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Post n°14 pubblicato il 26 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Musica
Post n°13 pubblicato il 26 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Musica
Se ne andato anche lui, stroncato da un infarto a soli 50 anni. Michael Jackson resterà per sempre il re del pop perchè nessun altro artista ha saputo coniugare come lui il talento per la musica e per il ballo. A me piace ricordarlo sul palco, quando riusciva ad infiammare il pubblico con le sue pirotte ed il mitico "moonwalk", un marchio di fabbrica, che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Jacko ci lascia un patrimonio musicale quasi senza pari e l'infinito rammarico per non averlo visto esibirsi un'ultima volta.
Post n°12 pubblicato il 24 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Cinema
Bentrovati! Oggi ho visto per la prima questo straordinario film di Joel ed Ethan Coen, uscito nel lontano 1997. Un cast eccellente per un film veramente fuori dai canoni, che è già diventato un cult. Fonti: Edizioni Lindau, Il grande Lebowski, La cineteca Repubblica - L'Espresso
Post n°11 pubblicato il 23 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Politica
A tutte quelle persone che manifestano contro il risultato delle ultime elezioni presidenziali in Iran va un grande applauso e tutta la mia stima. Chi pacificamente combatte per la libertà e il riconoscimento dei propri diritti in un paese dove non è possibile esprimere la propria opinione, merita ammirazione e rispetto, soprattutto se si tiene conto del fatto che manifestando contro Ahmadinejad e l'ayatollah Khamenei si mette in gioco, oltre alla propria libertà personale (diverse centinaia gli arresti tra i manifestanti), anche la vita; com'è già successo a Neda Soltani, la ragazza di 16 anni uccisa dalla polizia iraniana sabato scorso, durante un corteo di protesta. Il video della sua morte, presente su YouTube e su altri siti affini, oltre ad essere la crudele testimonianza della spietatezza del regime iraniano, è diventato il simbolo della protesta contro i presunti brogli elettorali perpretati ai danni del candidato dell'opposizione, Mir Hossein Mousavi. Il "Corriere della sera", addirittura, scrive: "Teheran cerca di diffondere la notizia che si tratta di un falso". Incredibile. L'agonia di Neda catturata in quei tragici fotogrammi, però, ha già fatto il giro del mondo. Quelle immagini mi hanno colpito nel profondo del cuore. Ho visto una giovane e nobile donna perdere la vita solo perchè ha scelto di urlare il suo no contro l'ingiustizia e la sopraffazione. Scrivo queste parole gonfio di tristezza e di indignazione ma con la consapevolezza che l'esempio di questa grande e coraggiosa ragazza non abbandonerà mai la memoria di chi ama la vita, la libertà e la verità. Neda, io non ti dimentico.
Post n°10 pubblicato il 21 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Calcio
DISASTRO ITALIA! 3-0 per il Brasile. Perdiamo e usciamo dalla Confederations Cup con le ossa rotte, anzi, polverizzate. Gli Azzurri non riescono a limitare i danni e a sfruttare nemmeno il regalone degli Usa che battono l'Egitto con lo stesso risultato. Per passare serviva solo un goal. Non lo abbiamo fatto, consegnando il campo e lo scalpo al Brasile senza combattere. Ps La mia Italia ideale: BUFFON; MOTTA - CANNAVARO - SANTACROCE (ANDREOLLI) - SANTON; PIRLO - DE ROSSI - CIGARINI; CASSANO (BALOTELLI)- PEPE (ROSSI) -PAZZINI (GILARDINO).
Post n°9 pubblicato il 20 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Fumetti
SPILLATO, 56 PAG. COLORI, PREZZO 3,95 €
Contiene Dc Universe n. 0 e Justice League n. 111. Chi ha comprato questo fumetto si ritroverà per le mani una sorta di "albo-trailer" che introduce il lettore alle principali saghe della Dc Comics (tra cui RIP, la discutissima run di Grant Morrison su Batman) in corso di pubblicazione in Italia. Ovviamente, come il titolo annuncia, questo fumetto funge da prologo a Crisi Finale, l'ennesima serie-evento (vi prometto che presto ci sarà un post completamente dedicato a questa saga), già conclusasi negli Usa lo scorso inverno.
