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co_lori
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ricordo un gioco che facevo da bambina nelle sere estive di caldo e di noia..l'aria aveva ancora il profumo di fiori di campo e i grilli raccontavano la loro presenza con il loro canto monocromatico..i bambini del mio cortile si dividevano in gruppi secondo l'eta' di appartenenza indistintamente maschi e femmine.. io ero la più piccola..tutti muniti di barattoli di vetro con coperchio ex contenitori di conserve organizzavamo la caccia alle lucciole..
era un gioco crudele e bizzarro che non aveva alcuno scopo se non quello di liberarle poi tutte insieme per ammirare il disegno che i puntini luminosi in movimento avrebbero creato nella ricerca della propria liberta'..
molte di loro non riuscivano a sopravvivere all'iruenza delle nostre manine e si spegnevano gia' prigioniere in quel piccolo spazio..
la loro era essenza di luce , aveva bisogno di aria e sbattevano impazzite contro le pareti di vetro inconsapevoli della barriera trasparente.. inconsapevoli dell'arrivo del giorno che comunque le avrebbe spente.
lori_di_luce_e_di_aria
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Fernando Botero - uomo e donna - 2001
il linguaggio del corpo è un modo di comunicare che sommerge se arrivano i significati..
gesti che parlano, che trasmettono.. coinvolgono e travolgono se ci si trova nella giusta dimensione di pensiero e di azione, un intero percorso di emozioni possono prendere forma con un semplice movimento..
messaggio trasmesso da un silenzio che si muove disegnando sensazioni straordinarie capaci di essere colte..
lori
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Rubens - Il giudizio di Paride - 1628
dal web:
LA MELA DELLA DISCORDIA
Conosciuta agli antichi come frutto della passione, la mela fu, nella mitologia greca, impotente causa dello scatenarsi della guerra di Troia.
Tutto ebbe inizio quando Peleo, re di Ftia in Tessaglia decise di sposare in seconde nozze la nereide Teti (da cui poi ebbe il figlio Achille). Il matrimonio, sontuoso, venne celebrato alla presenza di tutti gli Dei dell'Olimpo, con l'esclusione di Eris, dea della discordia.
Eris volle vendicarsi, ma non scelse una vendetta diretta. Si presentò infatti al banchetto e lasciò rotolare tra i presenti una delle mele d'Oro del Giardino delle Esperidi, dichiarando che ne avrebbe fatto regalo alla Dea più bella presente alle nozze.
La mela venne contesa tra Era (moglie di Zeus e divinità legata alle messi e all'abbondanza), Atena (figlia di Zeus, dea delle arti, della sapienza e degli aspetti nobili legati alla guerra) ed Afrodite (dea dell'amore, della bellezza e della lussuria).
La lite tra le dee degenerò, ma Zeus si rifiutò di emettere un giudizio, lasciando il compito a Paride principe di Troia. Le dee, pur di ricevere la preziosa mela ed il significato e lei legato tentarono Paride in vari modi: Atena gli promise vittoria in tutte le guerre che avrebbe intrapreso ed Era gli promise infiniti ed unici poteri. Paride però scelse di donare la mela ad Afrodite, che gli aveva promesso l'amore di Elena, la donna più bella della terra.
Secondo le leggende questo episodio sarà determinante per la successiva guerra che porterà alla disfatta di Paride e alla distruzione della città di Troia.
risveglio di lori in una notte qualunque.. nebbia nei pensieri e occhi che continuano a restare chiusi nel buio confortevole della notte... lentamente realizzo una certezza: gattaminu' miagola esprimendo un desiderio di cibo, chiede la mia presenza in cucina.. non accendo la luce, mi muovo guidata dal chiarore surreale emesso dall'acquario.. i pesci sono fermi quasi immobili, ogni tanto un movimento delicato appena percettibile, dormono cosi'... il computer è ancora acceso e il monitor nero indica uno stato di stand-by...vorrei spegnerlo ma un lieve trillo mi segnala l'arrivo di posta..un'improvviso desiderio di esprimere i "pensieri della notte" ? leggo e rido alla richiesta metaforica e chi sono, il Paride della situazione? aggghttt non vorrei sentirmi responsabile di un'altra epica disfatta ..giammai !!e poi mia nonna diceva sempre: "la guerra, quannu veni, veni pi tutti" ....vero! pacifista sono! :0) lori
decido di alzarmi e lei mi segue con passo silenzioso esprimendo tutta la sua soddisfazione con un ron_ron di fusa, amplificato nell'assenza totale di altri suoni ..
