CREPUSCOLARE MA…

IL BLOG DEGLI “ ANTA”, OVVERO UNA STAGIONE DA VIVERE INTENSAMENTE??

 

KUSH

 

SURR.2

 

L'AMMATTONATO

L'AMMATTONATO...OVVERO

...SINDROME DI CHI SI TROVA...DI MEZZO


Chissà come reagiresti se, un bel
mattino, senza segni premonitori, ti accorgessi che la vita si è
ripreso tutto quello che di buono ti aveva donato...lasciandoti un ben
misero ma pesante fardello di pensieri, paure, incertezze, rimpianti e
amarezze? E allora...? Tutto diventa più difficile...non hai certo le
stesse energie e risorse di qualche lustro fa...magari possiedi un
briciolo di saggezza in più..ma a cosa serve se fragilità, più o meno
nuove, l'accompagnano...Comincia così il sempre più accidentato, pur se
consapevole, percorso degli " Anta ", di quella difficile età di " mezzo
", quando ti ritrovi con le parti intime delicate, appiattellate tra
due mattoni: i figli che premono e i genitori che incombono, a cui per
ragioni diverse...non puoi dire di no..

 
 

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IL TRAMONTO


… il tramonto è l’immagine perfetta dell’infinito; è un momento in cui ti senti libera: libera di amare, di piangere, libera di ridere e sorridere. Solo al tramonto le emozioni prendono il volo: si è come rondini che vanno verso una nuova vita…



 
Citazioni nei Blog Amici: 23
 

DE CHIRICO

 

SARA 23 ANNI...RAZZA EUROPEA

Sara, 23 anni, razza europea, occhi verdi...avevano rilevato i suoi dati, al pronto soccorso, dalla carta di identità che teneva nella tasca dei jeans...già perchè era in stato di incoscienza...solo adesso da pochi minuti, si rendeva conto che, per un certo periodo ( chissà minuti, ore, giorni..) non era stata in sé. Si sentiva svuotata, abbandonata dalle forze e con un senso di nausea e di vertigine, che sembrava la facessero ripiombare nell'oblio...chissà..forse era meglio.. pensava tra sé e sé. Ma cosa mai era successo...quando era stato...boh..non aveva nemmeno voglia e forza di pensare...Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi...le rimbombava ancora la voce del paramedico che rilevava i suoi dati all'accettazione...beh non se l'aspettava...ed ora? Chi mai se la sentiva di avvertire i suoi genitori??...altre discussioni, altre urla..altro dolore..no, no decisamente meglio non dire niente a nessuno...E pensare che due anni prima Sara, mascherava bene il suo disagio interiore...era l'amicona di tutti, la confidente che molti cercavano...e lei sempre pronta a sorridere, ad ascoltare, a consolare. Poi...? già poi...era successo tutto così all'improvviso e inaspettatamente...tutti e tutto ti venivano a noia, non sopportavi più niente, avevi solo una gran voglia di stare da sola...Sara l'amicona, Sara 69 chilogrammi di tenerezze...eh già..forse era quello il problema?tutti la cercano..ma nessuno la piglia...E Sara da quel giorno aveva avvertito come un blocco su, al centro del petto...non le andava piu' di mangiare...Cominciò così il suo calvario nutrizionale, riducendo e poi eliminando con progressione scientifica prima carboidrati, poi dolci e in successione salumi, carne, pesce, formaggi...certo in famiglia aveva sempre pronta una scusa a giustificare quando disertava gli appuntamenti conviviali quotidiani oppure, se costretta, assaggiava qualcosina che forse bastava ad alimentare un pettirosso..mangiava si...molte insalate scondite e verdura cruda che riempivano lo stomaco ma non portavano calorie, solo forti coliche...Cosi' nel giro di quasi due anni, Sara, aveva perso 31 chili..adesso ne pesava 38, per un'altezza di 170 centimetri...Papà e Mamma quasi le morivano dietro. L'avevano implorata, supplicata di smetterla, poi, costretta a frequentare una psicoterapeuta ma...non capivano...a lei non fregava niente...di nessuno, a partire da se stessa. Si rimirava allo specchio, con nonchalance, il viso smunto, gli zigomi pronunciati, braccia e spalle scarnificate...si guardava come se di fronte avesse un'altra persona...osservava le sue mani, si accarezzava il viso, ma, che strano,..come se ad accarezzare fosse un'altra...non aveva più il senso del tatto...Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi...l'avevano portata in rianimazione ed avevano collegato il suo corpo con tanti fili ad una macchina che ritmava il suo battito cardiaco, mentre al naso le avevano inserito, per narice, due cannule da cui fuoriusciva ossigeno...Doveva proprio star male, le avevano attaccato anche una flebo al braccio...Sara si chiedeva perché...perché si affannavano a curarla, quando sarebbe stato cosi' bello lasciarsi andare, abbandonarsi a questo languido torpore che le risaliva su, dalle gambe. E intanto attorno a sé era un continuo via vai di camici bianchi, ognuno dei quali interveniva su di lei...per lei...Sara...Sara...non chiudere gli occhi, le chiedevano decisi, dandole dei buffetti sulle guance....Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi... combatteva la sua lotta per la vita come una delle migliaia di vite umane affette da anoressia, che quotidianamente lottano per sopravvivere ai loro disagi affettivi, cui il problema nutrizionale non è che la punta dell'iceberg...
 
 

SONIA OCCHI VERDI E....

