Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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QUARESIMA 2012, GIORNO 15

Post n°2730 pubblicato il 11 Marzo 2012 da Giuranna
 

Letture del giorno: domenica 11 marzo 2012

 

Domenica scorsa la liturgia quaresimale proponeva il vangelo della Samaritana.

Oggi Gesù si rivolge «a quei Giudei che gli avevano creduto» (Gv 8,31) e viene da loro respinto: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?» (Gv 8,48).

Per gli ebrei descritti in questo brano Gesù è certamente un profeta affascinante («gli avevano creduto»), ma c'è qualcosa in lui di inaccettabile. E' un maestro che dice cose giuste ma alla fine esagera. Tira il ragionamento all'estremo fino a renderlo insostenibile.

Colpisce la protesta autogiustificatoria di questi che si ritengono veri credenti: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!» (Gv 8,41). Come dire: la nostra fede è pura e genuina. Sei te che credi in modo falsato e contraffatto!

Quante volte anche noi pensiamo: "Io sono nel giusto, noi siamo a posto...".

Nei confronti del sistema religioso Gesù appare come un corpo estraneo. Per questo viene rigettato.

Nella Chiesa e nel mondo Gesù è lo straniero che (spesso!) suscita violente reazioni avverse: "Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio" (Gv 8,59).

A chi pensa di sapere tutto di Dio occorre ricordare il monito di Sant'Agostino: "Si comprehendis, non est Deus" (Discorso 117, c. 3,5)

Una devota ignoranza è preferibile a una scienza presuntuosa. E' di Dio, infatti, che parliamo. E' stato affermato: "E il Verbo era Dio". Dal momento che parliamo di Dio, che meraviglia se non comprendi? In verità, se comprendi, non è Dio. Piuttosto si riconosca umilmente di non capire, invece di fare una temeraria professione di scienza. Raggiungere Dio appena un poco con il pensiero è una grande beatitudine; quanto a comprenderlo, invece, è assolutamente impossibile.

Per ognuno di noi Dio è (e resta) straniero.


 

 
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Commenti al Post:
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Gianni Rubagotti il 11/03/12 alle 13:42 via WEB
Io ho "sentito" il Vangelo in maniera diversa oggi. Mi è capitato recentemente non di essere nel "Giusto" ma di sostenere delle cose che eticamente credevo (e credo) in maniera molto forte e per questo di rompere con persone che avevano un atteggiamento opposto. Mi sono meravigliato dell'odio che questo generava da persone in cui non lo sospettavo. Questo Vangelo dove non dei nemici di Cristo ma chi seguiva Gesù arriva a tirargli le pietre per ucciderlo come si faceva con le peggiori peccatrici (annuncio della croce) ci dice che è nella natura dell'uomo reagire se non al giusto al "diverso" con violenza (non a caso la lettera di Paolo di oggi parla di una comunità perseguitata per la sua diversità cristiana). Questo ci insegna che se chi ci sta accanto reagisce così non dobbiamo scandalizzarci ma continuare tranquilli ad andare avanti nella nostra strada. Perché la rabbia altrui è innanzitutto rabbia contro loro stessi e contro la loro prigionia nel bisogno di sentirsi protetti dentro le convenzioni, un bisogno così forte da essere incapaci di confrontarsi con il diverso anzi di averne così tanta paura da doverlo eliminare. Cerchiamo di continuare a restare liberi di accettare che c'è chi la pensa diversamente ma, contemporaneamente, attenti ai sassi che volano e pronti a scappare via ;-)
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