Creato da moigodro il 29/03/2012

Malasanità

Tutti i problemi della sanità in Italia

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BRINDISI: LA STRAGE....

Ora si faranno i conti su questo ultimo avvenimento di cronaca. badate bene
partiamo da fatti certi: una ragazzina morta, un altra in fin di vita e
diversi feriti. I nostri cari amati politici inizieranno a sparare sulla Croce
rossa, inizieranno a diramare comunicati di solidarietà con la citta di
Brindisi, poi con il Ministro, poi con la giunta della città, poi con la
scuola e poi a condannare il gesto con le più belle parole possibili e tutto
con tono da Romanticismo.
Poi i toni, le parole, i gesti e i modi cambieranno: ci si chiederà dov'era la
città mentre mettevano le bombe, cosa faceva il preside, le forze dell'ordine
erano a presidiare posti insignificanti, e il ministro, il governo.....che
facevano tutti mentre i ragazzi morivano. E così inizieranno ad alzare la voce,
ad ingigantire i modi e i gesti e a buttarsi fango addosso tutti i partiti fra
loro e contro il governo, contro il ministro e contro il presidente Monti e
Napolitano.
E noi, si noi, il popolo che assiste inerme silenzioso a questa nuova
sconfitta della vita, della libertà, della democrazia. Si noi che diremo che
faremo, staremo ancora una volta ad assistere a questa ennesima disputa
dialettica dei nostri governanti senza poter dire nulla e senza fare nulla.
Noi staremo ancora una volta in silenzio, prima per rispetto della vita che si
è spenta per alcuni giovani, e poi per rispetto a noi stessi, per rispetto a
noi stessi che in tutta questa evoluzione di attentati, di suicidi, di morti
bianche siamo gli unici ed i soli a pagare.
Si siamo sempre noi che paghiamo per tutto ciò che la politica non fa o fa
male: noi ci suicidiamo per le tasse sempre maggiori, i nostri figli muoiono in
attentati rivolto ad intimidire lo stato, le nostre aziende chiudono per
mancanza di liquidità in questa fase di recessione, le fabbriche chiudono e gli
operai ne pagano le conseguenze.
Questa volta spero e anzi non voglio rimanere in silenzio, voglio gridare la
mia rabbia nei confronti di tutti questi uomini che riescono ad arrivare a fine
mese senza problema, che riescono a concedersi vacanze da sogno, che riescono
ad avere conti segretati in Svizzera, che riescono ad avere figli allevati da
scuole di prim'ordine e magari all'estero potendoselo permettere, che riescono
ad addormentarsi senza il pensiero di cosa farò domani per sfamare la mia
famiglia, per difendere i miei figli, il mio negozio, la mia attività.
Si siamo stufi di tutti i manager, i politici, i capi di stato e di governo,
di tutta la politica. Siamo stufi di tutti coloro che ci negano la dignità di
uomini e dignità di figli di questa Italia per cui i nostri nonni hanno
combattuto per la sua unità mentre loro dopo solo qualche decenno si sono
sbranati per dividersi le parti.
La morte di questi giovani ci deve vedere protagonisti per una lotta contro
qualsiasi ladrocinio, contro qualsiasi violenza, contro qualsiasi sopruso,
contro qualsiasi speculazione, contro qualsiasi bugia. Siamo stanche di bugie e
di promesse. Queste ragazze pagano il prezzo per l' egoismo di tutti gli uomini
politici e non che dirigono i fili di questa nostra vita. La morte di queste
ragazze possa donare la vita a tutte le altre che in questa vita non
credono più.

 

 

DA MIA MADRE

Post n°8 pubblicato il 17 Aprile 2012 da moigodro
 
Foto di moigodro

La morte non è niente,sono solamente passata dall'altra parte:

è come se fossi nascosta nella stanza accanto.

Io sono sempre io e tu sei sempre tu.

Quello che eravamo prima l'uno per l'altra lo siamo ancora.

