Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi del 25/05/2017

FACCIAMO CHE LA BUROCRAZIA VIVA PER SEMPRE

Post n°2256 pubblicato il 25 Maggio 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per la burocrazia in italia

 

Ebbi modo tempo fa, di sottolineare come l’assunzione di venti nuovi direttori destinati ai maggiori e più importanti musei e/o siti d'arte italiani, avesse procurato nel giro di un paio di anni, buoni risultati per efficienza e per produttività dei luoghi a loro assegnati. Nel ricordarvi che dei venti vincitori del bando, cinque di essi erano stranieri, evidenziai in particolare i grandi progressi rilevati in senso alla Reggia di Caserta affidata ad un italiano e il forte impulso  dato agli Uffizi di Firenze dal nuovo direttore Eike Schimdt: risultati commentati con ampia soddisfazione dal ministro Franceschini che si augurava fosse un buon viatico per il futuro di tutti i nostri musei e i nostri siti artistici e archeologici. Beh, ci dicemmo, finalmente qualcosa si muove tra tanto immobilismo e novità promettenti per turismo e cultura che sono priorità essenziali per noi italiani. Finito qui? No, assolutamente no, ci ha pensato la burocrazia e quella paurosa macchina del TAR a buttare a mare metà del lavoro fatto: i cinque stranieri devono lasciare l’incarico perché non spettavano a loro quei posti! Franceschini, ha mestamente replicato: "Io sono un avvocato ed un uomo politico con una certa esperienza quindi so bene che le sentenze vanno contrastate nelle sedi proprie giurisdizionali e vanno rispettate. Detto questo mi chiedo che figura faccia il nostro Paese di fronte al resto del mondo. La riforma dei musei italiani, la selezione internazionale per i direttori pubblicata sull'Economist ha fatto discutere il mondo della cultura, ha avuto appezzamenti in tutto il mondo ed è originata da una norma di legge del cosiddetto decreto art bonus che ha individuato questa procedura particolare per i direttori dei musei". Il Tar del Lazio, alla presentazione di ricorso da parte di esclusi alla assegnazione, ha annulla le nomine di 5 direttori. Il bando del concorso non indicava esplicitamente che potessero accedere anche cittadini di nazionalità europea, inoltre, stando alla lettura del dispositivo pare che: ”a rafforzare la sostenuta illegittimità della prova orale, la circostanza che questa ultima si sia svolta a porte chiuse", mentre in altri punti si parla di criteri magmatici nella valutazione dei candidati. Questo non è solo un paese di anziani, è un paese vecchio nelle leggi, regole e norme che regolano le istituzioni. Che tristezza, che mestizia, che amarezza. Chissà come andrà finire la gag….da cabaret! Forse non era solo il Cnel che si doveva e poteva abolire.

 
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COINCIDENZE ALLARMANTI

Post n°2255 pubblicato il 25 Maggio 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per giovani camorristi

 

E' una strana combinazione, un segno del destino o un segnale che andrebbe approfondito seriamente? In questi giorni dedicati alla memoria imperitura dei due mitici eroi Falcone e Borsellino, siamo a registrare un omicidio di stampo mafioso a Palermo dove il boss Dainotti è stato falciato a colpi d'armi da fuoco mentre era in bici: uscito dal carcere, la sua morte era annunciata da tempo. Ancora sempre per "caso", a Castello di Cisterna (NA) hanno arrestato un ragazzo sedicenne accusato della morte di altri due ragazzi a Melito nel mese di giugno 2016. Due gravi episodi di stampo mafioso/camorristico. Cambiano i nomi, le etichettature, ma in buona sostanza, siamo a parlare di gente che vive e anima quel "sottobosco" criminale e fuorilegge dove il dio danaro la fa da padrone. L'adulto Dainotti è morto per una vendetta prevista e messa nel conto, mentre l'arresto del "baby boss" è avvenuto per una ragione molto semplice: ha ammazzato per dare una severa lezione a chi in seno ad una gruppo importante di famiglie mafiose, abbia trasgredito agli ordini prendendo iniziative non autorizzate. Beh, c'è da rabbrividire, c'è da rimanere basiti: un quindicenne che pilotato e manipolato da maggiorenni, procede per dare una lezione molto esemplare ammazzando a sangue freddo due "colleghi".  I due, della lezione ricevuta non se ne serviranno, mentre chi opera e vive ancora, sappia chiaramente cosa abbia voluto dire il giovane assassino: "Non c'è trippa per gatti, non c'è scampo per chi osasse rifiutare ordini e regole, norme e cupola mafiosa". Ecco, il ragazzo dopo circa un anno dal delitto, è stato arrestato e portato al centro di accoglienza poiché sotto i 18 anni. Resta un "personaggio e un mito", un esempio per i giovani delinquenti, sono i più pericolosi perché hanno solo un valore da rispettare: il clan di appartenenza. E poi, non sono i vecchi mafiosi e gli anziani camorristi a preoccupare, sono i giovanissimi, i ragazzi che dappertutto si cerca di recuperare nei quartieri degradati, dove esiste solo la legge dei mafiosi. Lavorare su di loro è il segnale che deve venire dalle celebrazioni e dalle commemorazioni degli umili servitori della legge: Falcone e Borsellino. Se potessero parlare e indicare le vie da percorrere oggi, rifiuterebbero le celebrazioni protocollari per sostenere il lavoro da fare (ed è tanto) nelle zone che sappiamo tutti: i quartieri delle città dove si nasce e si cresce in quel brodo di cultura che sono mafia, camorra e 'ndrangheta. 

 
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