Sonia piangeva...silenziosamente ..i suoi occhioni verdi tiravano giù grossi lacrimoni che le rigavano il viso. Si sentiva sola..ormai da due anni quasi, faceva questa sporca vita senza alternative...maledetta la miseria e il bisogno...si..aveva imparato presto a imprecare come gli italiani..lei una slanciata biondina brasiliana, venuta in Italia con il classico specchietto per le allodole della solita agenzia che, per la modica somma di 5000 dollari, le aveva promesso una scrittura nel mondo dello spettacolo, lei che era una provetta ballerina di samba...e invece c'erano due polacchi,un  uomo e una  donna che l'aspettavano all'aereoporto in Italia...doveva consegnare loro i soldi..ne aveva solo metà..e loro se li erano presi e le avevano ritirato anche il passaporto...tanto, a debito tacitato, glielo avrebbero restituito....e tacitato come??  non doveva peoccuparsi Sonia, pensavano a tutto, loro. Eccome ci avevano pensato...La sera stessa l'avevano rinchiusa in un fatiscente monolocale, al piano terra di un vecchio palazzo  del centro storico..Un ambiente cosi' tetro e sporco che Sonia neanche nelle favelas del suo Paese, aveva mai visto. Una specie di latrina sporca da millenni con un puzzo e un lercio nuseabondi...eppure che doveva fare...si era distesa su una specie di giaciglio che non vedeva lenzuola pulite da secoli..L'indomani erano venuti a prelevarla altri due uomini che le spiegavano  che per la scrittura sarebbe passato del tempo e nell'attesa occorreva che lei facesse qualcosa per guadagnarsi da vivere..bastava che intrattenesse dei ricchi italiani facoltosi durante le loro riunioni...E Sonia aveva avuto modo di rendersi conto di che riunioni si trattava...Il termine piu' appropriato sarebbe stato orge ma lei si sottometteva a fatica, si,  ma lo faceva.Al suo paesello, 1000 chilometri a nord di Rio, un'intera famiglia sperava in lei,lamadre con i reni in disuso i suoi tre fratellini e il padre disoccupato e ammalato di cirrosi...se lei non mandava soldi   a casa..era la fine. E Sonia passava da un  pattume all'altro... subiva violenza dalle sette alle otto volte per sera. Poi, in quel letamaio, cercava di ripulirsi alla meglio il corpo devastato e infestato.  Piangeva Sonia..ma adesso aveva deciso di ribellarsi...il suo debito l'aveva ripagato con interessi da strozzini..eppure niente passaporto e niente scrittura per spettacoli...Cosi' quando il pomeriggio vennero, come facevano abitualmente, a prenderla, si rifiutò di salire in macchina...Non l'avesse mai fatto..Uno dei due energumeni scese dall'auto, l'afferrò per i capelli e senza complimenti la trascinò sin dentro l'auto. Nessuno dei tanti presenti alla scena mosse un dito per aiutarla. Sonia gridava per il dolore non solo dei capelli, ma per i due pugni che le avevano assestato all'occhio destro e all'addome...sanguinava anche dal naso...Non si rese conto dove la portavano,ma capi' che era in pericolo..In un anfratto periferico, la macchina si fermò e la trascinarono fuori...erano nei pressi di un cascinale abbandonato. Uno dei due l'afferrò alle spalle, mentre l'altro la comincio' a colpire con un tondino di ferro, che aveva raccattato nei pressi. Sonia urlava ma ciò non dissuadeva i suoi carnefici dal provare un minimo di pietà.Perse sicuramente conoscenza..perchè ad un tratto, un colpo di ferro l'aveva presa alla nuca...Sonia brasiliana diciannovenne, esalava l'ultimo respiro in un fetido prato alla periferia della solita lercia grande città italiana, dove continua alla luce del sole l'ignobile mercimonio di queste giovani vite, marcate dal bisogno..Vergogniamoci...
 

 

l cammino verso l'infinito

Post n°72 pubblicato il 28 Giugno 2009 da nemo510


Non avere paura del mio silenzio 
Non ti voglio mai rinchiudere 
In una gabbia di parole 
Ma incontrarti ogni volta come per caso 
E fare un po' di strada insieme 
Per condividere un sorso di vita 
Con chi ha la borraccia più piena 
E magari sederci sotto un albero 
Ai bordi di quella che chiamano realtà 
Sul nostro cammino verso l'Infinito. 
                                           (Nicholas Bawtree)

 
 
 

I Rischi

Post n°71 pubblicato il 21 Giugno 2009 da nemo510

ridere c'è il rischio di apparire sciocchi;

A piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali;

A stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;

A mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vostro vero io;

A esporre le vostre idee e i vostri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui;

Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;

A vivere c'è il rischio di morire;

A sperare c'è il rischio della disperazione e

A tentare c'è il rischio del fallimento.

Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.

La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l'angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.

Ha rinunciato alla libertà.

Solo la persona che rischia è veramente libera.

Leo Buscaglia

 

 
 
 

La vita è una cosa meravigliosa????

Post n°70 pubblicato il 17 Giugno 2009 da nemo510

Chissà quante volte, travalicati e oppressi dallo stillicidio costante

delle avverse vicende quotidiane della vita, vi è salito d'impeto un urlo

del genere" non ce la faccio più ". Chiamatelo uno sfogo, un salutare

sfiatatoio di unaprobabile implosione interna dagli effetti devastanti..