Chiamami con il nome che mi hai sempre dato,

parlami con lo stesso modo affettuoso,

non cambiare il tono di voce, non assumere un aria triste.

Continua a ridere come ridevamo insieme.

Prega, sorridi e pensami!

Pronuncia il mio nome senza alcuna tristezza,

la nostra vita è la stessa di prima,

c'è l'amore fra noi che non può spezzarla.

Non sono lontana da te,

con tutti Loro ti sono più vicina di prima.

Rassicurati va tutto bene.

Asciuga le tue lacrime e non piangere,

se mi ami:

IL TUO SORRISO E' LA MIA PACE.

 

(Sant'Agostino)

 

 
 
 

Troppi soldi nella sanità.

Post n°7 pubblicato il 16 Aprile 2012 da moigodro
 
Foto di moigodro

Lo dicevo qualche giorno fa in questo blog. I troppi soldi nella sanità invece di guarire i nostri ammalati li uccidono a causa dell'avidità di sporchi e immorali imprenditori e politici.

Caro Vendola i polititci come lei non devono solo lamentarsi di questa realtà ma sono stati scelti da noi per gestire queste situazioni.

E lei invece che ha fatto, lei come altri suoi colleghi,?  non basta lamentarsi,   doveva impegnarsi a fondo perchè queste cose non avvenissero e il mandato che ha ricevuto fosse diretto a salvaguardare il cittadino e non a farlo morire di ....malgoverno.

 Vendola: "Ospedali come casinò
nella Sanità girano troppi soldi"

"Sistema è come una flotta di sommergibili negli abissi; c'è un modello di governo demenziale, per metà manageriale e per metà politico". Il governatore torna sulla bufera giudiziaria che travolge nuovamente la Puglia. "Tedesco? Non c'era nessuna ombra su di lui, dopo la prima notizia di indagine l'ho sostituito immediamente"
 
 
 

Sulla nostra salute si arricchiscono i medici e i politici.

Post n°6 pubblicato il 12 Aprile 2012 da moigodro
 
Foto di moigodro

Di oggi nuove notizie di scandalo nella sanità pugliese.

Il governatore Vendola ha ricevuto avviso di garanzia riguardo ad una nomina di un Primario in un ospedale di Bari e il senatore Tedesco coinvolto in un altro scandalo riguardante il periodo della sua gestione alla Regione Puglia come assessore alla Sanità.

Amici noi non ci rendiamo conto di quanti soldi girano nella sanità, quanti soldi costa la salute nostra e dei nostri cari, quanto soldi sono sottratti alla nostra salute e a quella dei nostri cari, soldi che avrebbero potuto salvare vite. 

Mi viene la nausea a pensare di come la gente possa usare la salute dei cittadini per fini personali, per raggiungere loschi traguardi, per arricchire conti bancari in qualche paese straniero. 

Come abbiamo potuto votare a gestire la "cosa pubblica" persone come queste, come hanno potuto i partiti inserire nelle loro liste personaggi senza scrupoli e senza alcun rispetto per l'uomo e la sua sofferenza.

Noi ci disperiamo per arrivare a fine mese, noi ci disperiamo davanti alla leggerezza con cui i medici affrontano la malattia dei nostri cari, noi ci incazziamo davanti a infermieri irresponsabili e privi di scrupoli. Ma noi non ci stiamo a farci gestire e far gestire la nostra vita e la nostra salute da personaggi così poco chiari e poco scrupolosi.

Noi sogniamo l'amore, l'affeto, il rispetto per chi soffre, cose semplici ma ricche di gioia interiore. Noi sogniamo è vero tutto questo amore per il malato e non sempre i sogni si realizzano, ma siamo fiduciosi che esiste un giudice delle nostre vite, uno che prima o poi giudicherà anche noi e il nostro operato e questo ci dà la forza di andare avanti  e pensare che i nostri cari che sono scomparsi a causa di queste ingiustizie umane possano un giorno ricevere giustizia, non sarà una giustizia umana ma almeno sarà quella divina e forse sarà ancora più dura..... 

 
 
 

La dignità rubata.

