Creato da iuppiter10 il 13/08/2006

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I soldi ci sono!

Post n°67 pubblicato il 21 Ottobre 2013 da iuppiter10
 

 

I soldi ci sono!

 

L’attenzione politica,socio-economica e mediatica in Italia è concentrata tutta sul pregiudicato B. esulle sue sorti. La disoccupazione crescente, le ore di C.I.G. in aumento, laprecarietà dilagante, la miseria galoppante per milioni di cittadini non sonoall’ordine del giorno dei centri finanziari ed economici, politici, mediatici,se non per riempirsi la bocca ogni tanto di frasi fatte ed inconcludenti. Ognivolta si sente affermare, quando lescelte riguardano la salvaguardia della dignità delle persone, che per viveredevono lavorare e che, giustamente, devono usufruire dei servizi scolastici,sanitari, pensionistici, di trasporto:”

 

Non ci sono i soldi!”

 

Invece i soldi ci sono perfinanziare l’abolizione dell’IMU anche per i miliardari, per le grandiimmobiliari, per la chiesa. Ci sono per dare soldi a fondo perduto alleimprese, alle banche, a tanti enti inutili, per gli F35.

 

In tutto il mondo capitalisticodell’occidente dal 2008 al 2012 alle banche sono stati dati circa 1800 md. di dollari, una cifra pariquasi al P.I.L. italiano. Con questa cifra quante imprese e quanti lavoratorisarebbero entrati nella produzione? Forse non ci sarebbe il livello didisoccupazione attuale in Europa e nel mondo.

 

“I soldi ci sono!”

 

In Italia l’evasione fiscale econtributiva, il lavoro nero, la corruzione sottraggono allo Stato circa 400md.ogni anno. Tutti affermano di voler lottare contro queste illegalità, ma inpratica fanno di tutto per non affrontarle. Il furto di questi miliardi allo Statoaggrava il peso del fisco sui lavoratori dipendenti e pensionati, che copronole entrate dirette del fisco per circa il 95 %. La cura della salute ha uncosto ulteriore annuale sia in termini di attesa ed, in caso di urgenze, per lacostrizione a scegliere il privato sia per i ticket, sempre più esorbitanti,sia perché i “ladri “, di cui sopra, usufruiscono dei servizi sanitari inposizione di esenzione per quantità di reddito. Difatti la quota di non paganti risulta essere del 50% a livellonazionale e dell’80% nel sud.

 

Lo stesso discorso vale per lascuola ad esempio nel campo delle tasse universitarie e del godimento delservizio mensa.

 

Perché allora tutti i partitiparlamentari, compreso il M5S, ed i burocrati del sindacato non tengono contodi questa realtà e la pongono come prioritaria nel percorso politico?

 

Perché, quando devono tartassareulteriormente, i lavoratori ed i pensionati portano esempi, spesso fasulli, percolpire condizioni di lavoro, stipendi e pensioni?

 

Perché non prendono esempio da altriPaesi nella lotta all’evasione, dove, pur esistendo, non ha i livelli italiani?

 

Il motivo è semplice. Essi sonotutti rappresentanti di queste classi sociali e difendono questi interessi. Gliavvocati in parlamento sono tantissimi, i lavoratori dipendenti ed i pensionatiinesistenti. Difendono, oltre al profitto, la rendita, in molti casi,parassitaria. Nel capitalismo e, di conseguenza, nelle nazioni più avanzate larendita va insieme al profitto, ma in percentuali più coerenti con il sistema etenendo sotto controllo quella parassitaria. In Italia ha raggiunto proporzionienormi e, per giunta, è quasi tutta parassitaria. Un esempio chiaro è il costodel lavoro che non vede la situazione italiana molto distante dalle realtà dialtri Paesi, la differenza è nella tassazione delle buste paga e delle pensioniche è molto più alta in Italia e che costringe a dare al fisco mediamente il40% del proprio stipendio o propria pensione. I sacrifici che ci hanno fattofare e che continuiamo a fare sono finalizzati a mantenere queste situazioni diprivilegio in una società che relega i lavoratori all’ultimo posto della scalasociale.

 

“Basta!”

 

Per dire ad alta voce questaparola bisogna togliere ogni fiducia a vecchi e nuovi ciarlatani borghesi epiccolo borghesi della politica. Essi, quando parlano, usano parole comeriforme, cambiamento, futuro, speranza, felicità, ma non dicono mai il modo edil come arrivare ad una vita migliore. La società che offrono è la stessa chestiamo vivendo con il profitto e la rendita, le disuguaglianza sociali, leingiustizie, la schiavitù materiale e morale di non essere liberi di soddisfarei propri bisogni.

 

 Non è con Renzi o Grillo che si cambia!

 

Essi sono solo i nuovi attori diuna commedia già conosciuta. Sono i nuovi suonatori di una nuova orchestra, mala musica per chi lavora non cambia. Senza contare chi per interessi personali,dimostrato dalle condanne per sottrazione agl’italiani di una certa quantità dimilioni di euro, fa di tutto per continuare a vendere illusioni e fumo, sempreper salvare la sua persona ed i suoi interessi finanziari.

 

Dire basta vuol dire unirsi ed organizzarsi per portare avantiun’idea di una società senza classi dove tutti siano produttori e consumatori,dove tutto sia in comune e tutti siano “obbligati” a lavorare il tempo socialeper produrre i beni per la comunità.

 

Lavorare per superare questarealtà sociale è impegnarsi per il benessere proprio in un interesse comune.

 

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