CREPUSCOLARE MA…

IL BLOG DEGLI “ ANTA”, OVVERO UNA STAGIONE DA VIVERE INTENSAMENTE??

 

KUSH

 

SURR.2

 

L'AMMATTONATO

L'AMMATTONATO...OVVERO

...SINDROME DI CHI SI TROVA...DI MEZZO


Chissà come reagiresti se, un bel
mattino, senza segni premonitori, ti accorgessi che la vita si è
ripreso tutto quello che di buono ti aveva donato...lasciandoti un ben
misero ma pesante fardello di pensieri, paure, incertezze, rimpianti e
amarezze? E allora...? Tutto diventa più difficile...non hai certo le
stesse energie e risorse di qualche lustro fa...magari possiedi un
briciolo di saggezza in più..ma a cosa serve se fragilità, più o meno
nuove, l'accompagnano...Comincia così il sempre più accidentato, pur se
consapevole, percorso degli " Anta ", di quella difficile età di " mezzo
", quando ti ritrovi con le parti intime delicate, appiattellate tra
due mattoni: i figli che premono e i genitori che incombono, a cui per
ragioni diverse...non puoi dire di no..

 
 

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IL TRAMONTO


… il tramonto è l’immagine perfetta dell’infinito; è un momento in cui ti senti libera: libera di amare, di piangere, libera di ridere e sorridere. Solo al tramonto le emozioni prendono il volo: si è come rondini che vanno verso una nuova vita…



 
Citazioni nei Blog Amici: 23
 

DE CHIRICO

 

SARA 23 ANNI...RAZZA EUROPEA

Sara, 23 anni, razza europea, occhi verdi...avevano rilevato i suoi dati, al pronto soccorso, dalla carta di identità che teneva nella tasca dei jeans...già perchè era in stato di incoscienza...solo adesso da pochi minuti, si rendeva conto che, per un certo periodo ( chissà minuti, ore, giorni..) non era stata in sé. Si sentiva svuotata, abbandonata dalle forze e con un senso di nausea e di vertigine, che sembrava la facessero ripiombare nell'oblio...chissà..forse era meglio.. pensava tra sé e sé. Ma cosa mai era successo...quando era stato...boh..non aveva nemmeno voglia e forza di pensare...Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi...le rimbombava ancora la voce del paramedico che rilevava i suoi dati all'accettazione...beh non se l'aspettava...ed ora? Chi mai se la sentiva di avvertire i suoi genitori??...altre discussioni, altre urla..altro dolore..no, no decisamente meglio non dire niente a nessuno...E pensare che due anni prima Sara, mascherava bene il suo disagio interiore...era l'amicona di tutti, la confidente che molti cercavano...e lei sempre pronta a sorridere, ad ascoltare, a consolare. Poi...? già poi...era successo tutto così all'improvviso e inaspettatamente...tutti e tutto ti venivano a noia, non sopportavi più niente, avevi solo una gran voglia di stare da sola...Sara l'amicona, Sara 69 chilogrammi di tenerezze...eh già..forse era quello il problema?tutti la cercano..ma nessuno la piglia...E Sara da quel giorno aveva avvertito come un blocco su, al centro del petto...non le andava piu' di mangiare...Cominciò così il suo calvario nutrizionale, riducendo e poi eliminando con progressione scientifica prima carboidrati, poi dolci e in successione salumi, carne, pesce, formaggi...certo in famiglia aveva sempre pronta una scusa a giustificare quando disertava gli appuntamenti conviviali quotidiani oppure, se costretta, assaggiava qualcosina che forse bastava ad alimentare un pettirosso..mangiava si...molte insalate scondite e verdura cruda che riempivano lo stomaco ma non portavano calorie, solo forti coliche...Cosi' nel giro di quasi due anni, Sara, aveva perso 31 chili..adesso ne pesava 38, per un'altezza di 170 centimetri...Papà e Mamma quasi le morivano dietro. L'avevano implorata, supplicata di smetterla, poi, costretta a frequentare una psicoterapeuta ma...non capivano...a lei non fregava niente...di nessuno, a partire da se stessa. Si rimirava allo specchio, con nonchalance, il viso smunto, gli zigomi pronunciati, braccia e spalle scarnificate...si guardava come se di fronte avesse un'altra persona...osservava le sue mani, si accarezzava il viso, ma, che strano,..come se ad accarezzare fosse un'altra...non aveva più il senso del tatto...Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi...l'avevano portata in rianimazione ed avevano collegato il suo corpo con tanti fili ad una macchina che ritmava il suo battito cardiaco, mentre al naso le avevano inserito, per narice, due cannule da cui fuoriusciva ossigeno...Doveva proprio star male, le avevano attaccato anche una flebo al braccio...Sara si chiedeva perché...perché si affannavano a curarla, quando sarebbe stato cosi' bello lasciarsi andare, abbandonarsi a questo languido torpore che le risaliva su, dalle gambe. E intanto attorno a sé era un continuo via vai di camici bianchi, ognuno dei quali interveniva su di lei...per lei...Sara...Sara...non chiudere gli occhi, le chiedevano decisi, dandole dei buffetti sulle guance....Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi... combatteva la sua lotta per la vita come una delle migliaia di vite umane affette da anoressia, che quotidianamente lottano per sopravvivere ai loro disagi affettivi, cui il problema nutrizionale non è che la punta dell'iceberg...
 
