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Post n°244 pubblicato il 15 Novembre 2017 da pazza105

sempre più spesso siamo numeri, 

siamo numeri al supermercato, all'asl, al pronto soccorso, in fila per una visita programmata, al cinema, sul treno, ovunque siamo identificati con numeri e codici a barre.

.. ma c'è l'umanità, 
mi guardo intorno e sono circondata di persone anziane, chi col catetere e la borsina, chi in carrozzina, chi in visita da un altro ospedale, chi con un'occhiata capisce che passerà dopo due ore, chi si lamenta per l'attesa, chi ad ogni numero chiamato finge di giocare a tombola, chi fa gli auguri agli ultimi arrivati, chi attende in silenzio contemplativo.

Mi passano per la mente mille cose, di fronte a me un signore con la badante straniera, forse tunisina o marocchina, lo vedo prima della visita, lo ritrovo dopo la sua visita, aspetta che l'ambulanza lo riporti in ospedale. 
Ha lo sguardo vuoto, perso, quasi opaco, fissa per lo più un punto fermo, poi mi guarda, mi tiene lo sguardo fisso addosso e non esprime nulla, il suo viso è apatico. La badante comincia una lunga telefonata in lingua, lui rimane immobile. Le sue mani rugose appoggiate a quel pigiama rosso a righe verticali, una fede al dito, il simbolo del per sempre. 

Non so perchè ma penso a "ausmerzen-vite indegne di essere vissute", non al massacro ovviamente e non alla macchina da guerra, ma a quelle vite, sfinite, sospese dalla loro realtà, che aspettano.
Rimangono in perenne attesa là dentro, della visita, dell'ambulanza, della terapia, del pranzo, dei parenti, della cena, della notte, e via come una ruotine infinita, sempre uguale a se stessa, dove perdi l'essenza e non sai più quando e come ritroverai te stesso, il tuo mondo, il tuo senso.

..

è il mio turno..

i gesti dicevo, la complicità che solo le donne riescono a darsi, lui visita, lei mi tiene il fianco, si assicura di pulirmi, appoggia la mano al tronco per sostenermi, mi tiene le gambe e mi sfiora la coscia con una pacca delicata; mi trasmette serenità, tranquillità e infine sollievo. 

Lei non ha avuto bisogno di parlarmi e in quegli istanti non ho sentito di essere il numero 47. 

 

 

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Un blog di: pazza105
Data di creazione: 21/11/2005
 
 

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