CREPUSCOLARE MA…

IL BLOG DEGLI “ ANTA”, OVVERO UNA STAGIONE DA VIVERE INTENSAMENTE??

 

KUSH

 

SURR.2

 

L'AMMATTONATO

L'AMMATTONATO...OVVERO

...SINDROME DI CHI SI TROVA...DI MEZZO


Chissà come reagiresti se, un bel
mattino, senza segni premonitori, ti accorgessi che la vita si è
ripreso tutto quello che di buono ti aveva donato...lasciandoti un ben
misero ma pesante fardello di pensieri, paure, incertezze, rimpianti e
amarezze? E allora...? Tutto diventa più difficile...non hai certo le
stesse energie e risorse di qualche lustro fa...magari possiedi un
briciolo di saggezza in più..ma a cosa serve se fragilità, più o meno
nuove, l'accompagnano...Comincia così il sempre più accidentato, pur se
consapevole, percorso degli " Anta ", di quella difficile età di " mezzo
", quando ti ritrovi con le parti intime delicate, appiattellate tra
due mattoni: i figli che premono e i genitori che incombono, a cui per
ragioni diverse...non puoi dire di no..

 
 

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IL TRAMONTO


… il tramonto è l’immagine perfetta dell’infinito; è un momento in cui ti senti libera: libera di amare, di piangere, libera di ridere e sorridere. Solo al tramonto le emozioni prendono il volo: si è come rondini che vanno verso una nuova vita…



 
Citazioni nei Blog Amici: 23
 

DE CHIRICO

 

SARA 23 ANNI...RAZZA EUROPEA

Sara, 23 anni, razza europea, occhi verdi...avevano rilevato i suoi dati, al pronto soccorso, dalla carta di identità che teneva nella tasca dei jeans...già perchè era in stato di incoscienza...solo adesso da pochi minuti, si rendeva conto che, per un certo periodo ( chissà minuti, ore, giorni..) non era stata in sé. Si sentiva svuotata, abbandonata dalle forze e con un senso di nausea e di vertigine, che sembrava la facessero ripiombare nell'oblio...chissà..forse era meglio.. pensava tra sé e sé. Ma cosa mai era successo...quando era stato...boh..non aveva nemmeno voglia e forza di pensare...Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi...le rimbombava ancora la voce del paramedico che rilevava i suoi dati all'accettazione...beh non se l'aspettava...ed ora? Chi mai se la sentiva di avvertire i suoi genitori??...altre discussioni, altre urla..altro dolore..no, no decisamente meglio non dire niente a nessuno...E pensare che due anni prima Sara, mascherava bene il suo disagio interiore...era l'amicona di tutti, la confidente che molti cercavano...e lei sempre pronta a sorridere, ad ascoltare, a consolare. Poi...? già poi...era successo tutto così all'improvviso e inaspettatamente...tutti e tutto ti venivano a noia, non sopportavi più niente, avevi solo una gran voglia di stare da sola...Sara l'amicona, Sara 69 chilogrammi di tenerezze...eh già..forse era quello il problema?tutti la cercano..ma nessuno la piglia...E Sara da quel giorno aveva avvertito come un blocco su, al centro del petto...non le andava piu' di mangiare...Cominciò così il suo calvario nutrizionale, riducendo e poi eliminando con progressione scientifica prima carboidrati, poi dolci e in successione salumi, carne, pesce, formaggi...certo in famiglia aveva sempre pronta una scusa a giustificare quando disertava gli appuntamenti conviviali quotidiani oppure, se costretta, assaggiava qualcosina che forse bastava ad alimentare un pettirosso..mangiava si...molte insalate scondite e verdura cruda che riempivano lo stomaco ma non portavano calorie, solo forti coliche...Cosi' nel giro di quasi due anni, Sara, aveva perso 31 chili..adesso ne pesava 38, per un'altezza di 170 centimetri...Papà e Mamma quasi le morivano dietro. L'avevano implorata, supplicata di smetterla, poi, costretta a frequentare una psicoterapeuta ma...non capivano...a lei non fregava niente...di nessuno, a partire da se stessa. Si rimirava allo specchio, con nonchalance, il viso smunto, gli zigomi pronunciati, braccia e spalle scarnificate...si guardava come se di fronte avesse un'altra persona...osservava le sue mani, si accarezzava il viso, ma, che strano,..come se ad accarezzare fosse un'altra...non aveva più il senso del tatto...Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi...l'avevano portata in rianimazione ed avevano collegato il suo corpo con tanti fili ad una macchina che ritmava il suo battito cardiaco, mentre al naso le avevano inserito, per narice, due cannule da cui fuoriusciva ossigeno...Doveva proprio star male, le avevano attaccato anche una flebo al braccio...Sara si chiedeva perché...perché si affannavano a curarla, quando sarebbe stato cosi' bello lasciarsi andare, abbandonarsi a questo languido torpore che le risaliva su, dalle gambe. E intanto attorno a sé era un continuo via vai di camici bianchi, ognuno dei quali interveniva su di lei...per lei...Sara...Sara...non chiudere gli occhi, le chiedevano decisi, dandole dei buffetti sulle guance....Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi... combatteva la sua lotta per la vita come una delle migliaia di vite umane affette da anoressia, che quotidianamente lottano per sopravvivere ai loro disagi affettivi, cui il problema nutrizionale non è che la punta dell'iceberg...
 