 

SONIA OCCHI VERDI E....

Sonia piangeva...silenziosamente ..i suoi occhioni verdi tiravano giù grossi lacrimoni che le rigavano il viso. Si sentiva sola..ormai da due anni quasi, faceva questa sporca vita senza alternative...maledetta la miseria e il bisogno...si..aveva imparato presto a imprecare come gli italiani..lei una slanciata biondina brasiliana, venuta in Italia con il classico specchietto per le allodole della solita agenzia che, per la modica somma di 5000 dollari, le aveva promesso una scrittura nel mondo dello spettacolo, lei che era una provetta ballerina di samba...e invece c'erano due polacchi,un  uomo e una  donna che l'aspettavano all'aereoporto in Italia...doveva consegnare loro i soldi..ne aveva solo metà..e loro se li erano presi e le avevano ritirato anche il passaporto...tanto, a debito tacitato, glielo avrebbero restituito....e tacitato come??  non doveva peoccuparsi Sonia, pensavano a tutto, loro. Eccome ci avevano pensato...La sera stessa l'avevano rinchiusa in un fatiscente monolocale, al piano terra di un vecchio palazzo  del centro storico..Un ambiente cosi' tetro e sporco che Sonia neanche nelle favelas del suo Paese, aveva mai visto. Una specie di latrina sporca da millenni con un puzzo e un lercio nuseabondi...eppure che doveva fare...si era distesa su una specie di giaciglio che non vedeva lenzuola pulite da secoli..L'indomani erano venuti a prelevarla altri due uomini che le spiegavano  che per la scrittura sarebbe passato del tempo e nell'attesa occorreva che lei facesse qualcosa per guadagnarsi da vivere..bastava che intrattenesse dei ricchi italiani facoltosi durante le loro riunioni...E Sonia aveva avuto modo di rendersi conto di che riunioni si trattava...Il termine piu' appropriato sarebbe stato orge ma lei si sottometteva a fatica, si,  ma lo faceva.Al suo paesello, 1000 chilometri a nord di Rio, un'intera famiglia sperava in lei,lamadre con i reni in disuso i suoi tre fratellini e il padre disoccupato e ammalato di cirrosi...se lei non mandava soldi   a casa..era la fine. E Sonia passava da un  pattume all'altro... subiva violenza dalle sette alle otto volte per sera. Poi, in quel letamaio, cercava di ripulirsi alla meglio il corpo devastato e infestato.  Piangeva Sonia..ma adesso aveva deciso di ribellarsi...il suo debito l'aveva ripagato con interessi da strozzini..eppure niente passaporto e niente scrittura per spettacoli...Cosi' quando il pomeriggio vennero, come facevano abitualmente, a prenderla, si rifiutò di salire in macchina...Non l'avesse mai fatto..Uno dei due energumeni scese dall'auto, l'afferrò per i capelli e senza complimenti la trascinò sin dentro l'auto. Nessuno dei tanti presenti alla scena mosse un dito per aiutarla. Sonia gridava per il dolore non solo dei capelli, ma per i due pugni che le avevano assestato all'occhio destro e all'addome...sanguinava anche dal naso...Non si rese conto dove la portavano,ma capi' che era in pericolo..In un anfratto periferico, la macchina si fermò e la trascinarono fuori...erano nei pressi di un cascinale abbandonato. Uno dei due l'afferrò alle spalle, mentre l'altro la comincio' a colpire con un tondino di ferro, che aveva raccattato nei pressi. Sonia urlava ma ciò non dissuadeva i suoi carnefici dal provare un minimo di pietà.Perse sicuramente conoscenza..perchè ad un tratto, un colpo di ferro l'aveva presa alla nuca...Sonia brasiliana diciannovenne, esalava l'ultimo respiro in un fetido prato alla periferia della solita lercia grande città italiana, dove continua alla luce del sole l'ignobile mercimonio di queste giovani vite, marcate dal bisogno..Vergogniamoci...
 

 

Signori...si gira...

Post n°92 pubblicato il 07 Novembre 2009 da nemo510

Sequenze di scatti,
bagliore di folgori,
attraversa lo sguardo,
la mano a difesa.
E'il nuovo mattino
la tregua è finita,
la notte omertosa,
ridona alla vita.
Ti alzi, ti affanni,
rinnovi la lotta
è dura la pugna,
è ciò che ti tocca.
Son scene vissute,
già trite e ritrite,
Signori, si gira
è il film della vita.
Siam tutti comparse,
con recite a braccio,
ma mossi da fili,
nessuno s'avvede.
Pensiamo davvero,
con grande arroganza,
d'esser gli artefici,
del nostro futuro?

