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SPAGNA: VIA CROCEFISSO DA SCUOLE, LA CHIESA REAGISCE

Post n°95 pubblicato il 25 Novembre 2008 da Spatakkio

MADRID - Una sentenza che causa "dispiacere" anche perché il crocifisso
"non va a ferire nessuno". Inoltre l'uso dei simboli religiosi fa parte
della "libertà religiosa". Così l'arcivescovo di Valladolid Braulio
Rodriguez Plaza commenta, alla Radio vaticana, la decisione di un
tribunale spagnolo che ha imposto la rimozione dei crocifissi dalle
aule di una scuola pubblica di Valladolid. "Per me - spiega mons.
Rodriguez Plaza - la sentenza è stata un dispiacere e so che il
Consiglio scolastico è formato da brave persone. Mi sembra che il
Crocifisso in una cultura come la nostra non vada a ferire nessuno,
perché il Crocifisso è solo amore e pace". "In base a questa sentenza -
prosegue il vescovo - qualunque segno religioso potrebbe essere
cancellato e tolto in qualsiasi luogo, perché potrebbe ferire la
suscettibilità e la sensibilità di molta gente. Allora faccio l'esempio
di una città europea come Bruges, dove ci sono angoli, vie, incroci in
cui sono collocate tante piccole immagini della Vergine, di Cristo e
non credo che la gente anche non religiosa, non cristiana, si dia pena
per questo. Sono sicuro che mi diranno che qui la questione è diversa
si tratta di un'aula, di una scuola dove stanno dei bambini. Allora, di
questo passo, dovremo chiedere il permesso per dire 'Io credo in Dio e
in nostro Signore Gesu' Cristò? Non lo so, se vogliamo arrivare a
questo... Io - ha concluso mons. Rodriguez Plaza - voglio continuare a
mostrare i simboli religiosi, perché mi pare che anche questo faccia
parte della libertà religiosa a cui tutti teniamo".


SIR:
EUROPA PERDE MEMORIA, CROCE FA PAURA - Una sentenza che rivela una
"progressiva perdita di memoria rispetto a tradizioni e valori che
hanno dato sostanza all'Europa". Così Alberto Campoleoni, esperto
cattolico di questioni scolastiche, commenta in una nota per il Sir -
l'agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei - la sentenza di
un giudice spagnolo che ha deciso di rimuovere il crocifisso nelle aule
di una scuola di Valladolid, nel Nord della Spagna. La sentenza -
scrive Campoleoni - riflette un "orientamento che serpeggia in Europa e
che tende a relegare sempre più la religione nell'ambito del privato".
Sembra che l'Europa abbia "paura di guardare in faccia alla dimensione
religiosa e al suo radicarsi storicamente nelle pieghe dei popoli e
degli Stati. E' difficile pensare al crocifisso spagnolo come a una
minaccia per l'educazione e lo Stato laico". E "in un'Europa che sembra
credere in una laicità disincarnata, nell'equidistanza indifferente ai
temi forti che pure, invece, continuano a formare le identità, anche il
crocifisso fa paura. Il problema - conclude Campoleoni - è che, se
soprattutto là dove si educa, nelle scuole, con i ragazzi e i giovani,
non si affrontano le questioni legate alle appartenenze e alle
tradizioni, anche religiose, con più difficoltà si potranno elaborare
gli strumenti culturali ed etici - perché no? - per affrontare lo
sviluppo di una società sempre più variegata e spesso disorientata".
Per
la prima volta in Spagna una sentenza di tribunale si è pronunciata
contro la presenza del crocifisso nelle aule e negli edifici comuni di
una scuola pubblica, imponendone la rimozione.

CARD.CANIZARES,
QUESTA E' CRISTOFOBIA -  E' "in atto una cristofobia", che si configura
come una "malattia sociale". Così l'arcivescovo di Toledo Antonio
Canizares, in una dichiarazione sulla decisione di un giudice di
Valladolid di far rimuovere i crocifissi dalle aule di una scuola
pubblica della cittadina spagnola. Tra le "malattie della società " il
porporato, riferisce il Sir, la agenzia dei settimanali cattolici
promossa dalla Cei, indica "l'aborto, l'eutanasia, la sperimentazione
sugli embrioni, e l'utilizzo degli stessi per interessi prevalentemente
economici". Ma questi non sono "fatti isolati come dimostra la sentenza
di soppressione in una scuola di Valladolid dei crocifissi, e altri
fatti, nei quali si denota una cristofobia che, in definitiva, -
rimarca il cardinale - è odio di sé stessi". "Sono tempi duri e
difficili quelli che viviamo - ha commentato l'arcivescovo - e nessuno
può prevedere cosa ci preserva il futuro".

LA SENTENZA -
Trent'anni dopo la fine della dittatura franchista, che aveva elevato
il cattolicesimo al rango di religione di stato, un giudice del
tribunale di Valladolid ha ordinato a una scuola pubblica della città
settentrionale di rimuovere i crocifissi affissi alle pareti, malgrado
la posizione contraria del consiglio scolastico. Il giudice Alejandro
Valentin ha deciso che la scuola pubblica Macias Picavea dovrà
"ritirare i simboli religiosi dalle classi e dagli spazi comuni",
accogliendo così la richiesta del genitore di un alunno e di una
associazione locale per la difesa della scuola laica.

Il
magistrato si è basato sulla costituzione spagnola che garantisce
"libertà di religione e di culto", assicurando il carattere "laico e
neutrale" dello Stato sulle questioni religiose. In sostanza, secondo
il giudice, la presenza di simboli religiosi viola i diritti
fondamentali di uguaglianza e libertà religiosa riconosciuti dalla
costituzione spagnola. Il giudice ha motivato la decisione sostenendo
in particolare che "la presenza di simboli" come il crocifisso laddove
"ci sono minori in piena fase di formazione della personalità "
potrebbe provocare nei ragazzi la sensazione "che lo Stato è più vicino
alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni".

Il
che condizionerebbe la loro condotta, è scritto nella sentenza, "in una
società che aspira alla tolleranza delle altre opinioni e ideali che
non necessariamente coincidono con i propri". I crocifissi erano
presenti nella scuola dal 1930, e più volte il consiglio di istituto si
era espresso contro la loro rimozione, dopo le prime richieste
pervenute già nel 2005. E' la prima volta che la giustizia spagnola
prende una decisione del genere, secondo l'associazione ricorrente. Una
questione simile fu affrontata a Jaen, in Andalusia, nel 2006, ma
quella volta il governo regionale aveva preceduto il possibile
intervento della giustizia facendo rimuovere di sua iniziativa i
crocifissi da una scuola. In Spagna la costituzione del 1978 assicura
il carattere anticonfessionale dello Stato e delle sue istituzioni, ma
tutti i nuovi capi di governo giurano fedeltà alla costituzione stessa
davanti a un crocifisso.

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Commenti al Post:
pff58
pff58 il 26/11/08 alle 08:17 via WEB
lo stato diventa "religione laica". fp
 
pff58
pff58 il 06/02/09 alle 17:32 via WEB
povero Crocifisso. Lui ci ha insegnato ad essere tolleranti e in nome della tolleranza deve essere eliminato! pf
 
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