.sta di fatto che si trattasempre e comunque di una sofferenza, muta

e angosciante che corrodedentro piu' efficacemente degli acidi più

potenti. E allora eccoci circondatida cattive compagnie come stress,

depressione, angoscia, ansia che rendono i nostri giorni un vero

calvario dalla cupa atmosfera e con una qualità di vita veramente

scadente...al punto che se incontri qualcuno con un sorriso smagliante

che ti sussurra la vita è una cosa meravigliosa...non c'è da

meravigliarsi se nel contempo gli hai sferrato un poderoso pugno

in faccia.Certo quando la vita ti sorride e non ti angoscia, se

il suo procedere è un pendio in discesa è ovvio praticare l'ottimismo

, il sorriso e la gioia divivere. Ben altra è la situazione quando le

cattive compagnie di cui sopranon ti mollano neppure per un attimo

della tua giornata, rendendo tuttoattorno a te grigio caliginoso

incerto e privo di interesse. E allora... abbandonarsi inerme al

nemico? Lasciare passivamente che la forza d'inerzia faccia il resto ?

Certo di primo acchitto è la cosa più semplice da fare...senza alcuno

sforzo, ma ad un minimo di approfondimento tiaccorgi magari che

la tua realtà di vita è intersecata con diversi filoni di responsabilità...

i figli, la famiglia, il lavoro...un microcosmo di cui sei un

importante pur se minuscolo ingranaggio che, senza il tuo contributo

magari sostanzialmente qualcosa potrebbe mutare a danno degli

altri...E allora...il senso del dovere prende il sopravvento e cerchi

malvolentieri obbligato dalle circostanze a procedere in un percorso

di vita cui faresti volentieri a meno di proseguire.

Purtroppo la natura il più delle volte matrigna, dispensa

grosse preoccupazioni di salute per noi o per i nostri cari, o di

disagi di vario ordine e genere compreso quello economico, situazioni

che il più delle volte sono di entità di gra lunga superiore a quelle

che potremmo affrontare con le nostre magre risorse.

Chi vive questo forte disagio è oggetto di premure

affettuose e consigli che il più delle volte stimolano il malcapitato

a portare pazienza e in ogni caso a coltivare la speranza che le

cose potrebbero anche cambiare in meglio. Ipotesi che magari

avrete sperimentato sulla vostra pelle sistematicamente non

commutabili in realtà. E allora? Si chiede sicuramente

l'attento amico lettore giunto alla fine di questo sconfortante

quadro....Allora è la vita che in ogni caso và vissuta fino in fondo

a prescindere...dai suoi risvolti sfavorevoli, dal suo accanimento

nell'ambito salute, dai suoi disagi spesso insuperabili...si..proprio

cosi' non esiste alcuna ricetta o alcun miracolo che puo'

in qualche modo sgravare il peso del proprio fardello di

problematiche...e allora su, senza enfasi alcuna, e men che

meno senza rassegnazioni di sorta...tiriamo avanti, magari

con rabbia e grinta swfidando anche la sfiga.

 
 
 

Questo amore

Post n°69 pubblicato il 13 Giugno 2009 da nemo510

Questo amore
Cosi violento
Cosi fragile
Cosi tenero
Cosi disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore cosi vero
Questo amore cosi bello
Cosi felice
Cosi gaio
E cosi beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E cosi sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora cosi vivo
E tutto soleggiato
E tuo
E mio
E stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
Il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.

J. Prevert

 
 
 

Anima mia

Post n°68 pubblicato il 08 Giugno 2009 da nemo510

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà

anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

Nazim HIKMET

 
 
 

Se tu mi dimenticassi

Post n°67 pubblicato il 31 Maggio 2009 da nemo510

Se tu mi dimenticassi

Se tu mi dimenticassi
Voglio che tu sappia una cosa.
Tu sai com'è questa cosa: 
se guardo la luna di Cristallo, 
il ramo rosso del lento autunno alla mia
finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile
cenereo il rugoso corpo della legna 
tutto mi conduce a te, 
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi 
che vanno verso le tue isole
che m'attendono. 
Orbene,
se a poco a poco cessi d'amarmi 
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi, 
non cercarmi, 
chè già ti avrò dimenticata. 
Se consideri lungo e pazzo il vento di
bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in
cui ho le radici,
pensa 
che in quel giorno,
in quell’ ora 
leverò in alto le braccia 
e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno,ogni sera 
senti che a me sei destinata 
con dolcezza implacabile 
se ogni giorno 
sale alle tue labbra un fiore a cercarmi 
ahi, amore mio, ahi mia, 
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né dimentica
il mio amore 
si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà 
tra le tue braccia senza uscire dalle mie.

 Neruda

 
 
 

Tu sei la nube

Post n°66 pubblicato il 23 Maggio 2009 da nemo510

 

 

Tu sei la nube della sera
che vaghi nel cielo dei miei sogni.
Sempre ti dipingo e ti modello
con i miei desideri d'amore.
Tu sei mia, soltanto mia,
abitatrice dei miei sogni infiniti!
I tuoi piedi sono rosso-rosati
per la fiamma del mio desiderio,
spigolatrice dei miei canti al tramonto!
Le tue labbra sono dolci-amare
del sapore del mio vino di dolore
Tu sei mia, soltanto mia,
abitatrice dei miei sogni tristi e solitari!
Con l'ombra della mia passione
ho oscurato i tuoi occhi
frequentatrice degli abissi del mio sguardo!
T'ho presa e ti stringo, amore mio,
nella rete della mia musica.
Tu sei mia, soltanto mia,
abitatrice dei miei sogni immortali!