 
 
 

Migrantes

Post n°91 pubblicato il 01 Novembre 2009 da nemo510


Si…sono un migrante..
Senza nome, né cognome.
Un invisibile…
Tale ti debbo sembrare
Quando al semaforo
Ti volgi dall’altra parte
Con fastidio e disgusto.
La fame, la disperazione
Non conoscono permessi di soggiorno,
regolarizzazioni e burocrazia…
E’ fame e basta…
Pensi forse che ci piace
Rischiare la vita
Per raggiungere il tuo Paese
In un viaggio assurdo e infernale
Dai costi proibitivi
Cui concorrono tantissimi,
nella miseria, parenti e amici.
Uno su mille ce la fa…
Già …ma a far che…?
Dopo aver rischiato la pelle per arrivare,
adesso ci respingono in Libia
in condizioni piu’ infernali
di quelle da dove proveniamo..
Lottiamo per la sopravvivenza,
come tutti del resto.
Ma ho un impressione che si fa certezza
Per una distribuzione delle risorse
Piu’ giusta ed equa tra le popolazioni del Mondo,
molti dovrebbero fare a meno a qualcosa di superfluo
nel loro quotidiano
E nessuno vuole fare rinunce.
Noi continueremo a morire di fame,
e, se fortunati, forse potremmo venderti
qualche pacchetto di fazzoletti o
pulirti il vetro..per raggranellare
qualcosa per non morire,
per pagare gli assurdi affitti di
lugubri e sozzi tuguri dove abitiamo
e per scontare il conto dei rachet 
che ci consentono di mendicare.
Eh si dovunque andiamo, pur se disprezzati,
c’è sempre qualcuno che specula su di noi,
caporali compresi e sottopagati.
Ma già…siamo invisibili…Quando muore
Qualcuno di noi non occorre lapide né cerimonia
Non abbiamo nome né cognome..
Per cui ti prego, quando mi vedi all’incrocio
Anche se non mi farai la carità
Regalami almeno uno sguardo e un sorriso
Per farmi sentire, solo un attimo, un essere umano
 
 
 

Sensazioni...

Post n°90 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da nemo510

Già sparse al crepuscolo,

su cime di nembi,

di voli d'uccelli,

in folate di vento

Un bivido freddo,

irradia la pelle,

un senso di gelo

s'apprende alle spalle;

E il cuore che pulsa,

che freme e rimbomba,

le tempie che premono,

su muscoli tesi.

Che ansia, che sballo,

che inutili attese.

Autunno che avanza,

trasforma e scolora,

di grigio è il suo cielo

di foglie il suo manto

.La terza stagione,

dell'uomo che spera,

sopravvanzare l'inverno,

a nuova primavera.

franco

 
 
 

Viola...

Post n°89 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da nemo510



...e che dire di noi?

Pur troppo narcisi,

per essere umani.

Restiamo invaghiti,

del nostro egoismo.

Bruciamo la vita,

violando gli affetti.

Rubiamo l'amore,

tradendo le attese.

Che vita, che infamia,

che turpe destino.

Dolori e afflizioni,

lasciamo in retaggio.

Di cuori spezzati?

n' è ampio l'oltraggio.

Si renderà conto?

Al fin della giostra.

Alcuno s'illuda,

nessuno è impunito.


franco

 

 
 
 

Un Angelo biondo

Post n°88 pubblicato il 10 Ottobre 2009 da nemo510

Si...forse era proprio così,

che si manifestano gli angeli:

con le loro chiome fluenti,

con gli occhi azzurri, color del mare,

in groppa ad un destriero, in riva all'onde.

Lo sguardo sempre dritto all'orizzonte,

a scrutare un futuro che abbia senso

,un brivido, una scossa, un'emozione,

qualcosa di sicuro, non un portento.

Così che l'alba bacia il suo tramonto,

senza che il sole abbia segnato il suo percorso.

Assai amaro è il transito di chi dispera,

senza che alcun soccorra provvidente.

E l'angelo che scruta e sovrintende

,conosce ogni tua pena, che poi consola.

 
 
 

Vorrei...

Post n°87 pubblicato il 03 Ottobre 2009 da nemo510

Vorrei essere acqua, che scorre sinuosa sulla tua pelle,
per farti vibrare nell'estasi d'amore...

Vorrei essere aria, per alimentarti il respiro
e sedare tensioni, che si agitano in te.

Vorrei essere fuoco, per scaldarti il cuore,
nelle insonni notti, di gelida solitudine.

Vorrei essere un raggio di sole, 
per specchiarmi nell'animo tuo...

Vorrei essere vento, capriccioso e suadente,
per sussurrarti teneri madrigali...

Vorrei essere Amore,

per fondermi in  Te nell'eternità

Franco

 
 
 

Chissà se...

