati della "Nestlè", la "Nutella", i biscotti "Mellin e Plasmon", "Ovomaltina", "Talmone" e i suoi pregiati biscotti da latte, il "Fruttino" della Zuegg e potrei continuare all'infinito per quanti fossero i prodotti che consumavamo in quegli anni. Ecco, un prodotto quando è buono e  ha un ottimo rapporto prezzo qualità, è sempre destinato a durare nel tempo, il mercato lo richiede e chi lo produce sa cosa deve offrire. Oggi molti dei prodotti citati e no, sono ancora in vendita e non credo che vendano perché bombardati dalla pubblicità esondante, ma perché buoni e preferiti. La Nutella per esempio, in tutti questi anni ha scalato vette indescrivibili in tutto il mondo ed è un prezioso fiore all'occhiello della nostra industria italiana. Tantissimi altri marchi famosi e duraturi nel tempo invece, sono presenti sul mercato ma purtroppo la proprietà non è più italiana, ma estera. Le forti crisi degli ultimi anni in particolare, hanno costretto molti produttori a vendere i loro marchi famosi per sopravvivere: questo è accaduto con marchi nel settore della pulizia, dei prodotti alimentari, dolciari e tanti altri segmenti: vuoi per partnerariato o per cessione completa, abbiamo depauperato fortune inestimabili. Per esempio, nel campo della alimentazione/dolciaria, la Nestlè, oggi un colosso mondiale che accumula marchi su marchi, ha soffiato tanti nostri "ricordi". La Perugina, sin dal 1988 è passata nelle mani del nemico Nestlè e dopo anni e anni, ci siamo visti borseggiati e scippati di un nome che tutti ricordiamo: "Rossana", la celeberrima caramella che con la sua cartina rossa non passava inosservata. Una caramella che ha sempre venduto bene da noi, un successo che negli anni, non è mai venuto meno. Eppure, ci sono rami del colosso Perugina che la Nestlè per ragioni commerciali e finanziarie, ha deciso di tagliare definitivamente. Beh, questo affronto è stato inaccettabile e la Fida una azienda italiana, visto il limitato interesse della multinazionale Nestlè, ha comprato a prezzo buona il marchio Rossana e la celebre caramella che tutti in un modo o nell'altro, abbiamo avuto il piacere di assaggiare nel lungo periodo, è tornata a vivere in Italia. Infine, permettetemi una citazione "interessata" non fosse altro che per il suo nome storico: la famosa "Coppa del Nonno" vecchia come il sottoscritto, gode ottima salute, non è italiana ormai da molto tempo, ma il mercato, come dico più su, non tradisce mai i buoni prodotti. Ora c'è solo da sperare che tanti marchi da  noi ricordati con piacere e che non ci hanno mai tradito perché occupano i nostri bei ricordi, tornino ad essere di nostra proprietà, rimanendo sempre in Italia e abbellendo come un bel fiore, gli occhielli degli industriali italiani e i nostri.

 
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PENSANDOCI SU...FORSE SIAMO TUTTI TROLL

Post n°1836 pubblicato il 29 Agosto 2016 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per troll

 

Il "TIME" ha recentemente dedicato una copertina ai "Troll" approfondendo con un articolo di Joel Stein, il fenomeno di costoro che appellati e disegnati con una immagine ormai nota su tutto il pianeta, hanno infangato la rete tanto da ridurre i social in particolare,  ad una cloaca putrida, melmosa e purulenta. Ho voluto approfondire il tema e mi sono soffermato in particolare sugli aspetti deleteri del problema, ovvero, un manipolo (più o meno numeroso) di utenti che nascondendosi dietro un perfido e proditorio anonimato, attaccano virtualmente altri colleghi internauti: non è tutto occasionale e fortuito, no, la mossa è ben studiata, la vittima è scelta a caso o per motivi personali del troll, ma la tattica e l'atteggiamento da perseguire, sono da manuale ricco di suggerimenti. Se uno di noi leggesse le caratteristiche di un troll in azione e le sue strategie preferite, non si riconoscerebbe mai lui, non avrebbe nei suoi quotidiani atteggiamenti, nessun dettaglio che potrebbe associarlo ad un rompiscatole. Siamo tutti rispettosi degli altri, condividiamo, discutiamo e chiacchieriamo come nessun troll farebbe mai. Pertanto, nell'asserire con fermezza che non è la rete sotto accusa, dobbiamo prendere atto che è il navigatore maledetto che sceglie in piena consapevolezza di comportarsi da vero troll e udite udite, più il meschino si cimenta, più insiste e più ci incazziamo aiutandolo nella sua professionale carriera di troll. Lo so, difficile accettare tutto ciò, ma rendiamoci conto che alla fine la scelta è tale che fare proseliti, avere seguito e produrre "prodotti fognari", non è poi così difficile. Il buon Tommaso Ederoclite che si è interessato all'argomento e che di social, rete e web è molto pratico, ha messo più attenzione di tutti in questo articolo del TIME e analizzando profondamente il caso dei troll, è giunto alla conclusione che forse sarà il caso di cambiare immagine e nome per identificare costoro che fanno scempio e vittime a caso o meno, nei social. Tommaso è uno che non lascia nulla al caso e se c'è da esporre una idea, una posizione personale, scrive senza fronzoli ciò che pensa e certamente, non incontra sempre chi sia d'accordo con lui, anzi, spesso scatta il confronto dialettico, la conversazione assume toni più accesi e duri, ma spesso scattano anche minacce, offese dirette e maligne. Ebbene, non è difficile che accada ma quando poi si passa al confronto con un troll allora le cose si complicano e diventa difficile fronteggiare il nemico. In un caso recente, il nostro amico ha dovuto abbandonare la piazza, per tirarsi fuori no dalla discussione, ma dall'attacco vile e carognesco di troll non identificati. Concludendo, non è la rete a generare queste creature immonde, ma siamo noi che spesso e in buona fede, non badiamo al nostro linguaggio, al rispetto di chi comunica con noi, alle idee che non coincidono e alle  posizioni estremiste che poco gradiamo. Lui Tommaso, si è assunto le sue responsabilità, evidentemente non sempre si è preoccupato di rispettare gli interlocutori: intendiamoci, non lo si fa a bella posta, siamo talmente presi che a volte la parola corre per un suo moto inerziale e non governiamo opportunamente il pensiero che faccia lega con la lingua! Chi si riconosce anche se non lo pensa e tenderà a migliore linguaggio e posizioni, contribuirà alla bontà della rete e dei social; il troll se tenuto fuori dal "dibattito", non avrà vita facile e cambierà strategia. Pertanto non rappresentiamo più i troll con l'immagine solita, ma mettiamoci la nostra faccia: se troll lo siamo tutti, che si sappia in giro! 