Tagore


 

 

 
 
 

I Migliori anni della nostra vita

Post n°65 pubblicato il 16 Maggio 2009 da nemo510

Penso che ogni giorno sia
Come una pesca miracolosa
E che è bello pescare sospesi
Su di una soffice nuvola rosa .
Io come un gentiluomo ,
E tu come una sposa .
Mentre fuori dalla finestra
Si alza in volo soltanto la polvere .
C'è aria di tempesta !
Sarà che noi due siamo di un altro
Lontanissimo pianeta .
Ma il mondo da qui sembra soltanto
Una botola segreta .
Tutti vogliono tutto , per poi accorgersi
Che è niente .
Noi non faremo come l'altra gente ,
Questi sono e resteranno per sempre…
I migliori anni della nostra vita .
ta ,
I migliori anni della nostra vita .
Penso che è stupendo
Restare al buio abbracciati e muti ,
Come pugili dopo un incontro .
Come gli ultimi sopravvissuti .
Forse un giorno scopriremo
Che non ci siamo mai perduti…
E che tutta questa tristezza in realtà ,
Non è mai esistita !
I migliori anni della nostra vita ,
I migliori anni della nostra vita ,
Stringimi forte che nessuna notte è infinita .
I migliori anni della nostra vita !
Stringimi forte che nessuna notte è infinita .
I migliori anni della nostra vita

Renato Zero

 
 
 

E' una spiaggia...

Post n°64 pubblicato il 25 Aprile 2009 da nemo510

È una spiaggia, 
è la mia vita, 
sto camminando nella sabbia, 
guardo gli scogli, 
sono le difficoltà che ho incontrato, 
non mi hanno mai fatto paura, 
non li voglio evitare... 
Devo passarci sopra, 
devo sentire che mi feriscono, 
ma anche che non mi possono fermare. 
Le ferite mettono tempo... 
Qualcuna rimane... 
Ma continuo il cammino, 
trovo la sabbia fina, 
e lì anche il sollievo per il mio dolore... 
Mi piace vivere, 
ho altri scogli da oltrepassare, 
lo farò senza timore, 
fino all'ultimo che mi fermerà. 
Mi dovrà ferire profondamente 
Per non farmi rialzare... 
Prenderà la mia forza, la mia dolcezza 
e chi ci camminerà dopo di me si ferirà un po' meno 
e nei miei sogni questo scoglio assumerà 
un colore diverso...

Muriel

 
 
 

Innamorato

Post n°63 pubblicato il 19 Aprile 2009 da nemo510

Vorrei essere un pesce,

così vispo e guizzante;
venissi tu a pescare,
io mi lascerei prendere.
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante.

Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Oppure una vettura,
per portarti a tuo agio.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!

Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio;
se tu facessi spese,
io tornerei correndo.
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio.

Vorrei esser fedele,
la mia bella sempre diversa;
a lei vorrei promettermi,
né vorrei mai andarmene.
Vorrei esser fedele,
e lei sempre mutare.

Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo;
se tu mi rifiutassi,
non potrei certo affliggermi.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo.

Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi,
e tu fossi imbronciata,
ti farei delle burle.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi.

Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone,
avessi l’occhio di lince
e un’astuzia di volpe.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone.

Tutto quello che io fossi,
te lo concederei;
con i beni di un principe,
tutto ti apparterrei!
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei!

Ma sono come sono,
e accettami così!
Se ne vuoi di migliori,
fatteli su misura.
Io sono come sono;
così dovrai accettarmi!

(Johann Wolfgang Goethe)


 

 
 
 

AFFERRO LE TUE MANI

Post n°62 pubblicato il 15 Aprile 2009 da nemo510

Afferro le sue mani
e la stringo al mio petto.
Tento di riempire le mie braccia
della sua bellezza,
di depredare con i baci
il suo dolce sorriso,
di bere i suoi bruni sguardi
con i miei occhi.
Ma dov'è?
Chi può spremere l'azzurro dal cielo?

Cerco di afferrare la bellezza;
essa mi elude
lasciando soltanto il corpo
nelle mie mani. Stanco e frustrato mi ritraggo.
Come può il corpo toccare
il fiore che soltanto
lo spirito riesce a sfiorare?

R. Tagore
 
 
 

Oggi è Pasqua...

Post n°61 pubblicato il 12 Aprile 2009 da nemo510

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi è Pasqua...o almeno cosi vuole la tradizione. Chi ci circonda...i nostri affetti piu' cari si aspettano quanto meno un sorriso che so benissimo costa qualche sacrificio per i mille pensieri che turbinano in testa , per la crisi economica, per il lavoro che non c'è, per l'armonia nelle famiglie che latita, per le immagini luttuose e agghiaccianti che la tv ci fa scorrere davanti agli occhi sul terremoto d'Abruzzo. E' difficile lo so...ma lo è per tutti...quindi sforziamoci di esprimere un sorriso radioso e di donarlo a chi ci e in prossimità...sarà un modo come stemperare tensioni, condividere il gravame dei pesi di ognuno, coltivare una speranza di pace e di armonia qualunque sia il nostro credo o fede..E' Pasqua..sforziamoci di crederlo e di parteciparvi...