Post n°8 pubblicato il 19 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Fumetti
BROSSURATO, RIZZOLI, 406 PAG. B/N, € 17,90 ISBN 88-17-01440-0
Ciao a tutti. Oggi, ho deciso di parlarvi di questa "novella grafica" bella e struggente di Jiro Taniguchi. Cosa fareste se poteste fare un salto indietro nel tempo e rivivere gli anni della vostra adolescenza conservando, però, intatta la maturità della vostra attuale età? Non so voi ma io mi pongo spesso questa domanda, constatando che ogni volta la risposta che mi viene in mente è sempre diversa. Taniguchi, per nostra fortuna, non ha dubbi e confeziona con grande maestria questo romanzo illustrato. Passo alla trama: Hiroshi Nakahara è un uomo di 48 anni, ha moglie e due figlie ma, soprattutto, il vizio di annegare nell’alcol le sue insoddisfazioni e rimpianti. Durante una delle sue trasferte lavorative a Kyoto, Hiroshi si ubriaca per l'ennesima volta e, ancora non del tutto ripresosi dalla sbornia, sale sul treno sbagliato che lo condurrà alla sua città natale, lontana da Tokyo, la megalopoli in cui vive assieme alla sua famiglia. I ricordi del passato cominciano ad assalirlo ed Hiroshi decide di fare un giro in quelle strade una volta tanto familiari ma che oggi stenta a riconoscere. Ha ancora un po’ di tempo prima che il treno riparata, così, si reca a pregare sulla tomba della madre. Trovatala, s'inginocchia e chiude gli occhi per pregare. Quando li riapre, il mondo ha fatto un salto nel passato. E' il 7 aprile del 1963 e Hiroshi ha di nuovo 14 anni. Tutto ciò lo sconvolge: è nuovamente un ragazzino ma conserva intatti i ricordi da quarantottenne. Ancora scosso, torna alla vecchia casa ritrovandovi tutta la sua famiglia. La nonna e la madre non sono ancora morte, il padre gestisce la sartoria di famiglia e la sorellina è di nuovo una bambina piena di sogni e aspirazioni. Dopo un periodo di adattamento, Hiroshi decide di (ri)vivere al massimo la sua "seconda primavera". Con le nozioni, la cultura e la maturità di un quasi cinquantenne, il protagonista, che negli studi era sempre stato mediocre, si trasforma in uno studente modello e in un ragazzo tanto "popolare" da conquistare il cuore di Nagase Tomoko, la classica "reginetta" della scuola. Taniguchi, però, sceglie di mostrare la loro relazione sotto un profilo esclusivamente platonico; senza mai far dimenticare al lettore che sotto le apparenze di un corpo da adolescente, si nasconde la mente di un uomo adulto. Hiroshi incontra nuovamente i suoi vecchi amici e trova anche il tempo di rimanere coinvolto in una rissa durante la quale mette in pratica, parecchi anni prima di Antonio Inoki, una famosa tecnica di sottomissione adoperata nel wrestling: il Cobra Twist. Il ritorno al passato servirà al protagonista anche per scoprire i segreti della sua famiglia, apparentemente felice, mentre, inesorabile, si avvicina il giorno in cui il padre abbandonerà lui, la madre e la sorellina più piccola, scomparendo per sempre dalle loro vite senza alcuna spiegazione. Una sola domanda echeggia costantemente nella mente del protagonista: “perché ci ha abbandonati?” Hiroshi è deciso a scoprirlo e, soprattutto, ad impedirlo ma può un adolescente sfidare l’ineluttabilità del destino? Forse la risposta a questo quesito è meno difficile da trovare di quel che si pensa ma non aggiungo altro, rinviandovi alla lettura di questo bellissimo e nostalgico affresco narrativo di Jiro Taniguchi, uscito qualche anno fa, che racconta di un Giappone diverso, sicuramente più romantico e innocente. Un po’ come lo eravamo noi quando avevamo 14 anni… Voto: 9
Post n°7 pubblicato il 18 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Calcio
