Creato da nobileateniese7 il 15/02/2013

nomizo

"....direbbero, io penso, che quell'uomo è fuori di sè, e che, per aver sentito qualcosa da qualche libro, o per aver usato casualmente dei modesti farmaci, ritiene di essere diventato medico, senza avere alcuna competenza dell'arte..." (PLATONE-"Fedro")

 

la libertà

Post n°10 pubblicato il 26 Aprile 2013 da nobileateniese7

commentando il 25 aprile

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" Oh Libertè, que de crimes on commet en ton nom!" 

 così esclamò Madame de la Platière, mentre era condotta al patibolo dai rivoluzionari del Terrore (1793), salutando la statua della Libertà, ai cui piedi era stata eretta la ghigliottina.

 
 
 

paesaggio e dialogo

Post n°9 pubblicato il 17 Aprile 2013 da nobileateniese7

descrizione del paesaggio che fa da cornice al dialogo

 ( dal FEDRO di Platone - 230B,230E)

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"...........................

..................................

SOCRATE :

 In primo luogo , però , mostrami , mio caro , che cosa tieni nella mano sinistra sotto il mantello ; scommetto che tieni proprio il discorso . Se é così , sappi che io ti voglio un gran bene , ma che , se anche Lisia é qui presente , non ho affatto intenzione di offrirmi alle tue esercitazioni . Avanti dunque , fammi vedere .

FEDRO :

Smettila : mi hai privato , Socrate , della speranza che avevo di servirmi di te per esercitarmi . Ebbene , dove vuoi che ci sediamo a leggere ?

SOCRATE :

 Svoltiamo da questa parte e andiamo lungo il corso dell' Ilisso ; poi ci metteremo a sedere in qualunque luogo ci sembrerà tranquillo .

 FEDRO :

 A quanto pare , é una fortuna che io sia a piedi nudi ; tu poi lo sei sempre . Sarà dunque facilissimo per noi procedere lungo il ruscello bagnandoci i piedi , e non sarà sgradevole , specialmente in questa stagione e a quest' ora .

SOCRATE :

Cammina allora , e intanto guarda dove potremmo metterci a sedere .

FEDRO :

Vedi quel platano altissimo ?

SOCRATE :

 Sì . Ebbene ?

FEDRO : Là ci sono ombra , una lieve brezza ed erba per sederci o , se vogliamo , per sdraiarci .

SOCRATE :

 Và pure avanti .

FEDRO : Dimmi , Socrate : non é proprio di qui , da qualche punto dell' Ilisso , che si racconta che Borea rapì Orizia ?

 SOCRATE : Lo si racconta , infatti .

FEDRO : Dunque fu rapita di qui ? Questi rivi d' acqua sembrano davvero piacevoli , puri e cristallini , fatti apposta perchè le fanciulle vi giochino accanto .

..............................

..............................

SOCRATE :

 Per Era , davvero un bel luogo per riposarci ; questo platano infatti é davvero frondoso e alto . Bellissimo , poi , per l' altezza e l' ombrosità é l' agnocasto che essendo al culmine della fioritura rende il luogo più profumato che mai . Inoltre , sotto il platano scorre una gradevolissima fonte di acqua molto fresca , come si sente se si prova a toccarla con il piede : a giudicare dalle figurine femminili e dalle statue sembra che sia un luogo sacro a certe Ninfe e ad Acheloo . Poi , se ti fa piacere , senti come é amabile e dolce il venticello del luogo : con il suo soffio estivo e melodioso fa eco al coro delle cicale . Ma la cosa più graziosa di tutte é l' erba che con il suo lieve pendio sembra fatta apposta per sdraiarvisi sopra e appoggiarvi comodamente la testa . Pertanto , mio caro Fedro , sei stata un' ottima guida per il forestiero .

 FEDRO :

Tu , incredibile Socrate , sei davvero un tipo stranissimo . Indubbiamente , infatti , assomigli , come tu dici , a un forestiero condotto da una guida , e non a uno del luogo . Al punto che non ti allontani mai dalla città per andare oltre confine e neppure mi pare che tu esca mai dalle mura .

 SOCRATE :

Perdonami , carissimo . Il fatto é che a me piace imparare , ma la campagna e gli alberi non vogliono insegnarmi nulla , a differenza degli uomini della città . Tuttavia mi sembra che tu abbia trovato l' antidoto per farmi uscire ; infatti , come coloro che conducono innanzi il bestiame affamato , agitando un ramoscello o qualche frutto , così é chiaro che tu , mettendomi davanti dei discorsi scritti , mi farai girare non solo per tutta quanta l' Attica , ma addirittura in qualunque altro luogo vorrai . Ora però , dal momento che sono arrivato qui , penso che mi sdraierò ; tu , invece , scegli la posizione in cui credi che ti sarà più facile leggere , e leggi .

FEDRO :

 Ascolta allora .

..........................................

........................................." 

 FINE

 

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Proprio quando la mente e il cuore trovano di che nutrire le parole, attingendo a ciò che la Natura integra elargisce con tanta dovizia, predisponendo l'animo alla serenità e alla piacevolezza.

