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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 12/08/2017
Mi sembra una buona occasione da cogliere per fare autocritica: sono giornate calde, siamo all'apice delle vacanze e i presenti in giro per i social, si possono contare sulla punta delle dita...di una mano sola. Desidero fare un po' di autocritica, voglio censurare il mio comportamento di pseudo blogger. In fondo è il comportamento di tutti o quasi, tanti travolti da un insolito destino e ammettiamolo, non solo noi dei social, ma tutti coloro che scrivono per giornali e riviste nel mondo. Fateci caso, la menata è sempre la stessa, un solo cliché teso a sorprendere il lettore e subdolamente, sornionamente puntato sul "fattaccio", sullo "scorretto", su "quel che non si deve fare" ma che puntualmente avviene dappertutto. La società è cambiata, siamo globalizzati e il tam tam del villaggio globale, parla la stessa lingua per tutti. Quindi appena c'è una notizia, un avvenimento, una qualsiasi sciocchezza che appare da qualche parte, lancia in resta, partiamo tutti all'assalto per riportarla ognuno a "casa sua". C'è chi copia e incolla, c'è chi la riassume e c'è chi la volta e la gira a modo suo giusto per dare un impronta personale e renderla almeno più simpatica: talvolta capita il fake ma è normale, come si potrebbe filtrare tutto ciò che passa sotto gli occhi? Per i due manifesti che vedete in alto, apparsi a Jolanda di Savoia (FE), è scoppiata una inutile polemica in seno alla direzione locale del PD e il sindaco. I giornali sono giorni che accennano alla disputa, le donne si sono offese e le battute un po' pesanti (???) non sono andate giù ad una parte della popolazione. Vabbè, battibecchi e accuse di poco conto: ormai con tutto ciò che dobbiamo sorbirci in giro, tra tv, cinema, rete e altro, chi si scandalizza più per certe menate? Io francamente, mi ero rifiutato di farne un post proprio perché non ritenevo l'argomento degno di attenzione. Però lo sto segnalando per mettervi nella condizione di procedere ad una comparazione opportuna. Un giovane l'altra sera doveva andare a cena fuori e raggiungere degli amici in un ristorante in centro. Ha cercato un posto auto e nel far manovra, ha urtato leggermente una Porsche parcheggiata accanto alla sua vettura. Il giovanotto ha cercato il proprietario, ha chiesto in giro nella zona ma tutto inutile: alla fine ha scritto un biglietto di scuse, ha fornito il suo numero di cellulare e ha pregato il proprietario di contattarlo per la definizione del danno. Un graffietto, visibile ma non grave, e per questo, assumendosi la piena responsabilità si è messo a disposizione. Finita la cena, la Porsche era ancora là e il biglietto pure. Il suo cellulare era bollente per tutte le telefonate ricevute che esprimevano solidarietà, apprezzamenti e i complimenti per la sua onestà e correttezza: la gente chiamava solo per questo. Finalmente il giorno dopo si è fatto sentire il proprietario, un medico benestante, che non solo gli ha rivolto elogi per il suo stile e la sua signorilità, ma dopo aver appreso che era un giovane che lavorava ma con esigue possibilità di danaro, lo ha invitato a non preoccuparsi perché al danno avrebbe provveduto lui personalmente. Beh, questo genere di notizie, comuni e quotidiane non se le fila nessuno, sono nella norma, il ragazzo in verità, non meritava encomi e apprezzamenti per un gesto che chiunque avrebbe dovuto fare. Io, voi, tutti noi, nel procurare un danno, il minimo che avremmo fatto in mancanza del proprietario, sarebbe stato apporre un biglietto sotto il parabrezza. O no? Insomma, le persone civili così fanno e...come dite? E' proprio questa la peculiarità della notizia? Uno su mille lo fa? AhAhAhAhAhAhAh!!!!! Allora, adesso ci metto un carico da undici: Il fatto che vi ho appena raccontato è accaduto in Brasile a Florianopolis. Avevate pensato all'Italia vero? Ma come lo vedete il mondo voi?
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E poi dicono che manca il lavoro e i giovani si disperano. Sarà anche vero, però credo che il motivo principale sia che nessuno vuol fare o intraprendere professioni e/o lavori tradizionali. E' la rabbia che li frega: loro devono lavorare tanto e prendere paghe e stipendi nella norma, mentre c'è chi si fa venire strane e produttive idee, si inventa una cazzatina e fa soldi a palate. "Ta Ta Towels" ne è un esempio palese: un designer ha avuto un colpo geniale e non solo quello, è ha posto sul mercato un semplice indumento che fa da "sospensorio" ai seni. Condizione essenziale è che si abbiano seni dalla quarta in su, altrimenti l'orpello non fa la sua parte e la zona anatomica da coprire...rischia la fuoriuscita. Detta così è facile che un lavoratore mastichi veleno: lui si fa il sedere e quello (il designer) si fa di seni al...fresco. Costa appena una quarantina di euro e si vende a tinte uniche o a fantasia, facile da indossare e da togliere anche per le mamme che allattano, infatti si può togliere solo da un lato. Garantito per eliminare il reggiseno che costringe e da fastidio, consente freschezza proprio per la mancanza di lacci, laccetti e tiranti elastici. Mah, a questo punto, io mi permetto dare un suggerimento pratico e meno caro: i maschietti propongano alle loro donne per solo 15/20 euro la seguente disponibilità: mettano in un secchio colmo di cubetti di ghiaccio le loro mani per almeno un'ora, indi poscia si posizionino alle spalle della amata compagna e sistemino le mani sulle tette prosperose. Garantiscano la presa per almeno mezz'ora e il refrigerio piacevole sarà apprezzato. Se poi si volesse fare business in mancanza di un compagno o marito, si può destinare la somma su indicata ad un uomo carino che piaccia, capace e voglioso di passare mezz'ora con un piacevole passatempo per ...entrambi. O raga' non dite che sia a corto di idee, io le sparo grosse, ma spesso ci azzecco!
Ta Ta Tiè....questo e il nome per il mio "apparato" sospensorio e refrigerante.
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