Post n°5 pubblicato il 10 Aprile 2012 da moigodro
 
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Pensato un attimo al malato che giace in un letto d'ospedale.

Sapete qual'è la prima cosa che la nostra Sanità gli sottrae? La dignità.

Si signori, la dignità dei nostri parenti, o la nostra se dovesse capitare a noi , viene letteralmente azzerata e cancellata da infermieri inetti e inadeguati al loro ruolo, da medici strafottenti e impreparati.

Si cari amici mi sono reso conto in questi mesi in cui ho frequentato gli ambienti ospedalieri quanto l'uomo, la sua dignità, è immancabilmete cancellata e rubata da esseri che non hanno capito che la "cosa" che hanno davanti è un uomo o una donna e ha vissuto la sua vita nel rispetto dell'etica e della carità.

Mi è capitato di vedere la maniere in cui questi poveri ammalati, privi o meno di coscienza, vengano quotidianamente torturati, rimproverati e tante volte trascurati nel pieno della loro malattia e lasciati a se stessi e al loro destino.

Ho assistito a minacce di denuncie fatte da parenti che si sono accorti che il loro parente era trascurato e liti furibonde tra infermieri e caposale. Interventi di primari che cercavano di ristabilira ordine in un posto dove purtroppo l'ordine delle priorità è stato capovolto. Non sono più gli ammalati i primi nella scala delle priorità, ma gli infermieri con i loro problemi, i medici con le loro richieste e i primari con i loro budget.

Ribelliamoci a questo stato di cose, i poveri ammalati e i degenti degli ospedali sono uomini ricchi di dignità e richiediamo da tutti coloro che hanno a che fare con loro che li trattino e li curino con quella dignità che meritano.

Non hanno voluto o desiderato loro di ammalarsi proprio per questo vanno rispettati ed amati con quell'amore che potrebbe essere la medicina giusta per guarirli....

 
 
 

Bollettino di guerra.

Post n°4 pubblicato il 31 Marzo 2012 da moigodro
 
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Cari amici, questi sono dati che devono farci riflettere e suscitare in noi un senso di responsabilità tale che ci deve condurre a rivoluzionare tutto ciò.

Non possiamo aspettare che ci uccidano o che uccidano qualche nostro parente per intervenire. Lo stato deve fare qualcosa e se non lo farà esso allora dobbiamo mobilitarci noi. E per tutto dalla sanità alla spesa sociale, perchè oggi e per sempre non siano i più deboli a pagare tutti i debiti di questa Italia che mi fa quasi vergognare di essere italiano.

Presunta malasanità: in 329 casi si è registrata la morte del paziente, o per errore diretto del personale medico e sanitario, o per disfunzioni o carenze strutturali. Oltre 300 casi di decessi di cui 223 legati a presunti errori medici e 106 a inefficienze di vario tipo. Ma il dato più impressionante è forse un altro: circa la metà del numero totale dei decessi si è registrata in due sole regioni: Calabria (78) e Sicilia (66). 

Praticamente un bollettino di guerra, specie al Sud.
 E il fenomeno sembrerebbe addirittura in crescita se si prende in esame solo l'ultimo anno. Negli ultimi 365 giorni la media dei casi di presunta malasanità che sono finiti sul tavolo della Commissione si è infatti alzata: da 16 casi al mese (calcolati su 2 anni e mezzo) si è passati a 19. Da settembre 2010 a settembre 2011 la Commissione è infatti intervenuta 228 volte. Oltre 200 episodi di presunta malasanità che potrebbero aver causato la morte di 166 pazienti. In un solo anno. È quanto emerge dall'analisi delle tabelle sui casi di malasanità all'esame della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, consultata dall'Adnkronos Salute. Episodi che dopo un esposto, una segnalazione, o magari un articolo di giornale, arrivano sul tavolo del presidente della Commissione Leoluca Orlando. Che interviene. 