 
 
 

Per Te di Josh Groban

Post n°60 pubblicato il 06 Aprile 2009 da nemo510

Sento nell'aria profumo di te
Piccoli sogni vissuti con me
Ora lo so
Non voglio perderti
Quella dolcezza così senza età
La tua bellezza rivali non ha
Il cuore mio vuole soltanto te

Per te, per te, vivrò
L'amore vincerà
Con te, con te avrò
Mille giorni di felicità
Mille notti di serenità
Farò quello che mi chiederai
Andrò sempre dovunque tu andrai
Darò tutto l'amore che ho per te

Dimmi che tu già il futuro lo sai
Dimmi che questo non finirà mai
Senza di te non voglio esistere

Per te, per te, vivrò
L'amore vincerà
Con te, con te, avrò
Mille giorni di felicità
Mille notti di serenità
Farò quello che mi chiederai
Andrò sempre dovunque tu andrai
Darò tutto l'amore che ho per te

Non devo dirtelo
Ormai già lo sai
Che morirei senza di te

Per te, per te, vivrò
L'amore vincerà
Con te, con te, farò
Tutto quello che mi chiederai
Andrò sempre dovunque tu andrai
Darò tutto l'amore che ho per te 

 
 
 

Crepe

Post n°59 pubblicato il 28 Marzo 2009 da nemo510

 

Tutti le abbiamo,
sono tutte intorno.
Alcune sono visibili da lontano,
altre non affiorano mai.
Io adesso le vedo chiaramente,
i miei occhi abituati al crepuscolo 
vedono anche troppo.
Crepe nell'umanità e nella compassione,
vuota cortesia e cose del genere.
Non so perché si formino queste spaccature?
Pare derivino da stupidità e crudeltà.
Sento che sto precipitando,
mentre la guardo formarsi 
con i miei occhi crepuscolari.
Mi aggrappo al bordo della crepa,
sotto di me il fuoco, sopra la tristezza.
Ma le mia braccia sono forti,
ho degli amici come voi.

Karl L. Guillen - 17 Giugno 2001

 

 
 
 

Ti auguro

Post n°58 pubblicato il 22 Marzo 2009 da nemo510

Ti auguro la gioia di avere qualcuno

con cui dividere ogni cosa... 

..::-::.. 
Ti auguro di avere dei bei ricordi 
cui ritornare col pensiero nei brutti momenti... 
..::-::.. 
Ti auguro una tra le migliori piccole gioie quotidiane: 
aprire un libro che ricordi bene, 
lasciarne le pagine, 
leggere le prime parole famigliari… 
..::-::.. 
Ti auguro la primavera e la meraviglia di 
constatare che è sempre migliore di quanto 
avevi osato sperare. 
..::-::.. 
Ti auguro la felicità di un regalo da un bambino: 
- un mazzo di denti di leone appassiti, 
- una caramella succhiata a metà 
- una rana 
- un bacio 
..::-::.. 
Ti auguro che tu possa, anche se solo una volta nella vita, 
vedere qualcosa di infinitamente raro, strano e bello. 
..::-::.. 
Ti auguro la malinconia di un giardino in inverno e, 
dopo mesi d’attesa, i piccoli, verdi vegetali della primavera. 
..::-::.. 
Ti auguro di rimanere affascinato dall’infinita 
varietà della vita animale… 
Ti auguro la fiducia di una creatura selvatica, 
conquistata con pazienza e amore. 
..::-::.. 
Ti auguro che tu possa non dover comprare 
l’amore al prezzo dell’umiliazione. 
..::-::.. 
Ti auguro che tu possa sempre trovare le 
parole giuste per mantenere al loro posto 
gli spacconi e avere abbastanza forza 
nelle ginocchia per camminare con dignità. 
..::-::.. 
Ti auguro che tu possa avere un cuore pieno d’amore 
e giudizi accorti. 
..::-::.. 
Ti auguro la gioia di essere desiderato, 
e di trovare il regalo perfetto, 
sentire il profumo della terra, dal prato aperto. 
..::-::.. 
Ti auguro lettere: 
con una calligrafia che riconosci immediatamente, 
con una calligrafia che non vedevi da anni. 
..::-::.. 
Ti auguro lettere piene di elogi, piene di incoraggiamenti: 
lettere di gratitudine e di amore. 
Ti auguro lettere sciupate, 
macchiate di inchiostro, scritte tutte storte 
coperte di baci. 
..::-::.. 
Ti auguro la felicità di dimenticare il passato 
e di trovare nuovi inizi. 
..::-::.. 
Ti auguro la felicità delle idee, 
l’eccitamento della ragione, 
il trionfo della conoscenza, 
lo schiarirsi della vista, 
l’acuirsi dell’udito, 
il protendersi verso nuove scoperte, 
il trarre piacere dal passato così come dal presente. 
Ti auguro la gioia della creatività. 
..::-::.. 
Ti auguro felicità... 
ma non la felicità che si ottiene chiudendo fuori il mondo. 
Nemmeno quella di rinnegare il tuo sogno per amor di agiatezza. 
Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. 
Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di 
dare, di correre il rischio d’amare. 
..::-::.. 
Tratta la felicità con gentilezza: 
è un prestito.


 

 
 
 

Occhi...