 

SONIA OCCHI VERDI E....

Sonia piangeva...silenziosamente ..i suoi occhioni verdi tiravano giù grossi lacrimoni che le rigavano il viso. Si sentiva sola..ormai da due anni quasi, faceva questa sporca vita senza alternative...maledetta la miseria e il bisogno...si..aveva imparato presto a imprecare come gli italiani..lei una slanciata biondina brasiliana, venuta in Italia con il classico specchietto per le allodole della solita agenzia che, per la modica somma di 5000 dollari, le aveva promesso una scrittura nel mondo dello spettacolo, lei che era una provetta ballerina di samba...e invece c'erano due polacchi,un  uomo e una  donna che l'aspettavano all'aereoporto in Italia...doveva consegnare loro i soldi..ne aveva solo metà..e loro se li erano presi e le avevano ritirato anche il passaporto...tanto, a debito tacitato, glielo avrebbero restituito....e tacitato come??  non doveva peoccuparsi Sonia, pensavano a tutto, loro. Eccome ci avevano pensato...La sera stessa l'avevano rinchiusa in un fatiscente monolocale, al piano terra di un vecchio palazzo  del centro storico..Un ambiente cosi' tetro e sporco che Sonia neanche nelle favelas del suo Paese, aveva mai visto. Una specie di latrina sporca da millenni con un puzzo e un lercio nuseabondi...eppure che doveva fare...si era distesa su una specie di giaciglio che non vedeva lenzuola pulite da secoli..L'indomani erano venuti a prelevarla altri due uomini che le spiegavano  che per la scrittura sarebbe passato del tempo e nell'attesa occorreva che lei facesse qualcosa per guadagnarsi da vivere..bastava che intrattenesse dei ricchi italiani facoltosi durante le loro riunioni...E Sonia aveva avuto modo di rendersi conto di che riunioni si trattava...Il termine piu' appropriato sarebbe stato orge ma lei si sottometteva a fatica, si,  ma lo faceva.Al suo paesello, 1000 chilometri a nord di Rio, un'intera famiglia sperava in lei,lamadre con i reni in disuso i suoi tre fratellini e il padre disoccupato e ammalato di cirrosi...se lei non mandava soldi   a casa..era la fine. E Sonia passava da un  pattume all'altro... subiva violenza dalle sette alle otto volte per sera. Poi, in quel letamaio, cercava di ripulirsi alla meglio il corpo devastato e infestato.  Piangeva Sonia..ma adesso aveva deciso di ribellarsi...il suo debito l'aveva ripagato con interessi da strozzini..eppure niente passaporto e niente scrittura per spettacoli...Cosi' quando il pomeriggio vennero, come facevano abitualmente, a prenderla, si rifiutò di salire in macchina...Non l'avesse mai fatto..Uno dei due energumeni scese dall'auto, l'afferrò per i capelli e senza complimenti la trascinò sin dentro l'auto. Nessuno dei tanti presenti alla scena mosse un dito per aiutarla. Sonia gridava per il dolore non solo dei capelli, ma per i due pugni che le avevano assestato all'occhio destro e all'addome...sanguinava anche dal naso...Non si rese conto dove la portavano,ma capi' che era in pericolo..In un anfratto periferico, la macchina si fermò e la trascinarono fuori...erano nei pressi di un cascinale abbandonato. Uno dei due l'afferrò alle spalle, mentre l'altro la comincio' a colpire con un tondino di ferro, che aveva raccattato nei pressi. Sonia urlava ma ciò non dissuadeva i suoi carnefici dal provare un minimo di pietà.Perse sicuramente conoscenza..perchè ad un tratto, un colpo di ferro l'aveva presa alla nuca...Sonia brasiliana diciannovenne, esalava l'ultimo respiro in un fetido prato alla periferia della solita lercia grande città italiana, dove continua alla luce del sole l'ignobile mercimonio di queste giovani vite, marcate dal bisogno..Vergogniamoci...
 