Scorrendo le tabelle della Commissione, su un totale di 470 casi di malasanità, 326 riguardano vicende legate a presunti errori da parte dei medici e del personale sanitario. Errori che potrebbero aver causato 223 decessi. Anche qui, sezionando il dato su base territoriale, si evidenziano le situazioni più critiche in Calabria e Sicilia. Nelle strutture sanitarie calabresi si contano 82 casi all'esame della Commissione, in Sicilia se ne registrano invece 57. 

Gli episodi di malasanità non sempre però hanno a che fare con l'errore diretto del camice bianco. Spesso sono figli di disservizi, carenze, strutture inadeguate. Tutte lacune del Servizio sanitario nazionale che la Commissione cataloga come "altre criticità". Su 144 casi totali registrati in tutto il Paese (che potrebbero aver causato 106 vittime), 34 riguardano gli ospedali siciliani, 23 le strutture del Lazio, 15 quelle della Calabria. E ancora: 13 casi si sono verificati in Puglia, 9 in Lombradia, 8 in Veneto e Campania, 7 in Emilia Romagna e Liguria, 6 in Toscana, 4 in Valle D'Aosta, 3 in Piemonte, 2 in Abruzzo e Sardegna, 1 in Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Molise. Nota positiva: sono tre le regioni in cui - al momento - non si sono registrati casi di malasanità di tipo, per così dire, strutturale: Trentino Alto Adige, Umbria e Marche.

«A due anni dall'effettivo inizio della sua attività di inchiesta - sottolinea il presidente Orlando -possiamo tracciare un bilancio molto positivo degli effetti prodotti dalla Commissione. In primo luogo la nascita e la crescita della consapevolezza che la tutela della salute, prevista dall'articolo 32 della Costituzione, sia un diritto per i cittadini ma anche un dovere per gli operatori sanitari, da noi continuamente invitati a rivendicare l'esigenza di essere posti nelle migliori condizioni di operare». Per Orlando, infatti, «troppo spesso casi di malpractice potevano e potrebbero essere evitati, qualora gli operatori provvedessero o avessero provveduto a denunciare spontaneamente anomalie e disfunzioni; ma pratiche purtroppo diffuse di selvaggio spoil system rischiano di indurre l'operatore ad essere più preoccupato di non creare problemi al manager o al politico che procede alla nomina, piuttosto che provvedere, in condizioni di sicurezza per sè e per i pazienti, lo svolgimento della propria attività istituzionale. Riteniamo, dunque - aggiunge - che superare un certo clima di preoccupazioni e di paure diffuso tra i professionisti della sanità ed evitare esempi controproducenti di difesa corporativa siano condizioni indispensabili per un corretto funzionamento del sistema».




 
 
 

Lettera aperta.

Post n°3 pubblicato il 30 Marzo 2012 da moigodro
 
Foto di moigodro

Cari amici vorrei chiederVi se qualcuno di Voi sa spiegarmi come mettere in rete  e rendere accessibile a più persone possibili la lettera che ho inviato al Primario del Reparto dove ho vissuto la mia tragica esperienza.

E' una lettera scritta con tutto l'amore  che ho dentro a difesa di tutti gli ammalati e chi fosse nella mia stessa condizione possa trarre il massimo aiuto dalla sua lettura.

Aiutatemi a diffonderla.

Grazie e a presto.

 
 
 

La morte arriva inaspettata.

Post n°2 pubblicato il 29 Marzo 2012 da moigodro
 
Foto di moigodro

Vi racconto ora l'esperienza che ho vissuto in questi mesi e che mi ha spinto ad aprire questo blog.

Mia madre ha una emorragia cerebrale il 27 novembre 2011 e dopo l'intervento immediato entra in coma.

Dopo il primo mese in rianimazione esce dal coma ed entra in uno stato di vigilanza.Dopo ancora un altro mese di rianimazione riprende le sue funzioni respiratorie e viene trasferita in un reparto di riabilitazione sempre del Policlinico di Bari.

In questo reparto andiamo incontro a tutte le esperienze negative che si possono riscontrare in ospedale.