Post n°57 pubblicato il 15 Marzo 2009 da nemo510

OCCHI NELL’ANIMA SCOPERTI DAL CIELO.
OCCHI APPOGGIATI ALLE MANI CHE ACCOLGONO
OCCHI GRANDI, IMMENSI,CHE RIFLETTONO SUONI.
OCCHI SOGNANTI.
OCCHI CONFUSI, ATTONITI, DISPERATI,
OCCHI LASCIATI, COLPITI, STRAZIATI.
OCCHI DISTESI, ARMONIOSI.
OCCHI CHE RESPIRANO.
OCCHI SILENZIOSI
OCCHI TRISTI CHE SORRIDONO SERI
OCCHI TENERI, DA BAMBINO
OCCHI ACCESI, AVVOLGENTI
OCCHI BACIATI, LECCATI DALLA PASSIONE
OCCHI INCANTATI ALL’ORIZZONTE
OCCHI NEI TUOI OCCHI
OCCHI SALATI BAGNATI DI LACRIME PULITI DAL MARE
OCCHI NUOVI CHE VEDONO TUTTO 
OCCHI SERENI INTENTI A PREGARE.

Nino Carta

 
 
 

8 Marzo...per non dimenticare...

Post n°56 pubblicato il 07 Marzo 2009 da nemo510

Perché si festeggia la festa della donna proprio l'8 marzo e cosa significa questo giorno? 
Chissà quante donne sono al corrente di quello che accadde nel lontano 1908, quando a New York, 129 operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. 
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo (o il 25 secondo alcuni), il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento. 
Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all'interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l'8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne. 
La commemorazione, tutta americana, delle vittime è stata poi accolta in tutto il mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile. 
L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. 

Un omaggio doveroso, sentito e riverito a tutte le Signore in ogni parte del Mondo siano in questo istante...che non debbano piu' a ripetersi episodi similari...
 
 
 

L'anima dell'universo

Post n°55 pubblicato il 06 Marzo 2009 da nemo510

Passeranno mille e mille anni ancora
E il sole si spegnerà dopo aver incendiato la terra.
I mari affogheranno l’aria col respiro delle onde
E il vento raccoglierà ogni dolore.
La pioggia piangerà le nuvole e la memoria tacerà.
La verità sarà fatta a pezzi,
Il cielo diventerà notte per gioco,
L’eternità un soffio di sogni.
Un giorno tutto questo accadrà
E proprio allora in uno tempo senza spazio,

In un angolo di blu scampato al terrore delle tenebre,
Il mio amore per te,
Custodito gelosamente nella pace del tramonto,
Darà alla luce l’anima dell’universo.


Nino Carta

 
 
 

Solo Ipotesi??

Post n°54 pubblicato il 28 Febbraio 2009 da nemo510

IPOTESI N° 1
IL LORO INCONTRO FU CAUSALE E FORTUITO, COME QUELLO DI MILIONI DI ALTRI ESSERI IN QUELLA PARTE DI UNIVERSO.
UNO SGUARDO, UNA VOCE, UN’EBREZZA MORBIDA E PROTETTIVA, UN’ONDATA MAGNETICA PUNTATA IN DIREZIONE DEL SISTEMA LIMBICO, UN’IRREFRENABILE VOGLIA DI CONOSCERSI E SCOPRIRSI, UNA SENSAZIONE FORTE E PIACEVOLE, MAI PRIMA D’ORA PROVATA. NONOSTANTE I PRESUPPOSTI, QUELLO CHE POTEVA ESSERE 
“L’INCONTRO DELLA LORO VITA”, RIMASE SOLO UN’IPOTESI, UNA POSSIBILITA’ NON SONDATA, UN’IMMAGINE GIA’ SBIADITA ANCOR PRIMA DI ESSERE SVILUPPATA.
LORO NON SEPPERO MAI COSA SAREBBE POTUTO ACCADERE SE SI FOSSERO AVVICINATI E AVESSERO INIZIATO AD ANNUSARSI PIU’ DA VICINO, AD ACCAREZZARSI L’ANIMA, NON POTERONO MAI SAPERE QUALI EMOZIONI SI SAREBBERO SPRIGIONATE NEL MOMENTO IN CUI I LORO CORPI SI FOSSERO ABBRACCIATI.
TUTTA LA LORO STORIA FU UNA “NON STORIA”, IL LORO FORTUITO INCONTRARSI UN “ NON INCONTRO”, LA LORO VOGLIA DI AMARSI PURA ILLUSIONE. LA STESSA ILLUSIONE DI REALTA’ CHE CI LASCIA UN SOGNO RICORDATO A CAUSA DI UN BRUSCO RISVEGLIO MATTUTINO MENTRE FUORI LA VITA HA GIA’ FATTO COLAZIONE SENZA DI NOI.

IPOTESI N° 2
QUELL’INCONTRO FU VOLUTO E CERCATO DOPO UN’INTERO INVERNO PASSATO A SENTIRSI LE VOCI, A RINCORRERSI E A CAPIRE.
LE LORO RISPETTIVE IMMAGINI AVEVANO ASSUNTO UN’ALTRA FORMA NEI LORO OCCHI.
NON SI SAREBBERO RICONOSCIUTI SE NON AVESSERO PORTATO CON SE’ IL LORO CUORE. E QUELLA FU LA COSA PIU’ SIMPATICA CHE NON SI CONFESSARONO MAI.
ERANO STANCHI DI SENTIRSI AMATI E VOLEVANO AMARE CON LA CONVINZIONE ASSOLUTA CHE QUELLA VOLTA LA LORO SCELTA SAREBBE STATA GIUSTA E PREZIOSA.
LA PRIMA VOLTA CHE SI SFIORARONO LE LABBRA, LE NUVOLE SI FERMARONO PER UN ISTANTE E UN FRESCO VENTO DA EST RESE VISIBILE CASSIOPEA.