 

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8 Marzo...per non dimenticare...

Post n°56 pubblicato il 07 Marzo 2009 da nemo510

Perché si festeggia la festa della donna proprio l'8 marzo e cosa significa questo giorno? 
Chissà quante donne sono al corrente di quello che accadde nel lontano 1908, quando a New York, 129 operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. 
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo (o il 25 secondo alcuni), il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento. 
Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all'interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l'8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne. 
La commemorazione, tutta americana, delle vittime è stata poi accolta in tutto il mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile. 
L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. 

Un omaggio doveroso, sentito e riverito a tutte le Signore in ogni parte del Mondo siano in questo istante...che non debbano piu' a ripetersi episodi similari...
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Commenti al Post:
genetica02
genetica02 il 07/03/09 alle 19:54 via WEB
Doveroso veramente questopiccolo spaccato di storia che riguarda le donne...molto sentito dopo i brutali fatti delle ultime settimane che vedone le donne oggetto di crudeltà al limite di ogni razionale immaginazione...La tua galanteria ti contraddistingue e ti rende prezioso...capitano....simona..grazie...
 
credocosi450
credocosi450 il 08/03/09 alle 09:35 via WEB
L'amico Nemo ha un'indole furbastra provocatrice, quatto quatto crea un'esca per coinvolgere le persone a discutere argomenti, che apparentemente sembrano leggeri, scontati nelle comuni opinioni, mentre invece gli argomenti che pone abilmente all'altrui attenzione comprendono una non evidente complessità, che deriva dall'antico vissuto e, non esagero, dalla storia, usi e costumi dell'essere umano. Soppiattamente mi ha lasciato la traccia della nuova discussione circa la ricorrenza dell' “otto marzo per non dimenticare”, ebbene voglio cadere nella benevola trappola ed accetto lo scambio di opinioni al riguardo. . . ma a mente e cuore aperto senza tanti fronzoli e romanzate varie. Non sono fermamente convinto che la ricorrenza dell'otto marzo sia stata scelta per ricordare solo le centoventinove operaie americane uccise nell'incendio doloso di una fabbrica nel corso di uno sciopero, bensì credo si sia voluto anche ricordare una decisa manifestazione femminile con la quale si avviò la violenta rivoluzione bolscevica, in Russia appunto, per abbattere quella feroce oligarchia/dittatura che causò un'enorme numero di vittime per conquistare quello stato di democrazia, che purtroppo sembra non essere ancora pienamente realizzato. Così la Conferenza Internazionale delle donne comuniste, con l'avallo del resto del mondo occidentale, fissò l'otto marzo come giorno dedicato alle donne. Riferito quanto sopra, devo sinceramente aggiungere che dedicare questo giorno per ricordare solo gli eventi, che ufficialmente hanno determinato questa ricorrenza, mi sembra veramente riduttivo o più semplicemente incompleto a confronto dell'enorme quantità di ingiustizie e crudeltà che l'essere femminile ha dovuto sopportare non solo nella nostra storia, ma anche nell'attualità della vita quotidiana quando, appunto, ancora oggi presso alcune comunità umane la condizione della donna appare sconcertante in quanto le donne vivono una condizione posposta all'uomo al punto da non avere la possibilità di gestire in autonomia la propria esistenza, quindi sono costrette di fatto a subire l'effetto rigido ed estremo di tradizioni verso un'antica cultura che le emargina ad una condizione nettamente inferiore a quella dell'uomo, al punto tale che se per disgrazia viene colta trasgredire può rischiare seriamente la propria vita. Tutte queste note circostanze, compresi i numerosi fatti di cronaca circa stupri e crudeltà che degenerano sino all'omicidio, all'annientamento fisico di quelle donne, grandi o giovani, che hanno tentato di sfuggire all'autorità maschile e spesso anche femminile della propria famiglia, del proprio marito, fidanzato, dimostrano che per raggiungere un'omogenea condizione di civiltà si deve trascorrere ancora molto tempo e forse dovremo patire