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dato che condivido, faccio opera di copia e incolla

Post n°372 pubblicato il 10 Giugno 2008 da serpenteschifoso

hanno provato a infangarlo in molti modi senza riuscirci e anzi venendo sepolti dalla merda da loro stessi prodotta... ora i politici ringraziano l'estate perchè dà loro una mano a lavarsi la faccia e a sedersi sul loro letame...

Travaglio si rifugia sul web
Ora che tutte le trasmissioni di approfondimento sono terminate (o quasi) commentare certe iniziative di governo è più complicato e il giornalista più scomodo della tv si rifugia sul blog di Beppe Grillo

"Prove tecniche di fascismo". Si intitola così l'ultimo intervento video di Marco Travaglio. Peccato che non finirà in tv, per tanti motivi. Perché scomodo, innanzitutto, e perché tutte (o quasi) le trasmissioni di approfondimento sono terminate con l'arrivo dell'estate (quelle rimaste si occupano di diete o di cinema, come se in Italia non ci fossero altri problemi). E proprio ora - ma guarda il caso a volte... - il governo ha deciso di mettere mano alla delicatissima questione delle intercettazioni. Un bavaglio alla magistratura e all'informazione che tutelerebbe, tra gli altri, la classe politica tant'è che - ma guarda il caso a volte... - maggioranza e opposizione si trovano in accordo sulle modifiche all'attuale legge. Le voci contro? Beppe Grillo, che in tv non ci può andare da anni, Antonio Di Pietro, che in tv non viene più invitato se non per parlare di altri temi, Marco Travaglio che in tv adesso non c'è più.

La soluzione? Travaglio si è rifugiato sul web, mette i suoi filmati in rete e Beppe Grillo ospita i suoi video con le trascrizioni dei testi. D'altra parte in un Paese che si appresta a mettere in galera i giornalisti (5 anni dietro le sbarre, mica noccioline) che si deve fare se non puntare su internet? Si segue solo l'esempio di nazioni come la Cina o l'Iran o Cuba o la Corea del Nord, dove per informare senza censura e senza rischiare di finire in gattabuia si è costretti ad aggirare i controlli usando il web. E a volte non basta manco quello.

«Vediamo quello che vuole fare Berlusconi - scrive Travaglio -, secondo quanto lui ha annunciato di voler fare. Lui ha detto: “divieto assoluto di intercettazioni, salvo per i reati di mafia, di camorra, di ‘ndrangheta, di criminalità organizzata e di terrorismo”. Per chi le fa, cioè per i giudici che le dispongono al di fuori di questi reati – ammesso che ce ne siano ancora, ovviamente – e per gli agenti che poi le realizzano assieme ai gestori telefonici che prestano il loro supporto: cinque anni di galera. Questa la pena massima prevista. Per i giornalisti che le pubblicano, cinque anni di galera anche a loro. Si corona così il sogno del Cavaliere di arrestare tutti coloro che lo dovrebbero controllare e che lo controllano ancora, cioè magistrati e giornalisti. Invece di arrestare le persone che vengono intercettate e hanno commesso dei reati, si decide di arrestare coloro che le hanno scoperte e coloro che lo hanno fatto sapere. Che già non è male, devo dire. In più prevede, dice lui, “una forte penalizzazione economica per gli editori che pubblicano questi articoli contenenti intercettazioni”. Quindi, in teoria, dovrebbe essere condannata anche la sua famiglia, visto che i suoi giornali hanno abbondantemente pubblicato intercettazioni - sempre quelle degli altri di solito, mai le sue».

In un Paese in cui un immigrato che stupra una donna se la cava con qualche mese di carcere con letto, tv, pasti caldi e biblioteca, mettere in galera magistrati, poliziotti e giornalisti è davvero un passo avanti... (Libero News)

 
 
 
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