Post n°86 pubblicato il 26 Settembre 2009 da nemo510

Chissà se è ancora tempo,

di emozionarsi,

di rincorrere un sogno quasi perduto,

di illudersi in qualcosa o per qualcuno;

chissà se è ancora tempo,

di poter affermare con certezza io sono vivo,

di raccogliere un sorriso, uno sguardo d'intesa,

di poter camminare a piedi nudi sulla battigia;

chissà se è ancora tempo

di correre a perdifiato su un prato fiorito,

di respirare a pieni polmoni la fresca aria del mattino,

di chiedere scusa per un torto commesso;

chissà se è ancora tempo,

di guardare negli occhi chi ami e rubarne una lacrima,

di pensare che in fondo non era poi così male...la vita,

di chiudere gli occhi in pace con te stesso e il mondo,

di calare il sipario con un minimo di dignità.

franco

 
 
 

DEDICATA AD UN'AMICA

Post n°85 pubblicato il 19 Settembre 2009 da nemo510

Dedicato a te,
ai tuoi occhi di bimba confusa
quando ti scopri ad amare.
Dedicato ai tuoi mai,
ai momenti da attendere
e al tuo futuro stanco
che ti porta a sperare.
Dedicato alle tue mani
incapaci di spezzare
le tue grandi catene patriarcali.
Dedicato alla nostra amicizia,
al tuo sorriso dolce
e al mio sorriso strano
che nasce nel grembo del pensiero
che insieme è più bella la vita."


Atnussa

 
 
 

TEMPO BAMBINO

Post n°84 pubblicato il 11 Settembre 2009 da nemo510


"Ed il sole mi gioca sul viso
e mi ruba due occhi socchiusi.
Gli regalo un sorriso.
E' tornato il tempo bambino
che insicuro
ti gioca nel corpo
e col sole
ti scioglie ed asciuga le lacrime antiche.



Che sicuro
ti spinge a pulsare col cuore
non solo il tuo sangue
ma la voglia di amare."
Atnussa

 
 
 

Sogno

Post n°83 pubblicato il 05 Settembre 2009 da nemo510

Anche comprendendo la propria natura, 
si può inciampare nei concetti di tempo
 o di paura. 

E' la paura di affrontare il vuoto,
 perché la tua vita si svolge tra tanti concetti
 e così tante cose. Quando incontri il vuoto 
a faccia a faccia, perdi tutto, tutti i concetti 
di passato, presente e futuro che consideravi
 così reali... "Questa è la mia vita". Perché'
 ti ci afferri? Perché è quella che credi la
 tua forza, il senso di essere vivo mediante
 i concetti. Quando i concetti ti abbandonano,
 hai paura. Paura di morire nell'oceano
 di nettare. Paura di annegare nel nettare.
 Quale nettare? L'eternità, il senza morte. 

Ci afferriamo a qualcosa per sentirci al
 sicuro: al corpo, alla mente, ai sensi.
 Non capiamo che la vera pace è abbandonare
 tutto ciò. Quando passiamo dalla veglia 
al sonno, dobbiamo abbandonare tutto 
ciò che costituisce lo stato di veglia.
 Nel sonno, tutti i nostri rapporti e i nostri
 possessi scompaiono. Siamo costretti a
 lasciarli andare. Ma non abbiamo paura di addormentarci, ci piace, accogliamovolentieri il sonno. Ma abbiamo paura di questo
 balzo risvegliante nel vuoto perché non ne 
abbiamo mai fatto l'esperienza.

Poonja

 
 
 

L'avere (O haver)

Post n°82 pubblicato il 29 Agosto 2009 da nemo510

Resta, al sommo di tutto, questa capacità di tenerezza

Questa perfetta intimità con il silenzio

Resta questa voce intima che chiede perdono di tutto:

- Pietà! perché essi non hanno colpa d'esser nati...
Resta quest'antico rispetto per la notte, questo
 parlar fioco
Questa mano che tasta prima di stringere,
 questo timore
Di ferire toccando, questa forte mano d'uomo
Piena di dolcezza verso tutto ciò che esiste
.Resta quest'immobilità, questa economia di gesti
Quest'inerzia ogni volta maggiore di fronte all'infinito
Questa balbuzie infantile di chi vuol esprimere
 l'inesprimibile
Questa irriducibile ricusa della poesia non vissuta
.Resta questa comunione con i suoni, questo
 sentimento
Di materia in riposo, questa angustia della 
simultaneità
Del tempo, questa lenta decomposizione poetica
In cerca d'una sola vita, una sola morte, un solo 
Vinícius.
Resta questo cuore che brucia come un cero
In una cattedrale in rovina, questa tristezza
Davanti al quotidiano; o quest'improvvisa allegria
Di sentir passi nella notte che si perdono senza 
memoria...

Resta questa voglia di piangere davanti alla bellezza
Questa collera di fronte all'ingiustizia e all'equivoco
Questa immensa pena di se stesso, questa immensa
Pena di se stesso e della sua forza inutile.

Resta questo sentimento dell'infanzia sventrato
Di piccole assurdità, questa sciocca capacità
Di rider per niente, questo ridicolo desiderio
 d'esser utile
E questo coraggio di compromettersi senza 
necessità.

Resta questa distrazione, questa disponibilità,
 questa vaghezza
Di chi sa che tutto è già stato come è nel tornar ad 
essere
E allo stesso tempo questa volontà di servire,
 questa contemporaneità
Con il domani di quelli che non ebbero ieri né oggi.

