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Messaggi del 26/09/2014

BIGLIETTO AD EFFETTO

Post n°1169 pubblicato il 26 Settembre 2014 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

E' da un po' che leggo sui blog in giro,  post incentrati sulla seduzione, sull'amore, sul sesso, sui comportamenti della coppia, sugli sfigati mollati, sugli ex che rompono ecc.ecc. Ho letto di consigli, di esperienze vissute, di sceneggiate vere o presunte, di trucchetti, di suggerimenti, insomma, vere e proprie enciclopedie sulla coppia e sull'amore in senso generico. Devo anche ammettere che spesso in pvt, mi è stato chiesto, visto che sono prodigo nel raccontare le storie quotidiane tra me e il famigerato 51%, come ci siamo conosciuti, come è andata la conquista: più che altro, credo che la curiosità sia dovuta al tempo a cui si riferiscono i fatti. Ossia, sapere come durante le guerre puniche, io abbia potuto conquistare la "perfida". Non so come funzioni oggi, ma al tempo dei limoni, il ballo in casa era il luogo più deputato dopo la strada, dove si tentava di abbordare a "colpo di fulmine". Fu dura e dovetti "farmene" di feste in casa: la mia comitiva si fuse con la sua comitiva. Fu guerra, tra noi e loro, occhi dapertutto perchè la caccia era promettente con ragazze possibili, almeno così credevamo. Certo è che ho "ballato" sei mesi, no coi lupi ma con lei: un gioco di seduzione, di sguardi e di balli lenti che non avevo mai vissuto prima di allora: una sera sembrava fatta, la volta successiva erano avambracci sul mio petto a mantenere la distanza. Sei mesi di sofferenze la vigliacca, frasi a metà, dette e non dette, sguardi espliciti e poi occhi spenti, mano morta la mia, mano forte la sua. Ho preso ceffoncelli che ricordo ancora le guance rosse. Finalmente capii che era arrivato il grande giorno: era un venerdì, andai a prenderla all'uscita dal lavoro,  l'accompagnai   a casa  a piedi per avere più tempo  per affabulare e senza farmene accorgere, le infilai nella tasca del soprabitino, un biglietto, una dichiarazione per intenderci. Biglietto che lei conserva gelosmente tra i tanti ricordi del passato. Ecco il testo, lo rammento come l'avessi scritto ieri: "Mia adorata, ti amo piu' di quanto le parole possano dire. Per te scalerei le vette più alte del mondo, attraverserei i deserti più desolati e le lande più fredde del Polo Nord. Ti amo. P.S. Ci vediamo domenica....se non piove". Mi raccontò poi che quando lesse il biglietto a casa e cominciò a ridere da sola come una sciocca, in quell'istante capì che ero l'uomo (sic!) per lei!
"In amore gli scritti volano e le parole restano".  ( E. Flaiano )

 
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