ancora feroci e drammatici conflitti fra due realtà umane così diverse se tutti i delegati mondiali al governo degli stati non saranno capaci di attivare, con pazienza e con logici ragionamenti, le dovute parole che se ben articolate possono avere un effetto maggiore degli inutili e sanguinari conflitti per ricondurre il nostro destino verso un criterio di pari opportunità convertendo alla ragione unità umane reazionarie conformate ed ubbidienti al dominio autoritario di società estremamente liberali o schiave di un non buono antico connubio fra stato e religione con il conseguente negativo accentramento dei poteri del governo, la cui unica preoccupazione è quella di evitare una reale emancipazione del proprio popolo dalla quale può essere innescato un conflitto interno che sveli la vera natura delle proprie vulnerabilità e cioè della mancanza di democrazia, della legalità e della giustizia sociale che attribuirebbe ad ogni componente (femminile e/o maschile) della propria comunità identici diritti – doveri ed opportunità. Questa grave disarmonia sociale è ancora ampiamente diffusa ed è caratterizzata dall'eterna indole delle classi potenti di prevalere sui più deboli e meno capaci di crearsi degli spazi di agibilità democratica e di resistere ed opporsi all'ingiustizia. Tanto per fare un esempio di una iniquità verso le donne basta ricordare il maldestro tentativo di liberare il diritto alla pensione per le dipendenti pubbliche a sessantacinque anni con la scusa di uniformare l'età pensionabile. Questo ignorando che in realtà le donne sono molto più impegnate dell'uomo nel lavoro, infatti ad esse è demandata la responsabilità della conduzione della famiglia (casa-figli eccetera) e quindi nell'attività lavorativa subordinata e coordinata. . . . una vera tentata iniquità mirata forse al solo reperimento di altre risorse per fronteggiare l'attuale crisi globale, generata dall'avidità colpevole di un manipolo di speculatori che dovrebbero essere depauperati da ogni loro bene e processati e severamente puniti per i loro immensi e drammatici danni arrecati ad un gran numero di persone che si sono ritrovate da un momento all'altro condannate ad un'esistenza senza lavoro, con tutto quello che né consegue. Quindi concludo che è giusto ricordare per non dimenticare situazioni colpevoli che hanno sempre umiliato e condannato il mondo femminile, ma oggi è di gran lunga più importante aggiungere al ricordo anche una seria attenzione a che non vengano create delle striscianti condizioni che furbescamente tentano di riproporre di fatto una subalternità incondizionata della donna. Però nella nostra contraddittoria società c'è una realtà femminile che riesce, a modo suo, a beffeggiare i dominanti attaccando il loro lato debole dell'ambizione e sono le veline, le showgirls, le ballerine, le vallette, le raccomandate per il loro aspetto fisico che riescono a conquistare notorietà, ricchezza ed una certa forma di prestigio che le appaga. Scritto questo ecco la riflessione sull'ipocrisia del nostro scarno quotidiano: molti criticano e condannano buona parte delle usanze del mondo arabo e musulmano sempre nella considerazione della privazione di alcuni diritti alle donne, però nessuno di questi si priva di favorire e di segnalare una donna che è spinta a spogliarsi e a perdere la sua autonomia verbale per apparire e per risolvere le proprie aspirazioni di notorietà. . . . . ma questo è un altro discorso e forse lo riprenderemo in una circostanza più conforme all'argomento appena affrontato. 45
 
giovanna_156
giovanna_156 il 08/03/09 alle 22:49 via WEB
non per festeggiare ma per non dimenticare, non solo oggi ma tutto l'anno, dolce Notte Nemo, un'abbraccio, Giovanna
 
diane_71
diane_71 il 10/03/09 alle 10:35 via WEB
esatto... per non dimenticare... e visto gli episodi di continue violenze sulle donne... si dimentica troppo spesso di rispettarle e di amarle... ciao capitano! Anna
 
Marjeryl
Marjeryl il 13/03/09 alle 19:10 via WEB
Buona notte angioletto corri presto nel tuo letto......con la testa sul cuscino fai un dolce sonnellino un abbraccio forte..lucia
 
diane_71
diane_71 il 14/03/09 alle 08:31 via WEB
ti auguro un fine settimana allegro spensierato e sereno... con affetto, Anna ^__^
 
giovanna_156
giovanna_156 il 14/03/09 alle 22:41 via WEB
Buon fine settimana...un sorriso..Giò
 