Resta questa incoercibile facoltà di sognare
Di trasformare la realtà, dentro questa incapacità
Di non accettarla se non come è, e quest'ampia
 visione
Degli avvenimenti, e questa impressionante

E non necessaria prescienza, e questa memoria
 anteriore
Di mondi inesistenti, e questo eroismo
Statico, e questa piccolissima luce indecifrabile
Cui i poeti a volte danno il nome di speranza
.Resta questo desiderio di sentirsi uguale a tutti
Di riflettersi in sguardi senza curiosità e senza
 storia
Resta questa povertà intrinseca, questa vanità
Di non voler essere principe se non del proprio 
regno.

Resta questo dialogo quotidiano con la morte, 
questa curiosità
Di fronte al momento a venire, quando, di fretta
Ella verrà a socchiudermi la porta come una 
vecchia amante
Senza sapere che è la mia ultima innamorata.
ViniciusDeMoraes 

 

 
 
 

Se oggi ti sei svegliato...

Post n°81 pubblicato il 23 Agosto 2009 da nemo510

Se oggi ti sei svegliato con più salute che malanni
 sei più fortunato del milione di esseri umani,
 che non sopravvivrà durante questa settimana.

SE non hai mai provato il pericolo di una battaglia, 
la solitudine dell'imprigionamento, l'agonia della tortura,
 i morsi della fame,
 sei più avanti di 500 milioni di abitanti di questo mondo.

SE puoi andare in chiesa senza la paura di essere
 minacciati, arrestati, torturati o uccisi,
 sei più fortunato di 3 miliardi di persone di questo mondo.

SE hai cibo nel frigorifero, vestiti addosso,
 un tetto sopra la testa e un posto per dormire,
 sei più ricco del 75% degli abitanti del mondo.

SE hai soldi in banca, nel tuo portafoglio e degli spiccioli
 da qualche parte in una ciotola,
 sei fra l' 8% delle persone più benestanti al mondo.

Se i tuoi genitori sono ancora vivi e sposati
 sei un caso poco comune.

Se tu hai un sorriso sul volto, e sei riconoscente per tutto
sei benedetto, perchè la maggioranza delle persone
 lo potrebbe fare, però non lo fa.

SE puoi leggere questo messaggio,
 hai appena ricevuto una doppia benedizione
 perché qualcuno ha pensato a te e perché non sei
 fra i due miliardi di persone che non sanno leggere.

Qualcuno una volta ha detto:
 "Lavora come se non avessi bisogno dei soldi
. Ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire.
 Balla come se nessuno ti stesse guardando.
 
Canta come se nessuno ti stesse sentendo."

Vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.

 

Anonimo

 
 
 

L'uomo e il mare

Post n°80 pubblicato il 15 Agosto 2009 da nemo510



Uomo libero,

sempre tu amerai il mare!

Il mare è il tuo specchio: 
contempli l'anima tua
nell'infinito srotolarsi
della tua onda,
e il tuo spirito 
è un abisso non meno amaro.

Ti diletti a tuffarti 
nel seno della tua immagine;
l'abbracci con gli occhi
e con le braccia,
e il tuo cuore si distrae 
talvolta dal proprio battito
al fragor di quel lamento 
indomabile e selvaggio.

Entrambi siete
tenebrosi e discreti:
uomo, 
nessuno ha sondato 
il fondo dei tuoi abissi;
mare, 
nessuno conosce 
le tue intime ricchezze:
tanto gelosamente serbate
i vostri segreti !

E tuttavia da secoli innumerevoli
vi fate guerra senza pietà nè rimorsi,
tanto amate la strage e la morte,
o lottatori eterni,
o fratelli inseparabili!

Charles Baudelaire

 
 
 

Serene vacanze

Post n°79 pubblicato il 08 Agosto 2009 da nemo510

E cosi' come ogni anno è sopraggiunto il generale agosto...quel periodo dell'anno in cui per intenderci è proibito ammalarsi, trovare uno specialista o un medico di base, trovare un negozio aperto. Già,  la sindrome delle vacanze, alla faccia della crisi,  contagia come una pandemia tutti quanti, tanto che,  chi per motivi diversi è costretto a restare nella propria abitazione rischia di cadere in una profonda depressione..Eh già...tanto hanno inventato anche il prestito su misura per le vacanze...E cosi' le citta' si svuotano e per i pochi che rimangono, spesso anziani, ammalati e i pochi sfortunati squattrinati..trascorrere quei giorni diventa una to sorta di lotta alla sopravvivenza per  l'assenza quasi totale di tutti i servizi necessari. Strade semideserte...qualche cane randagio che stancamente disidrata vaga privo di meta e il sole con i suoi raggi violenti che picchia duro sui muri di casa ad arroventare sempre piu' la temperatura delle abitazioni..Pazienza..vorrà dire che chi resta a casa potrà sempre sognare ad occhi aperti una freschissima cascata di montagna...le acque chete di un lago alpino circondate da verdi e lussureggianti prati e perchè no una bella spiaggia  ventilata...Bando alle tristezze...dovunque voi siate godetevi serene e perchè no, gaie vacanze

 
 
 

Sogno

Post n°78 pubblicato il 02 Agosto 2009 da nemo510

Sogno, e come un soffio 
Attizza il fuoco della brace, 
Il cuore mio luccica di un passato 
Che non riesco a ricordare. 
Come il fiammeggiar delle braci 
Non è il fuoco, ma un segno di fuoco, 
Io disperdo il tesoro vuoto 
Del mio senso di me stesso. 
Come la pioggia nel mare 
Io mi dissolvo dentro a me.