Pazienti trascurati, infezioni a volontà, problematiche di vario genere e per fortuna noi parenti e figli la assistevamo 24 ore su 24.

Dopo un periodo di quasi due mesi sembravano le cose si stavano stabilizzando e la sua salute sembrava migliorare.

Ma per velocizzare la dimissione della paziente le viene praticata la PEG (praticamente le viene fatto un foro nello stomaco dove alimentarla al posto del sondino nasogastrico) nella stanza dove era degente.

Lì probabilmente, in una camera non sterile e con i rifiuti a vista e la sporcizia dei pavimenti ben evidente, prende una infezione che nel giro di 24 ore la porta alla morte.

Si cari amici dalla dimissione alla morte per un'intervento fatto in una stanza non sterile.

Sarebbe da denunciare tutti. Mia madre non godeva certo di buona salute ma permettere un intervento a cielo aperto in una stanza non sterile è da pazzi.

La salute del malato oggi non è la priorità nella sanità in Italia. E' il budget che deve essere il primo obiettivo del medico e del primario del reparto. E' la rotazione del paziente che deve sostare massiomo due mesi nel reparto e non di più.

Odio sempre più questa Italia. Odio sempre più chi ha permesso che tutto ciò si verificasse. Odio i politici che hanno distrutto tutto ciò che di morale c'era nell'uomo. Odio chi non fa il bene ma agisce per avidità e ruba sulla povera gente.

Ciao amici a presto.  

 

 
 
 

LETTERA APERTA AD UN PRIMARIO.

Post n°1 pubblicato il 29 Marzo 2012 da moigodro
 
Foto di moigodro

        Ho avuto modo di sopportare sulla mia pelle il dolore dovuto alla morte della mia mamma per una grande negligenza ospedaliera. 

Vi racconterò a breve l'episodio ma dalla lettera che ho scritto al Primario del reparto dove era ricoverata potrete capire a che livello la sanità sta arrivando. 

Hanno distrutto la sanità in Italia e hanno ridotto gli ammalati merce da macello e non più esseri umani da guarire. Grazie politici italiani. 

 

Caro prof...... ,

sono il figlio della signora M. M. che è stata in cura presso il suo reparto, come ben sa, per circa due mesi. Sono affranto dal dolore per la perdita della mia mamma , ma abbastanza lucido per esprimere tutta la mia rabbia nei suoi riguardi e nei riguardi di tutta la equipe.

Mi dispiace ammettere ciò che io non avrei mai  potuto  immaginare ne era nella mia idea di medico  e cioè che noi,  poveri esseri umani e poveri ammalati , siamo sottoposti dalle strutture sanitarie a diventare dei veri e propri numeri sui quali fare dei calcoli, sui quali applicare formule di pura contabilità di magazzino quale la “rotazione” , essere inseriti nei vari contesti di budget di reparto e se tutto va bene ok altrimenti avanti un altro.  Purtroppo sono stato tradito dalla Vostra idea di medicina, dalla Vostra idea di professionalità, dalla vostra moralità quale essere umani e non solo medici.

Avete,  e continuerete a farlo perché la morte, quella degli altri badate bene, non suscita in voi ormai più nulla, anzi è la modalità più veloce e meno pesante per raggiungere il vostro budget, dicevo avete e continuerete a farlo ridotto ad un mero e proprio rapporto di affari il vostro rapporto con i vostri pazienti.

Non esiste l’umanità, l’amore, la devozione, la figura del malato come quella di colui che soffre o di colui che rappresenta la vostra sfida da vincere contro la malattia, la figura di Cristo ammalato.

No,  ormai per voi, forse non per colpa vostra ma da voi comunque accettata,  il malato è immediatamente il cliente da ricevere ma una volta ricevuto già porsi della condizione di attendere l’altro e poi l’altro e poi l’altro e niente più.