AZZURRO SBIADITO: CI GIOCHIAMO TUTTO CONTRO IL BRASILE Gli egiziani giocano a calcio mentre noi facciamo le mummie in mezzo al campo, eppure quelli che hanno avuto piramidi e faraoni sono loro. Pazienza. Come spesso capita ultimamente, facciamo fare un figurone all'avversario di turno giocando malissimo, peggio che contro gli Usa, soprattutto nel primo tempo. Passiamo in svantaggio alla prima palla inattiva che concediamo agli avversari. Come al solito. Difesa in panne (Chiellini è da censura), De Rossi a farfalle e goal di testa di Homos. 1-0. Gli egiziani ci tengono a bada senza sforzarsi più di tanto con fraseggi stretti, mostrando un'ottima tecnica. Inizia il secondo tempo è il copione non cambia più di tanto con l'Italia che porta attacchi confusi. Le nostre occasioni: Iaquinta sbaglia il goal del pareggio per ben due volte, lo stesso fa Montolivo fallendo il tap-in e, Hadary, portiere dell'Egitto sembra Superman. Le nostre speranze s'infrangono contro la traversa colta da Iaquinta con un cross sbagliato. Gli egiziani cominciano a svenire a turno per perdere tempo, noi siamo nel pallone e a nulla valgono gli assalti finale. Domenica prossima c'è il Brasile. Non vinciamo? Andiamo fuori. Se è vero che noi, profeti del calcio-sofferenza, diamo il meglio nelle difficoltà, non potevamo sperare di meglio. Fuori gli attributi!
Post n°6 pubblicato il 17 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Fumetti
CARTONATO; 48 PAG. A COLORI; PREZZO: 5,95€ ISBN: 9-788467-467697 La storia, firmata da Mark Waid, è caruccia ma chiedere ai lettori 5,95€ per comprare quest'albo è troppo, anche perchè, i "contenuti speciali" di questo Batman Barcellona assorbono circa un quarto delle pagine. Un altro paio di cose che non mi sono piaciute sono l'introduzione, affidata al sindaco di Barcellona, Jordi Hereu (che, oltre a lodare la sua città, riesce a scrivere per ben otto volte "Barcellona" su un totale di 28 righe), e il fatto che nel fumetto non venga mai citata la Spagna (la Catalogna ovviamente sì); dando una prospettiva che riporta alla mente una certa visione separatista. Senza contare che uno dei personaggi (non esattamente indispensabile) è un'avvenente consigliera comunale (sic!), Cristina Llanero, vecchia amica di Bruce Wayne, che sale agli onori della cronaca soprattutto per la ramanzina che fa al protagonista per l'inappropriato stile di vita che conduce quando è nei panni del miliardario playboy. Le matite di Diego Olmos e i colori di Marta Martinez, però, sono veramente notevoli, molto di più dell'impianto narrativo messo in piedi da Waid. La splendida copertina di Jim Lee, invece, non ha bisogno di commenti. Veniamo alla trama (senza odiosi spoiler): Killer Croc, plagiato dallo Spaventapasseri e dal Cappellaio Matto, fugge dal manicomio Arkham per fare la stessa cosa di quando era a Gotham. Il serial killer. In questo caso, però, il "villain" è più pazzo del solito: crede di essere la reincarnazione del drago della leggenda di San Giorgio. Il Cavaliere Oscuro non può fare altro che seguirne le tracce nel tentativo di ricatturarlo e riportarlo a Gotham. Il tutto condito da un paio di vignette-spot turistico della splendida città spagnola che tutti almeno una volta nella vita dovrebbero visitare. Anche il Cavaliere Oscuro. Giudizio globale: 6
Post n°5 pubblicato il 16 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Calcio
