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Messaggi del 05/06/2015

A CHI SERVE LA BUONA SCUOLA?

Post n°1412 pubblicato il 05 Giugno 2015 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

"Studere, studere, post mortem quid manere?". Quante volte ai tempi della scuola ci siam detti questa frase latina tra noi ragazzi, per sfotterci? La dicevamo perché prevedeva scherzosamente, una sua specifica risposta in dialetto barese: "Nu' mazz' d' cime de quere!". Da pag. 777 di televideo, traduco: "Un mazzo di cime di cicoria". Ossia: "Ti fai un mazzo per studiare e poi? Quale futuro avrai mai?". Non avveniva l'altro ieri, avveniva una cinquantina di anni fa per quanto mi riguarda e se leggo certe notizie specifiche, se m'informo di come vanno le cose da noi e se considero la situazione odierna della scuola italiana, dei suoi risvolti e delle sue prospettive, allora dico che stavamo meglio quando stavamo peggio. La prova? Ve la fornisco subito: Università di Pisa, eccellenza che tutti conosciamo e che da poco più di seicentosettanta anni, fa parte di un palmares tutto italiano: è tra le nostre prestigiose università. Però, c'è sempre un però, dopo ripetuti segnali d'allarme lanciati in questi ultimi anni, pare che si debba ricorrere ai ripari per una situazione insopportabile: presso la facoltà di Giurisprudenza, verrà istituito, nel corso di laurea, una classe speciale per "ricordare" cosa sia grammatica e sintassi agli studenti che arrivano belli e impreparati alle soglie dell'ambito titolo di studio. Insomma, come fanno a superare esami di scuola media e indi poscia la maturità, senza avere le buone basi della sintassi e della grammatica italiana? Se ne accorgono ora ma il problema è più vecchio, solo che ora non è più sopportabile secondo la prof. Eleonora Sirsi che sarà titolare del corso. Non è ammissibile nella stesura di atti, nell'impostazione della tesi, negli scritti amministrativi, imbattersi in marchiani errori, o frasi dove il concetto da esprimere sia appena accennato e confuso. Siamo oltre la frutta e il corso tenterà di porre rimedio ai gravi errori commessi in precedenza da professori di manica larga e dal cattivo uso della tecnologia, dove a parte le approssimazioni salva tempo, ci sono i correttori automatici. Che dirvi? Non siamo alle notizie nuove, siamo a riscontrare ancora una volta ciò che sapevamo già da tempo e purtroppo, ancora si perde tempo con le contestazioni, la riforma che piace e non piace. Troverà mai pace la scuola? Avremo una buona scuola fatta da studenti preparati? O dovremo accontentarci ancora di insegnati che si arrangiano e di studenti che se ne fregano, tanto, chi li boccia? La cultura è una buona cosa ed è necessaria, ma la vita è un'altra cosa. "Non scholae sed vitae, discimur". "Non impariamo per la scuola, ma per la vita". 

 
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