Ma sembra che tutta questa felicità non abbia alcun senso , visto che si sta distruggendo tutto.

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l'arte dell'imitazione

Post n°8 pubblicato il 09 Aprile 2013 da nobileateniese7

il problema dell'Arte dell'imitazione

dal SOFISTA di Platone (235D-236E)

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".......................................................

........................................................

OSPITE

Secondo il modo di divisione già percorso, a me pare di vedere, anche a questo proposito, due aspetti dell'imitazione; ma l'idea ricercata da noi, in quale delle due parti mai si trovi a essere, non credo di essere ancora capace di intravederlo.

TEETETO

Ma di' pure per prima cosa e fa la distinzione di quali due parti tu parli.

OSPITE

Una prima arte che si osserva nella rappresentazione è quella del copiare. E questa avviene soprattutto quando uno, secondo le dimensioni del modello, in grandezza, estensione e profondità e oltre a ciò attribuendo anche colori adatti a ciascun esemplare, compie il principio della imitazione.

TEETETO

Cosa? Ma non aspirano a fare questo tutti quelli che imitano qualcosa?

OSPITE

Certo non quanti dipingono o plasmano un soggetto di grandi dimensioni. Se infatti rendessero la vera dimensione delle cose belle, tu sai che più piccole del dovuto apparirebbero le parti di sotto, più grandi invece quelle di sopra, per il fatto che le prime sono viste da noi da lontano, le seconde da vicino.

TEETETO

Certamente.

OSPITE

Ma non è vero dunque che gli artisti, non tenendo in gran conto il vero, danno alle rappresentazioni non le dimensioni reali, ma quelle che sembrano belle?

TEETETO

È assolutamente così.

OSPITE

E non è giusto allora chiamare copia la seconda rappresentazione, essendo essa copiata?

TEETETO

Sì.

OSPITE

E questa parte della imitazione sotto questo aspetto non va chiamata, come abbiamo detto prima, arte della raffigurazione?

TEETETO

Va chiamata così.

OSPITE

Cosa? Quel che pare somigliare al bello per averne la vista non da una buona posizione, mentre, se uno acquisisce la forza di vedere in profondità tutta l'ampiezza, non rassomiglia al modello, come chiamarlo? Non dovrebbe forse essere chiamato apparenza, dal momento che pare, sì, ma non è la copia?

TEETETO

Ebbene?

OSPITE

Ora non è dunque questa una gran parte della pittura e di tutta l'arte della rappresentazione?

TEETETO

Come no?

.............................................

..............................................."

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penso che Platone avesse già posto le basi di tutta la pittura dal formale all'informale, dal vero all'astratto, da Giotto a Picasso.

Il mondo non ha fatto altro che seguire il suo pemsiero.

Questo è stata la Grecia

 

 

 
 
 

giustizia e insegnamento

Post n°7 pubblicato il 17 Marzo 2013 da nobileateniese7

dal " SOFISTA" di Platone ( 229A)

" .....-LO STRANIERO

<<E pure per le prevaricazioni, per l'ingiustizia,per la viltà, l'arte della giustizia punitrice è per natura quella che più di tutte le altre si conviene>>

TEETETO

<<Pare di sì; per quanto, almeno , può valere un'opinione umana>>

LO STRANIERO

<<E poi? Nei confronti dell'ignoranza, presa nel suo complesso, forse si potrebbe porre qualche cosa di migliore dell'arte d'insegnare?>>

TEETETO

<<No, di certo!>>

...........................................

...............................................

 FINE

°°°°°°°°°

L'inevitabile conseguenza di questa riflessione platonica ( 450 a.C.) è,  o sembra essere  di questi tempi , una revisione critica del concetto doi progresso e dell'apparente univocità degli sforzi compiuti dall'uomo negli ultimi millenni della sua esistenza per giungere, attraverso un unico processo, allo stato di civiltà.

Purtroppo è così.

 

 
 
 

l'idea di opposizione

Post n°6 pubblicato il 09 Marzo 2013 da nobileateniese7

 Sostengo che l'idea di differenza presuppone l'idea di opposizione.

 Due cose non possomo essere differenziate l'una dall'altra che nella misura in cui si oppomgono l'una all'altra, cioè nella misura in cui esiste fra loro un rapporto di opposizione.

L'esistenza di uno scarto differenziale fra due elementi presuppone dunque un'opposizione.

Il rapporto di opposizione è però più complesso di quanto può sembrare  dai suddetti accenni.

Esso è  infatti, al tempo stesso, una relazione di differenza e di affinità, dato che due unità dello stesso mito, devono assomigliarsi almeno un pò perchè la loro differenza possa risultare evidente.

 Infatti, come dice Trubeckoj, "...un'opposizione non presuppone solo delle particolarità per le quali i termini dell'opposizione si distinguano l'uno dall'altro, ma anche delle particolarità comuni ai due termini dell'opposizione. Queste unità possono essere chiamate una " base di comparazione". Due cose che non posseggono alcuna base di comparazione, cioè alcuna particolarità comune..., non formano un'opposizione".

Ho solo cercato di capire cosa sta succedendo in questi nostri giorni.

 
 
 

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