Quella dell'Italia contro gli Usa è stata la vittoria del cuore e dell'orgoglio ma anche dai tanti patemi. Seppur ridotti in 10 a partire dal 33' per l'espulsione di Clark per un fallaccio su Gattuso, gli statunitensi hanno dato agli azzurri non poco filo da torcere soprattutto nel primo tempo, quando si sono presentati per ben due volte da soli davanti a Buffon (per fortuna si sono dimenticati che nel nostro football la palla va calciata in porta...) prima che il povero Chiellini stendesse quel marcantonio del signor Altidore che, visto il modo in cui aveva saltato il nostro difensore, sembrava essersi travestito da Pelé. Quel genietto "stelle e strisce" di Donovan, che fino a quel momento aveva creato non pochi problemi alla nostra retroguardia, si presenta sul dischetto e spiazza Buffon facendo un figurone. 1-0 per gli Usa. E l'Italia? Nei primi 45' è tesa e impacciata (non a caso, Pirlo è la controfigura di sé stesso), soffre troppo la fisicità degli avversari e crea solo due buone occasioni con Legrottaglie (zuccata di poco a lato) e una punizione di Pirlo. Intervallo e depressione. Depressione e intervallo. Finisco una sigaretta intera con un solo tiro. Comincia il secondo tempo e, per fortuna, la musica cambia anche perchè Lippi decide di dare spazio a Rossi e a Montolivo, sostituendo un Camoranesi che, per il modo in cui saltella per il campo, è in versione Tafazzi senza bottiglia e Gattuso, ancora lontano dalla forma migliore. A ridarci lustro è un centrocampo completamente rinnovato e dai piedi buoni con il già citato giocatore della Fiorentina, De Rossi e il redivivo Pirlo ma anche e soprattutto l'ingresso di Rossi, il Pepito nazionale, che con una veronica fa fuori un avversario sulla trequarti e scaglia la palla in rete con un sinistro che ti fa far pace con la vita. E' il tredicisemo del secondo tempo e l'Italia è costantemente nella metà campo avversaria. Passa un quarto d'ora e De Rossi uccella (non vedevo l'ora di usare questa espressione!) Howard con una mozzarella angolata e velenosissima contro cui il portiere degli Usa non può essere d'antitodo. Finita? Macchè. I minuti passano con le sgroppate di Grosso, un paio di goal sbagliati da Toni (entrato al posto di Gilardino) e con Legrottaglie che fa in tempo a farsi graziare dall'arbitro per un fallo da rigore (per fortuna, lui adesso ha un ottimo rapporto con Gesù). Quattro-minuti-quattro di recupero. 48': Pirlo dribla un avversario sull'out sinistro, converge e deposita sul piedino fatato di Rossi l'ammerregano un pallone che il nostro gioiellino spinge dentro con nochalance (speriamo si scriva così). 3-1 e tutti a casa. Dopodomani c'è l'Egitto champagne. PREGI: il centrocampo tecnico con Pirlo, Montolivo e De Rossi, piace assai così come l'attacco, dove c'è sempre qualcuno che riesce a buttarla dentro. Rossi deve giocare dal primo minuto ma Lippi sa il fatto suo, visto che riesce a leggere la partita come nessun altro tecnico. Brasile e Spagna sono avvisate: ci siamo anche noi. DIFETTI: strano ma vero, la difesa, nostro storico punto di forza, è ancora da registrare. Contro la Nuova Zelanda abbiamo mostrato gravi lacune sulle palle alte e su quelle inattive mentre con gli Usa sono state le verticalizzazioni degli avversari a metterci in difficoltà (vedi rigore su Altidore). Cannavaro non è eterno. BRASILE: rimangono i nostri avversari diretti nel girone ma escono ridimensionati dalla vittoria per 4-3 contro un bel Egitto, punito allo scadere per un rigore giusto che, però, puzza di moviola lontano un miglio, visto che, l'arbitro è stato avvisato dal quarto uomo dopo che aveva già assegnato il calcio d'angolo. SPAGNA: perchè siano i favoriti lo fanno capire in un quarto d'ora distruggendo la Nuova Zelanda. Forte, vincente, bella da vedere e giovane ma contro di noi, negli ultimi 80-90 anni, hanno vinto solo una volta nei tornei che contano. Ai rigori.
