Blog
Un blog creato da pasquale.zolla il 17/04/2012

pasqualezolla

Il blog di Pasquale Zolla

 
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Messaggi di Ottobre 2015

Amore è amore così com'è

Post n°158 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da pasquale.zolla
Foto di pasquale.zolla

Amore: parola non rappresentativa dei vissuti personali dell’umanità.

“L’amore è un sentimento intenso e profondo di affetto, simpatia ed adesione, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale”, è scritto nei dizionari italiani.

In tale definizione non si accenna minimamente alle passioni amorose, ai tormenti e alle gioie che, a seconda delle nostre vedute, esso dà, proprio perché in essa non si riflette il nostro essere, chi siamo, i nostri desideri, i nostri valori, le nostre aspettative, il nostro modo di vivere, le relazioni.

Ognuno di noi ha un concetto tutto suo della parola amore in quanto racchiude in essa il proprio mondo interiore. Quindi quando parliamo dell’amore, ognuno parla di sé, della propria esperienza e dei propri vissuti personali.

Cosìcché di fronte all’amore ci sentiamo vulnerabili e ci si sente il bisogno di dare una definizione, una forma precisa ad un sentimento per il quale, il più delle volte, si perde il controllo.

Ma nonstante ciò noi esseri umani ci innamoriamo, anche contro la nostra stessa volontà, perché non esiste un concetto unico sull’amore, che è simile alle persone che sono fatte tutte di carne ed ossa, ma ognuna di per sé è unica.

Sembrerebbe, il mio dire, la negazione della parola amore! Ma non è così, altrimenti non si parlerebbe di essa di continuo tra le persone, in tivù e sui massmedia in generale o in internet, né si scriverebbero messaggi, poesie, libri.

E allora ognuno la pensi come vuole visto che è e sarà difficile dare una definizione univoca dell’Amore, che metta tutti d’accordo.

L’importante è che la parola Amore ci sia sempre e dovunque in qualsia modo la si voglia intendere!


‘A ‘mmòre ka éje?

‘A ‘mmòre n’idjale nenn’éje,

pekkè ne nze póde sciarrjà

ke kakkèkkòse ka te stace

sckitte dind’a kape. Ammòre

éje medetazzjòne ka te fà

trùuà  tè mèdèsme, ‘a tuje

‘nergìje, ‘a fórza tuje

è u tuje ghèsse  kume

parte de tutte. Ammòre

éje u sulènzje ka te fà

vedè ‘a vìje; u sènde

de l’alme ka te kunnuce

a ‘a fà. Ammòre éje

ammòre a ‘kkussì kum’éje!

 

L’amore cos’è?

L’amore non è un ideale,

perché non si può competere

con qualcosa che esiste

solo nella mente. Amore

è meditazione che fa

trovare te stesso, la tua

energia, la tua forza

e il tuo essere come

parte del tutto. Amore

è il silenzio che ti fa

vedere la strada; l’ascolto

dell’anima che ti guida

a percorrerla. Amore è

amore così com’è!

 


 

 

 

 

 
 
 

Ungiorno di preghiera per l'umanità derelitta! Oggi La Madonna del Rosario ci chiede

Post n°157 pubblicato il 07 Ottobre 2015 da pasquale.zolla

La Madonna del Rosario

L’origine della Madonna del Rosario è da attribuirsi all’apparizione di Maria a San Domenico nel 1208 a Prouille.

La Chiesa cattolica celebra la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre di ogni anno, istituita con il nome di Madonna della Vittoria da Papa Pio V a perenne ricordo della battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), nella quale la flotta della Lega Santa (Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa) sconfisse quella dell’impero Ottomano.

Papa Gregorio XIII la trasformò in festa della Madonna del Rosario perché prima della battaglia i cristiani avevano invocato Maria recitando il Rosario.

Nel 1212 San Domenico di Guzman, mentre era a Tolosa, vide la Vergine Maria che gli consegnò il Rosario, come risposta alla sua preghiera per sapere come combattere l’eresia albigese.

Fu così che il Santo Rosario divenne l’orazione più diffusa per contrastare le eresie e fu l’arma determinante per vincere i musulmani a Lepanto.

Ȯ Reggine d’u Resarje

Ȯ Vèrgene ‘Mmakulate, Reggine

d’u Resarje, k’a ritt’è manghe mine

i trasure d’a Celèste Meserekòrdje,

addefinnece d’ò male, ‘d’ò ‘rgògghje,

è i nustre ammure pulite rinne.

I famigghje tutte bbenedecìje;

i uagghjune sèmbe pruteggìje

è arrjale kujéte speranze

a ki nd’a vecchjaje kamb’ò nzukkòmbe

dind’i cigghje. Pe nuje ndreccedìje

priss’u Figghje tuje akkussì ka

k’u matèrne tuje ajut’è ssòtte

‘a prutezzjòna tuje pe sèmbe kambà

‘vvecin’a tè putime, ò dòce Mamme

de Meserekòrdje, Reggine d’u Resarje!

 

O Regina del Rosario

O Vergine Immacolata, Regina

del Rosario, che spargi

i tesori della Celeste Misericordia,

difendici dal male, dall’orgoglio,

e i nostri affetti purifica.

Benedici tutte le famiglie;

proteggi sempre i giovani

e dona serena speranza

a chi vive nella vecchiaia o soccombe

nel dolore. Intercedi per noi

presso il Figlio tuo così che

col tuo materno aiuto e sotto

la tua protezzione per sempre vivere

vicino a te possiamo, o dolce Madre

di Misericordia, Regina del Rosario!

