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Post n°252 pubblicato il 04 Luglio 2015 da carlopicone1960
 
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Fra le conquiste della cosiddetta "seconda modernità" c'è da segnalare il sorgere anche ad Avellino di due nuove forme, in verità piuttosto aberranti, di servizio rivolto al consumatore: il primo è un piccolo negozio senza personale aperto no-stop; il secondo un ipermercato in funzione ventiquattro ore su ventiquattro, tutti i giorni della settimana. Colpisce che simili modalità senz'altro innovative di soddisfare le esigenze del pubblico si siano manifestate in una realtà piccola e provinciale come quella di Avellino, dove non sembra comunemente diffusa la richiesta di un supermercato fruibile di continuo né di un punto vendita, dall'aspetto simceramente spettrale, in cui a governare i consumi fossero dei distributori di alimenti preconfezionati e bibite varie, inserendo delle monete. Eppure anche il capoluogo irpino ora può fregiarsi della presenza di queste mefistofeliche anticipazioni del futuro senza limiti fisici e temporali, che la cultura della globalizzazione sta vorticosamente trainando.
Tra i due prototipi di quello che, anche da queste parti, potrà essere il nostro avvenire di consumatori, mentre in realtà italiane più sviluppate da tempo è facile trovare servizi come questi che solo di recente sono approdati ad Avellino, il più insolito ed improponibile è di certo l'esercizio commerciale senza personale, con un self service estremizzato che depriva l'acquirente da ogni contatto umano. Malgrado tale sistema, in qualche modo automizzato, in effetti sia più in linea con le tendenze del progresso tecnologico, che, in epoca post-industriale, promette di sostituire sempre di più gli esseri umani con macchine, apparati informatici, automi, robot, utilizzandoli non solo nell'industria pesante, ma via via anche nel settore dei servizi alle persone, e, nella fattispecie, della grande distribuzione commerciale degli ipermercati. Qui si stanno sperimentando già software particolari che permettono a chi deve fare la spesa di conoscere tutto il conoscibile della merce che sta acquistando, semplicemente con un gesto della mano sopra il banco della frutta; oppure bracci meccanici pronti a soddisfare ogni richiesta da parte del cliente quando è alle prese con la difficile selezione delle mele più buone e via dicendo.
Insomma, senza che nessuno glielo abbia chiesto, i nostri scienziati dell'innovazione tecnologica si apprestano ad eliminare altri posti di lavoro. Perché è indubbio che i prodigi della tecnica applicati al commercio specie alimentare faranno risultare superflua la presenza dei commessi tradizionali, mentre si affermerà un nuovo tipo di lavoratore del supermercato: il "cybercommesso", chiamato ad applicare le sue competenze informatiche al corretto funzionamento del software o del robottino, mentre sparirà l'esperto del prodotto, quello che, oltre a servire l'utente, può anche consigliarlo.
In questa particolare contingenza, peraltro caratterizzata da una crisi economica che non demorde, l'esperimento dei francesi di Carrefour, che, rilevato l'antesignano marchio "Gs", stanno provando a rivoluzionare le modalità di utilizzazione del supermercato dentro una realtà urbana piuttosto sonnolenta e restia ad ogni cambiamento come è quella di Avellino, merita un doveroso approfondimento, non appena entrerà a pieno regime nel punto vendita sempre aperto di via Tagliamento.   Per un'iniziativa rivolta ad assicurare ai clienti un servizio senza soluzione di continuità, utile per quelli che non riescono a fare la spesa negli orari canonici, oppure vogliono farla quando gli pare, senza l'assillo del tempo che passa. Magari si alzano di notte e vanno a comprare quello che occorre, nell'annullamento completo delle consuetudini temporali.
Ma poi ci saranno mai, su scarsi sessantamila abitanti, quelli che presi da shopping compulsivo aspetteranno la notte inoltrata per riempire i loro carrelli? Arriveranno mai clienti dalla provincia, poco prima dell'alba, per non farsi sfuggire l'imperdibile svendita settimanale? Dubitiamo che siffatte tipologie di consumatore possano appalesarsi nel supermercato di via Tagliamento. Tuttavia la curiosità resta alta, soprattutto inerentemente al funzionamento dei turni no-stop, all'alternanza dietro le casse di chi va a dormire e chi si è appena alzato. Qualcosa che non piace. Comunque.

 
 
 
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