Post n°4 pubblicato il 15 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Articoli/Interviste
Ben ritrovati! Come promesso, pubblico su Planet Krypton l'intervista a Gabriele Dell'Otto. Rispetto all'articolo già uscito sul "Corriere dell'Alto Adige", che comprendeva anche altre notizie sull'Art.may.sound - manifestazione di cui già vi ho parlato ieri in "Chiacchierata con Tito"-, qui troverete la versione integrale domanda/risposta, totalmente incentrata sul disegnatore di "Guerra Segreta". Prima di lasciarvi all'intervista, ricordo che Dell'Otto, insieme alla moglie Margherita Bondi, lo scrittore Lorenzo Bartoli (creatore di John Doe e Detective Dante) e dal disegnatore Giacomo Bevilacqua ("Homo Homini Lupus", "A Panda piace"), ha creato la service editoriale "Sold Out Studio" (Sos). Grazie alla fiera di Bolzano, li ho conosciuti tutti e, con Gabriele, ho avuto modo di conversare amabilmente su gusti, personaggi preferiti e storie. Di quel giorno conservo un bellissimo ricordo (oltre ad un notevole numero di albi autografati ed un fantastico Superman disegnato dallo stesso Dell'Otto ). Non vi rubo ulteriore tempo e vi auguro buona lettura.
Gabriele, com’è nata la tua passione per il fumetto? «Ci sono nato con questa passione. Mio padre è un lettore e in casa avevo migliaia di fumetti. Il passo, quindi, è stato breve. Saper disegnare è un dono che ho sin da quando ero piccolo». Dopo aver frequentato il liceo artistico e l’Istituto Europeo di Design, quando hai capito che quello di disegnatore di fumetti sarebbe stato il tuo mestiere? «Ho sempre sperato che lo diventasse, visto che, disegnare è la cosa che so fare meglio». Prima di diventare un disegnatore di riferimento, apprezzavi qualche artista in particolare? «Tuttora ho molti artisti di riferimento come Barry Windsor-Smith e John Buscema. Apprezzo, comunque, autori dallo stile più diverso. Nei miei disegni tento sempre di “masterizzare” quello che ho visto e appreso nel corso degli anni». Per la Marvel Comics, hai già realizzato la miniserie “Guerra Segreta” e, successivamente, la raccolta di illustrazioni “The Marvel Art of Gabriele Dell’Otto”. Puoi dare qualche consiglio ai disegnatori emergenti che intendono sottoporre il proprio portfolio alle major americane? «Non mi sento di dare consigli precisi. Quello che posso dire è che bisogna lavorare e viaggiare tanto, cercare di essere presenti a più fiere possibili». Il tuo tratto, realistico e spettacolare, è l’evidente frutto di un lavoro di ricerca e perfezionamento durato anni. Quanto variano i tempi di realizzazione di una tavola a fumetti dalla più semplice a quella di maggiore complessità? «Da un giorno, nel caso di una splash-page o di una cover, fino ad una settimana per le tavole più complesse. Per terminare “Guerra Segreta”, tra varie vicissitudini lavorative e personali, ho impiegato due anni. Troppi. Per gli americani, infatti, il rispetto delle scadenze rappresenta una vera e propria spada di Damocle». C’è un personaggio più degli altri che ti piace disegnare? «Sono tre: Batman, Wolverine ed Hellboy» Progetti futuri? «Sto lavorando con Christopher Yost e Kyle Craig ad una nuova miniserie di tre numeri per la Marvel che si intitolerà “Sex and violence” e avrà come protagonisti principali Wolverine e Domino della X-Force». Escludi una futura collaborazione con l’altra grande casa editrice americana, la Dc Comics? «No, non lo escludo affatto. Pensa che poco tempo dopo aver firmato l'esclusiva con la Marvel, un editor della Dc mi ha proposto un progetto su Batman. Il Cavaliere Oscuro è il personaggio su cui mi piacerebbe lavorare di più in assoluto».