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VLADIMIR KUSH

 

SURREALE 1

 

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...è cominciata... così...un bacio

 

 

UNA VITA DI..SECONDA MANO

Racconto semiserio di mezza estate


Renzo non era di certo un adone...e lui ne era ben conscio...Gli anni erano passati inesorabili e adesso si ritrovava con cinquanta primavere sulle spalle e in imperfetta solitudine. Rimpianti? Rimorsi ? Beh, come tutti, tanti...ed uno, forse, così grande, da non riuscire a contenerlo dentro di se...anzi gli causava dolorosissime fitte allo stomaco e al petto..Quanti medici l'avevano visitato, quante analisi e radiografie...e il responso? sempre lo stesso...coliche di natura psicosomatica...Ma lui sapeva..si che sapeva...questo vuoto doloroso che sentiva " alla bocca dello stomaco " questo vuoto d'amore..amore da donare, da ricevere...da coltivare..niente...le aveva tentate tutte ma nessuna l'aveva mai degnato di un'attenzione, le sue profferte affettuose erano cadute nel vano...Usciva spesso, di notte, in auto e, altrettanto spesso, si ritrovava a girare per i viali, abituale ritrovo delle " lucciole", ma non si era mai intrattenuto con qualcuna di loro...per lui, l'amore, andava vissuto con una donna, da amare prima col cuore, con la testa e poi con i sensi...Anzi da un pò di tempo, per alleviare un poco le fitte all'addome, si era inventato una sorta di...surrogato d'amore..Nel cortile di casa, affacciandosi dal balcone, aveva modo, nelle  giornate di caldo, di intrufolare il suo sguardo nelle case di chi lasciava le imposte aperte...Aveva così modo di rubare uno sguardo, una carezza, una lacrima, un'emozione...e per lui non era poco...si sentiva quasi narcotizzare le fitte e un dolce languore s'impadroniva di lui...Si era scoperto questa sua capacità di immedesimarsi negli altri e, forse più degli altri, riusciva a carpire nel più profondo ...un alito d'amore...Era riuscito ad affinare le sue tecniche a tal punto, da trasporre la sua immagine al volto del protagonista di un film d'amore e così era più semplice intrappolare in una sorta di sogno ad occhi aperti...coccole, baci, carezze...Eh si povero Renzo, alla fine restava impietrito perchè...l'emozione non ha voce...lui così dolce, cosi' sensibile e romantico eppure così sfigato, per sopravvivere all'amore, si era inventato una vita di seconda mano...

 

GIORGIO DE CHIRICO

 

GLI " ANTA" CHE BELLA STAGIONE...

Già...quando si oltrepassa il limite di questa " stagione border line ", ci si sente come in   una sorta di territorio di frontiera. Il bello è che ognuno affronta questo periodo della propria esistenza con diversi atteggiamenti: chi si deprime, chi si fa prendere dal panico e ridicolizza se stesso, riassumendo modi di fare giovanili che non gli sono più congeniali e chi, più semplicemente, senza perdere la bussola, si accinge serenamente a fare un bilancio della propria esistenza  e a porre rimedio a qualche defaillance, registrata lungo il percorso...L'obiettivo...ma è chiaro..cercare di proseguire lungo l'itinerario , il cosiddetto transito terrestre, facendo ammenda degli errori compiuti e traendo utili indicazioni per risultare meno fragili, meno vulnerabili, senza perdere sensibilità, voglia di emozionarsi...di sentirsi vivi...Gli "anta ", la stagione  dei " diversamentegiovani ", ...un invito, a chi anagraficamente ha raggiunto questa magica soglia, a utilizzare questo spazio in un utile confronto di esperienze.... 

 

PENSIERI SULLA VITA DI KRISMCLANE

 

BIG KAHUNA MOVIE -DA ASCOLTARE

 

CS

 

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MIRELLA, SENSITIVA E...

