LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2014, GIORNO 10

Martedì 18 marzo

Lettura del Vangelo secondo Matteo 5,31-37

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: « Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti". Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno».

Gesù ci fa entrare nella misteriosa conoscenza
che egli ha del Padre  e dei suoi desideri:
il rapporto che il Signore ha con noi
è un rapporto d’amore senza limiti,
un amore che non si ferma neppure
di fronte alla morte.
Per questo anche il giuramento è superfluo:
il Signore chiede che ogni mia parola sia vera,
che la mia relazione con l’altro sia sempre sincera.
Oggi cercherò di vigilare sul mio modo di parlare.

Preghiera

Signore,
tu solo hai parole di vita eterna.

Tu che hai dato la tua parola
senza imposizioni,
con fermezza ma con amore:

insegnami a comunicare,
a parlare con sobrietà
e con ricerca della verità;

insegnami a misurare
i miei pensieri sui tuoi pensieri,
i miei affetti sui tuoi affetti,
le mie parole sulle tue parole.

Fa che le mie parole
esprimano con sincerità
le convinzioni del cuore.
Amen.

Padre nostro