IPOTESI N° 3
LEI DIVENTO’ CURIOSA COME MAI LO ERA STATA NEI RIGUARDI DI UN UOMO. 
TALE CURIOSITA’ LA INFASTIDIVA NON POCO E CONTEMPORANEAMENTE LA METTEVA DI FRONTE A SE STESSA E PER LA PRIMA VOLTA SI DOMANDAVA SE LA VITA COSI’ COM’ERA LA INTERESSAVA ANCORA.
IL TORMENTO INIZIO’ A CORTEGGIARLA, L’UOMO CHE LA INCURIOSIVA NO.
NON RIUSCIVA A DARSI PACE, CERCAVA SPIEGAZIONI A QUESTO STATO D’ANSIA MA L’UNICA COSA CHE LEI POTEVA FARE PER SBLOCCARE IL SUO STATO D’ANIMO NON LA PRESE IN CONSIDERAZIONE PER LUNGO TEMPO SINO A QUANDO UN GIORNO…
…IL LORO INCONTRO FU CARICO DI ASPETTATIVE E FANTASIE NASCOSTE MA IL LORO TROVARSI UNO DI FRONTE ALL’ALTRA FU UNA DELUSIONE COMPLETA. TROPPO DISTANTI, TROPPO DIVERSI E CON UNA INCAPACITA’ PROFONDA DI GUARDARSI NEGLI OCCHI.
DUE ESSERI COSI’ LONTANI DA AVER PAURA NEL VEDERLI VICINO.
IN QUELL’INCONTRO TUTTO QUELLO CHE NON ERA SUCCESSO SVANI’
E QUANDO SI SALUTARONO FU COME SE NON SI FOSSERO MAI VISTI.

Nino Carta

 
 
 

Su uno scoglio

Post n°53 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da nemo510

Su uno scoglio dai piedi di sabbia
E l’aria salata
Puoi persino essere felice.
Come se qualcosa che non è tuo
Ti sia stato donato.
Come se ciò che vedi
Ti abbia raggiunto
Bagnandoti di serenita’ 
ancor prima di voltarti.
Non a caso 
Le onde si confondono con la luce del mattino
E il loro sciacquarsi tra le pietre
Ribolle con suoni non interamente espressi.
Si, certo ! le onde parlano tra loro! 
E’ la continuita’ dell’improvvisazione,
la saggezza liquida,
non parole
ma suoni sempre diversi eppure
magicamente uguali
come i colori del mare all’orizzonte.

Nino Carta

 
 
 
 
 

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VLADIMIR KUSH

 

SURREALE 1

 

WEBS2

...è cominciata... così...un bacio

 

 

UNA VITA DI..SECONDA MANO

Racconto semiserio di mezza estate


Renzo non era di certo un adone...e lui ne era ben conscio...Gli anni erano passati inesorabili e adesso si ritrovava con cinquanta primavere sulle spalle e in imperfetta solitudine. Rimpianti? Rimorsi ? Beh, come tutti, tanti...ed uno, forse, così grande, da non riuscire a contenerlo dentro di se...anzi gli causava dolorosissime fitte allo stomaco e al petto..Quanti medici l'avevano visitato, quante analisi e radiografie...e il responso? sempre lo stesso...coliche di natura psicosomatica...Ma lui sapeva..si che sapeva...questo vuoto doloroso che sentiva " alla bocca dello stomaco " questo vuoto d'amore..amore da donare, da ricevere...da coltivare..niente...le aveva tentate tutte ma nessuna l'aveva mai degnato di un'attenzione, le sue profferte affettuose erano cadute nel vano...Usciva spesso, di notte, in auto e, altrettanto spesso, si ritrovava a girare per i viali, abituale ritrovo delle " lucciole", ma non si era mai intrattenuto con qualcuna di loro...per lui, l'amore, andava vissuto con una donna, da amare prima col cuore, con la testa e poi con i sensi...Anzi da un pò di tempo, per alleviare un poco le fitte all'addome, si era inventato una sorta di...surrogato d'amore..Nel cortile di casa, affacciandosi dal balcone, aveva modo, nelle  giornate di caldo, di intrufolare il suo sguardo nelle case di chi lasciava le imposte aperte...Aveva così modo di rubare uno sguardo, una carezza, una lacrima, un'emozione...e per lui non era poco...si sentiva quasi narcotizzare le fitte e un dolce languore s'impadroniva di lui...Si era scoperto questa sua capacità di immedesimarsi negli altri e, forse più degli altri, riusciva a carpire nel più profondo ...un alito d'amore...Era riuscito ad affinare le sue tecniche a tal punto, da trasporre la sua immagine al volto del protagonista di un film d'amore e così era più semplice intrappolare in una sorta di sogno ad occhi aperti...coccole, baci, carezze...Eh si povero Renzo, alla fine restava impietrito perchè...l'emozione non ha voce...lui così dolce, cosi' sensibile e romantico eppure così sfigato, per sopravvivere all'amore, si era inventato una vita di seconda mano...

 

GIORGIO DE CHIRICO

 

GLI " ANTA" CHE BELLA STAGIONE...