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Hanks Steve - Santa Fe Sun
raccontavo questa mattina in pvt ad un interlocutore quanto mi piace associare le due variabili nome_essenza relazionandole per significato etimologico o puramente fonetico alla persona a cui appartengono.
La generalizzazione degli elementi è praticamente impossibile ma, anche gli oroscopi per chi ci crede sono una sorta di taglia unica che in primis possono adattarsi conoscendo o conoscendosi per forma caratteriale e di pensiero..
Certo il discorso è partito da un riferimento personale, il nome di mio figlio : Gabriele.
ho sempre pensato che le persone che si chiamano cosi' abbiano qualcosa di speciale, ne ho avuto conferma per i pochi che ho incrociato nella mia vita e, ulteriore conferma l'ho avuta vivendo il mio bambino.. un' unicita' diversa da quella che distingue ogni individuo ..la fonetica incide con i significati antichi:
DAL WEB:
In ebraico significa: "La forza di Dio" "l'eroe di Dio". È il primo ad apparire nel Libro di Daniele della Bibbia. Era anche rappresentato come "la mano sinistra di Dio". Ha predetto la nascita di Giovanni Battista e di Gesù, e per i musulmaniè stato il tramite attraverso cui Dio rivelò il Corano a Maometto.
Nella tradizione biblica è a volte rappresentato come l'angelo della morte, uno dei Messaggeri di Dio: anche come angelo del fuoco. Il Talmud lo descrive come l'unico angelo che può parlare siriaco e caldeo.
Nell'Islam Gabriele è uno dei capi Messaggeri di Dio.
Nella tradizione cristiana è conosciuto come uno degli arcangeli.
Nell'Antico Testamento Gabriele interpreta la visione profetica del capro e del montone (Daniele 8:15-26) e spiega la predizione delle settanta settimane di anni (490 anni) dell'esilio da Gerusalemme (Daniele 9:21-27);
nel Nuovo Testamento annuncia a Zaccaria la nascita del figlio Giovanni Battista e a Maria di Nazareth la nascita di Gesu’ Cristo(Luca 1:11-20).
Secondo alcune elucubrazioni, nel nome Gabriele, Kha-Vir- El, secondo l'antica pronuncia egiziana, Ga o Ka indicano "desiderio", "sentimento" ed "amore espresso"; Bir o Vir indicano l'elemento "acqua". Gabriele, infatti, governa l'acqua e i liquidi, che costituiscono i tre quarti del pianeta. Gabriele è il sovrintendente della totalità del regno fisico.
* * *
Un nome importante insomma quasi sempre sapientemente indossato da chi ha avuto la fortuna di essere chiamato cosi’: forti, coraggiosi, giusti, battaglieri.. espressivi nel loro essere amorevoli e rispettosi dei sentimenti altrui.. capaci di farsi amare e di proteggere ..
certo che il Gabri non parla ancora il siriaco e il cadeo, ma in fatto di comunicazione se la cava davvero bene soprattutto con ..il portoghese :-)
Consideriamo invece il mio nome.
Loredana : composizione fonetica morbida e generosa di alternanze vocali e consonanti dolci ...
anche se gli si attribuisce un’origine latina “lauretum” (boschetto di lauro), Loredana non è mai esistito come nome femminile vero e proprio..era invece un cognome tipicamente veneziano a cui si ispirò Luciano Zuccoli per la protagonista di uno dei suoi romanzi
"L'amore di Loredana"(1908) Milano- F.lli Treves
Animo femminile irrequieto e confuso dai primi turbamenti erotici..impronta con riminescenze dannunziane ripercorribile in tutta la seconda parte di produzione letteraria di zuccoli... non essendoci nessun tipo di riferimento storico o religioso l'effetto essenza puo' crearsi in modo assolutamente astratto e interpretativo… forse Zuccoli scelse il nome per una restituzione di sensazioni assolute di assonanze o magari di associazioni figurative a qualche bella nobile veneziana dal cognome Loredan e dagli excursus privati un po' troppo accesi...un'ipotesi naturalmente..