Post n°3 pubblicato il 14 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Articoli/Interviste
Ciao a tutti! In occasione dell'Art.may.sound, la prima fiera del fumetto tenutasi a Bolzano, ho avuto l'occasione di conoscere uno dei più importanti sceneggiatori del fumetto italiano: Tito Faraci. Per chi non lo conoscesse (anche se dubito fortemente che sia così) posso dire che questo signore ha scritto numerosissime avventure di personaggi come Tex Willer, Dylan Dog, Topolino, Diabolik ed è stato anche l'unico autore italiano ad essersi cimentato su tre icone dei comic-books statunitensi: Spider-man, Capitan America e Devil.Lo scrittore, nel corso della manifestazione, ha presentato il suo ultimo lavoro, il racconto per bambini "Il cane Piero, avventure di un fantasma" (se ne parla approfonditamente nell'articolo postato qui sotto) edito da "Il battello a vapore". Per me, grande appassionato di fumetti, conoscerlo ed intervistarlo è stato un grande onore e un vero piacere. Devo dire che Tito, oltre ad essere un grande professionista, è una persona genuina, disponibile e simpatica. Prima di lasciarvi alla lettura dell'articolo, pubblicato sul quotidiano locale "Corriere dell'Alto Adige" lo scorso 31 maggio, vorrei già annunciarvi che molto presto posterò sul blog un'altra intervista, questa volta ad un grande disegnatore: Gabriele Dell'Otto!Stay tuned.
LO SCENEGGIATORE DI TEX: ART.MAY.SOUND PROMOSSA
BOLZANO – Calato il sipario sull’Art.May.Sound, la festa del fumetto e della musica, ora è tempo di bilanci. «Siamo molto contenti di com’è andata. Durante la fiera è venuta molta gente anche da fuori Bolzano».Giacomo Morello, uno degli ideatori del festival, ha espresso così la sua soddisfazione: «Mi ha fatto molto piacere che gli stand abbiano attirato la curiosità anche di quelle persone che non si erano mai avvicinate prima al mondo dei comics».La ciliegina sulla torta della giornata conclusiva della manifestazione organizzata dal Centro giovani «Villa delle rose», dall’associazione «La strada» e da «Upload 2009 music contest festival», è stata la presentazione dell’ultimo libro di Tito Faraci, «Il cane Piero, avventure di un fantasma», tenutasi presso la libreria Mardi Gras sabato scorso. Il famoso sceneggiatore di fumetti, che ha realizzato numerose storie di personaggi come Tex Willer, Dylan Dog, Topolino e Diabolik, si è trovato nell’insolita veste di scrittore per bambini: «Questo libro per me rappresenta un cambio di scena. L’ho scritto con incoscienza, senza neanche sapere se e quando sarebbe uscito – rivela Faraci – Piero era il nome del cane immaginario dei miei figli, ai quali spesso raccontavo le sue avventure».Un ruolo decisivo nella genesi del libro di Faraci, edito da «Il Battello a vapore», lo ha avuto Federico Maggioni (già art director del «Corriere dei piccoli» e del «Corriere dei ragazzi»), l’illustratore del racconto: «Io e Federico lavoriamo nello stesso studio. Un giorno, lui vide sulla mia scrivania il primo capitolo del racconto e, dopo averlo letto, con mia grande sorpresa mi disse “bisognerebbe pubblicarlo”».Lo stesso autore, inoltre, ha svelato anche alcuni particolari della trama: «Mentre sta per attraversare la strada per andare a fare la pipì, Piero viene investito da un camion e si ritrova in un tunnel con una luce infondo. Per non fare il suo bisognino sul posto, decide di tornare indietro, senza sapere che quella scelta lo avrebbe trasformato in un fantasma».Faraci è uno scrittore dotato di una grande immaginazione ma, nel corso dell’intervista, ha anche dimostrato grande sensibilità nei confronti di quei giovani che tentano, tra tante difficoltà, la strada del fumetto: «Gli sceneggiatori sono poche decine e sostengono un mercato gigantesco. Questo è il segno di una crisi non solo della scrittura ma anche della lettura – spiega Faraci – Oltre che scrittore, infatti, mi ritengo anche un “lettore professionista”. Tentare di fare questo mestiere senza aver mai letto nulla è come cercare di coltivare senza avere i semi».Faraci, nel corso della sua carriera, si è anche confrontato con tre icone del fumetto statunitense: Spider-man, Capitan America e Devil.«La realizzazione del fumetto “L’Uomo Ragno e il segreto del vetro”, ha rappresentato una sfida. Io e Giorgio Cavazzano, autore dei disegni, volevamo creare una storia completamente italiana e la Marvel, per fortuna, ci ha lasciato molta libertà d’azione – racconta lo scrittore – Nel caso di “Capitan America/Devil: doppia morte” disegnata da Claudio Villa, invece, c’è stata una supervisione diretta da parte della casa editrice, visto che, l’albo sarebbe uscito anche negli Usa». L’ultimo pensiero di Tito Faraci è per l’Art.May.Sound e sul connubio tra musica rock e fumetti: «Il rock e il fumetto hanno il problema comune di non essere accettati nel salotto buono della cultura ma hanno anche l’enorme pregio di essere forme d’arte da sempre vicine ai giovani».
