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1000 E ALTRI 1000!

Post n°37 pubblicato il 01 Settembre 2014 da Pallavicini74
 

Da mi basia mille implorava nel carme 5 Catullo. Giunte e superate le 1000 visualizzazioni del blog, assumo per qualche momento le sembianze del romantico cercatore da baci perugina e considero ogni vostro singolo ingresso una sorta di bacio scambiato tra le nostre mentanime. Fatto sta che occorrerebbe sul serio dedicarsi maggiormente ai baci, quantomeno per riequilibrare il senso di cupa pesantezza che sta gravando su quanto ci circonda quotidianamente. Una delle poche, seppur piccole, ancore di tranquillità in questo mondo conteso e litigioso era la certezza d'una lezione appresa dalle generazioni di europei devastati dal turbinio di due guerre infami a stretto giro di posta, ovvero: mai più guerra nei nostri confini. A costo di apparire - anzi, di essere - cinici, a costo di essere più realisti del re, solo questo sembrava il piccolo frutto che nessuno avrebbe mai osato mettere in discussione. Ma, appunto, le generazioni passano senza lasciare sufficiente frutto di memoria; e ciò che viene naturalmente perso nello scorrere del tempo non viene parimenti recuperato dai presunti progressi dell'animo umano. Talmente presunti che ci ritroviamo alla consueta conta dei morti, solo che stavolta all'appello mancano ogni giorno nomi sinistramente sempre più simili ai nostri. Quanto sta succedendo nell'Ucraina dell'Est suona davvero più che sinistro, al punto che qualcuno - non solo per la contingenza macabra della ricorrenza settembrina - ha già "osato" evocare il settembre 1939, con tutto quanto ne tiene dietro di spettri e fantasmi che si giuravano murati a tripla mandata nei libri di storia. Ma la storia (che, detto per inciso, non ammette mai repliche o copie conformi all'originale, al più si procura bene di esercitare patrie potestà da magistra o matrigna di vita) se ne guarda bene dal lasciare troppo a lungo e per troppo tempo tranquilli i vivi e presenti al cospetto delle miriadi di bassezze d'animo di cui gli uomini ancora non sanno fare a meno. Ecco quindi che la frase (presunta?) pronunziata da Putin all'orecchio impotente di Barroso (Attenti, in due settimane posso prendermi Kiev) sa maledettamente di blitzkrieg, quasi che lo spirito di morte teutonico abbia deciso per uno spostamento di qualche migliaia di kilometri ad est, in linea d'aria. Speranze? Suggerimenti? Le sanzioni, ora come allora, paiono spaventapasseri per le allodole. C'è poco da stare allegri quando la ragione viene messa sotto traccia da altre, ben più pericolose, esigenze. Aggrappiamoci per ora alla certezza, banale, che la storia non è mai uguale a se stessa. E affidiamoci alla speranza, sterile e puerile, che fra 1000 nuove visualizzazioni tutto si sarà aggiustato per il meglio. Con pace eterna di chi già c'ha rimesso la pelle.

 
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