 
 
 

Papa Francesco e il Poverello di Assisi

Post n°156 pubblicato il 02 Ottobre 2015 da pasquale.zolla
Foto di pasquale.zolla

Laudato si’, mi’ Signore, per nostra matre Terra

Il poverello di Assisi… e Papa Francesco: che binomio  

Nato il 5 luglio 1182 ad Assisi da Pietro Bernardone e dalla nobildonna Pica Bourlemont, il giovane Francesco, rampollo di una ricca famiglia, conduceva una vita allegra e spensierata. Poi venne la guerra, in cui fu fatto prigioniero, e la malattia. Durante la convalescenza, lo tormentava un senso di insoddisfazione nei confronti della vita. Ascoltando un passo del Vangelo ebbe una rivelazione e decise di dedicarsi all’amore del Creato.

Abbandonò la ricchezza e si mise ad annunciare, in grande povertà, i messaggi di gioia, speranza e amore contenuti nella Bibbia, fondando l’Ordine del Mendicante.

Corse in aiuto dei diseredati e degli emarginati, denunciò le ingiustizie e si oppose ad ogni appropriazione.

La solidarietà fu il suo cavallo di battaglia.

Prima della sua morte scrisse il Cantico delle Creature che è il sunto dei suoi insegnamenti sul rispetto e l’amore che tutti gli esseri umani dovrebbero avere per tutte le creature di Dio.

San Francesco, si può ben dire, è stato il precursore degli ecologisti, che lo hanno proclamato loro Patrono nel 1979.

Due anni prima di morire, mentre pregava sul monte Verna, ebbe le stigmate che ricordano  i chiodi che Crocefissero Gesù, dalle quali sanguinava spesso.

Dopo la sua morte (3 ottobre 1226), venne fatto Santo da PapaGregorio IX il 16 luglio 1228           per le sue virtù che erano d’esempio a tutti: bontà, pacifismo, pietà, umiltà, fraternità e giustizia.

Venne proclamato Patrono d’Italia, insieme a Santa Caterina da Siena, il 18 giugno 1939 da Pio XII.

Oggi, il primo Papa che ha riportato in auge il poverello di Assisi prendendo il suo nome, sta dando un impulso nuovo a quella solidarietà tanto amata dal Santo, rivolgendo il suo pensiero costante a questa nostra terra che protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei.

Noi tutti dimentichiamo che siamo terra perché il nostro corpo è costituito degli elementi del pianeta.

La povertà e l’austerità di San Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e dominio.

È, pertanto, necessario unirsi tutti insieme nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale per risolvere le drammatiche conseguenze  del degrado ambientale che si fa sentire soprattutto tra la povera gente.

L’essere umano è una creatura  di questo mondo che ha diritto a vivere e ad essere felice e la terra è un bene collettivo, patrimonio di tutti e non di chi la possiede per amministrarla per suo proprio conto. Così facendo ci si carica di un onere sulla coscienza che nega l’esistenza degli altri.

E Papa Francesco si è fatto paladino per assicurare a tutta l’umanità le risorse che sorella terra ci dà!

 

 Grazzjòne ò’ Krjatóre d’u munne

Ddìje, Tu ka sì u Krjatóre d’u munne

è ssì presènde pure nd’a cchjù peccenènne

d’i krjature tuje, mbunne dind’a nuje

‘a fòrze d’a ‘mmòre tuje affenghè

kure ce pegghjame de sciusscèlla tèrre

è dd’u kambà de tuttekuille ka sópe

a ghèsse stace. Faje sì k’a prutjìme

è nnen’a strujìme. Ajutece a skuvrì

u valòre d’òggnèkkòse, è kundemblà

ke maravigghje è kka u jì nustre

p’arrevà anzin’a tè pòzz’avvenì

ke tuttekuande i krjature tuje.

Faje ka tuttekuande apputime

kullabburà, kume strumènde tuje,

p’arresórve u prubbléme d’u degrade

ammjendale è  lluttà p’a justizzje,

‘a ‘mmòre è a kujéte, è trattanne,

kum’a Frangiske, da tatucc’è sciusscèlle

tuttekuille k’atturne a nuje stace.

 

Preghiera al Creatore dell’universo

Dio, Tu che sei il Creatore dell’universo

e sei presente anche nelle più piccole

delle tue creature, infondi in noi

la forza del tuo amore affinché

ci prendiamo cura di sorella terra

e della vita di tutto ciò che su

di essa hai posto. Fa sì che la proteggiamo

e non la distruggiamo. Aiutaci a scoprire

il valore di ogni cosa, a contemplarle

con stupore e che il nostro cammino

per giungere a te possa avvenire

con tutte le tue creature.

Fa che tutti possiamo

collaborare, come tuoi strumenti,

per risolvere il problema del degrado

ambientale e lottare per la giustizia,

l’amore e la pace, e trattando,

come Francesco, da fratelli e sorelle

tutto ciò che sta a noi d’intorno.

 

 

 

 


 

 

 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

pasquale.zollacassetta2prefazione09lisa.dagli_occhi_blum12ps12robi70dsgmonellaccio19oscar63dgl0amorino11dony686acer.250cuorevagabondo_1962surfinia60Aemilius1919
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963