Fernando Pessoa

 

 
 
 

Le cose...

Post n°77 pubblicato il 25 Luglio 2009 da nemo510



... le cose prendono sempre il loro corso naturale
 lo si voglia o no. Avere degli scopi non le influenza
 in un modo o nell'altro. Per di più, poiché nulla 
nel mondo della forma rimane per un solo attimo
 senza mutamento che differenza c'è tra la mortalità
 e l'immortalità? I succhi che dalla tua tomba
 nutriranno le erbe non saranno più tuoi ;
 perché dovrebbe essere altrimenti con qualsiasi
 residuo spirituale che tu potresti avere?
 Supponiamo che tu abbia uno spirito destinato
 a vivere per eoni; poiché il suo mutamento non
 può mai cessare, per quanto tempo sarà il tuo spirito?
 ... con la speculazione non si ottiene nulla.
 Le cose sono sempre come sono. Imparare adaccettare ciò che si presenta è l'unica via per 
la tranquillità.

John Blofeld

 
 
 

Gemme di saggezza

Post n°76 pubblicato il 18 Luglio 2009 da nemo510

Sono un guardiano del gregge 
Il gregge sono i miei pensieri 
E i miei pensieri sono tutti sensazioni. 
Penso con gli occhi e con le orecchie 
E con le mani e coi piedi 
E con il naso e con la bocca.. 
Pensare un fiore, è vederlo e respirarlo. 
E mangiare un frutto è saperne il senso. 
Ecco perché quando un giorno di caldo 
Mi sento triste di goderne tanto, 
E mi stendo completamente nell'erba, 
E chiudo gli occhi che bruciano, 
Sento che tutto il corpo è steso nella realtà, 
So la verità e sono felice. 
Tu dici, vivi nel presente; 
Vivi solo nel presente. 
Ma io non voglio il presente, voglio la realtà: 
Voglio le cose che esistono, non il tempo 
Che le misura. 
Cos'è il presente? 
È qualcosa di relativo al passato e al futuro. 
È una cosa che esiste in funzione dell'esistenza 
Di altre cose. 
Ma io voglio la sola realtà, le cose senza presente. 
Non voglio includere il tempo nel mio schema. 
Non voglio pensare le cose in quanto presenti: 
Le voglio pensare in quanto a cose. 
Non le voglio separare da esse stesse, 
Trattandole come presenti. 
Non dovrei nemmeno trattarle come reali. 
Non dovrei trattarle affatto. 
Dovrei solo vederle, semplicemente vederle; 
Vederle fino al punto di non poterle pensare, 
Vederle fuori dal tempo, fuori dallo spazio, 
Vederle con la facoltà di toglier tutto tranne il visibile. 
Ecco la scienza del vedere, che non è scienza.

Fernando Pessoa


 
 
 

Cerca nel passato...

Post n°75 pubblicato il 13 Luglio 2009 da nemo510

Cerca nel passato

Quando nascevi, 
Non puoi ricordarti di nulla ! 

Conserva la mente com'era 
Quando sei arrivato nel mondo, 
Istantaneamente il Sé 
Diventa "ciò-che-è" 

Idee del bene e del male 
Son dovuti al tuo Sé 

In inverno il fuoco nel camino 
È una delizia 
Ma quando arriva l'estate 
Che fastidio! 

E la brezza 
che amavi in estate 
Prima dell'autunno 
Già è una seccatura! 


Attaccamenti, brame 
Non sono più nella mia mente 
Ecco perché posso dire ora 
Il mondo è proprio mio! 

Il tuo desiderio della persona amata 
È solo momentaneo 
Esiste a causa del passato 
Prima che lei venisse. 

Ricordarsi di qualcuno 
Significa che non puoi dimenticare 
Non ricordarlo 
Che non hai mai dimenticato 

Ripensando al passato 
Trovi che è un sogno di una sera 
Realizza questo e vedrai 
Che tutto è solo una bugìa 

Coloro che sono amareggiati da 
Questa fluttuante vita di dolori 
Si angustiano, affliggono le loro menti 
Ruminando su sogni vani 

Poiché, in fondo, questo mondo fluttuante 
È irreale.