Sono rimasto molto amareggiato nella vicenda che riguarda mia madre da voi giunta viva ed uscita morta. Io mi sarei sentito sconfitto, miserabilmente vinto dalla mia incapacità di fare il mio lavoro, d’altronde il medico dovrebbe guarire non farsi sconfiggere dalla morte. Mi sarei chiesto immediatamente:  cosa posso aver sbagliato, cosa avrei potuto fare di più per evitare di essere sconfitto, quali armi avrei potuto richiedere a chi come me fa quel lavoro, da cosa mi sono lasciato prendere mentre la visitavo dall’uomo che avevo davanti o dal numero che gli era stato assegnato.

Invece voi eravate presi dal numero della paziente, dalla sua turnazione con la prossima.

Vi siete, lei per primo dal primo momento, dai primi giorni, lasciati prendere da qualsiasi aspetto economico della situazione, dall’inizio Lei caro professore non ha fatto altro che parlarmi del budget del suo reparto, non dei problemi di salute  di mia madre ma dal budget….. ma guardi dottore e professore che mia madre ha pagato tasse e che tasse per quasi tutta la sua vita e quindi avrebbe avuto tutto il diritto di essere curata attingendo ai fondi della sanità che lei rappresenta, non lo dimenticate mai.  

L’aspetto del vostro lavoro che non mi è chiaro è quello del rapporto con il paziente! Con quale sentimento si avvicina ad un malato quando fa il suo lavoro? Me lo chiedo da spettatore di questa vicenda che mi ha visto coinvolto, ma anche da spettatore di tutte le altre del suo reparto.

Mai, dico mai,  ho visto nei suoi occhi e in quelli degli altri, medici ed infermieri che fossero, quell’amore , quella pazienza e quella carità che si dovrebbe trasmettere guardando gli occhi di coloro che soffrono. L’amore caro dottore per coloro che soffrono, la pazienza cari dottori, la carità cari infermieri, non la routine, no i vostri problemi riversati su di loro come se loro non ne avessero,  no l’arroganza di che guarda dall’alto ma l’umiltà di chi si pone al livello del malato e dei suoi parenti poveri o ricchi che siano, semplici cittadini o figli di personaggi illustri……

Ebbene caro professore Lei e la sua equipe avevate il dovere di assistere mia madre e tutti gli altri ammalati con quell’amore  e con quella dedizione che loro si aspettavano da voi, ed invece vi siete limitati a controllare, a visionare,  a calcolare,  a fare quei conteggi di  quanti giorni quante ore quanti mesi che nella nostra immaginazione non vorremmo mai aver visto o sentito fare e che forse il sistema vi ha abituato dico ormai abituato a fare. Ricordo come  eravate così insistenti gli ultimi giorni quando Lei, mia madre,  aveva iniziato ad essere più vigile del solito, cosa che ci lasciava ben sperare,da insistere sulla sua ripresa e l’opportunità di pensare ad un trasferimento in qualche centro specializzato. Tutti i medici del reparto la davano già dimessa e chiaramente era palese la vostra  soddisfazione  per  aver raggiunto l’obiettivo della rotazione e la soddisfazione di aver aggiunto un altro tassello per il raggiungimento del budget di reparto . AH l’avessi fatto subito, se l’avessi portata via tre giorni prima forse ora non sarei qui a scriverle queste parole, e invece………. 

Dovevate assisterla, curarla e invece avete tamponato le urgenze: non dimentichi che noi abbiamo chiamato il cardiologo non voi, lo abbiamo chiamato due volte perché da voi non era partita ancora nessuna segnalazione. Non avete mai chiamato o chiesto consulenze neurologiche,e lei nel frattempo si è presa diverse infezioni nel suo reparto.  Ma mi scusi che modo di gestire un paziente, un ammalato è mai questo? Mia madre ha avuto un allergia a chissà che cosa e  voi avete aspettato che vi avvisassimo noi   intervenendo chiamando un dermatologo giunto dopo quasi un giorno, ha contratto la candida chissà come (forse l’igiene non viene fatto con le dovute precauzioni nel vostro reparto), ha avuto diarrea per una settimana, ha avuto febbri e infezioni che voi non siete stati in grado di evitare. La sua risposta la immagino: erano le sue condizioni, vero?  Ma chi cura chi nel suo reparto? E per fortuna noi eravamo sempre presenti 24 ore su 24 vicini a mia madre nonostante gli sguardi contrari di Voi medici e l’irritazione di alcuni suoi infermieri, davamo fastidio perché eravamo attenti ai suoi bisogni e alle sue necessità, cosa che se avessimo delegato a Lei e ai suoi collaboratori  l’avrebbe portata alla morte chissà quanto tempo prima,  caro proff. perché è questo che più importa oggi essere un proff.  essere un uomo di comando, che gestisce il potere ma senza le armi per farlo, e non mi riferisco alle sole  armi economiche ma alle armi della pazienza, della attenzione, della carità, dell’amore….