Già...quando si oltrepassa il limite di questa " stagione border line ", ci si sente come in   una sorta di territorio di frontiera. Il bello è che ognuno affronta questo periodo della propria esistenza con diversi atteggiamenti: chi si deprime, chi si fa prendere dal panico e ridicolizza se stesso, riassumendo modi di fare giovanili che non gli sono più congeniali e chi, più semplicemente, senza perdere la bussola, si accinge serenamente a fare un bilancio della propria esistenza  e a porre rimedio a qualche defaillance, registrata lungo il percorso...L'obiettivo...ma è chiaro..cercare di proseguire lungo l'itinerario , il cosiddetto transito terrestre, facendo ammenda degli errori compiuti e traendo utili indicazioni per risultare meno fragili, meno vulnerabili, senza perdere sensibilità, voglia di emozionarsi...di sentirsi vivi...Gli "anta ", la stagione  dei " diversamentegiovani ", ...un invito, a chi anagraficamente ha raggiunto questa magica soglia, a utilizzare questo spazio in un utile confronto di esperienze.... 

 

PENSIERI SULLA VITA DI KRISMCLANE

 

BIG KAHUNA MOVIE -DA ASCOLTARE

 

CS

 

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MIRELLA, SENSITIVA E...

Messaggio N°6
29-08-2008 - 13:06
 

All'altro lato del tavolo tondo, lei, splendida mora mediterranea, coi suoi lunghi capelli corvini, sciolti sulle spalle. Neri anche gli occhi, che sembravano dardeggiare lingue di fuoco quando indirizzavano lo sguardo sull'interlocutore, seduto di fronte a lei. Mirella, sensitiva, astrologa e...cartomante, era divenuta con il tempo, un appuntamento fisso per svariate persone: uomini d'affari che la consultavano per la propria attività, donne e uomini in sofferenza d'amore, politici in disgrazia, giovani in cerca di lavoro, anziani con problemi di salute...E lei con il suo enigmatico linguaggio, pronta a sciogliere ogni quesito, a dissolvere ogni dubbio ad elargire qualche certezza. Ma quel mattino, quel mercoledì mattino, non sembrava uguale agli altri. Di fronte a lei la solita anonima cliente, bionda, occhi azzurri, formosetta, che si gigioneggiava, ma non veniva al dunque...chissà cosa voleva...Nell'altra stanza stanza, altri due clienti in attesa... e lì...la bionda a cincischiare. Ma adesso la metto all'angolo, pensava tra sé e sé Mirella, senza vie di fuga, e quasi cadenzando le disse " Ma lei Signora, cosa vuole da me ?? " E qui viene il bello...La bionda Signora senza batter ciglio ribattè: " Suo marito..." Per poco alla Mirella non le si era bloccato il cuore, per la forte emozione provata...Ma non ebbe il tempo di riaversi che la bionda continuò a martellarla: " Si..suo marito...Ci frequentiamo ormai da due anni... e non ci và di nasconderci più" Stavolta la nera Mirella, divenne rossa paonazza, in viso. Stava quasi per urlare un perentorio " Fuori di qui..." ma si trattenne, anzi si impose la calma. Eh si...rabbia, stupore, orgoglio ferito, sino ad un certo punto. Quello che più le bruciava era che, se la notizia fosse trapelata, cosa avrebbe potuto pensare di lei la sua vasta clientela? Che vergogna, un'astrologa, sensitiva e cartomante che non sa neanche prevedere le corna in casa propria...

 

SORELLA SOLITUDINE

Messaggio N°8
05-09-2008 - 15:10
 
SORELLA SOLITUDINE....

Niente raccontino, stavolta. Nessuna Sara, Sonia, Renzo...stop alla fantasia ma tanta, tanta realtà che scaturisce dalle centinaia di meravigliosi messaggi che ricevo settimanalmente e tutti, con un comune denominatore: la solitudine, mista naturalmente a tanta rabbia, forse disperazione e comunque ad un senso pervaso di autoisolamento, che mi permetto di definire masochistico, per quanti/e insistono a rimanere bloccati/e nella riproposizione quotidiana del proprio dolore, fine a se stesso- Che un rapporto venga meno, fiisiologicamente o patologicamente, fa parte del gioco...Che ognuno di noi, a strenua difesa delle proprie posizioni e con scarsa autocritica, incolpi sempre il patner del naufragio, ci può anche stare...Ma che si perpetui quotidianamenteil rito cosciente della lacerazione delle vesti, intendendo per esse una rivisitazioone del dolore nel proprio intimo con metodica auodistruttiva impressionante, beh...non serve affatto a tacitarlo, né a far si che la " ferita" possa rimarginare. Anche se in verità questo grido di dolore, assomiglia vieppiù ad una vera e propria richiesta di aiuto, di conforto, di condivisione. Solitudine quindi come malattia endemica del nuovo secolo, che miete in senso metaforico, forse più vittime che l'alcool e il fumo, nel senso che si tratta di tanti esseri umani che, senza un aiuto certo, sprofondano nella depressione e nella disperazione, piu' nere. Sforziamoci quindi di fare della condivisione e dell'amicizia un utile baluardo per arginarne gli effetti più devastanti. Apriamoci a chi ci offre una mano, un sostegno, senza indugio o remora alcuna e ne trarremo sicuramente beneficio. Non è affatto vero che il nostro prossimo è come il destino: cinico e baro...

 

LA CURA DI BATTIATO

 

Simbolo di libertà,

cavallo scalpitante,

indisciplinato,

a volte selvaggio e affascinante,

elegante il tuo portamento,

ti lasci trascinare dal vento.
veloce la tua corsa


fino a perdere il fiato,

cavalcata senza tregua,

per sentire le tue membra in perfetta sintonia

e armonia

con l'anima mia,
così rimango senza alcun pensiero


nessuna traccia, ormai

nessun sintomo di debolezza

solo quella voglia irrefrenabile

di un corsa senza tempo

 
 

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