Ma è assoluta anche la mia curiosita' nel constatare che a molti il mio nome restituisce forme figurative e di pensiero ben precise e predisposte pur non avendo letto il romanzo in questione..
scherzi della fonetica o di rima baciata?mah!
lori..e basta :-)
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John Singer Sargent - Rosina - 1878
[impressionismo americano]
punto di partenza:
interpretazione di pensiero e
impressione di luce che si accende.
Pero' mi chiedo quanto ci sia di vero...
faro' come la Duse.. mi appendero' alle tende.
[lori]
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Jan Vermeer - Ragazza che legge una lettera presso una finestra 1657
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da: I fiori del male "La bellezza"
Sono bella, o mortali..
come un sogno di pietra e il mio seno,
cui volta a volta ciascuno s'è scontrato,
è fatto per ispirare al poeta
un amore eterno e muto come la materia.
Troneggio nell'azzurro quale Sfinge incompresa,
unisco un cuore di neve
alla bianchezza dei cigni,
odio il movimento che scompone le linee
e mai piango, mai rido.
I poeti, di fronte alle mie grandi pose,
che ho l'aria di imitare dai più fieri monumenti,
consumeranno i giorni in studi severi,
perché, onde affascinare quei docili amanti,
ho degli specchi puri che fanno più bella ogni cosa:
sono i miei occhi,
i miei grandi occhi dalla luce immortale...
[Charles Baudelaire]
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Tamara de Lempicka - Sleeping lady- 1932
da: La canzone del mendicante d'amore.
Filippo Tommaso Marinetti
....Oh! abbassa languidamente le palpebre
sull’errante follia del tuo sguardo.
Abbassa le tue palpebre mistiche e lente
come ali d’angelo che si chiudano
Abbassa le tue palpebre rosee,
perché l’agile fiamma dei tuoi occhi vi scivoli
come sospiro di luna tra persiane socchiuse.
Abbassa le tue palpebre e poi alzale ancora,
e potrò smarrirmi alfine nei tuoi occhi,
nei tuoi occhi, per sempre,
come su laghi assopiti, la sera,
tra fogliami placidi e neri!....
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William-Adolphe Bouguereau
Afrodite e Anteros: l'amore corrisposto - 1880
...Musa, narrami i fatti dell'aurea afrodite ciprigna,
che dolce suscita amore tra i numi e domina i cuori mortali
e gli uccelli dell'aria e tutte le fiere che nutron la terra ed il mare ..
di tutti con l'opere sue sollecita i cuori Citerea,
di bella corona cinta la testa..
(Omero - V inno: Afrodite)
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Ottavio Pinarello - Fusione nel rosso liquido - 2007
quando mi espongo in assolute situazioni
esprimo impressioni che celano il buonsenso
allora mi ripongo tra il rosso e il grigio di statiche emozioni
ma non rinuncio a dire cio' che penso..
irolori
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il buon parlare a volte
scorre di suoni e scienza..
di scempiagini se ne dicon molte
mi applico..cosi' riesco a far la differenza..
ascolto..la mia curiosita' è latente,
sembra che io non possa farne senza...
provo a nuotar controcorrente
e di quelle parole continuo a far ricamo,
ma muovermi da li' non mi riesce,
e boccheggio mentre mi sento presa all'amo..
dopo tre giorni cio' che puzza è proprio il pesce!
non serve dargli degna sepoltura
c'è l'apposito secchiello della spazzatura!!!
lori
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lori che va e lori che ritorna ...non a caso ho scelto l'immagine delle onde, e la voce del mare è il suono che mi rappresenta di più in questo momento, travolge i pensieri in un silenzio che incanta di sensazioni di assoluta discontinuita' tra calma e tempesta, tra potenza e arrendevolezza..