Caro professore mia madre l’avete lasciata morire voi purtroppo per me e per i miei parenti. Chi ha deciso di farle la P.E.G.?  nonostante il giorno prima avesse avuto 37,5 di febbre e forse avesse perciò una infezione già in corso, nonostante avesse appena superato l’allergia sul corpo. Chi ha deciso di farle la P.E.G. nella sua stanza, che di sterile non aveva nulla, noi lo abbiamo visto in che tipo di igiene e sterilità vivono i pazienti nella stanza che Lei chiama sub.   Forse non sarebbe vissuta tanto ancora come mi diceva sempre Lei vista la sua situazione  cardiaca e neurologica,  per noi sarebbe stata  la naturale conclusione della sua vita e non la forzata decisione di esseri umani. Sa cosa mi hanno chiesto immediatamente dopo il suo decesso gli infermieri della sala rianimazione dove è deceduta? DOVE LE HANNO FATTO LA P.E.G.? Si proprio così: DOVE LE HANNO FATTO LA P.E.G.? Si risponda da solo………e ringrazi il cielo che nessuno della mia famiglia Le ha causato o le causerà  problemi per questo.

Comunque caro proff. Io la ringrazio perché in questi giorni ho rafforzato il mio  amore verso  il malato che era vicino a mia madre,verso l’uomo che soffre solo relegato in letto, mi ha insegnato a capire ancor di più che l’uomo è una creatura di Dio,  è immagine di Dio di quel Dio che voi non avete riconosciuto e che continuate a non riconoscere nei pazienti che si affidano con fiducia nelle vostre mani.

Caro proff. c’erano centinaia di persone ai funerali di mia madre, la Cattedrale di B. era stracolma di gente che ha amato mia madre alcuni anche senza conoscerla e che piangevano per lei. Ma caro proff. Non piangevano per la sua morte, no, piangevano di  gratitudine, di gioia  perché da oggi  hanno un nuovo Santo che dal Paradiso li potrà assistere. La ringrazio proff. Perché Lei ha fatto di mia madre una Martire e se avesse avuto occasione di ascoltare le parole del sacerdote che la conosceva avrebbe capito cosa significa amare. Mia madre era amore, amore  incondizionato per tutti  figli ed amici, conoscenti e non, buoni o cattivi. Ecco chi era mia madre una donna che ha vissuto la sua vita con la Santità nel cuore e credo che da lassù Lei non potrà fare altro che amarla.

Io ora caro professore la saluto e la ringrazio ancora anche a nome di altre centinaia e centinaia  di persone per aver contribuito con la sua scarsa responsabilità a fare di mia madre una martire dei giorni nostri e chissà forse una Santa e le raccomando una sola cosa insegni ai sui allievi e alla sua equipe che l’uomo o la donna che giace nel vostro letto d’ospedale non è un numero ma è l’immagine di Cristo sofferente e che prima di essere malato, COSA CHE NON HA VOLUTO LUI O LEI,  è un uomo con la sua storia, con la sua vita e con la sua dignità.  SI CARO PROFF. CON LA SUA DIGNITA’ E PERCIO’ VA RISPETTATO , AMATO E FIN DOVE E’ POSSIBILE GUARITO…………….

 

 

 

 

 
 
 

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