PETROLIANA

Quando la musica non conta

Vincitore della 59° edizione del Festival di Sanremo è Marco Carta con la canzone "La Forza Mia". Al secondo posto (a pari merito) si sono classificati Sal Da Vinci ("Non riesco a farti innamorare") e Povia ("Luca Era Gay").

In alcune testate si parla di pronostico rispettato, ma non c'è mai stata gara. La partecipazione di Maria De Filippi ha (necessariamente) influito sul risultato finale e sulla vittoria del suo ex-Amici.

Lo spettacolo e gli ascolti trionfano in questo Sanremo targato Paolo Bonolis, ma la musica ne esce ancora sconfitta. Non si vuole offendere nessuno, ma la triade che ha composto il virtuale podio non ha i mezzi per sfondare davvero. Carta è molto giovane e, se sfonda, lo farà in un futuro molto prossimo, perchè attualmente non ha i mezzi. Sal Da Vinci deve baciare dove cammina, ossia sul red carpet targato Gigi D'Alessio, altrimenti sarebbe uscito la prima serata. Povia ha creato troppe polemiche e non ha mostrato quell'atteggiamento costruttivo che ci si aspetterebbe da artisti del suo calibro.

Come dicevo, esce sconfitta la musica. La prematura uscita degli Afterhours (anche se onorati dal premio della critica Mia Martini), di Tricarico (solito genere, ma meritava più attenzione proprio perchè diverso come la rockband milanese) e di Niki Nicolai & Stefano Di Battista ha subito segnato in negativo la manifestazione in terra ligure. La delirante quarta serata ha visto uscire una delle più grandi promesse canore della nostra penisola, ossia la splendida voce (e canzone) di Dolcenera. L'uscita, nella stessa penultima serata, dei Gemelli Diversi fa capire come i votanti siano non-giovani(ssimi) che preferiscono Patty Pravo e l'operetta di Francesco Renga, oltre al mantenimento di Al Bano, dopo il ripescaggio. Si arriva alla serata finale ed il genocidio musicale è completo quando sul podio non vediamo nè Alexia (strepitosa insieme al sempreverde Mario Lavezzi), nè Marco Masini (non più giovane, ma con un testo leggermente più elevato dei podisti).

La disfatta è esemplare. Mentre c'è un impegno verso lo spettatore, con un prodotto interessante come questa edizione di Sanremo, non c'è  riconoscenza da parte del pubblico che, per l'ennesima volta, si dimostra poco predisposto ad ascoltare con attenzione la musica.