Bankei


 
 
 

E Dio mi fece Donna

Post n°74 pubblicato il 09 Luglio 2009 da nemo510


E Dio mi fece Donna,
con lunghi capelli,
gli occhi, il naso
e la bocca da donna.
Con rotondità, peli
e dolci cavità.
Mi scavò dall'interno
e fece di me
lo studio degli esseri umani.
Lui tesse delicatamente i miei nervi.
Equilibrò con cura
il numero dei miei ormoni.
Compose il mio sangue
e me l'iniettò,
perchè irrigasse 
tutto il mio corpo.
Cosi' nacquero le idee,
i sogni e l'istinto.
Creò il tutto
con grandi colpi di fiato
scolpendo con amore
le mille e una cosa
che mi fanno donna ogni giorno e per
le quali con orgoglio
mi alzo ogni mattino
e benedico il mio sesso.

Gioconda Belli
Poetessa Nicaraguense
 
 
 

L'UMILTA' CHE ELEVA

Post n°73 pubblicato il 05 Luglio 2009 da nemo510

Se ti pieghi ti conservi,

se ti curvi ti raddrizzi,
se t'incavi ti riempi,
se ti logori ti rinnovi,
se miri al poco ottieni
se miri al molto resti deluso.
Per questo il santo preserva l'Uno
e diviene modello al mondo.
Non da sé vede perciò è illuminato,
non da sé s'approva perciò splende,
non da sé si gloria perciò ha merito,
non da sé s'esalta perciò a lungo dura.
Proprio perché non contende
nessuno al mondo può muovergli contesa.
Quel che dicevano gli antichi:
se ti pieghi ti conservi,

erano forse parole vuote?
In verità, integri tornavano.

da: "Tao Te Ching" di Lao Tzu 


 

 
 
 
 
 

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Un blog di: nemo510
Data di creazione: 10/08/2008
 

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VLADIMIR KUSH

 

SURREALE 1

 

WEBS2

...è cominciata... così...un bacio

 

 

UNA VITA DI..SECONDA MANO

Racconto semiserio di mezza estate


Renzo non era di certo un adone...e lui ne era ben conscio...Gli anni erano passati inesorabili e adesso si ritrovava con cinquanta primavere sulle spalle e in imperfetta solitudine. Rimpianti? Rimorsi ? Beh, come tutti, tanti...ed uno, forse, così grande, da non riuscire a contenerlo dentro di se...anzi gli causava dolorosissime fitte allo stomaco e al petto..Quanti medici l'avevano visitato, quante analisi e radiografie...e il responso? sempre lo stesso...coliche di natura psicosomatica...Ma lui sapeva..si che sapeva...questo vuoto doloroso che sentiva " alla bocca dello stomaco " questo vuoto d'amore..amore da donare, da ricevere...da coltivare..niente...le aveva tentate tutte ma nessuna l'aveva mai degnato di un'attenzione, le sue profferte affettuose erano cadute nel vano...Usciva spesso, di notte, in auto e, altrettanto spesso, si ritrovava a girare per i viali, abituale ritrovo delle " lucciole", ma non si era mai intrattenuto con qualcuna di loro...per lui, l'amore, andava vissuto con una donna, da amare prima col cuore, con la testa e poi con i sensi...Anzi da un pò di tempo, per alleviare un poco le fitte all'addome, si era inventato una sorta di...surrogato d'amore..Nel cortile di casa, affacciandosi dal balcone, aveva modo, nelle  giornate di caldo, di intrufolare il suo sguardo nelle case di chi lasciava le imposte aperte...Aveva così modo di rubare uno sguardo, una carezza, una lacrima, un'emozione...e per lui non era poco...si sentiva quasi narcotizzare le fitte e un dolce languore s'impadroniva di lui...Si era scoperto questa sua capacità di immedesimarsi negli altri e, forse più degli altri, riusciva a carpire nel più profondo ...un alito d'amore...Era riuscito ad affinare le sue tecniche a tal punto, da trasporre la sua immagine al volto del protagonista di un film d'amore e così era più semplice intrappolare in una sorta di sogno ad occhi aperti...coccole, baci, carezze...Eh si povero Renzo, alla fine restava impietrito perchè...l'emozione non ha voce...lui così dolce, cosi' sensibile e romantico eppure così sfigato, per sopravvivere all'amore, si era inventato una vita di seconda mano...

 

GIORGIO DE CHIRICO

 

GLI " ANTA" CHE BELLA STAGIONE...

Già...quando si oltrepassa il limite di questa " stagione border line ", ci si sente come in   una sorta di territorio di frontiera. Il bello è che ognuno affronta questo periodo della propria esistenza con diversi atteggiamenti: chi si deprime, chi si fa prendere dal panico e ridicolizza se stesso, riassumendo modi di fare giovanili che non gli sono più congeniali e chi, più semplicemente, senza perdere la bussola, si accinge serenamente a fare un bilancio della propria esistenza  e a porre rimedio a qualche defaillance, registrata lungo il percorso...L'obiettivo...ma è chiaro..cercare di proseguire lungo l'itinerario , il cosiddetto transito terrestre, facendo ammenda degli errori compiuti e traendo utili indicazioni per risultare meno fragili, meno vulnerabili, senza perdere sensibilità, voglia di emozionarsi...di sentirsi vivi...Gli "anta ", la stagione  dei " diversamentegiovani ", ...un invito, a chi anagraficamente ha raggiunto questa magica soglia, a utilizzare questo spazio in un utile confronto di esperienze.... 