"La tecnologia non è né buona, né cattiva, ma nemmeno neutrale". (Kranzberg).

 
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CARA TV QUANTO MI COSTI

Post n°1835 pubblicato il 28 Agosto 2016 da monellaccio19
 
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Una estate che sta finendo ancora una volta all'insegna del fritto, rifritto, acconciato alla bisogna e riproposto ai telespettatori paganti e no. Non si salva nessuno o quasi: dalla RAI a MEDIASET, dalla LA7 alle altre emittenti più modeste, le proposte sono le solite che conosciamo. Approntano per i tre mesi estivi palinsesti decrepiti all'insegna del già visto, riformattano vecchie serie per ripassarle tutte le calde sere d'estate e noi poveri utenti che volenti o nolenti siamo per scelte personali davanti allo schermo, dobbiamo sorbirci il riciclato o l'usato sicuro. E' vero, se passassero "Pretty Woman" a settimane alterne in tv, farebbero sempre ascolti nonostante i telespettatori chiamati alla visione, l'abbiano già visto mediamente dalle 10 alle 15 volte in tutto. Funziona così e non si spiega poi perché piangano per gli introiti e gli ascolti. I tre mesi che passano all'insegna del riciclato, sono a costo zero e la pubblicità, anche se giustamente ridimensionata per questi mesi, viaggia comunque. Tra "TRIVAGO" e "SEGUGIO.IT", tra "FIORENTINI gallette di riso" e "RIOMARE" ci hanno fatto due gorgioni così. Ma tant'è, così funziona e canone o non canone, hanno sempre ragione loro. In tre mesi estivi, se ho visto 3/5 film "nuovi" per me, sono pure troppi: tutti gli altri, decine e decine, erano visti e rivisti. A me piace gustarmi vecchi film ad una certa distanza l'uno dall'altro, li rivedo con molto piacere, ma se poi sono filmetti appena gradevoli e me li devo pure sorbire una sera sì e l'altra pure, lo sbadiglio gratis e a costo zero, è garantito! Meno male che i palinsesti della nuova stagione promettono sempre il peggio, almeno sapremo di cosa moriremo: di noia!!! Però, ecco la grande novità rivoluzionaria di quest'anno, è previsto un grosso boom che aspetto con ansia (no con mia moglie, lei non si chiama Ansia): sarà un nuovo canale molto attizzante, un canale nuovo ed esplosivo stando alle promesse. Spero che con questa accattivante proposta le cose vadano meglio e le serate autunno/inverno passino all'insegna della scoppiettante allegria.

Risultati immagini

 (foto tratta dal web)


Oh raga', se nemmeno questo riempirà le nostre serate invernali, allora non ci resterà che andare al cinema ...attentati permettendo.

 
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CUCCIA DOLCE CUCCIA...

Post n°1834 pubblicato il 27 Agosto 2016 da monellaccio19
 
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Sempre meglio adottare soluzioni del genere che tenere all'aperto i cani tutta la notte. E' vero, sono animali abituati e pronti ad adattarsi con qualunque temperatura, ma pensare che dormano all'aperto, all'addiaccio senza un buco in cui stare, beh credetemi, soffro per loro. Questa cuccia non sarà elegante e alla moda, ma credo che possa garantire un buon ricovero per un cane che per necessità deve vivere all'aperto. Una sola particolare cura però: cercare di evitare ciò che il responsabile di questa bella soluzione ha involontariamente procurato alla sua bestia:

Risultati immagini per puli hund

 

Evitare di azionare la centrifuga della lavatrice.

 
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