Messaggio N°6
29-08-2008 - 13:06
 

All'altro lato del tavolo tondo, lei, splendida mora mediterranea, coi suoi lunghi capelli corvini, sciolti sulle spalle. Neri anche gli occhi, che sembravano dardeggiare lingue di fuoco quando indirizzavano lo sguardo sull'interlocutore, seduto di fronte a lei. Mirella, sensitiva, astrologa e...cartomante, era divenuta con il tempo, un appuntamento fisso per svariate persone: uomini d'affari che la consultavano per la propria attività, donne e uomini in sofferenza d'amore, politici in disgrazia, giovani in cerca di lavoro, anziani con problemi di salute...E lei con il suo enigmatico linguaggio, pronta a sciogliere ogni quesito, a dissolvere ogni dubbio ad elargire qualche certezza. Ma quel mattino, quel mercoledì mattino, non sembrava uguale agli altri. Di fronte a lei la solita anonima cliente, bionda, occhi azzurri, formosetta, che si gigioneggiava, ma non veniva al dunque...chissà cosa voleva...Nell'altra stanza stanza, altri due clienti in attesa... e lì...la bionda a cincischiare. Ma adesso la metto all'angolo, pensava tra sé e sé Mirella, senza vie di fuga, e quasi cadenzando le disse " Ma lei Signora, cosa vuole da me ?? " E qui viene il bello...La bionda Signora senza batter ciglio ribattè: " Suo marito..." Per poco alla Mirella non le si era bloccato il cuore, per la forte emozione provata...Ma non ebbe il tempo di riaversi che la bionda continuò a martellarla: " Si..suo marito...Ci frequentiamo ormai da due anni... e non ci và di nasconderci più" Stavolta la nera Mirella, divenne rossa paonazza, in viso. Stava quasi per urlare un perentorio " Fuori di qui..." ma si trattenne, anzi si impose la calma. Eh si...rabbia, stupore, orgoglio ferito, sino ad un certo punto. Quello che più le bruciava era che, se la notizia fosse trapelata, cosa avrebbe potuto pensare di lei la sua vasta clientela? Che vergogna, un'astrologa, sensitiva e cartomante che non sa neanche prevedere le corna in casa propria...

 

SORELLA SOLITUDINE

Messaggio N°8
05-09-2008 - 15:10
 
SORELLA SOLITUDINE....

Niente raccontino, stavolta. Nessuna Sara, Sonia, Renzo...stop alla fantasia ma tanta, tanta realtà che scaturisce dalle centinaia di meravigliosi messaggi che ricevo settimanalmente e tutti, con un comune denominatore: la solitudine, mista naturalmente a tanta rabbia, forse disperazione e comunque ad un senso pervaso di autoisolamento, che mi permetto di definire masochistico, per quanti/e insistono a rimanere bloccati/e nella riproposizione quotidiana del proprio dolore, fine a se stesso- Che un rapporto venga meno, fiisiologicamente o patologicamente, fa parte del gioco...Che ognuno di noi, a strenua difesa delle proprie posizioni e con scarsa autocritica, incolpi sempre il patner del naufragio, ci può anche stare...Ma che si perpetui quotidianamenteil rito cosciente della lacerazione delle vesti, intendendo per esse una rivisitazioone del dolore nel proprio intimo con metodica auodistruttiva impressionante, beh...non serve affatto a tacitarlo, né a far si che la " ferita" possa rimarginare. Anche se in verità questo grido di dolore, assomiglia vieppiù ad una vera e propria richiesta di aiuto, di conforto, di condivisione. Solitudine quindi come malattia endemica del nuovo secolo, che miete in senso metaforico, forse più vittime che l'alcool e il fumo, nel senso che si tratta di tanti esseri umani che, senza un aiuto certo, sprofondano nella depressione e nella disperazione, piu' nere. Sforziamoci quindi di fare della condivisione e dell'amicizia un utile baluardo per arginarne gli effetti più devastanti. Apriamoci a chi ci offre una mano, un sostegno, senza indugio o remora alcuna e ne trarremo sicuramente beneficio. Non è affatto vero che il nostro prossimo è come il destino: cinico e baro...

 

LA CURA DI BATTIATO

 

Simbolo di libertà,

cavallo scalpitante,

indisciplinato,

a volte selvaggio e affascinante,

elegante il tuo portamento,

ti lasci trascinare dal vento.
veloce la tua corsa


fino a perdere il fiato,

cavalcata senza tregua,

per sentire le tue membra in perfetta sintonia

e armonia

con l'anima mia,
così rimango senza alcun pensiero


nessuna traccia, ormai

nessun sintomo di debolezza

solo quella voglia irrefrenabile

di un corsa senza tempo

 
 

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