 

PENSIERI SULLA VITA DI KRISMCLANE

 

BIG KAHUNA MOVIE -DA ASCOLTARE

 

CS

 

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MIRELLA, SENSITIVA E...

Messaggio N°6
29-08-2008 - 13:06
 

All'altro lato del tavolo tondo, lei, splendida mora mediterranea, coi suoi lunghi capelli corvini, sciolti sulle spalle. Neri anche gli occhi, che sembravano dardeggiare lingue di fuoco quando indirizzavano lo sguardo sull'interlocutore, seduto di fronte a lei. Mirella, sensitiva, astrologa e...cartomante, era divenuta con il tempo, un appuntamento fisso per svariate persone: uomini d'affari che la consultavano per la propria attività, donne e uomini in sofferenza d'amore, politici in disgrazia, giovani in cerca di lavoro, anziani con problemi di salute...E lei con il suo enigmatico linguaggio, pronta a sciogliere ogni quesito, a dissolvere ogni dubbio ad elargire qualche certezza. Ma quel mattino, quel mercoledì mattino, non sembrava uguale agli altri. Di fronte a lei la solita anonima cliente, bionda, occhi azzurri, formosetta, che si gigioneggiava, ma non veniva al dunque...chissà cosa voleva...Nell'altra stanza stanza, altri due clienti in attesa... e lì...la bionda a cincischiare. Ma adesso la metto all'angolo, pensava tra sé e sé Mirella, senza vie di fuga, e quasi cadenzando le disse " Ma lei Signora, cosa vuole da me ?? " E qui viene il bello...La bionda Signora senza batter ciglio ribattè: " Suo marito..." Per poco alla Mirella non le si era bloccato il cuore, per la forte emozione provata...Ma non ebbe il tempo di riaversi che la bionda continuò a martellarla: " Si..suo marito...Ci frequentiamo ormai da due anni... e non ci và di nasconderci più" Stavolta la nera Mirella, divenne rossa paonazza, in viso. Stava quasi per urlare un perentorio " Fuori di qui..." ma si trattenne, anzi si impose la calma. Eh si...rabbia, stupore, orgoglio ferito, sino ad un certo punto. Quello che più le bruciava era che, se la notizia fosse trapelata, cosa avrebbe potuto pensare di lei la sua vasta clientela? Che vergogna, un'astrologa, sensitiva e cartomante che non sa neanche prevedere le corna in casa propria...

 

SORELLA SOLITUDINE

Messaggio N°8
05-09-2008 - 15:10
 
SORELLA SOLITUDINE....

Niente raccontino, stavolta. Nessuna Sara, Sonia, Renzo...stop alla fantasia ma tanta, tanta realtà che scaturisce dalle centinaia di meravigliosi messaggi che ricevo settimanalmente e tutti, con un comune denominatore: la solitudine, mista naturalmente a tanta rabbia, forse disperazione e comunque ad un senso pervaso di autoisolamento, che mi permetto di definire masochistico, per quanti/e insistono a rimanere bloccati/e nella riproposizione quotidiana del proprio dolore, fine a se stesso- Che un rapporto venga meno, fiisiologicamente o patologicamente, fa parte del gioco...Che ognuno di noi, a strenua difesa delle proprie posizioni e con scarsa autocritica, incolpi sempre il patner del naufragio, ci può anche stare...Ma che si perpetui quotidianamenteil rito cosciente della lacerazione delle vesti, intendendo per esse una rivisitazioone del dolore nel proprio intimo con metodica auodistruttiva impressionante, beh...non serve affatto a tacitarlo, né a far si che la " ferita" possa rimarginare. Anche se in verità questo grido di dolore, assomiglia vieppiù ad una vera e propria richiesta di aiuto, di conforto, di condivisione. Solitudine quindi come malattia endemica del nuovo secolo, che miete in senso metaforico, forse più vittime che l'alcool e il fumo, nel senso che si tratta di tanti esseri umani che, senza un aiuto certo, sprofondano nella depressione e nella disperazione, piu' nere. Sforziamoci quindi di fare della condivisione e dell'amicizia un utile baluardo per arginarne gli effetti più devastanti. Apriamoci a chi ci offre una mano, un sostegno, senza indugio o remora alcuna e ne trarremo sicuramente beneficio. Non è affatto vero che il nostro prossimo è come il destino: cinico e baro...

 

LA CURA DI BATTIATO

 

Simbolo di libertà,

cavallo scalpitante,

indisciplinato,

a volte selvaggio e affascinante,

elegante il tuo portamento,

ti lasci trascinare dal vento.
veloce la tua corsa


fino a perdere il fiato,

cavalcata senza tregua,

per sentire le tue membra in perfetta sintonia

e armonia

con l'anima mia,
così rimango senza alcun pensiero


nessuna traccia, ormai

nessun sintomo di debolezza

solo quella voglia irrefrenabile

di un corsa senza tempo

 
 

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