Post n°2 pubblicato il 14 Giugno 2009 da skyliner999
Tag: Libri
Ho appena finito di leggere questo splendido libro di Hosseini, lo stesso autore de "Il cacciatore di aquiloni". Per farvi capire quanto mi ha preso vi dico solo che ho divorato 432 pagine in 24 ore. Non mi dilungo ulteriormente sugli elogi e passo alla trama. "Mille splendidi soli" è uno spaccato realistico della condizione della donna in un Afghanistan straziato da decenni di guerre ininterrotte: prima l'invasione russa, poi la lotta fratricida tra le varie fazioni dei mujahidin ed, infine, la conquista del potere da parte dei talebani. Mariam e Laila sono le protagoniste di questo libro bello e struggente. La prima è la figlia illegittima di un ricco uomo d'affari di Herat, una quindicenne che spregevolmente viene indicata come una harami (bastarda). Lei e sua madre vivono in una capanna alle porte della città, abbastanza lontano da mettere a riparo da qualsiasi critica la reputazione di suo padre, già sposato a tre donne diverse da cui ha avuto altri 10 figli. Poco prima del suo quindicesimo compleanno, Mariam riesce a strappare a Jalil - questo il nome del genitore che lei ama profondamente nonostante le accuse e gli improperi che la madre rivolge all'uomo - la promessa di accompagnarla al cinema che lui possiede per vedere il cartone animano di "Pinocchio" e, sostanzialmente, di riconoscerla come sua figlia. La vergogna e la paura di affrontare il giudizio delle tre mogli, però, spingono Jalil ad infrangere la parola data. Mariam non si da per vinta e decide di raggiungere la casa di suo padre a Herat. Resterà un giorno intero sull'uscio senza che nessuno la faccia entrare. Delusa e offesa torna dalla madre ma quello che la attende le cambierà per sempre l'esistenza. Laila, seconda protagonista del libro, è una ragazza di Kabul. A differenza di Mariam, lei ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia che le ha offerto amore e, soprattutto, istruzione. Laila ha la possibilità di coltivare le sue amicizie e la sua cultura ma, soprattutto, l'amore per Tariq, un bambino del vicinato privato di una gamba da una mina antiuomo. Tutto sembra andare per il meglio ma la crudeltà della guerra strazia la sua esistenza ed è a questo punto che il suo destino si legherà per sempre a quello di Mariam. "Mille splendidi soli" offre numerosi spunti di riflessione a partire dalle ingiustizie, crudeltà e umiliazioni che chissà quante donne afghane hanno subito in prima persona prima ma, soprattutto, durante il regno di terrore dei talebani. Dalle pagine emerge vivo l'amore dell'autore per la bellezza, ormai ridotta ad uno struggente ricordo, della sua Kabul. Hosseini, infatti, citando un poeta afghano scrive: "Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri". La semplicità e la scorrevolezza del linguaggio rappresentano alcuni dei pregi di questo libro, così come la capacità dello scrittore di orchestrare con maestria i colpi di scena. Se proprio si vuole andare alla ricerca del pelo nell'uovo, posso dire che i numerosi e consistenti salti temporali e alcune affinità con "Il cacciatore di aquiloni" sono gli unici nei di un'opera assolutamente da leggere. Voto: 8,5
Post n°1 pubblicato il 13 Giugno 2009 da skyliner999
Quale immagine potrebbe essere migliore di quella del Joker di Heath Ledger per inaugurare il mio blog? Lo faccio con la speranza di essere utile a tutti i "naviganti" che attraccheranno a questo molo con la voglia di confrontarsi sui temi più disparati, con un occhio di riguardo ai fumetti e ai libri ma senza disdegnare la musica, il cinema e la politica. Vi do il mio sincero benvenuto. Grazie e stay tuned!
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