Zero.elevato.a.Zero mi ha scritto:
L'Astrea rugosa è chiamata anche trottola rugosa per la sua conchiglia grande a forma di trottola. Negli esemplari giovani la conchiglia presenta delle spine pronunciate. Ha una colorazione beige e il margine dell'asse è rosso-arancione. L'opercolo calcareo di questa specie è chiamato occhio di Santa Lucia ed è sempre stato ritenuto un portafortuna. Vive su fondali rocciosi, dove si nutre di alghe. L'animale secerne, oltre alla conchiglia che è la sua abitazione e la sua protezione, un opercolo calcareo ricoperto di uno strato corneo che utilizza come "porta di casa" quando si ritira completamente all'interno della conchiglia. E' proprio l'opercolo che ha reso famoso e quindi molto ricercato il nostro soggetto. L'occhio ha una colorazione intensa e molto bella che può variare dall'arancio, al rossiccio, al bruno; la forma è tondeggiante-ellittica, spiralata piatta e bianca nel lato unito all'animale, convessa e colorata quella esterna. Da sempre l'occhio di Santa Lucia ha trovato impiego in gioielleria e bigiotteria nella realizzazione di deliziosi ciondoli, orecchini, anelli, ecc.. Fino a qualche decennio fa veniva pescato casualmente dai pescatori nelle cui reti rimaneva impigliato. L'avvento dei respiratori autonomi ad aria compressa, e comunque l'aumento dei subacquei anche apneisti, ha permesso a molti di scendere nel suo ambiente naturale e ne ha permesso così una più facile cattura, nonostante una buona mimetizzazione esterna (con alghe ed altri organismi) della conchiglia. In molte zone ove il mollusco era comune, è divenuto adesso assai raro e di piccole dimensioni. Eppure esiste un modo, innocuo per soddisfare le richieste di mercato e la vanità femminile: il metodo è molto semplice, basta comprendere che anche "l'Astraea rugosa" è predata dai nemici naturali che si cibano del mollusco lasciando sul fondo la conchiglia e l'opercolo, di conseguenza è sufficente raccogliere l'opercolo vagante, alcune volte portato dalle onde fino a riva. Con questo metoto potrebbe capitare di trovare qualche opercolo rovinato dall'abrasione che si viene a creare con la sabbia (proporzionalmente al tempo trascorso dal decesso dell'animale), comunque molti opercoli quando è deteriorata la parte colorata, vengono montati mostrando la spirale bianca, con un effetto ancora gradevole.
Wikipedia
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nascosta dentro ad un portamati_te
tra punte di grafite_appuntite
mi confondo..
e dall'alto osservo il mondo che passa
e mi sorpassa arrabbiato,
statica e incapace di muovere parola
sto tra silenzio e pensiero a crogiolarmi sola
con le mie pietre azzurre che sanno di mare..
la mia assenza è di meditazione
lo so che prima o poi dovro' tornare...
lori
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avevo pensato di regalartene
uno inviandotelo per posta
ma poi ho pensato che amoruccio_caballero
non avrebbe gradito hihihih
ne avete gia' troppi per casa..
parlo di gattazzo!!!!
e che avevi capito?
auguri speciali
GLI AUGURI DI LORI ..
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osservo silenziosa e aspetto l'evolversi della situazione.. tracce di edera rosa han già preso degna posizione sull'antico muro di chi vuol sempre aver ragione .. lori
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tracce di graffite compongono disegni di memorie...
e mentre scrivo queste mie parole
non ascolto il tuo racconto..
rido quando mi chiedi prova della mia attenzione
è vero...
i miei pensieri son paesaggi di fumetto jacovitti..
mi perdo in mezzo a quelle ragnatele
ed i salami con i piedi mi invitano a restare..
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Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”
Il fascino di questo racconto sta nella sua disarmante semplicità. Ci insegna tante cose che abbiamo dimenticato crescendo. Perciò esso non può essere considerato solo un libro per bambini; ha molto da dire anche ai grandi. L’autore, in maniera originale e magica, descrive il mondo degli adulti attraverso gli occhi innocenti di un bambino evidenziandone i comportamenti irragionevoli e talvolta inutili. Il piccolo principe vive su un pianeta talmente piccolo che può ammirare gli adorati tramonti ogni volta che vuole semplicemente spostando la sedia. Sua unica compagnia una rosa il cui seme è arrivato lì chissà da dove. A dire la verità si tratta di una rosa un po’ capricciosa e ingrata che esaspera talmente il piccolo principe da farlo scappar via, approfittando della migrazione di alcune rondini. Il suo è un viaggio lungo e tortuoso durante il quale incontra personaggi bizzarri che gli mostrano un mondo fino a quel momento sconosciuto. C’è chi conta e riconta le stelle sostenendo di possederle come un capitale; chi si crede di regnare sull’universo intero quando non c’è nessuno a sapere della sua esistenza; chi è ligio al suo dovere al limite del paradosso; chi è vanitoso e vive nell’attesa di qualcuno che lo ammiri. Ogni personaggio rispecchia un aspetto diverso della vita degli adulti. Giunge infine sulla Terra che è il più grande tra i pianeti visitati e di gran lunga il più interessante. Incontra una volpe che, nonostante sia diffidente con gli uomini, di fronte all’ingenuità del protagonista, vorrebbe farsi “addomesticare” per essere l’unica al mondo e non uguale a centomila.. Addomesticare è una cosa dimenticata da molto tempo ormai e vuol dire “creare legami”. Queste alcune delle parole della volpe:
“Non si conoscono che le cose che si addomesticano. Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici”
Incontra un giardino fiorito di rose che inizialmente lo rende infelice e lo fa piangere.
Il suo fiore gli aveva raccontato che era il solo della sua specie in tutto l’universo. Ed ecco che ce n’erano cinquemila, tutte simili, in un solo giardino.
Ma poi ne comprende l’unicità grazie agli insegnamenti della volpe stessa:
“Voi siete belle, ma siete vuote. Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho annaffiata. Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa.”
A volte dobbiamo allontanarci da chi amiamo per capirne l’importanza e il valore; e a volte abbiamo bisogno di un amico che ci insegni e che ci guidi in situazione difficili da comprendere.
Infine incontra chi narra questa storia, l’aviatore dispersosi nel Sahara, che, impegnato nella riparazione del suo aereo, non si accorge immediatamente di quanto prezioso sia quel bimbo strano.
Ma presto tra di loro nasce una stretta amicizia che li arricchirà solo come le vere amicizie sanno fare e che li terrà sempre vicini nonostante le distanze geografiche.
Ma la frase che è l’emblema di questo racconto è senza dubbio questa:
“Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”
Un libro senza tempo e senza età per tutti coloro che amano creare legami, credono nell’amicizia e nei rapporti semplici e veri. Un libro per i ragazzi. Un libro per gli adulti affinché non dimentichino mai di essere stati bambini.
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magnifico pezzo..
quando imparai a suonarlo avevo poco più di sedici anni e mi piaceva da matti ascoltare i cantautori canadesi..
ogni tanto riprendo la chitarra e strimpello qualche accordo..l'armonica pero' non so più suonarla...o forse non ne sono mai stata capace..
mi piace il suono di queste parole:
"That keep me searching for a heart of gold"
mi piace credere che da qualche parte ce ne sia sempre uno per ognuno di noi..
lori
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Burano - case dei pescatori
Conosco un posto …
ogni volta che ritorno in quel luogo riprovo la medesima sensazione, quasi di estemporaneità, mi piace fermarmi ad osservare: i mille colori delle case si riflettono nelle acque verdi dei canali e il campanile storto mi fa pensare al rollio delle barche.. sembra che da un momento all’altro possa tornare in tutta la sua perpendicolarita’ a svettare nel cielo di Burano dritto come un fuso.
Passeggio tra i campielli ..
magnifico back_stage al ciacolar di anziane signore mentre ricamano caleidoscopiche geometrie con il loro tombolo.. e tra di loro ridono e rispondono gentili al mio cenno di saluto..da lontano poi mi arrivano le voci dei pescatori, stanno scaricando il pesce fresco della loro ultima uscita in mare ..incomprensibili le loro cantilene in un dialetto che conosco solo un pò.
Mi avvio tra le viuzze di Burano...
voglio arrivare alla casa più famosa dell’isola: "la casa di Bepi" è dipinta con diversi colori cosi' come tutte le case di Burano; i colori delimitano le proprieta’ di questa tipologia abitativa a schiera cosi particolare nella sua estensione verticale..le guardo da giu' cosi' strette e cosi' alte.. se osservate singolarmente sembra che siano in attesa di qualcosa..
ho ascoltato i racconti dei vecchi ...
nostalgia di epoche vissute nella voce consumata dal vento di mare e nello sguardo velato dal tempo la forza e il coraggio di chi ha sempre vissuto di poco....per loro il colore diverso aveva lo scopo di far riconoscere la propria casa da lontano ..
bello il ritorno dopo lunghi periodi di assenza in mare ..
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Raimondo Gambino - Arcobaleno
haiku': impronte arcobaleno..
danzano i colori
in un ponte di vento e sole
lori
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